Momenti difficili per i mafiosi che hanno il culto del gioco in Sicilia. Dalle indagini è emerso un “vero e proprio contratto tra Cosa Nostra palermitana” e Benedetto. B., “imprenditore del settore dei giochi e delle scommesse, che era riuscito, con l’appoggio delle famiglie mafiose, a monopolizzare il settore e realizzare una rete di agenzie di scommesse abusive, più di settecento in tutta Italia, capaci di generare profitti quantificati nell’ordine di oltre un milione di euro mensili”, avverte la Polizia di Stato.
“Parte di queste somme, tra i 300 e gli 800mila euro all’anno, veniva poi distribuita all’organizzazione mafiosa” spiega ancora la Polizia. È stata in parte ricostruita la movimentazione dei flussi di denaro provenienti dal gioco illecito e sono stati sequestrati beni immobili, società e conti correnti bancari dell’imprenditore e di altri uomini che lo avevano aiutato nell’opera di riciclaggio per diversi milioni di euro.
Sequestrate con l’ausilio delle Squadre Mobili territorialmente competenti più di 40 agenzie di scommesse su tutto il territorio con il marchio di proprietà dell’imprenditore. Tra gli arrestati, oltre a persone legate a Cosa Nostra, con ruoli apicali, anche insospettabili professionisti.