Approvata oggi in Giunta della Regione Sicilia la Finanziaria che vale 900 milioni di euro su un bilancio di 16,5 miliardi, Schifani: «Scende il debito pubblico, previsti incentivi per le aziende siciliane che assumeranno giovani

 

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Palermo,

Rafforzamento finanziario, contributi alle imprese che assumono, aumento delle risorse per i Comuni, fondi per il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali e per la stabilizzazione del precariato storico, investimenti nei servizi essenziali e per il contrasto agli incendi. Sono questi alcuni punti del disegno di legge di stabilità regionale che vale 900 milioni di euro (su una mole complessiva del bilancio di 16,5 miliardi) e che è stato approvato oggi dal governo Schifani e presentato in conferenza stampa a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Renato Schifani e dall’assessore all’Economia, Marco Falcone.

Vede la luce un testo di 40 articoli che prevede anche l’accantonamento prudenziale di 900 milioni sul triennio nelle more del recepimento della riforma dell’accordo Stato-Regione sul ripiano decennale del disavanzo. Il ddl approderà adesso all’Assemblea regionale siciliana, per l’esame delle commissioni di merito e poi dell’Aula.

«Questa manovra – dice Schifani – si fonda esclusivamente su fondi regionali per metterla al riparo da eventuali impugnative. È una legge che intende rilanciare l’economia e lo sviluppo della nostra Isola. Vanno in questa direzione i complessivi interventi di rafforzamento degli equilibri di finanza pubblica e la misura degli incentivi alle aziende siciliane che assumeranno o che stabilizzeranno i propri dipendenti, per la quale stanziamo cento milioni di euro. Intendiamo migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, ponendo attenzione alla salute e ai diritti della persona, alla cultura e al turismo, alla promozione sociale. Vari interventi riguardano la prevenzione e il contrasto degli incendi, mentre aumentano le risorse per le autonomie locali, raccogliendo le aspettative di sindaci e amministratori, per la scuola, per la disabilità e il disagio sociale, per i teatri, cinema e spettacolo, ma anche per gli aeroporti, per le aree naturali protette, per l’agricoltura. La Regione grazie alla conclusione di una accordo finanziario di rilievo storico con lo Stato, che trova riscontro adesso nella manovra nazionale, raggiungerà l’obiettivo, dopo un ventennio, di vedersi riconosciute risorse sino a 630 milioni di euro all’anno.

Questo grazie a una Sicilia finanziariamente credibile, dove scende ancora l’indebitamento e migliorano gli equilibri finanziari e i flussi di cassa. Le risorse aggiuntive saranno orientate agli investimenti, linfa vitale per garantire la crescita nel cammino che inauguriamo con questa manovra. Siamo nel pieno rispetto della tabella di marcia che ci siamo prefissati, ora lavoriamo per conseguire l’obiettivo, di valenza storica, di approvare la Finanziaria entro dicembre».

«La Finanziaria che abbiamo elaborato – aggiunge Falcone – poggia su quattro macro-linee d’intervento, mantenendo sempre pieno rigore contabile. Il primo, il sostegno al governo del territorio, attraverso l’aumento del 20 per cento con proiezione triennale dei trasferimenti a Comuni ed enti locali, per migliorare la qualità della vita dei cittadini e dare stabilità finanziaria alle amministrazioni. Si passa poi al mondo del lavoro, per favorire l’occupazione e la crescita economica, prevedendo il contributo per le aziende siciliane che nel 2024 assumeranno a tempo indeterminato.

Una leva di crescita saranno anche i 60 milioni per i fondi di progettazione di Comuni e Regione. Terzo pilastro, il rafforzamento della macchina amministrativa regionale con i nuovi concorsi e grazie agli adeguamenti e alle riclassificazioni da tempo attese del nostro personale, e la lotta al precariato per dare serenità e stabilizzazioni ai bacini Asu ed ex Pip. Infine, garantiamo i servizi essenziali in tutti i campi di competenza della Regione, investendo nuove risorse. Meno tasse, inoltre, grazie allo sconto del 20 per cento sul bollo auto per chi è in regola. Tutto ciò è reso possibile dalla storica riforma dell’Accordo Stato-Regione».

Altra vergogna della Regione sicilia: stipendio di 100 euro(nella Finanziaria) al portavoce del governatore

 

 Pasqua (M5S): Stipendio di 100 mila euro al portavoce del presidente Regione Sicilia più di primari medici che lottano contro il Covid.. Segnale pessimo per i cittadini”

Il deputato del M5S Giorgio Pasqua,ha espresso una vibrata protesta, insieme ai suoi colleghi, per l’approvazione fulminea dello stipendio del portavoce del presidente della Regione, 100 mila euro, più di primari che in questo momento sono in trincea per la lotta al Covid, rischiando la propria vita per salvare vite umane”.

 

Una legge – dice Pasqua- può anche essere cassata da un’altra legge, per questo presenterò subito un ddl per cercare di riportare lo stipendio del portavoce del presidente della Regione a cifre più accettabili. So benissimo che le cifre in ballo non cambieranno di una virgola le sorti della Sicilia, ma quello che conta sono i messaggi che partono da questo palazzo verso l’esterno. E quello partito oggi è veramente pessimo, specie se si considera il terribile momento che stiamo vivendo”.

 

Ps .     UNA VERA INDECENZA APPROVARE UNA SIFFATTA NORMA “PRIVILEGIO” CHE NON FA ONORE  ALLA SICILIA ONESTA ED IN DIFFICOLTA’ ECONOMICA

Vorremmo tanto sapere dov’è l’Ordine dei Giornalisti della Regione Sicilia?    Perchè il suo Presidente Francese ,in proroga nel suo mandato, non esce dal conformismo ed esprime un chiaro dissenso all’operato dei politici che avallano queste indecenze rendendo la Sicilia terra di conquista dei politici disonesti,ladri,nascosti,offendendo la memoria dei giornalisti uccisi per una Sicilia migliore ?          Nomi e cognomi dei politici che hanno approvato questa norma indecente. Sarebbero da arrestare e mettere subito in cella.

                                                     Raffaele Lanza   

                                                          direttore di Sud Libertà

Ancora tenebre sulla Finanziaria regionale siciliana. Contributi a pioggia: probabilmente scambi di favore con la politica marciume

  Ancora dominante in Sicilia e nella politica- come nella gerarchia mafiosa-  la regola del dare- avere                        Ma chi controlla? La Commissione politica? Non scherziamo ,Signori  !

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Ancora tenebre sulla finanziaria  Probabilmente imbrogli e/o scambi di favore tra la politica marcia siciliana . Si sa anzitutto che dovrà essere approvato entro fine marzo il collegato alla Finanziaria. La commissione Bilancio  per  l’esame di articoli ed emendamenti ha aggiornato i lavori  a martedì prossimo.

Nel testo presentato, una pioggia di stanziamenti: 15 milioni di euro elargiti a molteplici enti e associazioni .Sembra di rivedere una finanziaria di due ,tre legislature addietro. Così non si marcia per la collettività.

Le opposizioni promettono battaglia anche durante la prossima settimana e di fornire alla Stampa i nomi dei deputati proponenti la richiesta dei contributi…

La seduta della commissione ha provocato una dichiarazione di fuoco dei deputati che non ci stanno alla regola del “tu dai una cosa a me e io la dò a te”. Afferma il gruppo M5S indignato: ” siamo riusciti a bloccare un maxiemendamento pieno di marchette per 15 milioni di euro che la maggioranza avrebbe sbandierato durante la campagna elettorale. Una sorta di riedizione della vecchia tabella H, alla faccia di bisogni dei siciliani”. Lo affermano i deputati M5S, componenti della commissione Bilancio dell’Ars, Luigi Sunseri, Sergio Tancredi e Stefano Zito

“E’ tornato il souk arabo in grande stile – affermano i deputati – in alcuni articoli, costruiti su misura, si leggevano nome e cognome di chi li aveva proposti. ……”. Vedremo come finirà ma visti i numeri e l’indifferenza generale non siamo affatto ottimisti neanche in questa occasione

Finanziaria approvata, la Regione Sicilia prova a marciare in mezzo alla palude creata da una inetta-corrotta classe dirigenziale

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La finanziaria è stata approvata, la Regione siciliana prova a marciare in mezzo alla palude creata da anni da una classe dirigenziale -politica che ha paralizzato ogni settore  della Sicilia e coltivato interessi particolari in parte della popolazione regionale.

Si riparte    adesso da quelle risorse che servono per dare slancio e vigore alla struttura regionale. “Il Presidente della RegioneMusumeci ha rilasciato questa dichiarazione a margine dell’approvazione della normativa finanziaria Eccola: 

«La vera sfida che abbiamo di fronte, quella che può rappresentare il vero volano per l’economia della nostra Isola, è legata, ovviamente, alla sapiente gestione delle risorse extraregionali che sono l’unica vera fonte economica che consente di alzare la leva dello sviluppo. Chi non ha capito che il sistema degli Enti locali e delle Regioni, con il prelievo forzoso stabilito dallo Stato e con la riduzione di tutti i trasferimenti, non consente più di costruire un modello di sviluppo utilizzando la sola legge finanziaria, chi non ha chiaro che il pil regionale cresce solo se aprono i cantieri e si fanno lavorare le imprese, obiettivo che può essere raggiunto soltanto impiegando tutte le risorse statali ed europee a nostra disposizione, racconta un film di fantascienza. Le imprese, quelle non mediate da chi ha fatto il “compare” della politica dell’ultimo decennio, hanno visto che in poco più di dodici mesi sono cresciuti i bandi, le gare d’appalto e l’Ance conferma la crescita del numero delle procedure sulle infrastrutture. Nel 2018 abbiamo messo sul territorio ben tre miliardi di euro».

 

Finanziaria lights della Regione siciliana: Armao, il governo coprirà solo spese necessarie- Ritardi del Fondo Pensioni

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Una sorta di “Finanziaria light” e un bilancio essenziale. Questa la strategia del Governo siciliano, come affermato in estrema sintesi dall’assessore all’Economia,avv. Gaetano Armao:  «Sarà una Finanziaria leggera, tecnica. La approveremo questa settimana in giunta ed entro fine dicembre all’Ars. E rinvieremo a gennaio, in una serie di collegati, le norme di maggior peso politico da approvare con priorità».

Un piano sembra che tenda ad evitare  l’esercizio provvisorio rinviando a gennaio le misure di maggior peso politico. «Ci limiteremo a coprire le spese necessarie – prosegue Armao – cercando di avviare il recupero di una situazione difficile sul piano economico, come abbiamo evidenziato nel Def».       Intanto sfugge di mano la situazione al Fondo Pensioni della Regione dove sono in ritardo i pagamenti delle pensioni ai dipendenti regionali che già sono in fibrillazione  Vedremo nelle prossime ore …

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