Un vergognoso fenomeno in crescita , da reprimere senza esitazione: truffe alle anziane donne in buona fede sole nell’abitazione

 

 

Foto di repertorio

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Il Comando dei Carabinieri comunica che, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che al termine di una complessa attività d’indagine, si è data esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 23enne gravemente indiziato di essere l’autore di una truffa ai danni di un’anziana, perpetrata a Bracciano nell’ottobre scorso.

La vittima era stata contattata al telefono da un uomo che, spacciandosi per il nipote in difficoltà, chiedeva di corrispondere all’ufficio postale una somma pari a 4.000 euro a titolo di contrassegno per un pacco in giacenza; subito dopo la vittima ha ricevuto un’altra telefonata da un uomo spacciatosi per direttore dell’ufficio postale, che confermando quanto detto dal finto nipote riferiva che un addetto si sarebbe presentato presso l’abitazione della donna per ritirare la somma pattuita.

Approfittando dell’evidente buona fede dell’anziana vittima, che ritenendo di aiutare il nipote in difficoltà, era completamente asservita alle insistenti richieste dei truffatori che sono tornati dalla donna più volte, fino a sottrarle denaro contante pari a 14.000 euro. Non paghi del provento accumulato, i malviventi si sono impossessati persino del bancomat della vittima, completo di Pin, oltre che di alcuni monili in oro, per poi prelevare ulteriori 3.000 euro presso due distinti sportelli bancomat, uno dei quali situato nel capoluogo campano, per una truffa record di oltre 20.000 euro.