Sicilia: Sicurezza dighe, all’Autorità di Bacino riunione con la Protezione civile

 

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Palermo,

Prevenire qualsiasi tipo di rischio per consentire una gestione sicura delle dighe della Sicilia e dei tratti delle aste fluviali a valle di queste. Questo lo scopo dell’incontro che si è tenuto a Palermo, nei locali dell’Autorità di Bacino, convocato dal segretario generale Leonardo Santoro.

Alla riunione, promossa in sinergia con il dipartimento regionale della Protezione civile,- comunica la Regione – hanno preso parte anche i gestori degli invasi e l’Ufficio tecnico per le dighe della Sicilia (Ministero delle Infrastrutture). Al vaglio degli uffici ci sono gli studi effettuati su diversi invasi dell’Isola finalizzati a consentire l’aggiornamento dei Documenti di Protezione Civile, che tengano conto dei valori delle portate cosiddette “QAmax” (in assenza di pioggia) e “Qmin” (in presenza di pioggia) di 41 dighe siciliane, vale a dire quelli della portata massima e minima che può essere versata, in sicurezza, in linea con la direttiva del presidente del Consiglio dei ministri dell’8 luglio 2014 e con quelle emanate lo scorso anno dalla stessa Autorità di Bacino.

Sarà compito dei gestori, pertanto, riformulare, eventualmente tali valori alla luce della presenza di infrastrutture o di altri elementi presenti lungo le aste fluviali quali ponti, guadi, strade o anche abitazioni, talvolta abusive, che limitano significativamente la portata minima sversabile dalle dighe in caso di forti piogge. «Si è trattato di un primo, importante, incontro a cui ne seguiranno altri – ha detto Santoro – utile ad avere rilevanti elementi necessari alla successiva predisposizione dei Piani di Emergenza Dighe, di competenza del dipartimento regionale della Protezione civile in raccordo con l’Ufficio tecnico per le dighe e le prefetture territorialmente interessate». È stata pertanto richiesta a tutti i gestori una revisione completa dei valori di portata ad oggi stimati, al fine di programmare meglio il sistema di allertamento, da un lato, ed individuare le criticità da rimuovere, dall’altro, per garantire un più sicuro ed efficiente funzionamento degli invasi siciliani.

Catania, Rifiuti, da lunedì 19 settembre ritiro porta a porta per 10 mila utenze

 

Catania,

 

Da stasera 18 settembre, anche nelle zone del centro cittadino di Catania comprese tra le vie Vittorio Emanuele, Ammiraglio Caracciolo, Montenero, verranno rimossi i cassonetti e i rifiuti dovranno essere esposti separatamente, secondo il calendario settimanale e con le modalità indicate nei volantini distribuiti a domicilio e nei condomini. Nelle ore serali, diventa obbligatorio depositare i rifiuti a frazioni giornaliere già separate immesse dentro un sacchetto o nei mastelli, davanti alla propria abitazione o portone del condominio, la sera precedente di quanto stabilito dalla giornata di ritiro. Nelle aree servite dal porta a porta, infatti, non è possibile ritirare rifiuti contenenti materiali diversi e in orari e giornate difformi dal calendario: per evitare accumuli di rifiuti, è indispensabile la collaborazione dei cittadini.
Il nuovo step, che riguarda oltre 40 mila abitanti e circa diecimila utenze, segna una fase nuova nel lotto Centro, la cui gestione della raccolta differenziata dei rifiuti è affidata al consorzio Gema, che si è aggiudicato la gara settennale della porzione più grande della Città.
Si tratta del penultimo step per chiudere la complessa fase di transizione, dai cassonetti di prossimità alla raccolta dei rifiuti porta a porta, con un corrispettivo ulteriore incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, più igiene, meno costi e rispetto per l’ambiente.
I kit con i mastelli per la raccolta differenziata possono essere ritirati gratuitamente dai residenti del lotto Centro, nell’isola ecologica di via Ala angolo via Cesare Beccaria e nel comunale di raccolta di via Gianni a Picanello, da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 13.30.

 

Denominazione  Via e  Numero Utenze

CORTILE SIRENA       10

PIAZZA DANTE           27

PIAZZA RISORGIMENTO   47

PIAZZA MARLETTA G.     17

PIAZZA SAN FRANCESCO D’ASSISI   24

PIAZZA VITTIME DEL DOVERE          10

VIA ACQUEDOTTO GRECO        594

VIA ADELE                                      32

VIA ALESSANDRO MANZONI    50

VIA ALOISIO            39

VIA AMERICA         24

VIA AMMIRAGLIO CARACCIOLO          520

VIA ANASTASIO    91

VIA ANASTASIO    91

VIA ANTICO CORSO         33

VIA AURELIO SAFFI          130

VIA BAMBINO        86

VIA BERNARDO ZANGHI’          113

VIA BETTOLA         22

VIA BIANCHI           105

VIA BISCARI            10

VIA BOTTE DELL’ACQUA            58

VIA BUONAFEDE                           22

VIA CARLO ARDIZZONE 77

VIA CARLO FORLANINI   337

VIA CASTROMARINO      118

VIA COLLEGIATA   20

VIA CRONATO        295

VIA CURIA    379

VIA DEL VELO        136

VIA DELLA CIPRIANA       3

VIA DELLA FILANDA        13

VIA DELLA MECCA           3

VIA DELLA PALMA           38

VIA DELLE FORME           16

VIA DELLE VIOLE            25

VIA DELL’ESPERANTO     57

VIA DOMENICO MAGRI’   95

VIA ENRICO CAMPISANO          65

VIA ERASMO MERLETTA           11

VIA FORMICHE             110

VIA FORTUNA               73

VIA GALATOLA CRESCENZIO    4

VIA GEMMA               58

VIA GENERALE MARAVIGNA    59

VIA GESUALDO CLEMENTI        24

VIA GESUITI            49

VIA GHIAIOTI          24

VIA GIULIA   53

VIA GIUSEPPINA TURRISI COLONNA 20

VIA GOFFREDO MAMELI           27

VIA GRASSI     95

VIA GROTTA MAGNA       146

VIA IDRIA     37

VIA LA PIANA         1

VIA LUCCHESE PALLI      106

VIA LUIGI MERCANTINI  16

VIA LUMACARI      68

VIA MANDRA’        49

VIA MARCHESE     44

VIA MAVILLA          16

VIA MICCA PIETRO           20

VIA MONTEPETROSO     50

VIA MONTEVERGINE       8

VIA NICOLA ZINGARELLI            82

VIA ORFANOTROFIO       62

VIA OSPEDALE VECCHIO           41

VIA OSPIZIO DI BENEFICIENZA           1

VIA OSSERVATORIO        39

VIA PASTRENGO   16

VIA PAVONE           63

VIA PEPPA LA CANNONIERA   25

VIA PLEBISCITO    800

VIA POZZO ROTONDO    14

VIA PURGATORIO 125

VIA PURITA’            41

VIA QUARTARONE           6

VIA RACITI   43

VIA RAMETTA        121

VIA RECUPERO     96

VIA ROCCAFORTE 6

VIA SALVATORE CITELLI 302

VIA SALVO D’ACQUISTO 141

VIA SAN BARNABA’         8

VIA SAN FRANCESCO      2

VIA SAN GIUSEPPE AL DUOMO          31

VIA SANTA BARBARA     30

VIA SANTA MARIA DELLA CATENA    383

VIA SANTA MARTA          8

VIA SANT’AGOSTINO       8

VIA SARAGAT GIUSEPPE           9

VIA SCALPELLINI  17

VIA SOLFERINO    94

VIA STAZZONE      458

VIA TEATRO GRECO        152

VIA TINDARO         34

VIA TINEO               23

VIA TORRE DEL VESCOVO        35

VIA UGO BASSI      10

VIA VERGINELLE   28

VIA VITTORIO EMANUELE II     914

VIALE DELLE MEDAGLIE D’ORO         509

VIALE MONTENERO        70

VICO BUONAFE’    41

TOTALE        9888

Immobilismo Orlando loculi Cimitero: dove sono le tombe , i progetti e i soldi per realizzare i loculi?

La vergogna del cimitero dei Rotoli di Palermo, oltre 600 le bare in attesa  di una sepoltura - Giornale di Sicilia
Il dramma della mancata sepoltura dei defunti del cimitero di Palermo

 

 

–     MORTI  IN  ATTESA DI SEPOLTURA-

Sulla gestione dei cimiteri di Palermo- all’attenzione di pubblici ministeri e magistrati della Procura di Palermo che indagano da tempo- pubblichiamo una dichiarazione del  sindaco Leoluca Orlando e un comunicato della Lega

La magistratura com’è doveroso ha chiesto che ci siano chiarimenti sulla gestione dei cimiteri, ipotizzando un’omissione di atti d’ufficio. Avrò modo di portare con me davanti all’autorità giudiziaria tutte le ordinanze, le disposizioni di servizio e i provvedimenti adottati nell’ambito della cabina di regia che ho istituito proprio per dimostrare che ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità e competenze di sindaco per potere affrontare questo problema. Rimangono le problematiche che stiamo cercando in tutti i modi, di concerto con l’assessore Toni Sala, di risolvere”.

 

 

Palermo: il sindaco Orlando pensa ad una nuova zona rossa?
il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, indagato dalla Magistratura, si difende col comunicato che sopra pubblichiamo

 

Somme di gestione? Tre milioni di euro e mezzo all’interno della finanziaria nazionale, da destinare all’emergenza sepolture al cimitero dei Rotoli. Lo prevede -informa un comunicato dell’Ufficio stampa palermitano- un emendamento della Lega, prima firmataria la senatrice Valeria Sudano, alla Finanziaria nazionale. Queste somme serviranno per realizzare quasi 1.800 loculi all’interno del cimitero, seguendo quello che è un progetto redatto dagli uffici comunali.

Dopo aver tentato di coinvolgere la Regione, che ha però negato la disponibilità di 15 milioni per il primo stralcio del nuovo camposanto, prosegue quindi l’impegno dei rappresentanti della Lega per trovare soluzioni concrete, nonostante le gravissime responsabilità dell’attuale amministrazione comunale. Su questo tema, abbiamo più volte denunciato l’immobilismo e l’improvvisazione dell’Amministrazione Orlando, con un esposto alla Magistratura, iniziative di comunicazione e, più di un anno fa, la richiesta di convocare ai Rotoli una seduta di consiglio comunale.

Accanto a quest’azione politica e di denuncia non si è mai fermata quella istituzionale, che ora speriamo possa portare ad un risultato concreto, per restituire dignità e decoro ai tanti defunti in attesa di sepoltura e dare serenità alle loro famiglie».

Ricorderemo che il giorno della commemorazione dei defunti l’arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice si era espresso in termini duri contro il potere :. “Centinaia di nostri cari da lungo tempo non trovano neanche la possibilità di una degna sepoltura a causa dell’incuria umana e dell’ignominia di chi vuole lucrare anche nel momento più decisivo e dirompente del mistero della vita”, aveva denunciato. Si sa che gli arresti domiciliari sono scattati a seguito di una indagine dei Carabinieri  nell’ottobre 2020 per il direttore del Cimitero con l’accusa grave di corruzione e concussione. Lo scorso settembre la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone, fra dipendenti comunali e impresari funebri.

 

Indagini delle Fiamme gialle: patrimoni illeciti (non guadagnati: droga ed estorsioni) sequestrati ad affiliati di spicco dei Clan mafiosi

 

 

 

NAPOLI,

Un successo di non poco conto delle Fiamme gialle registriamo a Napoli per l’entità del patrimonio sequestrato.Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha infatti posto sotto sequestro, tra la Campania e l’Abruzzo, un ingente patrimonio del valore di oltre 10 milioni di euro, riconducibile a G. B., 75 anni, affiliato di spicco del clan DI LAURO.

Il provvedimento ablativo, che ha riguardato beni immobili tra i Comuni di Napoli, Melito di Napoli e Castel di Sangro (L’Aquila), è stato emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione – su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, ed è stato eseguito dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli.

In particolare, gli specialisti del G.I.C.O. hanno sequestrato fabbricati e terreni dopo aver ricostruito come le risorse accumulate nel tempo dalla famiglia erano state favorite dal rapporto di parentela fra il B. e il cognato R. P., protagonista del c.d. “Cartello Scissionista” nel periodo di erosione della struttura organizzativa del clan DI LAURO.

Prima della contrapposizione armata tra i DI LAURO e gli Scissionisti, B. G., grazie al rapporto di “rispetto” con il cognato, aveva goduto di un canale privilegiato attraverso il quale gli venivano affidate ingenti somme di denaro di provenienza illecita derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti e dalle estorsioni che, attraverso una propria struttura organizzata, “reinvestiva” in operazioni di usura, riciclaggio e reimpiego nell’Economia legale.

Le capacità manageriali del B. nella gestione del vasto giro di usura sono state presto riconosciute, oltre che dal cognato P. R., anche da altri sodali apicali del clan che gli avevano affidato le proprie risorse illecite per farle fruttare.

Le indagini di natura patrimoniale hanno sfruttato le evidenze investigative acquisite in precedenza dalle stesse Fiamme Gialle: l’appartenenza del B. al sodalizio criminale, le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia e infine la totale inconsistenza economica dei componenti del suo nucleo familiare, del tutto sprovvisto di fonti lecite di guadagno in grado di giustificare il valore economico del patrimonio.

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