(Immag.concessione)
Sergio Mattarella, saggio ed arbitro imparziale, mette i panni del vecchio nonno che spiega ai nipoti i significati della vita :”La storia insegna che l’esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare” e di fronte a questo pericolo occorre far ricorso agli “antidoti” previsti dalla Costituzione, come ad esempio il “senso del limite” e la presenza di “autorità indipendenti dagli organi politici”, che “dovendo governare aspetti tecnici” prescindono dalle “scelte politiche”. Il riferimento è alla vicenda della manovra politica, al diniego governativo di una retromarcia di fronte al rialzo dello spread e , insomma la battuta c’è, è elegante e chi vuol intendere intenda.
L’occasione è l’incontro al Quirinale con alcuni studenti delle scuole secondarie di secondo grado e la risposta alla domanda di uno di loro che gli chiede: “In qualità di garante della Costituzione, quanto ritiene sia difficile il suo lavoro?” “La nostra Costituzione – risponde il Capo dello Stato – consente di superare difficoltà e di garantire l’unità della società anche perché ha creato un sistema in cui nessuno, da solo, può avere troppo potere. C’è un sistema che si articola nella divisione dei poteri, nella previsione di autorità indipendenti, autorità che non sono dipendenti dagli organi politici ma che, dovendo governare aspetti tecnici, li governano prescindendo dalle scelte politiche, a garanzia di tutti”.
“C’è un sistema complesso di pesi e contrappesi, come insegna la nostra Costituzione – spiega Mattarella – perché la storia insegna che l’esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell’esercizio del potere”.
“Ci sono, rispetto a questo pericolo, due antidoti. Il primo è personale: una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo – e, ragazzi, anche, perché no – di autoironia che è sempre molto utile a tutti. C’è poi un altro antidoto che è quello di meccanismi di equilibri che distribuiscono le funzioni e i compiti del potere tra più soggetti, in maniera che nessuno, da solo, ne abbia troppo”.
“La nostra Costituzione conta molto sul primo aspetto, quello dell’autodisciplina e dell’autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell’obiettivo. Questo – conclude Mattarella – consente anche al Capo dello Stato, al Presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione”.
Insomma Mattarella fa capire che la sua pazienza ha un limite. Se le cose continuano a peggiorare in Europa, non esclude in un modo o nell’altro, un diretto intervento presidenziale. E siamo certi che finirà proprio così…