Accesso diretto e blocco del conto in caso di debito
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione da oggi, per legge, assorbe i rapporti giuridici di Equitalia. Un nuovo soggetto con poteri di riscossione potenziati che potrà avere accesso a diverse banche dati, tra cui Anagrafe Tributaria e banca dati dell’Inps. “Al fine di garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione – si legge nel primo articolo del decreto – il nuovo ente subentra, a titolo universale, nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, delle societa’ del Gruppo Equitalia”.
Con il passaggio al nuovo ente non cambiano, quindi, le norme che regolano la riscossione, per cui non ci sarà alcuna accelerazione o ulteriore stretta a scapito dei contribuenti con debiti pendenti. Restano valide anche le norme che regolano il pignoramento dei conti correnti dei contribuenti debitori, in vigore da ben dodici anni. A regolamentare la materia è il decreto legge 203/2005, che ha introdotto il cosiddetto “pignoramento presso terzi”, la procedura che consente all’ente di riscossione di bloccare il conto corrente senza l’obbligo di richiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria.
Per quanto riguarda, invece, le cartelle e i debiti pendenti con Equitalia, comprese le imposte erariali e locali – come Tasi, Imu, Tari o il bollo auto – non spariranno con la soppressione di Equitalia, ma verranno anch’esse trasferite all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo significa che verrà a crearsi una situazione di continuità nei crediti, poiché il cambio di soggetto non cancella il debito. I cittadini che hanno ricevuto una cartella di pagamento o che hanno tuttora un piano di rateazione dovranno corrispondere quanto dovuto al nuovo ente.