Maltempo in Sicilia, via libera allo stato di emergenza regionale: 2,8 mln per interventi urgenti

 

 

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Palermo,

I fondi saranno destinati a cinque opere prioritarie nelle zone più colpite dagli eventi meteorologici degli ultimi giorni. Serviranno a rimuovere le situazioni di pericolo e a ripristinare la viabilità

Stato di emergenza regionale per le zone della Sicilia colpite gravemente dagli eventi alluvionali degli ultimi due giorni. Lo ha deliberato la giunta di governo convocata con urgenza per questo pomeriggio dal presidente della Regione, Renato Schifani.

Stanziati 2,8 milioni di euro dal Fondo di riserva per le spese impreviste del bilancio regionale per effettuare, nel più breve tempo possibile, gli interventi ritenuti indispensabili per rimuovere le situazioni di pericolo e ripristinare lo stato dei luoghi colpiti dai fenomeni meteorologici avversi del 19 e del 20 ottobre 2024. Commissario straordinario per l’emergenza è stato nominato il dirigente generale del dipartimento Tecnico dell’assessorato regionale delle Infrastrutture, Duilio Alongi.

«Dopo aver seguito costantemente l’evolversi della situazione dei giorni scorsi – dice Schifani – stiamo procedendo con tempestività e immediatezza, sia sul piano operativo sia su quello finanziario, per fronteggiare le criticità riscontrate in diverse zone della Sicilia. Nostro obiettivo fondamentale è quello di garantire innanzitutto la sicurezza dei cittadini e ripristinare la viabilità regionale lì dove è stata danneggiata gravemente».

Nello specifico, sono cinque gli interventi prioritari, nelle aree maggiormente colpite, individuati a seguito dei sopralluoghi del dipartimento Tecnico con gli uffici del Genio civile, dell’Autorità di bacino e della Protezione civile. Alla foce del fiume Salso, a Licata, nell’Agrigentino, sarà avviato un intervento urgente per rimuovere i detriti alluvionali che ostruiscono il regolare deflusso delle acque verso il mare, con l’obiettivo di ripristinare la normale funzionalità. Sul fiume Dittaino, si interverrà con il rifacimento degli argini attraverso il posizionamento di massi ciclopici.

A Enna, dove una frana di notevoli dimensioni ha causato la chiusura al transito dell’intera sede stradale e la sospensione di alcune attività commerciali, verranno intraprese misure di messa in sicurezza dell’area per consentire la riapertura della viabilità e ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Sull’isola di Stromboli, verranno effettuati interventi per la rimozione dei detriti che ostacolano la circolazione lungo alcune arterie compromettendo la normale mobilità; in particolare, nella frazione di Ginostra saranno rimossi i residui alluvionali che rendono impraticabili diverse strade del centro abitato, con l’intento di ristabilire l’accesso all’area e garantire la sicurezza degli abitanti.

La giunta, inoltre, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo ha dato incarico al dipartimento competente di delimitare le aree agricole della Piana di Licata maggiormente colpite, quantificando i danni alle infrastrutture, alla produzione agricola e alle attrezzature. La copertura finanziaria sarà garantita da apposite risorse del Programma di sviluppo rurale.

Rifiuti, a Palazzo d’Orléans incontro tra Regione e Anci Sicilia sui costi per i Comuni che mettono a rischio la tenuta dei bilanci Impegno di Schifani

 

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Palermo,

L’avvio di un tavolo aperto con il governo nazionale, e in particolare col ministero dell’Economia, per sostenere la richiesta già avanzata dall’Anci nazionale di un provvedimento legislativo che sposti dal 30 aprile al 30 giugno la scadenza per la presentazione del Piano economico finanziario (Pef), il documento con il quale i Comuni stabiliscono annualmente le tariffe per la gestione dei rifiuti. È una delle proposte emerse stamattina a Palazzo d’Orléans, a Palermo, nel corso dell’incontro tra il presidente della Regione, i vertici dell’Anci Sicilia e i rappresentanti delle Città metropolitane.

Il maggiore costo sostenuto nel 2023 dagli enti locali per far fronte alla gestione dei rifiuti in situazione di emergenza, come denuncia l’Anci Sicilia, mette a rischio la tenuta dei bilanci. Una criticità che, secondo l’associazione del Comuni, si traduce nella necessità di reperire circa 45-60 milioni di euro a copertura dei sovracosti prodotti nel 2022-2023. L’alternativa sarebbe un aumento di circa il 30% delle tariffe della Tari. Per tentare di scongiurare questa eventualità, il governatore ha assicurato l’impegno della Regione a supportare la richiesta presentata da Anci nazionale e l’intenzione di intervenire a sostegno dei Comuni siciliani con un contributo straordinario da inserire all’interno della prima manovra finanziaria disponibile.

I rappresentanti dell’Anci Sicilia hanno poi evidenziato che su 391 Comuni dell’Isola 111 si trovano al momento in uno stato di dissesto o pre-dissesto. È stata, quindi, manifestata la necessità di costituire un tavolo permanente tra Stato, Regione e Comuni siciliani per analizzarne le cause e predisporre le adeguate azioni di contrasto.

Il presidente della Regione, ribadendo come l’efficienza amministrativa degli enti locali sia una priorità dell’azione di governo, ha ricordato l’impegno col quale sono state garantite ai Comuni, nei tempi stabiliti, le risorse finanziarie relative alle prime tre trimestralità da destinare alle spese correnti per il 2024.

 

Tensione nel mondo. Ci mancava solo la guerra di Hamas-pioggia di missili – contro Israele. Disconnessa la Striscia di Gaza dalla rete elettrica israeliana

 

Il ministero degli Esteri d’Israele sulla pioggia di missili  su Israele : I terroristi di Hamas hanno dichiarato guerra a Israele”.    Anche Netanyahu -vicepremier – si sofferma che si tratta di una azione di guerra suggerita  dall’Iran e come ci sia “un doppio crimine di guerra”,  si spara contro dei civili e si usano “i residenti della Striscia di Gaza come scudi umani”. Sono oltre 5mila i razzi lanciati sul territorio israeliano dalla Striscia di Gaza con diverse incursioni e scontri armati.

Il bilancio delle vittime è grave. I morti sarebbero 100 per ora, ma esso è destinato a salire, mentre i feriti sarebbero al momento 740. Circa 50 israeliani sono tenuti in ostaggio dai miliziani di Hamas nel kibbutz di Beeri, vicino al confine con la Striscia di Gaza, ha riferito l’emittente israeliana N12.

Il ministro della sicurezza nazionale di Israele Ben-Gvir ha firmato l’ordinanza che dichiara lo stato di emergenza, concedendo ampi poteri alla polizia. Mentre il ministro israeliano dell’Energia Yisrael Katz ha firmato un ordine per disconnettere la Striscia di Gaza dalla rete elettrica israeliana.

Israele fornisce circa due terzi del fabbisogno elettrico della Striscia, e il restante terzo è prodotto nella centrale elettrica di Gaza. Gaza sperimenta una carenza di energia anche quando viene rifornita di elettricità da Israele, e ora si prevede che la carenza peggiorerà notevolmente.  Preoccupazioni nel mondo.

Villa Sofia, nove barelle in più al Pronto soccorso per ridurre i tempi d’attesa

 

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La Presidenza della Regione siciliana comunica in data odierna:

“Basta con le ambulanze ferme al Pronto soccorso in attesa delle barelle. La Struttura commissariale per l’emergenza Covid, guidata dal presidente Musumeci in qualità di commissario delegato dello Stato e che vede come soggetto attuatore l’ingegnere Tuccio D’Urso, ha consegnato all’ospedale Villa Sofia di Palermo nove barelle, identiche a quelle in dotazione alla Seus, il servizio di emergenza-urgenza 118 in Sicilia.

In questo modo, gli operatori sanitari a bordo delle ambulanze agevoleranno il ricovero del paziente, che necessita di assistenza in emergenza, e anziché attendere che sia riconsegnata la barella potranno ritirarne una vuota. Una soluzione che dovrebbe consentire ai mezzi di soccorso di ridurre notevolmente i tempi d’attesa al Pronto soccorso, assicurando un celere ritorno in servizio e, quindi, un’assistenza più efficiente a tutta la cittadinanza. 

Il servizio entra a regime da oggi anche grazie all’impegno del neo presidente della Seus, Calogero Ferlisi, che ha messo a disposizione il personale per coprire i turni nell’arco delle 24 ore”.

Maltempo, con la speranza che stanotte o domani il Ciclone con venti a 130 km risparmi la Sicilia

Video L.Team-You T.

Nubifragi in Sicilia, nottata trascorsa in tutte le città siciliane senza criticità dopo l’inferno dei giorni scorsi. Il tanto temuto uragano ribattezzato ‘Apollo’ che si è formato nello Ionio non ha creato, al momento, danni. Piove nel catanese ma non in maniera intensa.

Dapertutto o, quasi gli uffici pubblici sono chiusi dopo lo stato di emergenza proclamato dalla Regione Sicilia e dai Sindaci delle città siciliane. In particolare Catania dove una persona è rimasta vittima del maltempo, trascinata dal fiume d’acqua in Via Etnea, sotto un’auto, è preparata al Ciclone che dovrebbe abbattersi – avvertono gli esperti della Protezione civile- sulla parte orientale della Sicilia.

Catania  risponde all’appello del Sindaco Pogliese e  si presenta praticamente deserta. Nessun danno è stato segnalato a persone o cose dalla Sala Operativa della protezione civile siciliana che è aperta a San Giovanni la Punta, nel catanese, e continua a monitorare la situazione.

Forti temporali e pioggia battente invece si sono registrati e continuano a cadere soprattutto nel Siracusano e nel Ragusano. Ma non si registrano danni particolari se non la chiusura alla circolazione lungo la Statale 114 nella zona di Priolo Gargallo, nella provincia aretusea.  L’allerta rossa continua.  Chi dice sino alla  mezzanotte di oggi chi si sofferma sul passaggio del ciclone con venti a 130 km orari domani sabato Staremo a vedere prima di pronunziare la parola fine a questo inferno autentico.

TECNICI DI CATANIA :«PROLUNGARE STATO DI CALAMITÀ E UNIFORMARE LE NORMATIVE»

 

Due i disegni di legge proposti da Ordine Ingegneri e OAPPC di Catania, Geometri etnei, Geologi di Sicilia e Commissario Straordinario per la ricostruzione Salvatore Scalia

 

CATANIA –

 Un’emergenza nell’emergenza, tra i tempi lenti e gli ostacoli della burocrazia, le difficoltà provocate dalla pandemia, il rischio idrogeologico, il dramma causato dal maltempo e le problematiche legate allo smaltimento della cenere vulcanica dell’Etna. È in questo scenario che «chiediamo di essere supportati per ricostruire velocemente, con progetti di qualità e nel solco della legalità», ha sintetizzato il Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma di Santo Stefano Salvatore Scalia, durante l’incontro di questa mattina (25 ottobre) – moderato dal direttore de La Sicilia Antonello Piraneo – voluto dall’Ordine regionale dei Geologi, da quelli etnei degli Ingegneri e degli Architetti PPC e dal Collegio dei Geometri di Catania.

«A distanza di quasi tre anni la ricostruzione prosegue a rilento, tra le difficoltà arrecate dall’emergenza coronavirus e un sistema normativo che rappresenta un freno, più che una spinta: i tempi per avviare i lavori sono molto lunghi e difficilmente in linea con le scadenze dello stato di emergenza, fissato per il 30 novembre 2021. A questo aspetto si aggiunge il termine del mandato del Commissariato i scadenza il 31 dicembre di quest’anno – ha sottolineato Scalia – per questa ragione è assolutamente necessario prolungare lo stato di emergenza e di applicazione del Sismabonus, uniformando la normativa a quella utilizzata per il terremoto del Centro Italia e dell’Emilia-Romagna, dove l’emergenza dura ormai da 9 anni».

Un confronto da cui sono emerse proposte attuative e criticità dell’attuale regolamentazione: «Molte pratiche non evase sono in fase di istruttoria a causa di alcune difformità urbanistiche, problema che in altre realtà è stato superato – ha aggiunto Scalia – altra disparità emersa è quella legata agli onorari dei tecnici, il cui compenso è individuato su base forfettaria e che incide sul numero e sui tempi degli interventi di piccoli importi. Ragion per cui sarebbe opportuno aumentare le quote destinate ai professionisti: ma affinché questo accada è necessario incrementare i fondi a disposizione. Infatti, i 200 milioni di euro individuati in una prima fase avrebbero dovuto vedere un secondo stanziamento, cosa che non è mai accaduta. Infine, altro aspetto è quello legato alla proroga del Sismabonus, non prevista per immobili unifamiliari e villette, che rappresentano la tipologia più diffusa del nostro territorio».

«Ritengo – è intervenuto il sindaco di Catania Salvo Pogliese – che si tratti di un’iniziativa lodevole, di equità e di buon senso: un testo in cui s’immagina la predisposizione di due disegni di legge da equiparare a quelli già approvati dal Parlamento Nazionale per il sisma dell’Italia centrale. È surreale che esistano due procedure diverse». L’attuale scenario, infatti, «sottovaluta la situazione del nostro territorio – ha evidenziato il presidente degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce, che ha preceduto la relazione tecnica del segretario dell’Ordine Alfio Torrisi – creando distinzione tra “terremoti di serie A e serie B”. Chiediamo, dunque, che avvenga un allineamento sia sul piano finanziario, che normativo. Essenzialmente su due punti: quello dei piccoli abusi, dove ad oggi non è possibile avere un iter parallelo, così come avviene nel Centro Italia. L’altro legato alle competenze tecniche, dove nel contributo della ricostruzione non viene tenuto conto della complessità del progetto, a differenza di quanto accade nel Centro-Nord».

«Il percorso da seguire – ha aggiunto il presidente OAPPC CT Sebastian Carlo Greco – è quello delle altre zone terremotate del nostro Paese, in cui si è intervenuto con dovuti e tempestivi passaggi legislativi. Al momento, infatti, la disparità tra il testo che regolamenta la ricostruzione nei nove Comuni interessati e quello del resto d’Italia presenta due importanti violazioni all’articolo 3 della Costituzione. Le categorie professionali interessate si muovono nella stessa direzione, mostrando la capacità di fare rete intorno a un’emergenza prioritaria, che va affrontata con il contributo di tutti».

«Il titolo di questo convegno – ha commentato il presidente dei geometri di Catania Agatino Spoto – è frutto di una riflessione e un lavoro fatto in sinergia tra gli Ordini professionali e il Commissario Straordinario, sulla base di criticità emerse nel corso del tempo. Oggi, l’obiettivo è uno solo: accelerare i tempi per la ricostruzione». Riflessione ampiamente condivisa da Mauro Corrao, presidente del Geologi di Sicilia, che ha puntualizzato: «Il nostro è un territorio estremamente fragile, dal punto di vista idrogeologico, vulcanico e sismico. Conoscerlo a fondo e pianificare al meglio l’urbanizzazione diventa di fondamentale importanza in termini di sicurezza e riqualificazione. Per far questo, però, occorre fare fronte comune affinché la politica possa rendere fattive le idee tecniche di intervento». Proprio il mondo politico è stato il primo destinatario dell’incontro di oggi, con l’invito ai parlamentari regionali della provincia di Catania e ai deputati e senatori eletti in Sicilia, oltre che ai sindaci dei nove Comuni interessati. Presenti gli onorevoli Gaetano Galvagno, Angela Foti, Fausto Raciti, il senatore Cristiano Anastasi, in collegamento il sindaco del Comune di Acireale Stefano Alì, il sindaco di Aci Sant’Antonio Santo Orazio Caruso, il sindaco di Zafferana Salvatore Russo.

INFERNO INCENDI E CALDO “MARZIANO” NEL SUD D’ITALIA

 

Inferno Sud Italia. In fiamme  la Calabria e la Sicilia, dove oggi si registrano altre vittime. A pomeriggio avanzato di ieri erano già 32 le richieste di concorso aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento, di cui 10 dalla Calabria, 9 dalla Sicilia, 4 dalla Sardegna, 4 dalla Basilicata, 2 ciascuna dalla Campania e dal Lazio, una dalla Puglia.

Incendi, danni 'incalcolabili' in Sardegna. Fiamme anche in Abruzzo e  Sicilia. Ogni anno un problema sempre più grave. Ma di chi è la colpa? - Le  Nostre Notizie®

CALABRIA

La situazione più critica in provincia di Reggio Calabria, dove da oltre una settimana bruciano varie località dell’Aspromonte. Un uomo  oggi a Mammola, nel territorio del comune di Grotteria,è stato  travolto dalle fiamme nel tentativo di salvare le proprie proprietà ed i propri animali. Pochi gironi fa, nel comune di San Lorenzo, erano invece stati trovati i corpi carbonizzati di un uomo e di una donna, morti nel disperato tentativo di salvare il loro uliveto.

La Giunta regionale ha deliberato la richiesta al Governo di dichiarazione dello stato di emergenza “in relazione agli eventi calamitosi derivanti dalla diffusione di incendi boschivi che stanno interessando il territorio della Calabria”.  “si procederà, con successivi atti, alla quantificazione dei danni derivanti dagli eventi, a seguito di apposita ricognizione che verrà effettuata presso i Comuni interessati”.

Il territorio della Calabria – riferisce un comunicato– è stato diffusamente interessato, già a partire dal mese di giugno 2021, da un numero estremamente rilevante di incendi boschivi e di interfaccia che hanno provocato ingenti e gravi danni all’intero ecosistema regionale, ivi comprese le colture agricole, gli allevamenti, gli insediamenti civili, rurali ed industriali. In particolare nelle ultime settimane di luglio e in quella di agosto si è assistito a una drammatica recrudescenza dei fenomeni, che hanno messo in concreto e immediato pericolo sia il patrimonio boschivo – anche quello vetusto, oggetto di tutela dell’Unesco – che quello abitativo e produttivo, con il proliferare di incendi di interfaccia che hanno provocato ingenti danni alle cose nonché, circostanza ancor più grave, la perdita di vite umane”. “Tuttora insiste, in tutta la regione – una situazione di criticità tale da aver indotto il presidente della Giunta, unitamente al direttore generale del dipartimento di Protezione civile a richiedere al presidente del Consiglio dei ministri, lo stato di mobilitazione nazionale“.

REGGIO CALABRIA

. Incendi attivi anche oggi nei Comuni di San Luca, Grotteria, Mammola, San Giovanni di Gerace, Martone, Caulonia, Gioiosa ionica e Cardeto”. . Si teme anche per il Santuario di Polsi. Ieri  chiuso al traffico la Sp1 nel tratto dello Zomaro. “. “In Prefettura è stato attivato il Coc (centro operativo comunale). Anche Reggio Calabria ha richiesto  la dichiarazione dello stato di calamità per il risarcimento dei danni

SICILIA

Ancora allerta rossa per la giornata di giovedì 12 agosto, sulla Sicilia sia per il picco del caldo africano, davvero anomalo e afoso, come raramente si verifica in queste zone,  sia per il rischio incendi. La Protezione civile regionale ha diffuso un bollettino con allerta al massimo livello per tutte le province ad eccezione di quella di Messina, in arancione. Bollino rosso anche per le ondate di calore sulla provincia di Palermo dove le temperature percepite toccheranno i 39/45 gradi.

L’eroe Andrea Di Stefano di Paternò

L’aiuto nello spegnimento di un ‘incendio divampato in contrada Ponte Barca, a Paternò, in provincia di Catania, è costato la vita ad un giovane che col  suo trattore  si è ribaltato mentre percorreva la strada provinciale. La vittima è il giovane Andrea Di Stefano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco e il 118. “Apprendo con grande dolore della tragica scomparsa del giovane Andrea Di Stefano che con l’intenzione di dare una mano nello spegnere l’incendio divampato in contrada Ponte Barca a Paternò ha perso la vita – commenta il sindaco di Paternò Nino Naso – .

 GIARRATANA E PERGUSA

Un vasto incendio sta devastando il territorio di Giarratana, in provincia di Ragusa. Le fiamme sono divampate in contrada Calaforno e si stanno rapidamente propagando spinte dal vento caldo. Alcune case sono state evacuate. . Il sindaco di Giarratana Bartolo Giaquinta ha anche attivato i volontari del gruppo Alfa e chiesto l’intervento dei mezzi aerei.
Incendi anche nel siracusano, a Sortino e nel bosco fuori Ferla, e a Pergusa, nell’ennese, dove le fiamme minacciano le abitazioni e alcune case di villeggiatura sono state evacuate per precauzione. Insomma la Sicilia sta diventando davvero un pezzo di terra bruciata dalle fiamme, al momento un angolo dell’Inferno.

 

L’Etna flagella i paesi con copiosa sabbia vulcanica, divieti per i mezzi a due ruote e limite di 30 Km/h per le auto

Emergenza sabbia vulcanica / I sindaci di Milo, Sant'Alfio, Santa Venerina  e Zafferana scrivono al governatore Crocetta: "Si attivi una somma urgenza"  - La Voce dell'Jonio

 

Aci Sant’Antonio ,Caruso: “Caduta mole elevatissima, troppi i pericoli”

Superati i cinquanta parossismi, l’Etna continua a flagellare i paesi pedemontani con copiose ricadute di sabbia vulcanica.
L’ultimo, annunciatosi all’alba di oggi, martedì 20 luglio 2021, ha riversato una gran quantità di materiale piroclastico, molto sottile, anche su Aci Sant’Antonio, spingendo il Sindaco, Santo Caruso, a emettere apposita Ordinanza, la numero 80, per cercare di ridurre i rischi per chi si mette su strada: su tutte le strade del territorio viene vietata la circolazione ai mezzi a due ruote e viene ridotto il limite di velocità per le automobili a 30 km/h, fino al cessare dell’emergenza dettata dalla sabbia presente sul manto stradale.
“Ci troviamo di fronte all’ennesima emergenza – ha dichiarato il primo cittadino – e sta diventando molto difficile gestire quasi quotidianamente situazioni del genere. Abbiamo attivato i centri di raccolta per la sabbia in due punti del territorio, e avevamo già previsto una nuova raccolta porta a porta, che partirà già domani.
Adesso si cerca di limitare gli effetti sul territorio: con l’ultima Ordinanza proviamo a portare al minimo i rischi per la circolazione,posto che comunque abbiamo avviato un nuovo intervento sulle strade per la rimozione della sabbia.
“Va detto, però – ha concluso – che è necessario avere sostegni costanti da parte del Governo, e quindi l’auspicio è che quanto discusso in questi giorni, e in queste ore, si concretizzi nel modo migliore per poterci affiancare in questo che è diventato un vero e proprio dramma”.

TERMOVALORIZZATORI, POSSIBILE SOLUZIONE PER UNA SVOLTA GREEN»

CATANIA, EMERGENZA RIFIUTI: INTERVIENE “AMICI DELLA TERRA”
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Appello del rappresentante regionale Ettore Barbagallo al presidente della Regione Siciliana e al sindaco del capoluogo etneo: «Servono impianti di ultima generazione a impatto ridotto»

«Sul tema dei rifiuti in Sicilia purtroppo non c’è più tempo da perdere: la situazione è giunta al dramma della chiusura delle discariche più importanti e del trasferimento di migliaia di tonnellate di rifiuti al Nord Italia, con spese enormi a carico dei contribuenti, ulteriore inquinamento a causa dei trasporti e una pesante ricaduta negativa sulla fiducia di migliaia di cittadini onesti, che differenziano con grande attenzione e senso civico». Queste le parole del presidente dell’associazione Amici della Terra Sicilia Ettore Barbagallo, (nella Foto Press, sopra)che questa mattina ha inviato una lettera al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e al sindaco di Catania Salvo Pogliese, sull’emergenza rifiuti.

«Ci preme sottolineare anche lo “schiaffo” ai tanti amministratori, sindaci e assessori in prima linea, che con fatica e orgoglio sono riusciti a ottenere risultati assolutamente insperati in una regione troppo spesso additata come incapace di gestire i servizi pubblici. Questi esempi virtuosi non meritano di essere mortificati da ostacoli che sembrano legati a pregiudizi ormai antistorici. Ci si sta rendendo conto, con colpevole ritardo, che non basta realizzare una seppur considerevole raccolta differenziata per chiudere il cerchio dei rifiuti e perseguire la cosiddetta economia circolare, ma occorre prevedere un passaggio ulteriore che, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche e tecnologiche, deve considerare l’utilizzo di Termovalorizzatori di nuova generazione, caratterizzati da alta efficienza e impatto ambientale minimo».

Una battaglia che “Amici della Terra” conduce da tempo «e chi ci conosce – continua Barbagallo – sa che abbiamo sempre avuto un approccio concreto, scientifico e basato su dati certi, senza demagogia né preconcetti. I recenti studi scientifici dei Politecnici di Torino e Milano, nel rapporto noto come “Libro Bianco “dei rifiuti, evidenziano l’enorme differenza di impatto ambientale, sociale ed economico delle discariche rispetto ai termovalorizzatori; e la Relazione 2021 dell’Autorità Nazionale Antitrust invita a realizzare nuovi impianti di termovalorizzazione nel Centro Sud, citando come causa dei ritardi la cosiddetta “Sindrome Nimby”.

A Catania, dove l’emergenza di questi giorni è divenuta particolarmente grave, il progetto di un impianto di trattamento sembra subire ulteriori rallentamenti. Invitiamo, pertanto, tutti gli attori istituzionali a fare più in fretta possibile, ricordando che i termovalorizzatori devono rispettare limiti normativi molto stringenti rispetto alle emissioni, che non hanno eguali nel panorama delle installazioni industriali. I pregiudizi o gli approcci ideologici devono lasciare spazio alle soluzioni più utili e meno impattanti. Ci piace ricordare – conclude il rappresentante dell’associazione ambientalista – che oltre agli evidenti vantaggi economici, ambientali e sociali, le recenti tecnologie di termovalorizzazione consentono la produzione di idrogeno utile anche per la mobilità sostenibile».

 

Assalto al Congresso Usa dei sostenitori di Donald Trump, certificata la Presidenza Biden

 

Il Congresso americano pensa alla rimozione di Trump, ritenuto responsabile dei gravi  disordini avvenuti a Washington.    Finora si apprende da fonti del luogo sono  quattro morti  nel corso degli scontri registrati al Congresso con gli oppositori del presidente uscente.    Infuriato il capo della polizia di Washington Robert Contee, che comunica il decesso di una donna colpita d’arma da fuoco.

Com'è fatto il Congresso degli Stati Uniti | by Luca Lottero | Medium

 

Le forze di polizia di Capitol Hill hanno annunciato di aver riportato sotto controllo la minaccia alla sicurezza per tutti gli edifici del complesso del Campidoglio di Washington dopo l’assalto di ieri. “Tutti gli edifici del complesso del Campidoglio: la polizia ha rimosso la minaccia alla sicurezza esterna.

Il sindaco di Washington Muriel Bowser ha proclamato uno stato di emergenza di 15 giorni per la capitale affermando che i sostenitori di Donald Trump potrebbero ancora rappresentare un pericolo. L’ordinanza aumenta i fondi alla sicurezza pubblica, il potere dei funzionari di far chiudere anticipatamente le attività commerciali e prevede la possibilità di imporre un coprifuoco.

La direttiva resta in vigore fino al 21 gennaio, ovvero il giorno dopo il giuramento del presidente eletto Joe Biden previsto per mercoledì 20. Lo stato di emergenza segue il coprifuoco deciso da Bowser dalle 18 di ieri fino alle 6 di questa mattina.