Flussi turistici incoraggianti in Sicilia Clima di ottimismo per un consuntivo migliore rispetto agli anni precedenti

 

 

Immagine

 

 

I dati sull’andamento dei flussi turistici in Sicilia sono senz’altro incoraggianti e restituiscono l’immagine di un comparto dinamico e in costante crescita. Un risultato – comunica la Regione Sicilia -che è frutto dell’efficacia delle politiche di settore poste in essere dal governo regionale e del lavoro fatto in termini di individuazione dei mercati-target e di azioni di promozione della destinazione. Seppur provvisori e verosimilmente sottostimati e suscettibili di variazioni al rialzo poiché in costante aggiornamento, i dati sulle presenze turistiche forniscono già elementi che concorrono a un clima di ottimismo e fanno intravedere buoni margini per un consuntivo migliore rispetto a quello degli anni più recenti.
Il governo regionale informa che metterà in campo politiche mirate alla destagionalizzazione dei flussi turistici, anche sulla base dei dati statistici che confermano nei periodi di bassa stagione un trend fortemente positivo di presenze turistiche». Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, intervenendo a Milano alla Bit alla conferenza stampa di presentazione delle strategie turistiche della Sicilia, alla presenza dell’assessore al Turismo, Elvira Amata.
Importanti i dati relativi ai flussi turistici 2023. Flussi in costante crescita, grazie ad un progressivo allungamento della stagione e a una maggiore attenzione a target diversi. Ma, soprattutto, grazie a un sempre più consolidato lavoro di rete tra Regione e realtà territoriale. Il dato annuo 2023, con oltre 16 milioni 462 mila presenze complessive, rileva un incremento del 10,8% rispetto al 2022 a conferma del superamento della situazione pre-pandemica (2019) quando i pernottamenti nell’Isola avevano contabilizzato poco più di 15 milioni 115 mila unità. Il dato è ancora più macroscopico se si guarda alla componente straniera (+24,8% rispetto al 2022) che ha di fatto trainato l’andamento dei flussi turistici della Regione.
Infatti, in valore assoluto, nel corso del 2023 le presenze straniere ammontano a oltre 8 milioni. Altro elemento interessante, che emerge dall’analisi dei dati più recenti, è relativo a uno degli obiettivi principali della programmazione regionale, ossia l’allungamento della stagione turistica e la diversificazione dell’offerta turistica. In tal senso, i dati provvisori del 2023 rilevano un flusso turistico non più concentrato esclusivamente nei mesi tipicamente estivi, come in passato, ma meglio distribuito nel corso dell’anno, caratterizzato da incrementi percentuali considerevoli specie nei mesi di bassa stagione – e in modo particolare tra gennaio e marzo – soprattutto per la componente straniera. Questo è un dato che la Regione rileva con sempre maggiore evidenza negli ultimi anni.
Anche nel 2023 stando ai dati provvisori, il comparto alberghiero, con oltre 11 milioni 778 mila presenze domina il panorama regionale della ricettività, ma resta assolutamente soddisfacente anche il dato dell’extra-alberghiero che, con oltre 4 milioni 680 mila presenze (di cui oltre 2 milioni 370 mila stranieri, +36,5%) registra un incremento del 13,5% sul 2022. Il mercato straniero continua a caratterizzarsi per una forte presenza francese e tedesca, ma si sta assistendo a una decisa avanzata di altri mercati, tra cui spiccano quello americano e quello britannico, rispettivamente al terzo e quarto posto nella classifica dei paesi di provenienza che, con 953.794 e 708.652 presenze registrano, nell’ordine, un +53,6% e un +20,7% sul dato dell’anno precedente.
Anche la sostenibilità del turismo diventa un impegno sempre più centrale per le politiche regionali. Lo conferma l’assessore Amata che sottolinea come «coerentemente con gli strumenti di programmazione nazionali ed europei intendiamo sostenere la competitività delle imprese turistiche, la loro valorizzazione, la fruizione integrata e sostenibile delle risorse e dei beni culturali e naturali, e la promozione delle destinazioni turistiche con il preciso intento di invertire la tendenza della stagionalità attraverso l’incremento, la diversificazione e la destagionalizzazione dei flussi turistici, grazie anche ai nuovi trend di cambiamento del comportamento di viaggio emersi durante il periodo pandemico e i nuovi fabbisogni del turista, sempre più orientato verso un turismo di prossimità, lento ed esperienziale».
L’intento è quello di rendere la destinazione Sicilia sempre più pronta ad attrarre e accogliere una nuova domanda, più green, orientata alla natura, alla cultura e alla sostenibilità, attraverso un’offerta in linea con le nuove tendenze della domanda che appare sempre più focalizzata su forme di turismo che esulano dai percorsi più tradizionali. Concretamente, molte località turistiche siciliane possono perseguire un allungamento della stagione turistica, sia diversificando l’offerta attraverso la promozione di specifici segmenti che concorrono all’attrattività della destinazione quali lo sport, il teatro, la musica, il cinema, il turismo scolastico, il wedding, che attraverso specifiche iniziative coinvolgono l’intera filiera del turismo e rafforzano l’azione degli operatori turistici siciliani.
«I viaggiatori – prosegue la Amata – cercano sempre più soluzioni di viaggi che sposino il valore della sostenibilità che va considerata sotto due diversi aspetti: quello della sostenibilità dell’uso/gestione delle risorse turistiche, cioè dei beni naturali e culturali e quello della sostenibilità del turismo in chiave di innovazione e di inclusione sociale, ampliando quanto più possibile le opportunità di accesso a pratiche di turismo inclusive rafforzando le filiere settoriali, dall’accoglienza, all’ospitalità e promozione». Proprio allo scopo di rafforzare le azioni finalizzate alla destagionalizzazione dei flussi turistici, l’assessorato intende consolidare sempre più quelle iniziative che già hanno fatto registrare un incremento dei flussi turistici nella bassa stagionalità.
ARTE, EVENTI, CULTURA, MUSICA e COMUNICAZIONE Come sempre, ricco il palinsesto delle manifestazioni culturali e dello spettacolo che fanno della Sicilia un palcoscenico vivace e sempre attrattivo, ma tra queste vanno ricordati: • Evento di punta in calendario è certamente il “Sicilia Jazz Festival” organizzato tra giugno e luglio a Palermo, per il quale quest’anno è prevista una circuitazione regionale che comprende anche il territorio di Agrigento, in relazione alla sua nomina di Capitale italiana della Cultura per l’anno 2025. • “Treni Storici” – iniziativa ormai consolidata, in collaborazione con la Fondazione Ferrovie dello Stato, con la quale vengono riproposti antichi treni che durante i weekend, e seguendo linee ferroviarie secondarie, attraversano la Sicilia per la conoscenza e la valorizzazione di antichi borghi, parchi archeologici e scenari di incomparabile bellezza, spesso sconosciuti. • “Coppa degli Assi”, manifestazione storica nel panorama degli sport equestri, che, con l’edizione prevista nei giorni dal 20 al 22 e dal 26 al 29 settembre 2024, giungerà alla 39^ edizione e che, dopo Piazza di Siena, è il più antico e longevo concorso ippico internazionale d’Italia, con un’entusiastica affluenza di oltre 10.000 spettatori che si ritrovano nel suggestivo parco naturale de La Favorita di Palermo. • “Stati Generali del Cinema” – Siracusa dal 12 al 14 aprile 2024. La Regione Siciliana continua a supportare ed incentivare le produzioni audiovisive sul proprio territorio, forte propulsore per il cineturismo, che in Sicilia affonda le radici ad inizio secolo con il caso “Il Commissario Montalbano” che ha saputo cambiare le sorti del ragusano.
Più recentemente, l’esperienza di “The White Lotus”, la nota serie televisiva americana la cui seconda stagione (ed. 2022), ambientata proprio in Sicilia, ha scatenato una vera e propria febbre per l’Isola confermando il cineturismo quale strumento di promozione del territorio e leva propulsiva per il turismo, movimentando ingenti flussi verso la Sicilia. Da Taormina a Cefalù, location privilegiate della serie, i turisti internazionali nella Regione sono ritornati ai livelli pre-Covid, con un incremento complessivo di presenze turistiche che, per il solo territorio di Taormina, nel 2023 (dato provvisorio), si attesta al +7,6% rispetto al dato pre-pandemico (2019). Anche e soprattutto per questo, tra il 2021 ed il 2023, l’assessorato ha messo a bando contributi alle produzioni cinematografiche per quasi 21 milioni di euro cofinanziando oltre 100 progetti audiovisivi tra lungometraggi, film/serie tv, documentari e cortometraggi, determinando una ricaduta economica sul territorio, in termini di spesa diretta da parte delle case di produzioni, con un moltiplicatore di oltre il 300% dell’investimento pubblico regionale.
Presentati anche i 6 spot tematici della durata di 30”, recentemente realizzati, che, tradotti nelle principali lingue straniere, saranno oggetto di una campagna mediatica che coinvolgerà anche i paesi esteri. Tra i temi scelti, oltre a natura, cultura, gastronomia, attività all’aria aperta per un turismo sostenibile e borghi, anche uno spot interamente dedicato ad Agrigento, designata capitale della Cultura 2025. «Un prodotto di tipo cinematografico che racconta la Sicilia attraverso immagini scandite dal sentimento della parola. I testi sono stati curati dall’attore-cuntista Salvo Piparo, mentre altri sono tratti dal Cantico dei Cantici e da S. Agostino. La regia è di Nico Bonomolo, la drammaturgia e la voce dello stesso Salvo Piparo a garanzia della qualità del risultato», osserva nuovamente l’Assessore Amata.
Presentate anche quattro grandi mostre, organizzate dall’assessorato ai Beni culturali, per raccontare la Sicilia al mondo: “Lo sguardo” la più grande mostra di Igor Mitoraj mai realizzata: dal 26 marzo 2024 al 31 ottobre 2025, 30 opere distribuite in un’esposizione senza precedenti nel Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa; “La Sicilia di Caravaggio” il formidabile percorso siciliano di uno dei massimi maestri della pittura universale: dal 29 marzo al 3 novembre 2024 a Noto, una tra le più complete mostre su Caravaggio ed i caravaggeschi in Sicilia; “I Tesori d’Italia” in vista di Agrigento Capitale della Cultura, dal 22 aprile 2024 un racconto che coinvolgerà tutte le Regioni d’Italia con le opere dei nostri più grandi pittori di tutti i tempi a Villa Aurea della Valle dei Templi in Agrigento. Un’opera per ogni singola Regione. Sono 20 opere complessive in mostra da aprile ad ottobre/novembre 2024; “Guernica di Picasso”: l’arazzo di Guernica, proveniente dal Museo di Unterlinden Colmar in Francia, esposto da ottobre 2024 a Palazzo Abatellis a Palermo in dialogo con l’incredibile affresco del Trionfo della Morte che ispirò il grande pittore spagnolo.
A conclusione della conferenza è stato dato spazio alle più rilevanti Borse e Fiere di settore, agli eventi di richiamo turistico, alle Fondazioni lirico-sinfoniche e agli itinerari turistico- culturali presenti in Sicilia. Antonella Ferrara ha introdotto la XIV edizione di Taobuk, festival letterario internazionale ideato e diretto dalla stessa Ferrara con il sostegno della Regione che si terrà a Taormina dal 20 al 24 giugno 2024. Tema portante della manifestazione: “Identità”.
Fra gli ospiti, e destinatari del Taobuk Award, il premio Nobel per la Letteratura 2023 Jon Fosse, lo scrittore statunitense Jonathan Safran Foer, la drammaturga e scrittrice francese Yasmina Reza e la performing artist di origine serba Marina Abramovic. Toti Piscopo ha presentato Travelexpo, Borsa Globale dei Turismi che si terrà dal 5 al 7 aprile 2024, giunta alla sua XXVI edizione. Costituisce un volano per l’offerta turistica siciliana ed un sicuro punto di riferimento per il mondo del turismo non solo nazionale. Salvatore Basile ha offerto dettagli su BTE, la Borsa del Turismo Extralberghiero di Confesercenti Sicilia che ad ottobre 2024 giungerà all’ottava edizione forte degli ottimi dati provenienti proprio questo ambito del sistema ricettivo dell’Isola.
Presentate in fiera le date e i luoghi 2024 de Le Vie dei Tesori, il più importante progetto dedicato alla valorizzazione del patrimonio della Sicilia in cui le città e i borghi sono pronti ad aprire le porte di centinaia di tesori e ad accogliere i visitatori con tour ed esperienze speciali: la scorsa edizione si è chiusa con 255 mila presenze in quasi tre mesi, per una spesa generata sul territorio che ha superato i 7 milioni e mezzo di euro, e un indice di gradimento dei visitatori di oltre il 90 per cento. Altro evento di grande richiamo a cui è stato dato spazio è “L’Inferno di Dante”, prodotto da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily per la drammaturgia e la regia di Giovanni Anfuso.
Un lavoro teatrale che vanta, nell’ultimo lustro in Sicilia, il maggior numero di spettatori: oltre centomila, con una considerevole percentuale di turisti, anche stranieri. Lo spettacolo diventa nel 2024 il cuore di un progetto per la promozione delle Gole e dell’intera Valle dell’Alcantara seguendo il sogno visionario di Carmelo Vaccaro. Annunciata in Bit, anche la riapertura, a distanza di 30 anni, del Castello di Taormina, costruzione imponente situata sulla roccia del Monte Tauro, a un’altezza di 397 metri, che rappresenta uno dei luoghi più importanti dell’acropoli della città, insieme al Teatro Antico. Nella giornata del 5 febbraio presentate, inoltre, le stagioni teatrali di Fondazione Teatro Massimo di Palermo, Fondazione orchestra sinfonica Siciliana – Foss, Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Inda – Istituto nazionale del dramma antico, Teatro Massimo Bellini di Catania. Ha completato la giornata una carrellata degli itinerari turistico-culturali in Sicilia con presentazioni a cura dei beni Unesco di Palermo Arabo Normanna – Cattedrale di Cefalù e Monreale, Parco Archeologico Valle dei Templi, Siracusa e la Necropoli di Pantalica, Città Tardo Barocche della Val di Noto, Isole Eolie, Parco dell’Etna. Allo stand presenti anche le Aree marine protette, gli aeroporti e le Dmo West of Sicily, Islands of Sicily, Sicilia Centrale, Madonie – Targa Florio e Valle dei Templi.

\

Sciopero “generale” domani venerdì 17( ridotto a 4 0re) per protestare contro la nave Italia guidata dalla Meloni

 

Lo sciopero “generale” in programma dalle ore 9 alle ore 13 di domani venerdì 17 novembre 2023 interesserà anche il traffico ferroviario, con possibili ripercussioni, seppur lievi, sui treni Frecce, Intercity e Regionali di Trenitalia

Sciopero di 8 ore dei treni, previsto un venerdì campale / GUARDA I SERVIZI  GARANTITI - Abruzzo - Il Centro

Lo sciopero nazionale del personale del Gruppo FS Italiane è stato proclamato dalle segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali Filt-Cgil e Uiltrasporti in adesione allo sciopero delle rispettive confederazioni.

Si apprende dal comunicato delle Fs che  il personale di Trenitalia del Piemonte, viene escluso dallo sciopero. Attenzione che gli effetti sulla circolazione, in termini di cancellazioni, limitazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero. 

Trenitalia invita tutti i passeggeri a informarsi sui collegamenti e i servizi attivi, prima di intraprendere il viaggio, attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS Italiane, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate.

Si sa , dopo le contestazioni del governo e del ministro Salvini e le reciproche accuse fra leader sindacali e Salvini  che lo sciopero generale viene ridotto “a seguito dell’ordinanza n.196 T del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14.11.2023, la durata dello sciopero indetto per il giorno 17/11/2023 è stata ridotta a 4 ore, dalle ore 9.00 alle ore 13.00”.

 

Nuove norme per limitare i poteri di controllo della Corte dei conti

alternate text

Archivi -Sud Libertà

 

Nuove norme per limitare i poteri di controllo della Corte dei conti. Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo informa che alla Camera il governo ha posto la questione di fiducia sull’esame del disegno di legge di conversione del decreto 22 aprile 2023, n. 44, recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche, il cosiddetto decreto Pa.  Il testo prevede anche nuove norme sulla Corte dei Conti.

Il voto di fiducia sul decreto si terrà domani.Una decisione della capigruppo di Montecitorio. Dalle 12.30 ci saranno le dichiarazioni di voto. 

Iran, il paese che non sa cosa vuol dire libertà

 

La rivoluzione che cambiò l'Iran - Il Post

Archivi -Sud Libertà-

PRIMA O POI QUI SCOPPIERA’ LA  VERA RIVOLUZIONE

 

Sono almeno 24 i manifestanti che rischiano la pena di morte in Iran per aver partecipato alle proteste contro il regime che vanno avanti da quasi tre mesi.     E’ già  pubblica la lista compilata dalle autorità giudiziarie con i nomi di 25 manifestanti accusati di “condurre la guerra contro Dio”.

Uno di loro, il rapper Mohsen Shekari, – si apprende -è già stato impiccato due giorni fa. La popolazione fa appello alle autorità,  alla magistratura perché riveda le condanne a morte, evitando ulteriori esecuzioni.    Si susseguono con coraggio le manifestazioni  contro il governo iraniano.

 

Un governo di comunicazione: otto i giornalisti presenti (ovviamente di destra)

 

Sono otto i giornalisti nel Governo di Giorgia Meloni, la prima donna presidente del Consiglio nella storia d’Italia. Sei professionisti (Giorgia Meloni, Eugenia Maria Roccella, Matteo Salvini, Gennaro Sangiuliano, Antonio Tajani e Adolfo Urso) e due pubblicisti (Andrea Abodi e Nello Musumeci). Lo comunica Giornalisti.it e lo riproponiamo con alcune integrazioni.

Giorgia Meloni, 

Quarantacinque anni, romana, Giorgia Meloni è la prima presidente del Consiglio donna nella storia d’Italia.

Giorgia Meloni

Quasi nessuno era a conoscenza che la Meloni è giornalista (professionista) cresciuta nel quartiere Garbatella di Roma, madre di una figlia, si innamora della politica nel 1992, quando a 15 anni aderisce al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Msi. Fonda il coordinamento Gli Antenati, che partecipava alla contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione promossa dal ministro Rosa Russo Iervolino. Nel 1996 diviene responsabile nazionale di Azione Studentesca.
In politica non fa che bruciare le tappe. Nel 1998 viene eletta consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale, rimanendo in carica fino al 2002. Nel 2000 diviene dirigente nazionale di Azione Giovani. Nel 2004 viene eletta presidente di Azione Giovani.
Nel 2006, a 29 anni, viene eletta alla Camera, divenendo la più giovane parlamentare della XV Legislatura. Dal 2006 al 2008 è una dei vicepresidenti della Camera dei deputati. Nel 2008 è nominata Ministro (la più giovane della storia dell’Italia repubblicana) per la gioventù.
Nel novembre 2012 si candida alle primarie del Popolo della Libertà, ma con la rinuncia di Berlusconi a disputarle il 20 dicembre lascia il PdL e fonda, assieme a Guido Crosetto, Ignazio La Russa e altri esponenti provenienti da An, PdL e Msi, il nuovo movimento politico di destra Fratelli d’Italia, nelle cui liste viene eletta alla Camera nelle Politiche del 2013.

Gennaro Sangiuliano, Cultura    (Ha avuto come professore negli studi Giuseppe Conte)

Napoletano, classe ’62, una formazione da giurista e una carriera tutta nel giornalismo, inviato di economia e politica internazionale e poi direttore, dal 2018 al timone del Tg2 Rai, Gennaro Sangiuliano, da oggi ministro della cultura nel governo Meloni, è da sempre dichiaratamente schierato e impegnato a destra.

Gennaro Sangiuliano

«La tradizione del giornalismo italiano è politica. Ed è certamente più onesta una faziosità limpida ed esibita di una subdola terzietà», spiegava qualche anno fa in un’intervista al Foglio, rivendicando al contempo l’equilibrio politico sempre mantenuto dal suo tg: «Basta vedere i dati dell’Osservatorio di Pavia. E questo perché sto attento al minutaggio, sono maniacalmente attento che ci siano tutte le voci». Nell’aprile del 2022 diventò un caso la sua partecipazione con un intervento sul conservatorismo alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Milano.
Laureato in giurisprudenza alla Federico II, un dottorato in Diritto ed economia, sempre a Napoli, e poi un master in diritto privato europeo alla Luiss di Roma dove ha avuto come professore Giuseppe Conte, docente alla Lumsa, alla Sapienza e alla Luiss, dal 1996 al 2001 è stato direttore del quotidiano Roma e poi vicedirettore di Libero.
Entrato in Rai nel 2003 è stato inviato in Bosnia, Kosovo e in Afghanistan. Dal 2009 al 2018 è stato vicedirettore del Tg1. Nel 2018 è stato nominato direttore del Tg2, riconfermato nel 2021. Autore di numerosi saggi, si è dedicato soprattutto alle biografie, da quella di Giuseppe Prezzolini (l’anarchico conservatore, 2008) a quella di Putin (Vita di uno zar, 2015), ma anche Hillary Clinton (Vita in una dynasty americana 2016), Trump (Vita di un presidente contro tutti 2017) e Xi Jinping (Il nuovo Mao. Xi Jinping e l’ascesa al potere nella Cina di oggi, 2019). L’ultimo, nel 2021, è dedicato a “Reagan Il presidente che cambiò la politica americana”.

Antonio Tajani, Esteri

«Venticinque anni di profondo impegno con l’Unione Europea e i suoi cittadini». Antonio Tajani, 68 anni, vicepresidente e co-fondatore di Forza Italia, riassume così, nel suo profilo Linkedin, la sua storia politica e professionale. Iniziata come ufficiale di complemento dell’aeronautica, tiene a ricordare nel suo curriculum, e proseguita nel giornalismo – dai microfoni dei Gr Rai alla guida della sede romana de “Il Giornale” – prima di approdare alla politica.

Antonio Tajani

Tra i fondatori di Forza Italia a fine 2013 con Silvio Berlusconi, Tajani assume l’incarico di portavoce del primo governo del Cavaliere. L’anno dopo diventa europarlamentare nel Ppe e vola in Europa per una lunga carriera che lo vede arrivare ai vertici delle istituzioni, prima con la vicepresidenza della Commissione e poi con la presidenza dell’Eurocamera nel 2017 dopo essere stato Commissario per i Trasporti (2008-2010) e all’Industria, Imprenditoria e Turismo (2010-2014).
Nel 2002 diventa uno dei vicepresidenti del Partito popolare europeo e nel 2004 ottiene il terzo mandato a Strasburgo, dove lavora alla Costituzione europea, mai decollata per le bocciature dei referendum in Francia e Olanda.
All’inizio del 2021, rimasto fuori dalla rosa dei ministri forzisti, viene nominato da Berlusconi nella carica di coordinatore unico nazionale di FI. Eletto alle ultime elezioni politiche del 25 settembre alla Camera, Tajani, che da ragazzo militò nel Fronte Monarchico Giovanile, è laureato in Giurisprudenza, parla inglese, francese e spagnolo ed è sposato con due figli.
Molto riservato sulla sua vita privata, è impegnato nel sociale con il sostegno ai tossicodipendenti di una comunità del frusinate, nel Lazio, di cui era originaria la mamma. E a cui – ha annunciato qualche anno fa – devolve la sua pensione da ex vice presidente della Commissione Ue.

Matteo Salvini, Infrastrutture e mobilità sostenibili

Matteo Salvini, 49 anni, segretario della Lega, è il nuovo ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, oltre ad avere il ruolo di vicepremier del nuovo governo Meloni.
Alla guida della Lega arriva nel 2013, quando il partito è al minimo storico del 4 per cento. Rimuove “Nord” dal nome del partito e abbandona la vecchia battaglia di Bossi e Maroni per il federalismo, a favore di temi più caldi come l’immigrazione.

Matteo Salvini

Cavalcando l’onda sovranista che si fa strada in Europa, dal Front National di Marine Le Pen in Francia all’Ungheria del premier Victor Orban, porta la Lega al 34% nelle elezioni europee del 2019. Traguardo lontano oggi, visto che lo scorso 25 settembre si è fermata all’8,8%.
Giornalista professionista, nella “Padania” e a “Radio Padania Libera”, sposato e divorziato, conosce bene l’Europa dopo tre mandati all’Europarlamento, ai quali sono seguiti quello alla Camera, e uno al Senato. Nell’ultima legislatura, con il Governo giallo-verde nel 2018, arriva la sua investitura a ministro dell’Interno, nonché vicepremier di Giuseppe Conte assieme a Luigi Di Maio.
Al Viminale comincia subito la sua battaglia contro l’immigrazione irregolare: in un anno e tre mesi da ministro (tanto durerà il Governo Conte I ) ha più volte stretto le maglie con provvedimenti come le multe alle ong che caricano i migranti in mare per portarli in Italia, e dando al ministro dell’Interno il potere di limitare o vietare l’ingresso delle navi.
Un provvedimento che lo ha portato davanti ai giudici quando negò l’ingresso alle navi Gregoretti e Open Arms, che hanno atteso per giorni fuori dal porto con a bordo centinaia di migranti. Nel primo caso è stato assolto, nel secondo il verdetto deve ancora arrivare.
Al ministero delle Infrastrutture Salvini arriva – ha detto in vista dell’incarico – interessato a «fare qualcosa che serva agli italiani», per «dimostrare che si può sbloccare quello che da decenni è bloccato», e in mente ha «cantieri, porti, autostrade e ferrovie».

Eugenia Maria Roccella, Famiglia, natalità e pari opportunità

Eugenia Maria Roccella, 69 anni, è nata a Bologna e figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, Franco Roccella, e della pittrice e femminista Wanda Raheli. È il nuovo ministro della Famiglia, natalità e pari opportunità.

Eugenia Maria Roccella

Laureata in lettere moderne, è dottore di ricerca all’Università La Sapienza. Dal 2000 è giornalista professionista. Negli anni Ottanta ha lasciato i Radicali, colpevoli, a suo dire, di portare avanti «battaglie che stanno conducendo verso la distruzione dell’individuo». Si è allontanata per vent’anni dalla politica attiva. È diventata editorialista del quotidiano Avvenire e ha collaborato con Il Foglio, con Il Giornale e con la rivista bimestrale di cultura politica Ideazione. Nel 1997 ha scritto “La leadership di Berlusconi”, e nel 2001 “Dopo il femminismo” (Ideazione editrice).
Nel 2007 è portavoce, insieme con Savino Pezzotta, del Family Day, la manifestazione di sostegno alla famiglia formata da un uomo e una donna organizzata per il 12 maggio dall’associazionismo cattolico.
Deputata Pdl e sottosegretario al Welfare nel 2008 e alla Salute nel 2009, alle elezioni politiche del 2008 viene eletta alla Camera nelle liste del Popolo della Libertà (quota Forza Italia) per la circoscrizione Lazio 2.
Nel maggio dello stesso anno diventa sottosegretario al ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali. In seguito alla ricostituzione del Ministero della salute quale autonomo dicastero, il 5 febbraio 2010 è divenuta sottosegretario alla salute.
Nel 2013 ha fondato “Di mamma ce n’è una sola”, il primo comitato italiano contro l’utero in affitto. Alle elezioni politiche del 2013 è stata rieletta alla Camera nella circoscrizione Lazio 1 nelle liste del Popolo della Libertà. Ha poi aderito al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano.
Nel 2015 ha lasciato il Nuovo Centrodestra, nonché il gruppo Area Popolare, passando quindi al Gruppo misto e divenendo una delle fondatrici del Movimento Identità e Azione, guidato da Gaetano Quagliariello.
Alle elezioni politiche del 2022 viene ricandidata alla Camera nel collegio uninominale Puglia – 01 (Foggia) per il centrodestra e in terza posizione nelle liste di Fratelli d’Italia nei collegi plurinominali Calabria e Sicilia.

Adolfo Urso, Imprese e made in Italy

Torna ad occuparsi di temi economici, dopo la parentesi al Copasir, Adolfo Urso. Il nuovo ministro dello Sviluppo economico e del Made in Italy ha alle spalle una lunga storia di destra.
Nato a Padova 65 anni fa da genitori di Acireale (Catania), si laurea in Sociologia alla Sapienza di Roma, inizia l’attività politica nel Movimento sociale italiano e diventa giornalista.

Adolfo Urso

Nel 1983 è tra gli autori del libro: “Atleti in camicia nera. Lo sport nell’Italia di Mussolini”. Nel 1986 diventa direttore responsabile di “Proposta”, bimestrale d’area. Nel 1988 è uno dei reggenti del Fronte della Gioventù; l’anno dopo entra nella segretaria politica del Msi-Dn, dove dirigerà il Dipartimento informazione.
Tra i promotori di Alleanza Nazionale, entra in Parlamento nel 1994. Quella attuale è la sua settima legislatura, le ultime due da senatore. Con i Governi Berlusconi II e III è stato viceministro con delega al Commercio estero dal 2001 al 2006 e tra il 2009 ed il 2010. Nel 2013 non viene candidato dal Pdl.
Forte dell’esperienza e dei contatti maturati nell’esecutivo di centrodestra fonda la società Italy World Services, che fornisce consulenza e assistenza per le imprese italiane all’estero. Nel 2015 aderisce a Fratelli d’Italia e nel 2018 torna alla politica attiva candidandosi al Senato.
Eletto, ottiene la vicepresidenza del Copasir. La sua attività con la Iws gli viene contestata quando con il Governo Draghi gli si apre la strada verso la presidenza del Comitato di controllo sull’intelligence in quanto unico esponente dell’opposizione. Lui spiega di aver passato al figlio la guida della società. Viene quindi eletto presidente dell’organismo.
Il senatore è anche presidente della fondazione Farefuturo che, si legge sul sito, «promuove la cultura e i valori della Nazione, rifuggendo dal dilagante “presentismo”, nella convinzione che occorra il massimo impegno per disegnare il futuro dell’Italia nel contesto di una Europa delle Patrie».
Padre di tre figli, è sposato con Olga, ucraina di Lugansk, città dell’Ucraina, autoproclamata Repubblica filorussa. «Mia moglie e nostro figlio dialogano in russo», ha recentemente raccontato il senatore.

Nello Musumeci, Sud e mare

Coordinatore di Catania della Sezione “Msi””, diventa  presidente della Provincia di Catania eletto con il Msi nel 1994, Sebastiano Musumeci resta alla guida dell’ente per due mandati. Pochi mesi dopo diventa anche europarlamentare ed è rieletto nelle due successive tornate Europee del 1999 e del 2004.

Nello Musumeci

Poi coordinatore regionale di Alleanza Nazionale, partito che lascia nel 2005 in polemica con Gianfranco Fini, fondando il movimento regionale Alleanza Siciliana. Alla guida di questo nel 2006 si candida a Palazzo d’Orleans contro Totò Cuffaro e il centrodestra, ma non viene eletto. Sottosegretario di Stato alle Politiche del Lavoro nel quarto governo Berlusconi nel 2011.
Nel 2012 ritenta l’avventura alla presidenza della Regione e viene sconfitto da Rosario Crocetta, candidato del centrosinistra. Nella stessa legislatura a Sala d’Ercole viene eletto presidente della commissione regionale Antimafia. Lavora nel frattempo al periodico Sicilia Oggi , sia come capocronista sia come tipografo per aiutare la gestione familiare.  Lancia il movimento siciliano #Diventerabellissima” dalla citazione di una frase di Paolo Borsellino.
Nel 2017 è eletto governatore della Sicilia, incarico per il quale decide alla fine del periodo elettorale di non ricandidarsi a settembre scorso “obbligato”  a favorire l’unità del centrodestra con il senatore Schifani -sponsorizzato da Forza Italia e dalla Lega ,  Musumeci appare risentito da questa scelta degli alleati  ma  viene eletto senatore della Repubblica alle politiche del 25 settembre e ora scelto dalla Meloni.

Andrea Abodi, Sport e giovani

Romano, una laurea in economia alla Luiss, una vita da dirigente principalmente nel settore di cui
ora è ministro. Andrea Abodi è il nuovo titolare del dicastero dello sport nel governo Meloni, e la sua nomina segna tra l’altro il ritorno del ministero, a venti mesi dalla caduta del Conte 2.

Andrea Abodi

Abodi è attualmente presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, un incarico giunto all’apice di una lunga carriera nel mondo della dirigenza sportiva, che lo ha portato tra l’altro ad essere tra i cofondatori di Media Partners, presidente della Lega calcio di serie B, consigliere della Figc, e consigliere di Coni Servizi.
Nato a Roma il 7 marzo del 1960, Abodi – che è iscritto nell’elenco pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti – è stato direttore marketing della filiale italiana del Gruppo McCormack, azienda specializzata nell’organizzazione di grandi eventi. Dal 2010 a febbraio del 2017 ha guidato come presidente la Lega calcio di Serie B. Dal 2017 è alla guida dell’Ics, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello sport e della cultura e leader nel finanziamento all’impiantistica sportiva.
Nella sua carriera di manager è stato, inoltre, fondatore e vicepresidente esecutivo di Media Partners Group, una delle principali agenzie di marketing dello sport, ed ha ricoperto il ruolo di presidente in varie società italiane (Arcea Spa, Medialazio srl ed Astral Spa); dal 2002 al 2008 è anche stato consigliere di amministrazione di Coni Servizi spa, mentre nel 2009 si è occupato dell’organizzazione della Coppa del Mondo di baseball a Pescara. Da presidente di Lega B ha promosso nel 2015 la costituzione di B Futura s.r.l., società di scopo della Lega dedicata allo sviluppo infrastrutturale, ricoprendo il ruolo di presidente. (ansa)

LA LISTA COMPLETA DEI MINISTRI

AFFARI ESTERI: Antonio Tajani (vicepremier)

INTERNO: Matteo Piantedosi

GIUSTIZIA: Carlo Nordio

DIFESA: Guido Crosetto

ECONOMIA: Giancarlo Giorgetti

IMPRESE E MADE IN ITALY: Adolfo Urso

AGRICOLTURA E SOVRANITA’ ALIMENTARE: Francesco Lollobrigida

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Gilberto Pichetto Fratin

INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI: Matteo Salvini (vicepremier)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Calderone

ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara

UNIVERSITA’ E RICERCA: Anna Maria Bernini

CULTURA: Gennaro Sangiugliano

SALUTE: Orazio Schillaci

TURISMO: Daniela Santanché

Ministeri senza portafoglio:

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Luca Ciriani

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Paolo Zangrillo

AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli

SUD E MARE: Sebastiano Musumeci

SPORT E GIOVANI: Andrea Abodi

FAMIGLIA, NATALITA’ E PARI OPPORTUNITA’: Eugenia Roccella

DISABILITA’: Alessandra Locatelli

RIFORME: Elisabetta Casellati

AFFARI EUROPEI, COESIONE TERRITORIALE E PNRR: Raffaele Fitto

 

Il Presidente Mattarella respinge le dimissioni di Draghi. Il Parlamento deciderà se proseguire senza il M5S

Incontro Conte-Draghi oggi alle 12, perché si rischia la crisi di governo e  cosa può succedere

 

Il premier Mario Draghi ha annunciato le dimissioni in Consiglio dei ministri. Come si sa il M5S non ha votato la fiducia sul decreto Aiuti e il  presidente del Consiglio ha comunicato ai ministri l’intenzione di lasciare la guida del governo.  Sarà il Parlamento a decidere se il governo debba restare ancora in sella o lasciare per avviarci verso nuove elezioni. Intanto i ministri del governo Draghi non si sono dimessi: una curiosità rispetto all’azione dei colleghi di uscire dall’Aula per non porre la fiducia.

Dopo un primo colloquio nel pomeriggio, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nuovamente questa sera al Quirinale il premier, che ha rassegnato le dimissioni. Il Presidente della Repubblica – riferisce una nota del Quirinale – non ha tuttavia accolto le dimissioni e ha invitato Draghi a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica.

Poi in serata una nota dell’ufficio stampa del Quirinale che afferma: in riferimento ad alcune notizie circolate nel pomeriggio si sottolinea che nel colloquio tra il Presidente Mattarella e il Presidente Draghi si è registrata una totale identità di vedute.

Il premier dopo essersi recato al Colle si è intrattenuto per circa 30 minuti a Palazzo Madama con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Massimo riserbo sui contenuti dell’incontro. Mentre con il presidente della Camera, Roberto Fico, ancora in isolamento , positivo al Covid, Draghi ha avuto un colloquio telefonico.

Il premier “mercoledì- d’intesa con il Presidente Mattarella – renderà comunicazioni alle Camere…

Il comunicato di Draghi  – “Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico

Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più”, ha detto annunciando le sue dimissioni in Consiglio dei ministri.

“La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo“, ha detto ancora Draghi, aggiungendo: “In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche”.

“Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani”……

IL GOVERNO DRAGHI NON AVRA’ OGGI LA FIDUCIA DEL M5S- NO AD EVENTUALE DICHIARAZIONE DI INTENTI

 

Giuseppe Conte, da fiero sovranista a nemico dei sovranistiUn premier per  tutte le stagioni - La Finestra di Azzurra

Roma,

“Ho avuto un colloquio con il premier Draghi, abbiamo parlato anche degli altri punti e devo registrare una disponibilità del presidente a venirci incontro su tutti i punti. Però è evidente che la fase che stiamo affrontando non può accontentarsi di dichiarazioni di intenti e di impegni, occorrono misure concrete”. Così il leader del M5S Giuseppe Conte, nel corso dell’assemblea congiunta nella quale ha annunciato l’Aventino parlamentare sul dl aiuti. 

Oggi in Senato i 5 Stelle non voteranno la fiducia.

Fiducia al governo con 410 voti favorevoli. Superbonus edilizio, problema ancora di risolvere

 

Roma,

Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera con 410 voti a favore, 49 contrari e una sola astensione sul decreto Aiuti. Sono 28 i deputati del Movimento 5 stelle che non hanno votato la fiducia perché figurano assenti o in missione nella seduta di oggi pomeriggio. I 5 stelle, in percentuale, hanno garantito la presenza del 73% del loro gruppo. Poco meno della Lega, presente con il 74% di deputati con 25 non partecipanti al voto e 9 in missione. Il Pd è il gruppo parlamentare più presente con l’83% di deputati partecipanti al voto.

Ma Draghi sembra aver frenato l’opzione Superbonus edilizio. E ora’?   Chi manterrà gli impegni con le imprese, gli amministratori, i referenti, se in atto il Superbonus-cavallo di battaglia del M5S- rimane congelato?

Protesta il gruppo del M5S che si è visto congelato il Superbonus edilizio

Fioccano i comunicati d’Agenzia sul ” superbonus edilizio. “Il governo batta un colpo”. A scandirlo, le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Bilancio, Finanze, Ambiente e Attività produttive. “Abbiamo fatto un enorme lavoro per affrontare e risolvere la questione della responsabilità solidale dei cessionari dei crediti fiscali legati al Superbonus, ma il Governo non ci ha dato ascolto e la norma non entrerà nel decreto Aiuti. Uno schiaffo a famiglie, imprese, tecnici e lavoratori del settore delle costruzioni, messi in enorme difficoltà dal blocco della circolazione dei crediti e del conseguente fermo dei cantieri causati dal ministro Daniele Franco e dal premier Mario Draghi” affermano.

Luigi Di Maio sul patibolo del M5S ,”è coerente con i valori di democrazia e di libertà degli Stati euro-atlantici”

 

Migranti, Di Maio chiama Conte e bacchetta Malta: "Faccia sbarcare donne e  bambini" - Giornale di Sicilia

Convocato per questa sera, intorno alle 21, un Consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle con il leader Giuseppe Conte. Sul tavolo il caso Luigi Di Maio, mentre all’interno del partito sono numerose le pressioni sull’ espulsione del ministro degli Esteri dal Movimento. La diversità di vedute fra il ministro e il leader G  Conte sulla problematica dell’invio delle armi all’Ucraina non è cosa da poco. Ha riflessi internazionali  perchè l’Italia deve garantire valori di democrazia e di libertà

Si terrà inoltre mercoledì 22 giugno alle ore 20.30 un’assemblea congiunta dei deputati e senatori M5S, presso l’Aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio, alla presenza del leader Giuseppe Conte.

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, in una nota si esprime così nella fase di tensioni che attraversano il M5S in relazione all’invio di armi all’Ucraina  “La prossima settimana in Parlamento si voterà la risoluzione sulla posizione che il Governo porterà avanti ai tavoli europei. Da Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ho ribadito e continuerò a ribadire che l’Italia non può permettersi di prendere posizioni contrarie ai valori Euro-Atlantici. Valori di democrazia, di libertà, di rispetto della persona e di difesa degli Stati“. Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, in una nota si esprime così nella fase di tensioni che attraversano il M5S in relazione all’invio di armi all’Ucraina.

l titolare della Farnesina sottolinea che “tutti cerchiamo e vogliamo la pace. Intanto, però, Putin sta continuando a bombardare l’Ucraina, ignorando la richiesta della comunità internazionale di sedersi a un tavolo per i negoziati. Intanto l’esercito russo continua a uccidere civili innocenti e blocca i porti e l’export del grano, rischiando di causare una ulteriore guerra che, a sua volta, potrebbe generare l’aumento di nuovi flussi migratori incontrollati, anche verso il nostro Paese”. “Nel frattempo – si legge – dobbiamo rimanere uniti per vincere in Ue la battaglia sul tetto massimo al prezzo del gas, per contrastare le speculazioni e tutelare famiglie e imprese italiane”.

Davanti a uno scenario del genere, i dirigenti della prima forza politica in Parlamento, invece di fare autocritica, decidono di fare due cose: attaccare, con odio e livore, il Ministro degli Esteri e portare avanti posizioni che mettono in difficoltà il Governo in sede Ue. Un atteggiamento poco maturo che tende a creare tensioni e instabilità all’interno del Governo. Un fatto molto grave.  Vengo accusato dai dirigenti della mia forza politica di essere atlantista ed europeista. Lasciatemi dire che, da Ministro degli Esteri, davanti a questa terribile guerra rivendico con orgoglio di essere fortemente atlantista ed europeista. Ricordo innanzitutto a me stesso che abbiamo precise responsabilità: in ballo c’è il futuro dell’Italia e dell’Europa”

 

Draghi: “Decreto riaperture, a fine marzo stop allo stato di emergenza…”

 

Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il dl sulle riaperture che traccia la roadmap del post pandemia Covid. “In Consiglio dei ministri sono stati approvati provvedimenti importanti che eliminano quasi tutte le restrizioni che hanno limitato i nostri comportamenti nei mesi passati” ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Italy's Prime Minister Mario Draghi delivers a speech during a debate at the Senate on February 17, 2021 in Rome, before submitting his government to...

Voglio rivolgere la mia gratitudine a tutti gli italiani per l’altruismo e la pazienza dimostrata in questi due anni. Noi siamo sempre percepiti all’estero come un popolo che manca di senso civico, non è vero. Sono stati bravissimi, sono state raggiunte punte di vaccinazione tra le più alte in Europa, di questo occorre andare fieri” 

Afferma ancora Draghi: “Come avevo anticipato alla fine dello scorso anno, l’obiettivo del governo era un ritorno alla socialità e la riapertura economica, riconquistare la socialità tra i ragazzi, che tornassero a scuola, limitare l’uso della Dad. Credo che i provvedimenti approvati oggi riconoscano che è uno stato a cui siamo arrivati” 

Grazie al vaccino sono stati evitati quasi 80mila decessi nel solo 2021. Anche questa è una lezione straordinaria. Le decisioni sono state prese sulla base della scienza e la pandemia” è stata superata “sulla base di vaccini e tanta gente non è morta perché è stata vaccinata” ha evidenziato il presidente del Consiglio, precisando che “con il Cdm abbiamo fatto passi fondamentali verso la riapertura ma osserviamo con grande attenzione l’andamento della curva epidemica e siamo pronti ad adattare tutto il nostro apparato in base alla curva, anche in senso espansivo se è il caso”.

“Per fine marzo, con la fine dello stato d’emergenza, scioglieremo il Cts“, il cui operato, ha detto il premier, “continuerà con l’Iss e il Css. Devo ringraziare tantissime persone per il risultato” ottenuto, “anche a nome del governo”, tra questi “Locatelli e Brusaferro e tutti i membri del Cts, presenti e passati. Il Cts, se uno esamina la situazione che si è sviluppata, ha dato un supporto straordinario a decisioni difficilissime, anche un supporto psicologico”, perché forniva pareri che davano la possibilità di assumere decisioni “sulla base della scienza e non delle sensazioni. E’ un aspetto essenziale per chi le decisioni doveva prenderle e per chi in Parlamento doveva votarle”.