Ritrovati i resti- e la testa- di un bimbo di 4 anni: quasi certamente del piccolo Gioele

 

La testa di un bambino, in avanzato stato di decomposizione, , sarebbe stata trovata a monte del luogo, dove è stato individuato il tronco e una parte di femore compatibile con un bimbo di 4 anni. Insieme con la testa, sarebbero stati trovati anche alcuni indumenti.

Da ore il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo e il medico legale Elvira Spagnolo sono sul posto per capire la situazione e repertare i resti trovati. “Abbiamo trovato il corpo di un bambino di circa 3-4 anni, ma non abbiamo la certezza scientifica che si tratti di Gioele, servono ulteriori accertamenti” ha precisato il procuratore di Patti Cavallo  dopo il ritrovamento del corpicino che “quasi certamente” come dicono gli investigatori è del piccolo Gioele. “A breve mostreremo alcuni oggetti trovati ai familiari di Gioele per procedere a un primissimo ragionamento. Poi tutto è demandato agli accertamenti medico legali e alla comparazione del Dna”. “Ora è il momento di lavorare in silenzio. Stiamo lavorando da 16 giorni e continueremo a farlo”.”Ora dobbiamo continuare a lavorare e andare a fondo di questa triste storia“.
Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari in questo momento. Però in questo momento non possiamo dire altro, lasciateci lavorare e fare i ragionamenti del caso”. L’autopsia, ha detto, sarà eseguita “a brevissimo”. “In questo momento escludiamo sul luogo la presenza di oggetti riconducibili alla madre di Gioele” che “potrebbero essere scarpe o altri indumenti di questo tipo”.
Abbiamo sempre pensato che il bambino fosse in questo posto e i fatti, purtroppo, ci hanno dato regione. Ringrazio tutti coloro che a vario titolo hanno partecipato alle ricerche – dice ancora – ci stringiamo attorno a questa famiglia”. Le ipotesi privilegiate sulla morte di Gioele e della madre? “Ovviamente ci siano fatti delle idee, si sono rafforzate alcune ipotesi e altre le abbiamo scartate“.

Sul posto anche i nonni Paterni del piccolo Gioele, Letterio Mondello e la moglie. Nell’area è arrivato il carro funebre con a bordo la bara per ricomporre i resti. Appena è arrivata la bara con i resti del piccolo Gioele, anche se manca la certezza assoluta, Daniele Mondello si è gettato sulla cassa e ha iniziato piangendo a battere sul legno. Momenti strazianti sul luogo del ritrovamento del bambino. “Gioele” ha gridato più volte e poi si è accasciato sulla bara. Attorno a lui anche i parenti dell’uomo tra cui la sorella.

Secondo gli inquirenti  il bambino sarà stato trascinato, non si sa se vivo o morto, sino al luogo in cui è stato trovato con un falcetto da un carabiniere in congedo, il 55enne Giuseppe Di Bello, originario di Capo d’Orlando che  “E’ stato un dono di Dio” ha risposto Di Bello a chi gli chiedeva come abbia fatto a scoprire il corpo che da giorni si stava cercando. “L’ho trovato dove gli altri non lo hanno cercato“, ha aggiunto, spiegando di aver fatto il ritrovamento alle 10.28 e che il corpicino era “straziato dagli animali selvatici”.

“Le zone vanno esaminate a vari livelli, ci sono livelli in cui si cerca una persona viva”, altri “in cui si cerca qualcosa di più con un’altra intensità” ha detto il vicecomandante del comando provinciale dei vigili del fuoco di Messina, l’ingegnere Ambrogio Ponterio. “Poi ci sono livelli in cui si cercano parti introvabili e si va con un’altra intensità di ricerca che comunque è stata fatta”. E’ “arrivata questa persona, che è un conoscitore dei luoghi, con strumenti atti a farsi spazio tra la vegetazioneun falcetto che gli consentiva di passare dove passano gli animali”.

TUTTI ALLA RICERCA DEL PICCOLO GIOELE

Viviana Parisi, il procuratore: “Era agitata e impaurita”. Riprese le ricerche di Gioele: a Messina altre 10 squadre dell’Esercito

 

L’Esercito è da stamane sul posto per le ricerche del piccolo Gioele, il bambino di 4 anni scomparso lo scorso 3 agosto con la madre, Viviana Parisi poi ritrovata morta.

I militari appartengono alla  Brigata Aosta . Un nucleo ricognizione e 3 squadre da 10 persone del 24º reggimento Peloritani di Messina si inserirà nel dispositivo di ricerca della Protezione Civile, coordinato dai Vigili del Fuoco. Le ricerche proseguiranno “a tempo indeterminato”, secondo le disposizioni della Procura      Si apprende dal comandante della forestale del luogo, Scaffidi che esegue le ricerche con il suo gruppo, che i cani RottwelLer non sono due-come ipotizzato in un primo momento bensì uno solo, non presenta segni di aggressività ed è rinchiuso in un recinto di robuste griglie metalliche.

Sarà l’autopsia a fornire maggiori elementi di valutazioni sia per gli orari in cui la Parisi è deceduta sia per comprendere ciò che in atto non trova alcuna spiegazione razionale  Una cosa è certa: dopo l’incidente la mamma di Gioele era agitata, confusa, avvolta da qualcosa di inspiegabile.

Non mancano i volontari  radunati al campo base,già di primo mattino, per cercare Gioele.  

Il Procuratore di Patti Angelo Cavallo. Abbiamo un terreno sterminato dove cercare – ha spiegato il magistrato – un terreno che è difficile da percorrere e dove è difficile fare delle ricerche. Più personale abbiamo, più cani abbiamo più è facile si arrivi ad un risultato.”

I TESTIMONI DELL’INCIDENTE ALLA PARISI E GIOELE SONO ARRIVATI- IL PICCOLO ERA ANCORA VIVO MA IL MISTERO RESTA ANCORA

Il mistero di Viviana e quei messaggi in rete: “La mia vita in una ...

Aggiornamento

Finalmente si muovono i testimoni. L’appello del Procuratore capo di Patti Angelo Vittorio Cavallo (nella foto sotto) è stato raccolto dal testimone presente dopo l’incidente.   E’ la conferma sostanzialmente che Il piccolo Gioele era vivo dopo l’incidente stradale avvenuto lo scorso 3 agosto con la madre Viviana Parisi.

 

Il piccolo era in braccio alla madre, in posizione verticale e senza alcuna ferita”questa la ricostruzione.        Si è mossa anche la coppia del Nord testimone oculare dell’incidente che si è presentata a un posto di polizia del Nord Italia, dove vivono per raccontare quanto visto. Sembra che non abbiano capito subito l’appello del magistrato di Patti.

I due hanno raccontato che il bambino dopo l’incidente “aveva gli occhi aperti”. Per il pm il teste “è attendibile”. “Sono testimoni che erano in vacanza in Sicilia e poi sono rientrati al Nord“, afferma la Procura.

“Sul corpo di Viviana Parisi sono in atto ancora degli accertamenti per comprendere come sia morta” ha detto il medico legale Elvira Ventura Spagnolo che ha eseguito l’autopsia e che oggi ha incontrato il procuratore Angelo Vittorio Cavallo. “Ci sono diverse fratture e, probabilmente, quelli che sembrano morsi non è chiaro se siano di cani o di animali selvatici”

IPOTESI INVESTIGATIVE – E PROPOSTE DI SUD LIBERTA’ – SUL MISTERO DEL PICCOLO SCOMPARSO GIOELE

Dal giallo del calzino ai testimoni spariti, il caso di Viviana e Gioele sempre più un rompicapo

 

di R.LANZA

 

Caronia,

Dov’è finito il piccolo Gioele? Rapito da qualcuno in strada subito dopo l’incidente? Che la Parisi sia salita sul traliccio per sviare i cani aggressivi dal proprio bambino in autovettura?  Perchè fuggire nelle campagne e non chiedere aiuto od assistenza agli automobilisti in transito?  Perchè non ha usato il Cellulare per avvertire la famiglia dopo l’incidente?  Che alcuni nomadi/zingari di campagna abbiano prelevato il bambino di quattro anni,nell’ambito dell’orrendo mercato “dei pezzi umani di ricambio” dall’autovettura dopo l’incidente?  Che la Parisi si sia messa all’inseguimento di queste persone?   Poi c’è anche il rebus del calzino di Viviana Parisi. La sparizione del calzino. La donna, nel momento del ritrovamento del corpo, indossava solo un calzino. L’altro è sparito e non è mai stato trovato. Che fine ha fatto? Qualcuno lo ha preso? Un animale selvatico l’ha strappato alla Parisi?  Indossava una scarpa sportiva,” non molto sporca”, mentre l’altra è stata trovata a poca distanza. Ma del calzino non si sa più nulla.Ed i testimoni presenti o chi ha visto la scena dall’autovettura con quale coraggio stanno  ancora in silenzio e non riferiscono qualcosa alla Procura ed investigatori? 

 Possibile che viviamo in questa società dell’indifferenza  e dell’egoismo dove nessuno vuole esporsi per non perdere probabilmente dieci minuti di tempo con gli inquirenti?    Il paradosso esiste ed è forte. Muoiono in Italia in tempi di coronavirus medici ed infermieri professionali per aver prestato coraggiosamente assistenza agli ammalati senza speranza di Covid. Perchè non dobbiamo distinguerci nel fornire informazioni preziose tanto attese dalla famiglia affranta dal dolore e dal dramma improvviso?

Che i cani -ipotesi orroica ma da non escludere- abbiano fatto a pezzi il piccolo Gioele e seppelliti i resti nel terreno di Caronia?             Come è possibile poi che cani notoriamente aggressivi come i Rottweiler siano liberamente in giro in campagna?  Le ferite della Parisi sembra- hanno affermano gli inquirenti -siano compatibili con i morsi di cani selvatici o di grossa taglia.

Visto che il mistero è così fitto forse sarebbe opportuno- suggeriamo agli investigatori- la ricostruzione della scena-piazzando per alcuni giorni numerose microtelecamere mobili- collocando prima nella zona del traliccio  grandi quantità di carne per attirare i cani randagi o cani molossi  usciti da qualche casa-masseria al fine di studiare il loro comportamento dopo la consumazione del pasto .Cioè l’eventuale  seppellimento dei resti di carne ed ossa lasciate . Non è escluso che l’azione possa coincidere con la scena originaria dell’aggressione al piccolo Gioele.         Anche se gli investigatori   hanno controllato attentamente ogni angolo sia con persone altamente specializzate per raggiungere i luoghi più impervi sia con Unità cinofile.   

Gioele, il legale della famiglia: «Il bimbo non è morto nell'incidente» Ricerche ancora senza esito

 

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Gli investigatori controllano e ricontrollano  le immagini delle telecamere di diverse attività commerciali ed edifici privati. E che potrebbero aiutare a ricostruire ulteriormente il tragitto fatto dalla donna. La donna si è reimmessa in autostrada in direzione Messina-Palermo alle 10.52 di lunedì, 3 agosto. Dove era diretta? Poi l’incidente in galleria Pizzo Turda a Caronia. Dopo avere guidato “zigzagando”, come dicono gli inquirenti, è finita contro un furgone. Il bambino si è ferito? O è morto, come ipotizzano ancora gli investigatori, anche se non è l’ipotesi principale.

I familiari non ci credono. «Non è credibile la tesi del bambino morto ad esito dell’incidente iniziale – dice il cugino del padre di Gioele e legale della famiglia Claudio Mondello –  l’incidente occorso è di lieve entità; se fossero emerse tracce ematiche, dall’analisi della vettura sottoposta a sequestro, stante il clamore suscitato dalla vicenda lo avremmo già saputo; Viviana era morbosamente legata al proprio figlio –  Secondo una ricostruzione siffatta avrebbe preferito guadagnare la fuga piuttosto che (quantomeno) tentare di soccorrerlo».

«La tempistica dei fatti pare sia stata fulminea: Viviana, pertanto, avrebbe, in via immediata, deciso che fosse più utile tutelare se stessa piuttosto che Gioele e, quindi, guadagnato la fuga – scrive ancora – Alcuni dei presenti sulla scena dei fatti non si limitano ad un rapido transito ma cercano di prestare soccorso: possiamo ritenere probabile che non si fossero accorti degli esiti di un incidente in danno del bambino? Mi esprimo a titolo strettamente individuale ma questa ricostruzione (quantomeno allo stato delle emergenze) non mi convince affatto».

Si scava dappertutto vicino al traliccio ed stato  anche svuotato un abbeveratoio di animali usando una pompa speciale, altro tentativo andato a vuoto. Intanto sono trascorse due settimane dalla scomparsa del bambino.