Scoperte a Palermo due aziende vinicole clandestine

Vino, ecco le dieci cantine più grandi d'Italia - Economia e ...

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Palermo,
I militari del NAS di Palermo, operando nell’ambito della più ampia strategia di controllo a livello nazionale sugli illeciti commessi sulla filiera degli alcolici e del vino, disposta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con i tecnici della prevenzione dell’ASP di Palermo, hanno scoperto due aziende vinicole clandestine nella provincia di Palermo.
In una hanno fermato il lavoro di uno strutturato stabilimento di trasformazione dell’uva in vino privo di qualsiasi autorizzazione sanitaria, sottoponendo a sequestro più di 4 tonnellate di uva e mosto in fermentazione nonché l’intero stabilimento, il cui valore complessivo è di circa 60.000 euro; al titolare è stata comminata una sanzione amministrativa di 3.000 euro. Nell’altra hanno scoperto un impianto analogo, ugualmente risultato sprovvisto di autorizzazione in cui erano in fermentazione circa 5 tonnellate di uva, sottoposta a sequestro insieme a tutto l’opificio. Anche in questo caso, al titolare dell’impianto è stata elevata una sanzione amministrativa di 3.000 euro, mentre il valore complessivo del sequestro è di oltre 70.000 euro

TERMOVALORIZZATORI, POSSIBILE SOLUZIONE PER UNA SVOLTA GREEN»

CATANIA, EMERGENZA RIFIUTI: INTERVIENE “AMICI DELLA TERRA”
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Appello del rappresentante regionale Ettore Barbagallo al presidente della Regione Siciliana e al sindaco del capoluogo etneo: «Servono impianti di ultima generazione a impatto ridotto»

«Sul tema dei rifiuti in Sicilia purtroppo non c’è più tempo da perdere: la situazione è giunta al dramma della chiusura delle discariche più importanti e del trasferimento di migliaia di tonnellate di rifiuti al Nord Italia, con spese enormi a carico dei contribuenti, ulteriore inquinamento a causa dei trasporti e una pesante ricaduta negativa sulla fiducia di migliaia di cittadini onesti, che differenziano con grande attenzione e senso civico». Queste le parole del presidente dell’associazione Amici della Terra Sicilia Ettore Barbagallo, (nella Foto Press, sopra)che questa mattina ha inviato una lettera al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e al sindaco di Catania Salvo Pogliese, sull’emergenza rifiuti.

«Ci preme sottolineare anche lo “schiaffo” ai tanti amministratori, sindaci e assessori in prima linea, che con fatica e orgoglio sono riusciti a ottenere risultati assolutamente insperati in una regione troppo spesso additata come incapace di gestire i servizi pubblici. Questi esempi virtuosi non meritano di essere mortificati da ostacoli che sembrano legati a pregiudizi ormai antistorici. Ci si sta rendendo conto, con colpevole ritardo, che non basta realizzare una seppur considerevole raccolta differenziata per chiudere il cerchio dei rifiuti e perseguire la cosiddetta economia circolare, ma occorre prevedere un passaggio ulteriore che, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche e tecnologiche, deve considerare l’utilizzo di Termovalorizzatori di nuova generazione, caratterizzati da alta efficienza e impatto ambientale minimo».

Una battaglia che “Amici della Terra” conduce da tempo «e chi ci conosce – continua Barbagallo – sa che abbiamo sempre avuto un approccio concreto, scientifico e basato su dati certi, senza demagogia né preconcetti. I recenti studi scientifici dei Politecnici di Torino e Milano, nel rapporto noto come “Libro Bianco “dei rifiuti, evidenziano l’enorme differenza di impatto ambientale, sociale ed economico delle discariche rispetto ai termovalorizzatori; e la Relazione 2021 dell’Autorità Nazionale Antitrust invita a realizzare nuovi impianti di termovalorizzazione nel Centro Sud, citando come causa dei ritardi la cosiddetta “Sindrome Nimby”.

A Catania, dove l’emergenza di questi giorni è divenuta particolarmente grave, il progetto di un impianto di trattamento sembra subire ulteriori rallentamenti. Invitiamo, pertanto, tutti gli attori istituzionali a fare più in fretta possibile, ricordando che i termovalorizzatori devono rispettare limiti normativi molto stringenti rispetto alle emissioni, che non hanno eguali nel panorama delle installazioni industriali. I pregiudizi o gli approcci ideologici devono lasciare spazio alle soluzioni più utili e meno impattanti. Ci piace ricordare – conclude il rappresentante dell’associazione ambientalista – che oltre agli evidenti vantaggi economici, ambientali e sociali, le recenti tecnologie di termovalorizzazione consentono la produzione di idrogeno utile anche per la mobilità sostenibile».

 

“Caos conferimento umido in Sicilia per assenza di programmazione”- Denuncia dei Cinquestelle

Rifiuti Covid-19: come procedere con smaltimento e raccolta differenziata?  | Ingegneri.cc

Crisi rifiuti al collasso in Sicilia.  I deputati regionali del Movimento cinque stelle scrivono un appunto-comunicato sull’operato della Regione spiegando che vi sono ancora inadempienze che non si possono tollerare. Ecco la motivazione: “Il ritardo con il quale si sta provvedendo a costruire nuovi centri di compostaggio pubblici in tutta l’isola, ha generato e continuerà a generare enormi disagi. Il nuovo caos dei rifiuti in Sicilia a causa della temporanea chiusura dell’impianto della Raco di Belpasso è il risultato della mancata programmazione del governo regionale”. 

“Musumeci – spiegano i deputati – parla di gestione pubblica, quando invece anche questa volta i paesi del Catanese colpiti da questo disservizio, saranno costretti a chiedere aiuto a ditte private che imporranno il loro prezzo di conferimento. La chiusura di un impianto determina il caos e testimonia la fragilità del sistema messo su in questi anni a suon di emergenze e non certo a seguito di adeguata programmazione. A ciò si aggiunga la beffa che in una regione con una differenziata che supera a stento il 38%, ci si riduca nelle condizioni di dover mischiare l’umido con la frazione indifferenziata, vanificando lo sforzo dei cittadini”.

“Siamo in contatto con l’assessore Pierobon – concludono i Cinquestelle all’Ars  – per trovare una soluzione e individuare siti alternativi. Ma il problema va risolto una volta per tutte, è intollerabile che ad ogni piccolo intoppo collassi l’intero sistema regionale. Musumeci, prima di pensare a leggi di riforma come panacea di tutti i mali, pensi piuttosto ad applicare le leggi esistenti e a velocizzare più possibile la costruzione di impianti che il territorio necessita da anni” – concludono i deputati.