Interrotte da oggi (le ore 7 del mattino) le forniture di gas naturale dalla Russia alla Finlandia. Lo comunica una nota pubblicata sul sito web della società energetica finlandese Gasum, secondo cui “sono state interrotte le forniture di gas naturale alla Finlandia nell’ambito del contratto di fornitura di Gasum”.
“A partire da oggi – durante l’imminente stagione estiva, Gasum fornirà gas naturale ai suoi clienti da altre fonti attraverso il gasdotto Balticconnector”. La russa Gazprom ha quindi confermato di aver fermato alle prime ore di oggi le esportazioni di gas verso la Finlandia.
Volodymyr Zelenskij nel messaggio diffuso nelle scorse ore, si sofferma sulla necessità di un risarcimento per tutte le perdite che la Russia ha inflitto all’Ucraina con la sua aggressione”. con l’invito ai partner di Kiev a firmare “un accordo multilaterale” e “creare un meccanismo” per risarcimenti agli ucraini che hanno subito “perdite” per l'”aggressione russa” con la “confisca” di “fondi russi e proprietà” in altri Paesi.
Bollette luce e gas, arriva la stangata per imprese e famiglie . Si fanno le prime stime, scendono in campo le associazioni dei consumatori.Nel primo trimestre di quest’anno le imprese saranno chiamate a pagare, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia), ben 14,7 miliardi di euro in più di energia elettrica e gas. Togliendo a questo importo 1,7 miliardi di misure di mitigazione introdotte dal Governo nelle settimane scorse, nel primo trimestre 2022 le aziende dovranno farsi carico di un extra costo pari a 13 miliardi: una vera e propria stangata. E’ la stima elaborata dalla Cgia di Mestre, che giudica ancora insufficiente la prossima misura annunciata dal Governo.
“Certo, il Premier Draghi ha annunciato che l’esecutivo sta elaborando qualcosa di positivo a riguardo . Pare di capire che questa misura dovrebbe aggirarsi tra i 5 e i 7 miliardi di euro. Sia chiaro, in termini assoluti parliamo di una cifra elevatissima; se confermata,-affermano le associazioni- sarebbe comunque del tutto insufficiente a mitigare i rincari che, in particolar modo le imprese, subiranno in questi primi 3 mesi dell’anno”
“Abbiamo inteso tutti che nel medio periodo dovremo ridurre la dipendenza dall’estero, aumentare la produzione di gas italiano e proseguire sulla strada degli investimenti nelle fonti rinnovabili. Le imprese, tuttavia, necessitano di misure in grado di calmierare immediatamente il caro bollette: i 5-7 miliardi ipotizzati in questi giorni non sono sufficienti; pertanto non abbiamo alternative. O salviamo le aziende, recuperando le risorse attraverso un nuovo scostamento di bilancio, altrimenti molte saranno destinate a chiudere o, nella migliore delle ipotesi, a ridurre drasticamente gli organici”.
“Certo, l’obiezione di chi sostiene che siamo troppo indebitati e non possiamo farlo ulteriormente è legittimo. Ma è altrettanto legittimo segnalare che i soldi che risparmiamo, evitando di approvare aiuti importanti, saremo chiamati a spenderli erogando la Cig o l’indennità di disoccupazione a coloro che perderanno il posto di lavoro”, conclude l’associazione.
Con aumenti che in alcuni casi sfiorano anche il 400 per cento, i settori energivori sono più a rischio degli altri. Sul consumo del gas, difficoltà stanno colpendo le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica etc. Per quanto concerne l’energia elettrica, invece, rischiano il blackout le acciaierie/fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.), alberghi, bar-ristoranti, altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, etc.).
Anche Tir, pescherecci e agricoltori sono allo stremo. A preoccupare il mondo del lavoro non sono solo i rincari di luce e gas, ma anche quello dei carburanti. Il gasolio per autotrazione, ad esempio, ha subito nell’ultimo anno un aumento di prezzo di oltre il 22 per cento. Molti settori, pertanto, rischiano di doversi fermare: l’autotrasporto, la pesca e l’agricoltura hanno già manifestato grande disappunto per la mancanza di interventi da parte del Governo, avverte la Cgia.
Le difficoltà colpiscono molte imprese e conseguentemente anche tanti distretti produttivi che sono il motore dell’economia e dell’export del Paese. Si tratta del cartario di Lucca-Capannori; materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova; metalli di Brescia-Lumezzane; metalmeccanico basso mantovano; metalmeccanico di Lecco; piastrelle di Sassuolo; termomeccanica Padova; vetro di Murano.
Proseguono le conversazioni tra gli esponenti degli Stati Uniti, alleati Nato e leader europei: si cerca un fronte comune, anche nel caso in cui Mosca decidesse di tagliare le forniture di gas. Il ministro della Difesa ucraino, Alexei Reznikov, ha detto che “al momento non c’è una minaccia d’invasione, ma ci sono scenari rischiosi”. Sia Washington che Bruxelles si dicono pronte ad applicare misure restrittive. Borrell: “Momento più pericoloso da Guerra Fredda”. Francia e Germania invitano al dialogo con Putin
Resta alta la tensione sulla situazione dell’Ucraina. Gli Stati Uniti seguono la situazione perchè sono il guardiano del mondo. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha detto che un attacco russo all’Ucraina potrebbe avvenire “in qualsiasi momento, ma ancora una volta non possiamo fare una previsione su quale decisione prenderà il presidente Putin”.
Il mondo intero, in particolare i Paesi della Nato si chiedono sui possibili rifornimenti di gas nel caso in cui Putin decidesse, di chiudere i rubinetti all’Europa.
Intanto il presidente Biden – dopo che il Pentagono ha inviato in assetto di guerra 8500 uomini- ha dichiarato che il Paese potrebbe “muovere alcune truppe a breve”, precisando però che per il momento si esclude un impiego di militari in Ucraina. Il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price ha poi chiarito che a subire “una risposta rapida e decisa” sarebbe anche la Bielorussia, nel caso in cui decidesse di aiutare Mosca a invadere l’Ucraina.
La Russia risponde alle critiche mobilitando le sue truppe per manovre ai confini ucraini
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg afferma che Washington continua a portare avanti colloqui con i leader europei e con la Nato, che “invierà alla fine di questa settimana una proposta scritta” alla Russia per “trovare una via di uscita” dalla crisi che si è creata
. Sono pure possibili sanzioni che potrebbero colpire personalmente Putin, mentre circolano anche le misure a cui la Casa Bianca starebbe pensando contro la Russia in generale. Si parte dal divieto di esportazione di tecnologia americana in diversi campi (intelligenza artificiale, computer avanzati, difesa, aerospaziale) e si arriva allo stop delle transazioni in dollari per le banche russe.
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