Giuseppe Conte, leader del M5s : ” Grillo sta cancellando la sua storia ” Imperdonabile il sabotaggio del fondatore -padre del Movimento e, soprattutto, immorale la somma di 300 mila euro intascata ogni anno

Grillo scordi Conte e sia il consulente di Draghi – infosannio

 

“Ileader M5S Giuseppe Conte  sulla sfida di Grillo, afferma a latere dell’assemblea della costituente:   “Non c’è mai stato lo scontro Conte-Grillo perché io non ho mai raccolto le sue provocazioni. Semmai lo scontro è quello di Grillo contro la sua comunità”.. “Ho rinunciato a capire perché lui stia cancellando la sua storia e stia schiaffeggiando così palesemente tutti gli iscritti e tutto ciò per cui si è battuto in tanti anni”.

Grillo prova a far ripetere la votazione agli iscritti M5S   Ma sulla testa del fondatore pesa troppo quel “contributo” che intascava di 300 mila euro all’anno

La richiesta di Grillo di ripetizione del  voto della Costituente M5S,  dà l’ occasione nuovamente a Conte di riaffermare alcuni punti: “È una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto e che, peraltro, la maggioranza ha già bocciato proprio nell’ultima votazione”. E spiega: “Abbiamo una comunità matura e unita, desiderosa di partecipare e contare, non vedo scissioni all’orizzonte”.

C’è tutta una serie di regole che Grillo si era costruito nel tempo e quando abbiamo rivisto lo statuto non c’è stato verso di renderlo un po’ più aggiornato. Grillo ha esercitato questa facoltà e noi rispondiamo con una votazione che faremo al più presto. Sono sicuro che la comunità risponderà anche questa volta“.

Conte, assemblea del M5, aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana Isolato Grillo perchè secondo la maggioranza non avrebbe dovuto intascare o 300 mila euro all’anno

Il peggiore dei “delitti”, Conte, Grillo e la triste deriva del M5S -  Affaritaliani.it

 

“Il processo costituente è stato assolutamente partecipato, il più ampio possibile, abbiamo aperto anche a persone che hanno tentato di delegittimare sin dall’inizio, lo avevamo previsto, è fisiologico. Noi siamo aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana, se ci sono 90mila persone che discutono ci possono essere anche persone che la pensano diversamente”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, nel corso di Nova, l’Assemblea costituente del movimento.
“Forse questo è il punto più basso della politica, il momento di massimo inquinamento dove la politica è condizionata dall’influenza dei gruppi economici, i soliti, che riescono a gestire il destino di tutti. Quando c’è una astensione così forte non si può restare indifferenti, noi vogliamo dare l’esempio e per questo è nato il processo costituente”, ha sottolineato Conte.
“Ci possiamo giovare dell’intuizione di Casaleggio che per primo ha individuato le potenzialità della democrazia diretta sulle piattaforme digitali. Ma oggi stiamo osando, stiamo andando oltre perchè questo è un processo che si è aperto a contributi anche dei non iscritti, dopo è nato un confronto deliberativo sulle 22 mila proposte”, ha detto ancora l’ex premier contestato da alcuni giovani con lo slogan “trasparenza” e “dimissioni”  scritte su una maglietta proGrillo.
Ma il pubblico in sala – affermano alcuni intervistati     –  restano oggi indifferenti  alle iniziative         del fondatore Grillo  che “intascava 300  mila euro  degli iscritti deputati del Movimento”

“Sono in corso le votazioni e ciascuno di voi può decidere sul futuro del M5S, abbiamo ribaltato l’ordine delle cose, la piramide l’abbiamo rovesciata, è la base che è in alto e che sta decidendo – ha aggiunto -. Definiamo quali sono gli obiettivi strategici, i progetti di cambiamento della società e lo facciamo ascoltando i nostri iscritti e i cittadini com’è nella nostra tradizione”.

Beppe Grillo vuol ritornare a dare smalto al M5 Stelle per farlo ridiventare il primo partito italiano Voglio tracciare insieme a Conte ed altri la rotta dei prossimi anni

Beppe Grillo e Giuseppe Conte - Fotogramma

Beppe Grillo annuncia il ritorno nel Movimento 5 stelle e lo fa con un’autointervista (immaginaria<) pubblicata sul suo Blog

Come va il tuo rapporto con Conte?

Ottimamente. E il tuo con te?

Non scherziamo…

Come si fa ad avere un cattivo rapporto? Ci ho provato ma non ci sono riuscito: non si scompone mai, ogni parola si scioglie… Siamo d’accordo, però, che non vogliamo scioglierci anche noi.

E quindi cosa farete?

Hai notato che il simbolo dell’Altrove ha la forma di un’antenna? Ripartiremo da antenne puntate sui cittadini e da un’azione politica diversa. Siamo nati come irregolari che sognavano di cambiare il sistema.

Un sogno che però si è rivelato un incubo, o tutt’al più un miraggio

Anche i nemici più accaniti ci riconoscono che abbiamo anticipato temi di cui oggi parlano tutti, a cominciare dall’ambiente e dall’economia circolare. Poi c’è stata una caccia alle streghe su riforme che in realtà hanno funzionato: si è voluto, per esempio, abolire il reddito di cittadinanza per spingere i giovani a cercare lavoro; senonché i bar, negozi e ristoranti continuano a non trovare personale, mentre il crimine per strada è aumentato, forse anche perché lasciare le persone in miseria non conviene a nessuno. L’obiettivo della piena occupazione, tra l’altro, oltre a essere velleitario, appartiene a schemi mentali del secolo scorso, mentre nella Silicon Valley la sfida del secolo è disconnettere il reddito dal lavoro, che sono entrambi importanti per il benessere, ma sono inevitabilmente destinati a non essere più correlati fra loro.

Vale a dire?

Chi ha voluto abolire o ridimensionare il reddito di cittadinanza, spesso venera anche chi – da Altman a Musk, da Gates, a Zuckerberg – ha più volte invocato il reddito incondizionato universale che tra l’altro avrebbe una portata molto più ampia rispetto al reddito di cittadinanza. E io dico che conviene arrivarci prima che gran parte del lavoro umano sia svolto da macchine o dall’intelligenza artificiale.

Alcune cose si sono però rivelate un disastro, per esempio il Superbonus

A prescindere dal fatto che il Superbonus è stato voluto da tutti e non solo da noi, come per ogni cosa il problema stava nel metterlo a punto, non nel sostenerlo prima e demonizzarlo poi, scatenando una caccia alle streghe, che tutt’al più sono befane. Non dimentichiamoci che quando fu approvato c’era bisogno di un forte stimolo alla ripresa, che ha funzionato: un tempo si diceva che bastasse perfino scavare buche e poi riempirle. Poi, ovviamente, si sarebbe dovuto correggere il tiro, e non chiudere i rubinetti di colpo scatenando una corsa agli sportelli del Superbonus… Comunque è presto per vederne gli effetti di lungo termine, mentre è certo che i quasi 3.000 miliardi del nostro debito pubblico – voluto in gran parte dalle forze politiche che oggi criticano il Superbonus – hanno gonfiato una spesa pubblica ipertrofica che è la vera zavorra del nostro paese.

Ma non eravate anche voi a favore dell’aumento della spesa pubblica?

Oggi gran parte della spesa pubblica è destinata a pensioni, sanità e interessi sul debito. E siccome i malati e i risparmiatori sono prevalentemente anziani, significa che gran parte della spesa pubblica è a loro favore. Il nostro simbolo ha invece l’orizzonte del 2050: siamo gli unici ad aver pensato ai giovani, che sono stati i principali beneficiari delle nostre riforme. Siamo come i tacchini che vedono arrivare il Natale senza preoccuparsi della propria morte, ma della vita di chi verrà dopo di loro.

Mi pare che in realtà molti di voi il Natale vorrebbero rimandarlo

Se si riferisce alla regola del doppio mandato, è comprensibile che chi oggi si trova al secondo mandato vorrebbe eliminarla. D’altronde l’istinto di sopravvivenza proviene dalla nostra natura animale, ed è insopprimibile. Ma lo scopo di ogni regola, in fondo, è di arginare i nostri istinti animali nell’interesse comune. Il limite alla durata dei mandati è non solo un principio fondativo del movimento, ma è anche un presidio di democrazia fin dai tempi dell’antica Atene. Come ho detto più volte, dovrebbe diventare una legge costituzionale, quantomeno per le cariche più importanti, come peraltro fece il congresso degli Stati Uniti dopo la morte di Roosevelt, che fu l’unico presidente americano ad aver fatto più di due mandati.

Ma non c’è il rischio che così si disperdano competenze acquisite nel corso degli anni?

Infatti avevo proposto un’idea di “staffetta” in cui gli “uscenti” avrebbero percepito un compenso finanziato dagli “entranti” per assicurare il passaggio di consegne e trasferir loro le competenze acquisite. Senza contare che il parlamento dovrebbe innanzitutto interpretare la volontà dei cittadini, che è molto più difficile intercettare quando i parlamentari si rinchiudono nel palazzo per anni. Per tradurre la volontà dei cittadini in legge ci vorrebbero semmai uffici legislativi con professionisti bravi e competenti e non cortigiani senza arte né parte. Il lavoro di un parlamentare dovrebbe essere un altro, vale a dire captare e comprendere le esigenze dei cittadini per tradurle in indirizzo politico, che a sua volta dovrebbe essere tradotto in legge da uffici legislativi capaci e competenti. Tant’è vero che avevamo proposto di cambiare il titolo dei parlamentari da onorevoli a cittadini portavoce.

Se è per questo eravate anche quelli della democrazia diretta

Infatti questa è una delle idee che dovremo recuperare. Negli ultimi anni ci siamo logorati in beghe di voto che non avevano nulla a che fare con la democrazia diretta, ma riguardavano solo lotte di potere fra anime diverse del movimento. La democrazia diretta, tra l’altro, dovrebbe estendersi a tutti i cittadini, come già avviene in paesi ben più prosperi del nostro e come potrebbe estendersi molto di più con il supporto della tecnologia. D’altronde se le preferenze dei consumatori orientano le scelte di produzione e vendita delle imprese – e sempre di più grazie all’analisi dei dati – non si capisce perché le preferenze dei cittadini non dovrebbero orientare le scelte politiche allo stesso modo.

Si parlerà di questo nell’assemblea costituente di cui ha parlato Conte?

Di questo e come recuperare contatto, dialogo e azioni congiunte con gli attivisti, che sono sempre stati il combustibile del MoVimento. Ma al tempo stesso non possiamo discutere solo di regole di funzionamento interne, ma dobbiamo tornare a proporre idee radicali e visionarie, smarcandoci da una collocazione che è vecchia e superata da decenni. Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l’Elevato.

Questo ricorda un po’ la conversione di Fantozzi dalle idee del Compagno Folagra a quelle del Megadirettore Galattico…

Guarda, mio padre era un imprenditore e fin da bambino ho sempre compreso e sostenuto le ragioni dell’impresa. Abbiamo fatto molte cose per sostenere le imprese, soprattutto quelle esposte davvero alla concorrenza, specie se sleale o impari. Altra cosa è sostenere quelle che difendono un sistema corporativo, che equivale a difendere privilegi e diseguaglianze e non un modello di mercato aperto e con pari opportunità per tutti. Tant’è vero che molte risorse pubbliche affidate ai privati non sono state gestite nel migliore dei modi, come testimoniano alcune vicende di cronaca, anche recente.

Stai parlando delle ultime vicende genovesi?

Ultime e non solo. Prima abbiamo visto autostrade affidate a privati con ponti che crollano e gallerie che cascano a pezzi, oggi assistiamo a concessioni gestite in modo a dir poco curioso. Tutto finisce poi in un tritacarne mediatico in cui ogni cosa diventa indistinguibile, quando mi pare evidente che ci siano responsabilità diverse.

Spiegati meglio…

Non si può mettere sullo stesso piano chi chiede un contributo elettorale a chi gestisce una risorsa pubblica in conflitto d’interessi, per poi orchestrare un linciaggio mediatico di entrambi. Ci sono finito anch’io, per accuse che spaziano dal traffico d’influenze illecite alle percosse e alla lesione personale. Questo modo d’informare è un’arma di distrazione di massa, come dico da sempre. E purtroppo ci siamo cascati anche noi.

Finalmente un punto di convergenza con Conte!

Ma no! Sono d’accordo con tutte le cose che dice. Che poi sono tre. D’altra parte come si fa a non essere d’accordo sul fatto che la guerra, la povertà e le malattie siano cose brutte? Semmai vorrei aggiungerci qualche cosa bella, come il voto dei cittadini europei alle elezioni politiche nei paesi di residenza e non di cittadinanza, prodotti il cui prezzo incorpori costo sociale di produzione e trasporto, piattaforme di democrazia diretta e di cittadinanza attiva. Tutte cose di cui parlavamo regolarmente con Casaleggio e altri.

Si legge che riprenderai a incontrarti regolarmente con Conte

Mi piacerebbe riprendere a fare gli stessi incontri che facevamo con Casaleggio. Quindi non solo con Conte, ma anche chi vuole darci una mano a tracciare la rotta dei prossimi anni. Sono proprio questi incontri che ci hanno portato a diventare la prima forza politica del paese.

Quali sono i temi di cui vorresti parlare in questi incontri?

Mi pare che i temi fondativi del movimento siano ancora validi. Alcuni, come la transizione ecologica e digitale, sono diventati i temi principali dell’agenda politica europea e italiana. Dunque non si può dire che non ci avessimo azzeccato. Altri, come la democrazia diretta e la politica come servizio e non professione – come peraltro è in Svizzera, e non solo – restano da realizzare. Altri ancora sono emersi negli ultimi tempi: da un maggior controllo dei cittadini sui dati che li riguardano, a riforme istituzionali che garantiscano stabilità e al tempo stesso autonomia dei territori.

Le riforme istituzionali e l’autonomia dei territori sono anche al centro del dibattito politico di questi giorni: cosa pensi del premierato e dell’autonomia differenziata

Non sono un esperto, ma mi sembrano complessivamente due riforme un po’ pasticciate. Sulla stabilità ho trovato convincente  l’analisi di un giovane ricercatore che concludeva che il modello più stabile è quello tedesco, che al tempo stesso è anche federale. Tuttavia sul federalismo, e ancor più sulla sua forma spuria dell’autonomia differenziata, ho qualche perplessità. Oggi forse avrebbe più senso ragionare su autonomia dei comuni e delle città, più che delle regioni. D’altra parte questa è la nostra radice storica: dopo la caduta dell’Impero Romano la prosperità dell’Italia è dipesa dal alcune importanti città, più che dal nostro paese nel suo complesso.

L’ultimo show che hai fatto si intitolava “Io sono un altro”, cosa voleva significare? Chi sei veramente?

Sono un analizzatore, studio la bruttezza, l’idiozia, analizzo praticamente merda sociale per permettere ai miei figli di diventare intelligenti studiando matematica, filosofia, medicina, in modo che i loro figli possano diventare agricoltori.

 

Ponte Messina, si fa o non si fa benedetto Dio? Intanto il Ministero delle Infrastrutture chiede chiarimenti e 200 rilievi oltre a integrazioni al progetto(del 2011) entro 30 giorni”

 

 

L’annuncio dopo le richieste avanzate dal ministro dell’Ambiente Pichetto.

Il progetto del ponte sullo stretto
Il progetto del ponte sullo stretto

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti guidato da Matteo Salvini  ha comunicato che “Le integrazioni al progetto del Ponte sullo Stretto, richieste in sede di conferenza di servizi, saranno fornite entro 30 giorni”. . “Si tratta della normale procedura ed è corretto approfondire tutti gli aspetti di un’opera che sarà unica al mondo”.

È stato approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina - Il Post
Il    Ministro Pichetto fa sentire la sua voce:

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto ha comunicato dal canto suo che .”Nella giornata di lunedì 15 aprile, entro il termine stabilito dalla legge, la Commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha approvato e trasmesso alla società Ponte sullo Stretto di Messina spa la richiesta di integrazioni sulla istanza presentata da quest’ultima lo scorso 26 febbraio”..

Con questa istanza – aggiunge il ministro – si è dato avvio, ai fini del relativo aggiornamento e completamento, alla procedura di valutazione di impatto ambientale relativa all’opera. Il procedimento avviato con l’istanza del 26 febbraio scorso si connette, per un verso, a quello iniziato nel 2011 e, per altro verso, alla nota che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso alla Commissione Ue in data 8.11.2023, con alcuni chiarimenti riguardo alla Via e alla Vinca. Nella definizione del testo della richiesta di integrazione, che è atto tipico della prima parte di ogni procedimento di valutazione di impatto ambientale, si è tenuto conto, come di consueto, anche di elementi tratti dai contributi di Ispra e di soggetti non pubblici aventi diritto, per legge, ad esprimersi”..

“Il progetto del Ponte ha superato il primo step, quello della Commissione VIA-VAS, che ha avanzato un numero di chiarimenti in linea con procedure per opere assimilabili (per alcuni impianti petroliferi e per alcune altre infrastrutture il numero di chiarimenti richiesti è stato anche maggiore). La richiesta di integrazioni non è un giudizio di merito finale ma soltanto la prima tappa tipica del procedimento di Via”, spiegano fonti del Mase sottolineando come “la procedura di VIA va avanti con celerità e ogni attenzione possibile, nella consapevolezza comune, in primis all’interno del governo, che il Ponte sullo Stretto dovrà essere un’opera utile, sicura e sostenibile”.

Ponte sullo Stretto di Messina: il progetto definitivo è pronto, ecco i dettagli - Il Sole 24 ORE

“Oltre 200 rilievi dal ministero, il progetto è costoso, pieno di incertezze e di enormi criticità”

La segretaria del Pd, Elly Schlein  interviene sulla problematica : “Apprendiamo che il ministero dell’Ambiente ha letto i documenti sul progetto definitivo del Ponte di Messina di Salvini e ha fatto più di 200 rilievi denunciando la carenza di documenti essenziali. Quando lo abbiamo denunciato noi, con un esposto e in Parlamento, il ministro Salvini ci ha accusato di essere nemici dell’Italia, ci chiediamo se a questo punto lo sia anche il suo collega ministro Pichetto Fratin”,….. “Evidentemente anche il ministero dell’Ambiente conferma ciò che da mesi non solo il Pd, ma le associazioni, il territorio, dicono: siamo di fronte a un progetto dannoso, inutile, costoso e pieno di incertezze, su cui gli esperti sollevano enormi criticità.

 

 

Conte: “Progetto vecchio del 2011 pieno di falle sul piano tecnico-ambientale..”

Il leader 5 Stelle Giuseppe Conte. “È la conferma – attacca – di quanto avevamo preannunciato ieri a Messina, dove ho incontrato rappresentanti di associazioni e cittadini che si oppongono al progetto. Ho esposto la nostra posizione: il nostro non è un no ‘ideologico’. È il no di chi non può accettare che un Governo nazionale, di fronte alle gravi carenze infrastrutturali della Sicilia e della Calabria, risponda con uno slogan propagandistico, con un progetto vecchio, risalente al 2011/2012, pieno di falle sul piano ingegneristico, ambientale, trasportistico e finanziario. Presidente Meloni, ministro Salvini – dice poi Conte rivolgendosi direttamente ai vertici del governo- : basta con gli spot elettorali. Meno promesse e più serietà nell’affrontare i problemi veri dell’Italia“.

Conte: la Meloni ” ha tradito tutte le promesse e ci porterà alla terza guerra mondiale Sui profitti delle banche due milioni di famiglie stanno perdendo casa per gli alti mutui

 

Affondo del capo pentastellato contro la presidente Giorgia Meloni.   ll  leader del Movimento 5 stelle, Avv Giuseppe Conte interviene in maniera vibratissima poco dopo le comunicazioni della premier, Giorgia Meloni, alla Camera.    L’attacco è fortissimo, demolitivo e lascia stupiti l’assemble adella Camera : «C’è stato un vertice» nei giorni scorsi con Francia, Germania e Polonia «per decidere anche delle nostre sorti e lei non è stata invitata ne è venuta a conoscenza dalla conferenza stampa, il formato di quella conferenza è stata scelta per escludere chi è irrilevante», è la prima accusa, ma poi Conte urla di essere preoccupato dalla prospettiva futura, in particolare sulla situazione in Ucraina: «Tiri fuori il coraggio, elabori un piano di pace per evitare la terza guerra mondiale. Lei oggi si presenta senza soluzioni, non vuole inviare le truppe in Ucraina, non vuole trattare con Putin, non vuole partecipare a un tavolo di pace, ha messo l’Italia in un vicolo cieco.

Negoziare le migliori condizioni per l’Ucraina è l’unico modo per evitare la terza guerra mondiale». E ancora: «Gli italiani non vogliono la terza guerra mondiale dove lei ci sta portando». Duro poi il commento sull’intervento di ieri di Roberto Menia, di Fratelli d’Italia, che aveva accusato Macron di essere femmineo ”: «Si rende conto che un senatore del suo partito si è permesso di fare una battuta omofoba, veramente degradante su Macron? Ma cos’è un copione comico? Lei è la presidente del Consiglio e non un capocomico. Ma secondo lei il problema degli italiani è la mia pochette o l’elmetto che si è messa in testa?».  Aumenta le tasse e fa battute su di me?

 

VIDEO  DELL’INTERVENTO   DI  GIUSEPPE   CONTE

 

Disco verde alla Manovra 2024 ma le opposizioni incalzano, “è un vero macigno di tagli e tasse da far invidia ai peggiori governi tecnici”

 

 

Disco verde alla manovra 2024, in seconda lettura e senza modifiche rispetto al testo approvato in Senato, con 200 voti favorevoli, 112 contrari e 3 astenuti. Tra le misure la nuova Irpef, il cuneo fiscale, il Ponte sullo Stretto, le pensioni e aiuti per i mutui degli under 36.

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Roma,
Ha affermato a riguardo  Giorgia Meloni : ”    Ringrazio “i parlamentari di maggioranza di Senato e Camera per il sostegno e la compattezza dimostrati. Un segnale positivo per una Manovra importante, che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese. In linea con i principi che guidano la nostra azione e con il programma che gli italiani hanno votato. Questa volta la Manovra viene approvata senza il voto di fiducia. Ringrazio per questo anche le opposizioni che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito. E ora avanti con determinazione, coraggio e responsabilità“.

Pensieri diversi dalle opposizioni. “Questa è una manovra che fa male al Paese e infligge un colpo letale ai servizi pubblici –  è il pensiero di  Elly Schlein in aula alla Camera nelle dichiarazioni di voto – Mance e mancette in una logica di scambi al ribasso imbarazzante. Hanno dovuto pensarci le opposizioni unite a migliorarla mettendo fondi sul contrasto alla violenza di genere. Voi non lo avete fatto, vi siete tenuti i soldi per le vostre mance e avete preferito finanziare campi da golf che la lotta alla violenza contro le donne”.

Il leader Giuseppe Conte afferma dal canto suo: “La maggioranza di Giorgia Meloni approva una legge di bilancio di tagli e tasse da far invidia ai peggiori governi tecnici –  Una Manovra con cui Meloni, Salvini e Tajani continuano la stagione dei tagli ai danni dei pensionati”. Conte parla di manovra “lacrime e sangue” che “ci sembrerà acqua e zucchero rispetto al macigno che Meloni ha scagliato sul Paese per i prossimi anni, chinando il capo di fronte a Germania e Francia. Con il nuovo patto di stabilità a cui si è piegata in Europa, infatti, l’Italia sarà costretta a tagli da oltre 12 miliardi l’anno che colpiranno i cittadini e i loro diritti. Meloni ha accettato di dire ‘auf wiedersehen’ al futuro dei nostri ragazzi”.

Il ddl Bilancio ha un costo:  circa 24 miliardi di euro dei quali oltre 15 miliardi finanziati in deficit e destinati al taglio del cuneo (quasi 11 mld) e alla riduzione delle aliquote Irpef (poco più di 4 mld). Le due misure insieme portano un vantaggio in busta paga per i contribuenti coinvolti di circa 120 euro al mese, e sono finanziate solo per il 2024.

Per 14 milioni di dipendenti dovrebbero esserci un vantaggio  medio  di circa 100 euro al mese: in manovra il governo conferma il taglio del cuneo, rafforzato con il decreto del primo maggio, di 7 punti per i redditi fino a 25mila e 6 punti per quelli fino a 55mila euro.

Irpef, con taglio aliquote +20 euro mese

Con la manovra parte il primo modulo della riforma fiscale: per il 2024 le aliquote Irpef si riducono da quattro a tre accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000 euro; al 35% per i redditi fino a 50.000 euro e al 43% oltre i 50.000. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area. Secondo le stime delle associazioni, la riforma garantisce un beneficio massimo di 260 euro annui, pari a circa 20 euro al mese se consideriamo 12 mensilità.

Ponte di Messina sì  ma sui bilanci -in parte- di Calabria e Sicilia

La manovra conferma i fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina pari a 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 2032, ma alleggerisce a 9,3 miliardi l’onere a carico del bilancio statale. La rimanente parte di 2,3 miliardi verrà reperita dal Fondo di sviluppo e coesione, con una dote da 1,6 mld a carico del Fondo ma a valere sui bilanci di Calabria (300 mln) e Sicilia (1,3 mld).

Sulla manovra molte ombre e nessuna luce per i disoccupati e i più poveri

 

Governo, Conte: "Basta provocazioni o mi dimetto. Regole Ue vanno  rispettate" - la Repubblica

Conte: “Il Reddito di cittadinanza è misura efficace e giusta anche per gli occupabili”

Roma,

La manovra Governo Meloni  demolisce una delle misure più  efficaci per combattere la povertà e dare lavoro ai giovani: il reddito di cittadinanza.    Previsto infatti  il periodo transitorio verso l’abolizione del reddito di cittadinanza. Dal 1 gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili.

E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua. Il reddito sarà abrogato il 1 gennaio 24 e sarà sostituito da una nuova riforma. Previsto un risparmio- afferma lo Staff della Meloni – di 734 milioni per il 2023.   

Afferma Giuseppe Conte, leader deo Cin que stelle: “E’ disumano tagliare il reddito di cittadinanza anche solo alle persone occupabili. Si tratta di una platea di 660mila persone, molte delle quali hanno già compiuto 50-60 anni, hanno grosse difficoltà a ricollocarsi sul mercato del lavoro e non hanno di che mangiare. Ecco perché – ribadisce Conte – il M5S è pronto a tutto, a contrastare questo proposito disumano del governo scendendo anche nelle piazze, non solo nelle sedi istituzionali”.

A chi gli chiedono se si stia ricostituendo un asse col Pd nella battaglia a difesa del reddito di cittadinanza replica: “Spero che tutte le forze che hanno a cuore le persone in difficoltà in questo momento di crisi per il nostro Paese, si uniscano in questa battaglia“.

Vibrate proteste sul provvedimento rave -art.434 bis C.p.- del governo Meloni

Matteo Piantedosi al ministero dell'Interno: chi è ...

Nella foto il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (Archivi SUD LIBERTA’)

 

Sempre più vibrate le polemiche sul provvedimento governativo della Meloni che ha inserito nel Codice penale il testo secondo cui “l’invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.

Afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: ‘‘Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento. In ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social’….

L’obiettivo di queste norme è allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei, col fine di dissuadere l’organizzazione di tali eventi, che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti”.

 

L’art 434 bis del Codice Penale ora diventerà uno strumento discrezionale delle Autorità di Polizia

Il Pd non ci  sta e il suo segretario nazionale Enrico Letta, afferma: “Il Governo ritiri il primo comma dell’#art434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I #rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la #libertà dei cittadini che così viene messa in discussione”. Così twitta il segretario del Pd Enrico Letta, chiudendo il suo post con l’hasthag #NoArt434bis. “Le precisazioni del Viminale sulla questione rave party non cambiano la questione giuridica che abbiamo posto – scrive ancora Letta – Anzi, la precipitosa e inusuale precisazione conferma che hanno fatto un pasticcio. Che si risolve solo col ritiro della norma. NoArt434bis”.

E’ uno Stato di Polizia, afferma Giuseppe Conte: “Nel decreto-legge adottato ieri dal Governo compare una nuova fattispecie di reato. Premetto che io stesso, nel mio post di ieri avevo aperto ad ‘azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità’ per contrastare raduni che creano, oggettivamente, problemi di ordine pubblico e sicurezza, anche a garanzia dell’incolumità degli stessi partecipanti. Ma il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante”

 “Viene punito, sino a 6 anni, chi promuove, ma anche chi partecipa a un raduno che comporti invasione di edifici o terreni e coinvolga un numero superiore a 50 persone e dal quale può derivare un pericolo per l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.

 

 

Elezioni, tensioni sia a destra che a sinistra, i seggi disponibili sono ora ridotti per il taglio dei parlamentari

Conte torna a minacciare la crisi. Letta: 'Così si va al ...

 

C’è fibrillazione nel Pd dopo l’approvazione delle liste dei candidati per le prossime elezioni del 25 settembre. Il taglio dei parlamentari riduce i seggi disponibili e aumenta i malumori degli esclusi. “Escluso per scelta politica, no a scuse vigliacche”, il commento di Luca Lotti, mentre Monica Cirinnà accetta in extremis la candidatura: “Farò la mia battaglia”.

PD –  il segretario dem Enrico Letta sarà capolista alla Camera in Lombardia e Veneto. Carlo Cottarelli sarà invece candidato capolista per il Senato a Milano, Fanceschini al Senato a Napoli, Casini e l’ex sindaco Merola a Bologna, l’ex segretaria della Cisl Furlan in Sicilia, Zingaretti nel Lazio. Il microbiologo Andrea Crisanti sarà capolista in Europa.

Nuovamente in corsa con il Pd Alessandro Zan, relatore della proposta di legge contro l’omotransfobia: sarà candidato alla Camera sempre nel collegio di Padova. Tra tante conferme, infine, da segnalare la scelta anche della linea verde, con la decisione di Letta di indicare gli under 35 Rachele Scarpa, Caterina Cerroni, Raffaele La Regina e Marco Sarracino come capilista in Veneto, Molise, Basilicata e Campania.

Tensioni anche in casa pentastellata – Gli iscritti hanno intanto approvato il listino proposto da Giuseppe Conte nell’ambito delle parlamentarie Hanno risposto Sì in 43.282 pari all’86,54% dei voti espressi, mentre i No sono stati 6.732 pari al 13,46%. Alla consultazione hanno partecipato 50.014 persone, il dato più alto di sempre.

Il leader pentastellato spiega: “Ho proposto una piccola squadra di 15 persone, ma non è questione di fedelissimi… Sono persone che possono contribuire a realizzare le nostre battaglie”, prosegue l’ex premier, sottolineando come il listino servirà a garantire “un nucleo essenziale per una continuità d’azione”. Sui social il senatore Danilo Toninelli però critica la decisione del presidente M5S  “I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta. Una candidata come Chiara Appendino merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti grazie al suo eccellente lavoro da sindaca, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta”.

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Caso Moby, Beppe Grillo indagato per contratti pubblicitari

TUTTI AL POTERE:   LA STRANA FORMULA POLITICA DEL M5S

Beppe Grillo, garante, del Movimento pentastellato, interviene sui social dopo l’ordinanza del Tribunale di Napoli che azzera, a seguito di ricorso di oltre un centinaio di militanti, le cariche e lo statuto :”Le sentenze si rispettano. La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata”. A seguito dell’Ordinanza del Tribunale di Napoli VII Sezione Civile che ha sospeso, ai sensi dell’art. 23 c.c., le delibere impugnate del MoVimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 di modifica dello statuto e del 5 agosto 2021 di nomina del Presidente, ha acquisito reviviscenza lo Statuto approvato il 10 febbraio 2021″

Finanza a casa di Giuseppe Conte, nel mirino le consulenze da 400mila euro  dell&#39;ex premier: l&#39;indagine dopo le rivelazioni di Amara - Il Riformista
Micidiali attacchi a Giuseppe Conte da diverso tempo
In questo momento -sottolinea – non si possono prendere decisioni avventate. Promuoverò un momento di confronto anche con Giuseppe Conte. Nel frattempo, invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire”, conclude il fondatore del M5S, in un post già rilanciato da Giuseppe Conte.

L’ordinanza di Napoli ha azzerato tutto e le cariche verticistiche, quelle ridisegnate da Conte con cura,  rilanciare il Movimento 2.0 che, tra fibrillazioni interne e grane giuridiche, corre il rischio di seguire le sorti  -malviste dalla gente – degli altri partiti

Il peso culturale e giuridico  di Giuseppe Conte diventa indiscutibile tuttavia. Sono più di 400 i commenti nella pagina social di Conte. “Non condivido la “sentenza”- afferma Conte – tantomeno  sul piano politico e sociale dove le relazioni e le condivisioni di guida non possono essere oggetto di attenzione di un giudice. Ciò lo dichiaro non solo come capo del Movimento ma soprattutto come avvocato:::conclude Conte