“L’azione politica del governo Schifani -ammette il governatore siciliano- guarda al mondo imprenditoriale…..” Restano tuttavia in Sicilia migliaia di giovani senza lavoro per i “concorsi truccati” nei pubblici uffici

 

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«In appena due anni di governo la Sicilia è cresciuta oltre ogni attesa. Lo certifica la Banca d’Italia che indica un aumento del Pil superiore alle altre regioni. Questo significa che abbiamo lavorato bene ma anche che c’è un sistema produttivo e imprenditoriale solido e strutturato: questo è un elemento di base che ha consentito alla politica liberale, attuata dall’avvio di questa legislatura, di enfatizzare questa crescita».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo oggi a Palermo a Villa Igiea all’assise dei Giovani imprenditori di Confindustria dal titolo “Finire per cominciare”.

«L’azione politica del mio governo – ha aggiunto – continuerà a guardare al mondo imprenditoriale come fulcro centrale dello sviluppo economico e occupazionale. Stiamo puntando sulla semplificazione dell’attività amministrativa e in tal senso abbiamo riformato la Cts per le valutazioni ambientali, con regole nuove e procedure più snelle per assicurare risposte adeguate e tempestive, consentendo alle imprese di orientare le proprie scelte di investimento avendo tempi certi. Mi piace sottolineare come esempio di efficienza a favore delle aziende l’attività dell’Irfis, un fiore all’occhiello della Regione, che sta attualmente gestendo la procedura per ottenere un abbattimento del 50 per cento degli interessi sui mutui. Non basta, infatti, avere le risorse ma occorre anche saperle spendere bene e velocemente».

Il presidente nel suo discorso ha ricordato l’accordo con Webuild per la formazione e successiva assunzione di giovani siciliani e l’impegno del governo «per riformare il settore della formazione, con l’obiettivo di renderla più adeguata alle richieste del mondo del lavoro».

«La mia storia politica liberale – ha proseguito Schifani – mi ha insegnato quanto sia importante il confronto e trovare punti di sintesi con categorie sociali, imprenditori, mondo delle professioni e, in Parlamento, anche con le opposizioni, mettendo da parte riserve e pregiudizi, guardando all’interesse comune. Io credo nella dialettica politica e nell’ascolto anche di chi la pensa diversamente da me: mai creare muri e trincee, altrimenti non si cresce. Ho accolto, per esempio, l’utile suggerimento di Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, per riattivare le terme di Sciacca e Acireale, un progetto che mi ha convinto e sul quale da mesi ormai lavoriamo senza sosta, avendo individuato sia le risorse finanziarie, 90 milioni di euro provenienti dall’accordo di coesione, sia le soluzioni alle criticità che finora ne hanno impedito il rilancio. Sono convinto che, entro la fine della legislatura, riusciremo a riaprirle e a creare un grande polo del turismo termale, con enormi ricadute per i due territori».

Schifani ha concluso il suo intervento citando la recente approvazione del piano rifiuti che «ci consente adesso di passare alla fase concreta della realizzazione dei termovalorizzatori, un processo ormai irreversibile che archivierà definitivamente la stagione delle discariche».

Restano tuttavia in Sicilia – aggiungiamo noi di SUD LIBERTA’ – migliaia di giovani alla ricerca di un posto di lavoro. Posto che non trovano per la lottizzazione vergognosa dei posti messi a concorso nella pubblica amministrazione siciliana

Sanità Regione Sicilia, la Giunta designa i direttori generali di 15 strutture sanitarie , Asp, ospedali e policlinici universitari- Le scelte della “Commissione” di selezione

 

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Il governo Schifani, nel corso della seduta di giunta di ieri sera, ha designato, su proposta dell’assessore alla Salute Giovanna Volo, i nuovi manager della sanità siciliana. I nominativi dei direttori generali delle 15 strutture sanitarie regionali e dei 3 policlinici universitari, così come previsto dalla normativa vigente, sono stati scelti dalla rosa dei 49 idonei stilata sulla base delle valutazioni della Commissione di selezione.

In attesa del completamento dell’iter con il parere della commissione Affari istituzionali dell’Ars, i designati guideranno già da domani le stesse aziende in qualità di commissari straordinari, ad eccezione di Gaetano Sirna confermato direttore generale del Policlinico di Catania fino a ottobre 2025. Per quanto riguarda, invece, gli ospedali universitari di Palermo e Messina, i vertici sono stati individuati all’interno di una terna di nomi proposta dai rispettivi  Rettori.

 

«Abbiamo definito i nuovi assetti della sanità in Sicilia – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – nei tempi che avevamo stabilito. È un altro impegno rispettato, così come quello relativo alle selezioni per il ruolo di direttori sanitari e amministrativi che dovranno affiancare i nuovi manager. La giunta ha scelto figure qualificate sul piano della professionalità per la guida delle aziende e degli ospedali. I neo manager dovranno gestire la delicata fase che il sistema sanitario regionale si accinge a vivere, in attuazione delle linee che il governo intende imprimere per rendere il settore più moderno, efficiente, sostenibile economicamente e, soprattutto, sempre più attento ai cittadini. Una sanità che curi, ma soprattutto si prenda cura dei pazienti. Stiamo portando avanti un importante lavoro per il completamento di strutture ospedaliere attese ormai da anni, per l’abbattimento delle liste d’attesa e per la razionalizzazione della rete sanitaria, affrontando anche le questioni legate al personale medico e ausiliario. Un’opera che richiede lo sforzo sinergico del governo e dei manager per garantire ai siciliani, al pari dei cittadini di altre regioni, una sanità di alta qualità e che consenta loro di curarsi nel migliore dei modi nella loro terra».

 

Di seguito i nomi e le destinazioni dei nuovi direttori generali designati nelle nove aziende sanitarie provinciali:

Asp Palermo: Daniela Faraoni

Asp Catania: Giuseppe Laganga Senzio

Asp Messina: Giuseppe Cuccì

Asp Agrigento: Giuseppe Capodieci

Asp Caltanissetta: Salvatore Lucio Ficarra

Asp Enna: Mario Carmelo Zappia

Asp Ragusa: Giuseppe Drago

Asp Siracusa: Alessandro Caltagirone

Asp Trapani: Ferdinando Croce

Questi i manager designati a Palermo, Catania e Messina per aziende ospedaliere, Arnas e Irccs e dei Policlinici

Arnas “Civico” Palermo: Walter Messina
Azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” Palermo: Roberto Colletti

 

Arnas “Garibaldi” Catania: Giuseppe Giammanco

Azienda ospedaliera “Cannizzaro” Catania: Salvatore Emanuele Giuffrida

 

Azienda ospedaliera “Papardo” Messina: Catena Di Blasi

Irccs “Bonino Pulejo” Messina: Maurizio Letterio Lanza

 

Policlinico Palermo: Maria Grazia Furnari

Policlinico Catania: Gaetano Sirna

Policlinico Messina: Giorgio Giulio Santonocito

Luca Busi (SIBEG):” il rilancio delle nostre aziende passa dall’abolizione della Sugar Tax.”

Pubblicato decreto attuativo: filiera delle bevande e PMI a rischio

 

foto dell’Ad Sibeg Luca Busi

 


Luca Busi (Sibeg): «Il rilancio delle nostre aziende passa dall’abolizione di questa nuova tassa. Grazie a Musumeci e Armao per aver deciso di sostenere l’economia sana dell’Isola»

 

«Il decreto attuativo della Sugar Tax, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, arriva come un fulmine a ciel sereno: dopo tante rassicurazioni da parte del Governo, a fronte della sfiducia degli imprenditori e della perdita di liquidità dettata dall’emergenza che ha depotenziato il sistema, questa notizia sembra quasi uno sgambetto fatto durante la corsa verso un’auspicabile ripresa economica».

Così l’amministratore delegato di Sibeg Luca Busi ha commentato il provvedimento del ministero dell’Economia e delle Finanze che contiene le modalità attuative dell’imposta fissata per il prossimo 1° gennaio. Ribadendo la preoccupazione espressa pochi giorni fa da Assobibe, Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende produttrici di bevande analcoliche, l’azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia scende nuovamente in campo per manifestare il disappunto su una vicenda che ha tenuto sul filo del rasoio tantissime Pmi italiane, oggi schiacciate dalla crisi.

«Come fare a guardare con ottimismo al futuro? Oggi ci stiamo rialzando per riprendere in mano bilanci e fatturati, preservando posti di lavoro e cercando di spingere nuovamente sull’acceleratore dello sviluppo – continua Busi – l’ultima e l’unica soluzione che ormai ci resta è sperare nell’azione legale portata avanti dalla Regione Siciliana, che già l’anno scorso, appresa la notizia di Sugar e Plastic Tax, si è attivata per impugnare la legge di Bilancio 2020 dello Stato davanti alla Consulta, contestando – tra l’altro – quattro punti (articolo 1, commi 309, 316, 661 e 875) che “violano alcuni articoli della Costituzione e dello Statuto della Regione Siciliana” e che sono fortemente penalizzanti per il nostro territorio».

«Oltre al Covid, c’è un’altra emergenza inderogabile da affrontare: le tasse – continua Busi – il settore l’anno scorso ha subito una contrazione del volume di vendite del -40% e il recupero delle perdite, secondo diversi studi, dovrebbe avvenire non prima della fine del 2022. Non è possibile pensare di inserire un balzello con un impatto medio del + 27% in questo momento così critico. Chiediamo alla Regione Siciliana di andare avanti a difesa dei suoi imprenditori: un sentito grazie va al presidente Nello Musumeci, all’assessore Gaetano Armao e a tutto il governo siciliano, per aver deciso di sostenere l’economia sana dell’Isola».