Ilaria Salis, accolto il ricorso, starà ai domiciliari a Budapest. Esce dal carcere libera delle catene. Avrà il braccialetto elettronico

 

Il tribunale di seconda istanza ungherese ha accolto il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis, potrà stare -con il braccialetto elettronico – ai domiciliari a Budapest. Ha dovuto pagare una cauzione.L’attivista italiana potrà però uscire dal carcere.
“Il Tribunale del riesame ungherese ha concesso gli arresti domiciliari a Ilaria Salis, che potrà dunque scontarli in Ungheria”, ha confermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il question time alla Camera.
“l commento in una nota congiunta Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra.    “La concessione dei domiciliari a Ilaria Salis, dopo l’accoglimento del ricorso presentato dai suoi legali, è una splendida notizia!”.
Questo risultato si deve innanzitutto alla tenacia e alla determinazione della famiglia – proseguono – e di tutti coloro che invece di stare in silenzio si sono battuti e continueranno a farlo per i diritti di Ilaria e di tutti noi. Siamo felici e ancora più convinti della nostra scelta di candidare Ilaria nelle nostre liste. Ora dopo questa prima vittoria, così importante per lei e tutti noi, vogliamo riportarla in Italia e poi a Bruxelles come Parlamentare europea perché – concludono Bonelli e Fratoianni – la questione del rispetto dei diritti in Europa diventi una questione pienamente politica”

Non ancora garantita la dignità di Ilaria Salis , trascinata in Tribunale in catene come una schiava d’antica storia

 

Ilaria Salis, si muove la premier Meloni. La telefonata a Orbán

 

 

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene telefonicamente col  primo ministro ungherese Victor Orban sul caso di Ilaria Salis. La 39enne cittadina italiana, sotto processo a Budapest, nella giornata di lunedì – come si sa- è stata trascinata nell’aula di tribunale con manette a mani e piedi. Come una vera schiava d’antica storia.

 Il presidente del Consiglio,  si apprende, ha altresì, nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, ha posto in luce al  primo ministro Orban il caso di Salis, dopo la diplomazia già avviata  dal 22 gennaio del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto.   

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani  ha affermato :”La presidente Meloni ha raggiunto al telefono Orban per chiedere rassicurazioni sulle condizioni della nostra connazionale. Ma voglio ricordare che prima ancora aveva agito il ministro degli Esteri Tajani, avevamo convocato l’ambasciatore ungherese sempre per chiedere rassicurazioni sulle condizioni di detenzione della Salis. Abbiamo invocato il rispetto delle leggi internazionali ed europee in questa materia. Continuiamo a seguire gli sviluppi della situazione”…

“. Quello che è certo, è che, per quanto possano essere gravi le contestazioni di natura penale mosse dell’Ungheria alla nostra concittadina, la dignità delle persone deve essere sempre garantita, soprattutto se si appartiene a un Paese europeo”