Sicurezza della navigazione da diporto: la Guardia Costiera al Salone Nautico di Genova per il bilancio dell’estate 2024

Sicurezza della navigazione da diporto: la Guardia Costiera al Salone Nautico di Genova per il bilancio dell’estate 2024

 

Anche quest’anno, il Salone Nautico Internazionale di Genova, giunto alla sua 64esima edizione, ha visto la partecipazione della Guardia Costiera – presente all’evento con un proprio stand istituzionale – che nel corso della manifestazione ha presentato i dati sulla sicurezza in mare relativi alla stagione estiva 2024.

Alla cerimonia inaugurale dell’importante evento dedicato alla nautica da diporto, è intervenuto il Comandante Generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone che, alla presenza del Presidente del Senato, Sen. Ignazio La Russa e del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Sen. Matteo Salvini, ha sottolineato l’impegno della Guardia Costiera per garantire la sicurezza della navigazione da diporto, la semplificazione dei procedimenti amministrativi e la sburocratizzazione nel settore della nautica, evidenziando gli importanti risultati raggiunti grazie alla sinergia con tutti gli attori istituzionali.

Nel corso del suo intervento, l’Ammiraglio Carlone ha inoltre sottolineato l’importante sforzo operativo messo in campo dalla Guardia Costiera nel corso della stagione estiva appena trascorsa, in mare e sulle nostre coste, così come sui principali laghi nazionali, tra cui il lago Maggiore e il lago di Garda, ai quali quest’anno si è aggiunto anche il lago di Como.

L’ammiraglio ha ribadito inoltre la necessità di continuare a lavorare, in sinergia con tutti gli attori coinvolti nel settore della nautica, per implementare sempre di più la sicurezza e la preparazione degli equipaggi a bordo delle unità.

Ha inoltre fornito un’anticipazione sul nuovo sito della Guardia Costiera, che sarà operativo nei prossimi mesi e che rappresenterà un’esperienza completamente nuova, più moderna e al passo coi tempi, costituendo un vero e proprio portale per tutti gli utenti del mare, tramite il quale sarà possibile accedere agevolmente ai vari servizi forniti dalle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.

Nel corso della manifestazione, la Guardia Costiera ha inoltre tenuto l’evento di presentazione dei numeri registrati nella stagione estiva appena trascorsa, durante l’operazione “Mare e Laghi Sicuri 2024″.

L’incontro si è svolto alla presenza del Direttore Marittimo della Liguria e Comandante del porto di Genova, Ammiraglio Ispettore Piero Pellizzari, il quale nel suo intervento ha fatto il punto sul ruolo della Guardia Costiera oggi e sulle sfide future che la attendono per dare il suo contributo allo sviluppo del Paese.

Nel corso dell’evento, sono stati quindi presentati i dati relativi alla stagione estiva 2024.

Il Comandante Cosimo Nicastro, Capo Ufficio Comunicazione del Comando Generale della Guardia Costiera, ha evidenziato che i dati complessivi mostrano una situazione in linea con quella del 2023. Non solo. Per quanto riguarda gli incendi e le collisioni tra unità da diporto – due tra le cause più critiche e rilevanti per la sicurezza in mare – si registra un andamento in diminuzione rispetto al 2023, un segnale positivo sia in termini di condizioni di sicurezza in mare, sia per quanto concerne la condotta responsabile dei diportisti.

Le 1.752 persone tratte in salvo in mare e le 569 soccorse sui laghi di Garda, Maggiore e Como testimoniano la professionalità degli equipaggi della Guardia Costiera nei diversi scenari operativi.

Fondamentale anche l’attività informativa e preventiva condotta dalle donne e dagli uomini della Guardia Costiera, finalizzata a sensibilizzare l’utenza sui principi di prudenza, consapevolezza e responsabilità, che svolge un ruolo cruciale nella promozione della sicurezza marittima.

Di seguito alcuni dei principali dati dell’operazione Mare e Laghi Sicuri 2024, che raccontano l’importante sforzo operativo messo in campo dalla Guardia Costiera durante l’estate:

• 1.752 persone soccorse;

• 515 unità da diporto soccorse (-19% collisioni; -26% incendi);

• 40.944 controlli effettuati nell’ambito del diporto nautico;

• 340.517 mq di aree demaniali illecitamente occupate e restituite alla libera fruizione.

 

A conclusione dell’evento, il Comandante Nicastro ha ricordato l’importante ricorrenza che attende le Capitanerie di porto – Guardia Costiera il prossimo anno, ovvero il 160° anniversario dalla sua fondazione, presentando il tema del Calendario istituzionale 2025 che racconterà la storia del Corpo attraverso il connubio tra arte e tecnologia.

 

Palermo, maltempo, affonda barca a vela, 15 persone tratte in salvo, 7 ancora disperse

 

Per poco si è sfiorata la tragedia.In atto proseguono le ricerche L’intervento della Guardia costiera si è rivelata fondamentale Una barca a vela di circa 50 metri è affondata all’alba al largo di mare di Porticello nel palermitano. Quindici persone sono state tratte in salvo dai militari della Guardia costiera che coordinano le operazioni di soccorso, mentre 7 risulterebbero disperse. Sul posto anche i sommozzatori dei vigili del fuoco. L’imbarcazione, che sarebbe affondata a causa del maltempo che all’alba si è abbattuto nella zona con una tromba d’aria, si trova, infatti, circa a una cinquantina di metri di profondità  mezzo miglio dalla costa.

 

Motovedetta della Guardia costiera - (Fotogramma)
Fotogramma
L’imbarcazione, che si chiama «Bajesian» e batte bandiera inglese, si trova dunque esattamente a 49 metri di profondità. A bordo c’erano per lo più britannici, ma anche un neozelandese, un cittadino dello sri-lanka, due anglo francesi e un irlandese
Tra i 15 superstiti, che – si apprende – non sarebbero in gravi condizioni, c’è anche un bimbo di meno di un anno. Il piccolo, che non è in pericolo di vita, è stato trasportato all’Ospedale dei bambini di Palermo. Sullo scafo battente bandiera inglese, viaggiavano soprattutto cittadini inglesi….

Nelle ricerche sono impegnati anche i sommozzatori dei vigili del fuoco e i carabinieri.

 

 

Ancora l’inferno del mare, nel canale dello Jonio e in Sicilia,morti e dispersi

 

 

.Inferno e disperazione ancora una volta nelle acque della Sicilia e del Canale Jonio. La nave Nadir della Ong tedesca Resqship – si apprende dall’Ong- ha soccorso una barca in legno piena d’acqua nella quale c’erano 61 migranti, 10 dei quali trovati morti nella parte inferiore della barca allagata. In 51 sono stati evacuati, portati sul Nadir e sottoposti alla prime cure mediche. Due di loro erano nello scafo privi di sensi.

migranti morti in mare
Archivi-Sud Libertà
Il team è intervenuto con un’ascia per rompere lo scafo ed entrare all’interno del barcone – comunica la Ong – I soccorsi sono arrivati ​​troppo tardi per 10 persone. Le persone prive di sensi stanno attualmente ricevendo cure mediche e sono in attesa di un’urgente evacuazione di emergenza. I nostri pensieri sono con le persone in lutto. Siamo arrabbiati e tristi. La Fortezza Europa uccide”.

In poche ore si tratta del terzo salvataggio per Nadir. Prima un’imbarcazione in legno segnalata da Alarm Phone e con a bordo 62 persone è stata trainata dalla Ong, d’intesa con le autorità, verso Lampedusa fino all’arrivo della Guardia costiera italiana. Poi un’altra emergenza: una barca piena di acqua e benzina con 27 persone a bordo. L’equipaggio del Nadir ha distribuito giubbotti di salvataggio fino all’arrivo della Guardia costiera.

Da questa notte inoltre la Guardia Costiera è impegnata nelle ricerche di eventuali dispersi a seguito del naufragio di una barca a vela con migranti a bordo, partita presumibilmente dalla Turchia.

L’attività – comunica la Guardia Costiera – è stata avviata a seguito di un ‘may-day’ lanciato da un’unità da diporto francese, in navigazione a circa 120 miglia dalle coste italiane, al limite delle aree SAR di competenza della Grecia e dell’Italia che, dopo aver segnalato la presenza della barca semiaffondata, recuperava a bordo 12 migranti”.

Ricevuto il mayday il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano della Guardia Costiera di Roma, dirottava immediatamente sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria. Sul posto intervenivano anche assetti Frontex. I 12 naufraghi, prima trasbordati dall’unità francese su un mercantile, venivano recuperati a bordo della CP305 che dirigeva verso il porto di Roccella Jonica. Qui i migranti sono stati sbarcati e affidati alle cure dei sanitari del 118. Uno dei migranti è deceduto subito dopo le operazioni di sbarco. Le ricerche in zona “sono attualmente in corso con assetti della Guardia costiera e di Frontex”.

Anche Ocean Viking in Sar Libia,opera un altro soccorso di 54 persone tra cui  28 minori soli

Un altro soccorso nel Mediterraneo centrale dove stamani 54 persone, tra cui 28 minori non accompagnati, sono stati tratti in salvo dall’equipaggio dell’Ocean Viking in zona Sar libica. “Viaggiavano su un gommone stracarico, individuato dal ponte con un binocolo dal ponte”…

Operazione della Guardia Costiera a tutela della filiera pesca​

 

 

                                                                                                                OPERAZIONE COMPLESSA “SPINNAKER

 

Immagine segnaposto

La Guardia Costiera  informa e conferma il proprio impegno – in dipendenza funzionale dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – nella vigilanza sulla filiera della pesca. Un’attività continua che ha lo scopo di verificare il rispetto delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.

Proprio in occasione dell’incremento di domanda dei prodotti ittici che si registra in prossimità delle festività natalizie, la Guardia Costiera ha rafforzato il proprio impegno nel contrasto alle attività di pesca illegale, allo scopo di scongiurare tutti quei comportamenti illegali che compromettono il prodotto ittico, soprattutto “Made in Italy”.

L’operazione complessa SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamenta), in corso in questi giorni su tutto il territorio nazionale e che si protrarrà fino al mese di febbraio, vede in campo donne e uomini della Guardia Costiera impegnati in controlli, sia a terra che in mare.

Tre le fasi dell’operazione in corso: una prima fase detta di “analisi”, che ha avuto luogo dal 13 al 30 novembre ed è servita a individuare i “target” di interesse, individuando le unità navali e gli operatori commerciali destinatari di un’eventuale verifica durante l’attività operativa; a questa ha poi fatto seguito una seconda fase “operativa” – dal 1 al 15 dicembre – che ha permesso di attuare un contrasto diretto alle attività di pesca illegale, attraverso l’esecuzione delle verifiche preventivamente pianificate; infine, seguirà una terza fase durante la quale, in considerazione del particolare periodo dell’anno e della specificità delle realtà locali, i Comandi territoriali potranno orientare meglio la loro azione di controllo.

L’obiettivo principale è quello di prevenire, individuare e contrastare qualunque forma di illegalità che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici e alterare il principio di leale concorrenza sul mercato a causa di comportamenti disonesti, che possano indebolire anche la capacità del cittadino di autodeterminarsi correttamente nella scelta del prodotto ittico. Un’operazione questa che tutela anche la maggioranza degli operatori del settore che agiscono nel rispetto della normativa e garantiscono prodotti di elevata qualità, primi fra tutti quelli provenienti della pesca italiana artigianale e costiera.

Il dispositivo messo in campo – coordinato a livello nazionale dal Centro di Controllo Nazionale Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) delle 15 Direzioni Marittime regionali – ha portato, ad oggi, all’effettuazione di 10.850 controlli e che consentiranno agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici sicuri garantiti.

Questi i dati salienti: 636 illeciti tra amministrativi e penali211 attrezzi da pesca sequestrati, 6 esercizi commerciali chiusi; sanzioni pecuniarie che ammontano a oltre 1 milione di euro, per un totale di 218 tonnellate di prodotto ittico sequestrato.

Numeri che rientrano nello sforzo complessivo posto in essere nel corso del 2023 dalla Guardia Costiera nella sua funzione di controllo del settore della pesca, in linea con gli obiettivi proposti dal Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste.

Nel 2023, infatti, è di oltre 7,5 milioni di euro l’importo totale delle sanzioni comminate, con oltre 500 tonnellate di prodotto irregolare sequestrato. Ma non solo. Nel corso dell’anno l’azione di contrasto alla pesca illegale ha permesso di effettuare sull’intero territorio nazionale circa 110.000 verifiche e ispezioni approfondite sia in mare che lungo la filiera commerciale: dall’analisi dei dati è risultato che la maggior parte degli illeciti è avvenuto nell’ambito della tracciabilità del pescato, a causa di prodotti ittici non genuini (etichettati come “nostrani”) o non etichettati, spesso provenienti dall’estero.

LA CULTURA PER L’EDITORIA INDIPENDENTE, VALORE AGGIUNTO DELLA GUARDIA COSTIERA,CHE PRESENTA LA COLLANA “STORIE DI MARE” CURATA DAL COMANDO

 

 

 

 

La Guardia costiera ha preso parte, per la prima volta, a Più libri più liberi, la fiera Nazionale della piccola e media editoria, in programma dal 7 all’11 dicembre presso il Nuovo Centro Congressi di Roma “La Nuvola”.

Una vetrina d’eccezione per l’editoria indipendente, teatro della presentazione della collana di libri “Storie di Mare”, curata dal Comando Generale della Guardia Costiera in collaborazione con le Edizioni All Around, nata dalla volontà di dare profondità e memoria alla tradizione marittima del nostro Paese, raccontando il mare in maniera completamente trasversale: da un punto di vista narrativo, tecnico, divulgativo, storico.

All’evento, moderato dal Comandante Cosimo Nicastro, Direttore editoriale della collana e Capo Ufficio Comunicazione della Guardia Costiera, ha preso parte l’Ammiraglio Massimo Seno, Capo del Reparto Affari Giuridici e Servizi d’Istituto. L’Ammiraglio Seno, portando il saluto del Comandante Generale, Ammiraglio Nicola Carlone, ha sottolineato il carattere culturale dell’iniziativa, che si rivolge soprattutto ai più giovani: ” “Storie di mare” è un’idea editoriale opportuna e necessaria per parlare di valori e cultura, soprattutto in un Paese a forte vocazione marittima come l’Italia, ma anche per raccontare episodi meno conosciuti, ma altrettanto significativi e meritevoli di essere ricordati e portati all’attenzione di tutti”.

Tematiche, queste, che hanno introdotto l’ultima pubblicazione della collana, dal titolo “Porti“, scritto dalla giornalista Renata Mambelli, presentata negli spazi della fiera, dal Comandante Nicastro, che ne ha curato, tra l’altro, l’introduzione: “C’è una armonia antica nei porti – ha affermato il Comandante Nicastro – una storia che parte da lontano, dagli approdi battuti dagli eroi di Omero, fino ad arrivare al presente e guardare al futuro, all’innovazione tecnologica, alle navi senza equipaggio. Il porto non è una mera stazione mercantile, ma è anzitutto un luogo di conoscenza, di cultura, di incontro. Questo libro, scritto dieci anni fa, ci porta ai quattro angoli del pianeta alla scoperta di dieci porti apparentemente diversi ma, invece, con caratteristiche comuni: una bitta d’ormeggio per unire mare e terra e un’amministrazione pubblica, le Capitanerie di porto nel caso italiano, che sovrintende alla sicurezza di questa macchina complessa. Nei porti e dai porti – ha poi continuato il Comandante – passano le sfide del presente e del futuro. Il mondo cambia velocemente, e con esso anche i porti. Si pensi alle banchine elettrificate stanno diventando una realtà, con le tecnologie che sono destinate ad avere un ruolo fondamentale nel futuro prossimo. Pensiamo alla National Maritime Single Window, che investe in prima linea la Guardia Costiera italiana, e mira a semplificare e armonizzare le procedure amministrative applicate al trasporto marittimo attraverso l’istituzione dell’uso generalizzato della trasmissione elettronica delle informazioni, nonché la razionalizzazione delle formalità di dichiarazione per le navi in arrivo e in partenza dai porti dell’Unione europea. L’interfaccia marittima europea unica, che si perfezionerà nel 2025, sarà costruita proprio a partire dal modello italiano, attraverso un processo – ci tengo a sottolinearlo – che vedrà protagonista proprio il Corpo delle Capitanerie di porto. A quella data avremo, dunque, un linguaggio informatico uguale per tutti, un “esperanto digitale” made in Italy di cui non possiamo che essere fieri e orgogliosi.”

Nel corso dell’evento sono intervenuti Giampiero Cazzato e Marco Di Milla, autori del libro “Navi mute“, che racconta la storia del Comandante della Guardia costiera Natale De Grazia, scomparso in circostanze misteriose mentre indagava su un traffico illecito di rifiuti radioattivi nel Mediterraneo; Marina Viola, autrice di “Incanto nel blu“, che offre una panoramica a 360° sulle Aree Marine Protette del nostro Paese, sulle quali la Guardia Costiera esercita compiti di sorveglianza e controllo, per conto del Ministero dell’Ambiente.

“Ad oggi  – ha dichiarato il Direttore della collana – sono già otto i libri di storie di mare pubblicati. Tra questi anche “Affondate le navi”, della giornalista Donatella Alfonso, dedicato a Enrico Roni, Comandante della Capitaneria di porto di Savona che l’8 settembre del ’43, prese la decisione di far allontanare il naviglio militare, per non consegnarlo ai tedeschi, a rischio della propria vita; “Il giorno del diavolo“, di Maurizio Piccirilli, che racconta il naufragio della nave London Valour conclusosi con l’eroico salvataggio di 38 membri dell’equipaggio della motovedetta della Capitaneria genovese; e ancora “Silurate”, del professor Luciano Zani, che ha fatto luce sulla storia del piroscafo Santa Lucia, affondata il 24 luglio del ’43, mentre navigava verso le isole ponziane; Sotto le stelle del Giglio” di Salvatore De Mola, autore e sceneggiatore, tra gli altri, della serie “Montalbano” che a dieci anni dal naufragio della nave Costa Concordia ripercorre, in chiave romanzata, gli avvenimenti di quella notte, anche attraverso le testimonianze e l’esperienza dei soccorritori; Il navigar dei Santi” del giornalista Giuseppe Mazzarino, che ci porta a conoscere la Puglia, da sempre crocevia, storico e metaforico, fra Oriente e Occidente e approdo di Santi venuti dal mare, attraverso il culto delle processioni a mare, che vede nel ruolo di garante della sicurezza le Capitanerie di porto.”

 

Mare Sicuro 2022 – Con l’estate al via l’operazione della Guardia Costiera a tutela dei cittadini e del mare

 

Civitavecchia,

Con l’arrivo della bella stagione e delle sospirate vacanze, milioni di cittadini e di turisti, molti dei quali stranieri, si apprestano ad affollare i mari, le spiagge e i grandi laghi italiani.

Proprio in questo contesto, prende forma l’operazione Mare Sicuro, che da oltre trent’anni vede le donne e gli uomini della Guardia Costiera per tutta l’estate al fianco di bagnanti, diportisti, subacquei che scelgono le coste e i mari italiani per il proprio svago.

Dal 18 giugno fino al 18 settembre, infatti, 3000 donne e uomini, oltre 400 mezzi navali16 mezzi aerei della Guardia Costiera saranno dislocati lungo gli 8.000 km di coste del Paese, sul Lago di Garda e sul Lago Maggiore, pronti a intervenire in caso di emergenze in mare.

Proseguirà anche quest’anno l’iniziativa del “Bollino blu“, di intesa con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, che permetterà ai diportisti di vivere il mare più serenamente, evitando una duplicazione dei controlli in materia di sicurezza delle unità da diporto; attività svolta dalle organizzazioni dello Stato operanti sul mare sotto il coordinamento della Guardia Costiera. Nel 2021, sono stati oltre 5250 i bollini blu rilasciati.

Con l’operazione Mare Sicuro sarà incrementata, inoltre, l’attività ispettiva della Guardia Costiera sulle porzioni di pubblico demanio marittimo illecitamente occupate. Un’attività che ha portato, nella scorsa stagione estiva, a restituire alla libera fruizione dei cittadini aree per oltre 290.000 metri quadrati, pari a più di 40 campi da calcio.

Senza dimenticare che in caso di difficoltà si può sempre contare su un’organizzazione presente in modo capillare sulle coste e sui principali laghi italiani (lago Maggiore e lago di Garda) con oltre 300 uffici marittimi5 nuclei subacquei e 4 basi aeree: il numero per le emergenze in mare 1530, attivo tutti i giorni 24h su 24h consentirà infatti di contattare tempestivamente la Guardia Costiera che grazie al suo personale altamente qualificato è in grado di fornire soccorso e assistenza in qualsiasi situazione di emergenza o di pericolo in mare.

A questo numero, si aggiunge il Numero unico delle emergenze – 112, ad oggi già attivo per le emergenze in mare in numerose Regioni.

Un’analisi dei dati della scorsa stagione estiva – che ha visto oltre 2700 persone tra diportisti e bagnanti soccorse dalla Guardia costiera – conferma che la maggior parte delle emergenze in mare è correlata a situazioni di pericolo prevedibili ed evitabili (avarie al motore e avverse condizioni meteo marine). La Guardia Costiera, per tale motivo, affianca all’attività operativa quelle d’informazione e prevenzione, che giocano un ruolo chiave nell’accrescere la sicurezza di tutti coloro che vanno per mare, evitando comportamenti potenzialmente pericolosi per sé e per gli altri, per l’habitat marino e per le specie che lo popolano.

«La fiducia degli italiani nel nostro lavoro è un segno inequivocabile che l’impegno delle donne e degli uomini della Guardia Costiera prosegue nella giusta direzione. Durante il periodo estivo sarà ulteriormente intensificata la nostra presenza in mare a favore di tutti gli utenti del mare che sanno di poter sempre contare sulla nostra organizzazione». Queste le parole dell’Ammiraglio Nicola Carlone nell’incontro con la stampa tenutosi oggi a Civitavecchia, in occasione della presentazione del progetto della Regione Lazio “E-state sicuri” alla quale è intervenuto il Presidente Nicola Zingaretti e il Direttore Marittimo del Lazio, il Capitano di Vascello Filippo Marini.

A conclusione dell’evento si è svolta, nelle acque antistanti il porto laziale, un’esercitazione complessa di “recupero naufrago in mare”, operata dalla Guardia Costiera con motovedette specializzate nelle attività di soccorso, un elicottero AW139 e l’intervento degli aerosoccorritori.

LA SICUREZZA MARITTIMA AL COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA COSTIERA ITALIANA.

Convegno e workshop sul “Monitoraggio, gestione e controllo del traffico della navigazione marittima” al centro di un qualificato dibattito.

 

Porto Corsini, Guardia Costiera multa pescatore non professionale per pesca  illecita di vongole - RavennaNotizie.it

 

Si è conclusa quest’oggi, presso la sede del Comando generale della Guardia Costiera a Roma, una due-giorni di approfondimento scientifico incentrata sul monitoraggio, gestione, controllo del traffico della navigazione marittima, nonché su ruolo e prospettive di crescita dei centri VTS (Vessel Traffic Service) gestiti dalle Capitanerie di porto.

La Guardia Costiera italiana, infatti, assicura per legge la vigilanza in mare e sul traffico marittimo, avvalendosi di avanzati sistemi tecnologici. Tra questi, i VTS: ovvero il servizio avente la capacità di interagire con il traffico marittimo e rispondere allo sviluppo delle situazioni presenti nell’area di propria competenza per incrementare la sicurezza e l’efficienza della navigazione, contribuendo, nel contempo, alla salvaguardia della vita umana in mare e alla protezione dell’ambiente (definizione dell’IMO – International Maritime Organization) .

L’evento ha costituito un importante momento di confronto tra il mondo scientifico – rappresentato dalle Università degli studi di Messina e Catanzaro, intervenute attivamente al dibattito – e la Guardia Costiera, che vi ha preso parte con una qualificata rappresentanza delle sue componenti operative e di tutti i suoi centri VTS operanti sul territorio, allo scopo di discutere sulla normativa, sulle procedure e gli sviluppi del settore.

A suggellare la caratura dei contenuti trattati nei diversi momenti di approfondimento, dando proiezione internazionale alla portata delle tematiche affrontate, è stato il prestigioso intervento del Dott. Francis Zachariae, Segretario della IALA – l’International Association for Marine Aids to Navigation and Lighthouse Association, il massimo organo internazionale deputato a definire gli standard internazionali degli strumenti di ausilio alla navigazione marittima.

La IALA incoraggia da sempre i suoi membri a lavorare insieme in uno sforzo comune.” – ha affermato il Segretario Zachariae  – “Ad oggi un importante passo in avanti è stato fatto con la trasformazione dell’associazione in organizzazione governativa internazionale, un traguardo determinante che riflette l’esperienza e la crescita della nostra organizzazione, fornendo ulteriore impulso alle sinergie in questo campo.  Sono certo che l’Italia continuerà a fare la sua parte e auguro alla Guardia costiera italiana il miglior futuro per i centri VTS “

“IALA e Guardia Costiera Italiana navigano nella stessa direzione, con obiettivi comuni – ha affermato il Comandante generale, Ammiraglio Nicola Carlone, nell’introdurre il Segretario Zachariae – che mettono al centro l’incremento della sicurezza ed efficienza della navigazione, nell’ottica di un continuo e costante miglioramento della sostenibilità del settore marittimo, contemperando così aspettative economiche degli operatori con le crescenti istanze ambientali e sociali.”

 

 

Ordigni bellici ritrovati a Messina- Ordinanza della Capitaneria di Porto

 

La Capitaneria di Porto – Autorità Marittima dello Stretto di Messina ha emesso ieri, domenica 29, l’ordinanza n. 71, a seguito della presenza di alcuni presunti ordigni bellici a forma cilindrica, adagiati sul fondale a circa 4/5 metri dalla battigia ad una profondità di circa due metri, a Pace nella zona di mare antistante il Mini Autodromo dello Stretto, approssimativamente in posizione latitudine 38°15.009’N longitudine 015°35.635’E, segnalato con un gavitello di colore arancione. In considerazione della necessità di prevenire possibili incidenti a persone e/o cose a tutela della pubblica incolumità e garantire la sicurezza della navigazione e nelle more degli accertamenti e dell’eventuale bonifica, lo specchio acqueo interessato è da ritenersi pericoloso per la pubblica incolumità.

 Pertanto la Capitaneria di Porto ordina con effetto immediato, nello specchio acqueo sopra evidenziato, per un raggio di 30 metri dalla perpendicolare di giacenza del presunto ordigno bellico, il divieto di balneazione, di navigazione e la sosta di natanti, nonché la pesca e ogni attività subacquea e diportistica in genere. I natanti e le persone in transito in prossimità dei limiti esterni all’area d’interdizione devono procedere prestando particolare attenzione e con l’adozione di eventuali misure aggiuntive suggerite dalle regole di comune prudenza, al fine di prevenire situazioni di potenziale pericolo.

 Non sono soggette al divieto le unità navali della Guardia Costiera e delle Forze di Polizia, nonché le unità militari in genere in ragione del loro ufficio. Salvo che il fatto non costituisca reato più grave, i contravventori alla presente ordinanza saranno puniti ai sensi degli articoli 1164 e 1231 del Codice della Navigazione.

Operazione di pulizia ambientale a Catania: la Guardia costiera sequestra max discarica abusiva

Roma, facevano sparire montagne di rifiuti sotto terra: sequestrata una discarica  abusiva a Ponte di Nona - la Repubblica

Archivi-Sud Libertà

CATANIA

Una denuncia della  Guardia costiera di Catania,dopo una articolata e complessa attività investigativa, per una operazione di polizia ambientale in un’area compresa tra il torrente Acquicella e lo storico quartiere di San Cristoforo.
    Quattro le persone denunciate, tra cui i proprietari del terreno e la titolare di una nota ditta di autodemolizione della provincia etnea, accusate di un vasto traffico di smaltimento di rifiuti pericolosi ed autovetture, alcune delle quali rubate.

    Un’area di oltre 5.000 metri quadrati è stata sequestrata con annessi capannoni industriali all’interno dei quali veniva svolta l’illecita attività di smantellamento di auto e materiali provenienti da scarti industriali. I reati ipotizzati vanno dalla gestione di rifiuti non autorizzata, alla discarica abusiva di materiali pericolosi, alla ricettazione.

All’interno del complesso adibito a centro di raccolta abusivo, privo di alcuna tipologia di autorizzazione si svolgeva attività di stoccaggio e smaltimento di ogni genere di rifiuti tale da determinare un depauperamento dello stato luoghi. Inoltre la struttura funzionava anche quale succursale abusiva di società autorizzate alla demolizione di autovetture, per lo svolgimento di tutte quelle attività non legalmente consentite presso le aree di deposito. Trovato anche un notevole quantitativo di rame, il cui possessore non è stato in grado di giustificare la provenienza, numerosi fusti contenenti olio esausto e liquido corrosivo ed un importante quantitativo di batterie trattate come normale rifiuto, copertoni di autovetture, oltre che un ingente quantitativo di amianto. Nell’aera sono stati trovati e sequestrati anche 5 scooter di cui si accerterà la provenienza, quattro autovetture, due camion e due camper. 

 

Gesto eroico di sottoufficiale della Guardia costiera per salvare un ragazzo tuffatosi nel mare in tempesta

 

Si era tuffato per salvare due ragazziniTrovato il corpo del militare annegato

PALERMO 

Per salvare due giovani  che si erano tuffati con incoscienza  nel mare in tempesta un giovane quarantenne sottoufficiale della Guardia costiera non aveva esitato a lanciarsi in quelle  acque tempestose. della baia del Tono, a Milazzo per tentare un salvataggio. Il giovane militare ci ha rimesso la vita, annegato e travolto dalle onde troppo alte.

La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto  ha aperto un’inchiesta per avere maggiori elementi di giudizio in ordine all’organizzazione dell’intervento con l’ausilio di un salvagente .

Gesto eroico che non è passato inosservato ai vertici dello Stato.

«La morte del sottufficiale della Guardia costiera che per salvare una giovane vita ha sacrificato la propria – afferma  il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – unisce il Paese in un profondo dolore. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e rendiamo tutti merito al coraggio di un valoroso servitore dello Stato».

Denuncia l’organizzazione militare, priva di mezzi nell’occasione , il   cognato della vittima, Antonio Crea, .:«Poteva essere salvato, ci sono responsabilità per le dinamiche con le quali lo hanno costretto ad intervenire e responsabilità dei soccorsi arrivati assolutamente in ritardo», dice.

Aurelio lascia due figli e una moglie.    Esprime ancora rabbia il cognato Crea. «A mio cognato e a due sue colleghi era stato vietato di intervenire con la motovedetta perché il mare non lo consentiva», ha raccontato. La pattuglia era stata allertata per la presenza in acqua di due ragazzini, un 13enne e un 15enne, che avevano deciso di tuffarsi nonostante le proibitive condizioni meteo e che rischiavano di annegare.

«Dopo un po’ – prosegue Crea – gli è stato chiesto di intervenire da terra. Ma come potevano farlo senza attrezzatura, non avendo ne giubbotti di salvataggio né salvagenti, mute, corde o altro? «Avevano solo un piccolo salvagente con una cordicella per tirarla ai due giovani. – spiega – Mio cognato tra l’altro era motorista e sotto capo, sicuramente non era compito suo. Nel frattempo uno dei ragazzi è riuscito a tornare a riva mente l’altro attendeva aggrappato ad una boa».

Il sottufficiale e il collega si sono tolti i vestiti e si sono tuffati. «Ad un certo punto mio cognato è stato investito dalle onde e nessuno lo ha più visto – aggiunge – Nessuno ha tentato di salvarlo nemmeno i suoi due colleghi perché il mare era troppo forte. E dalle 13 alle 19 prima che arrivasse l’elicottero nessuno lo ha cercato veramente».

” Non capisco perché non si voglia fare l’autopsia – sostiene – Ora ci hanno promesso i funerali di Stato ma noi vogliamo solo la verità».

Il corpo di Visalli è stato portato nell’aula consiliare del Comune di Milazzo dove è stata allestita la camera ardente alla presenza del Corpo della Guardia Costiera. . Superfluo raccontare e descrivere l’immenso dolore dei familiari del giovane eroe.

Colleghi, tutti afflitti ed  in lacrime