La Regione siciliana impugna la legge di Bilancio 2020 per “..violazione Statuto..”

Musumeci e Armao impugnano Legge di Bilancio 2020

BUSI (SIBEG COCA-COLA): «LA REGIONE SICILIANA VICINA ALLE IMPRESE”
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Nel mirino anche Sugar e Plastic Tax che mettono seriamente a rischio il tessuto imprenditoriale e produttivo del nostro territorio

«Grazie all’azione legale intrapresa dalla Regione Siciliana non ci sentiamo più soli ad affrontare questa battaglia per la sopravvivenza: un grazie al presidente, all’assessore Armao e a tutto il governo Musumeci per aver deciso di sostenere l’economia sana dell’Isola, seriamente compromessa da Sugar e Plastic tax».

Commenta così Luca Busi – amministratore delegato Sibeg (azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia) – la notizia di qualche ora fa relativa alla delibera dell’esecutivo regionale, che impugna la legge di Bilancio 2020 dello Stato davanti alla Consulta, dopo aver contestato –  quattro norme che “violano alcuni articoli della Costituzione e dello Statuto della Regione Siciliana” e che sono fortemente penalizzanti per il nostro territorio.

«Da oltre due mesi il nostro allarme è rimbalzato dai media ai tavoli istituzionali, passando trasversalmente per tutto il mondo della politica – continua Busi – ma ad ogni rassicurazione non è mai seguita alcuna azione concreta. Oggi invece la Regione, con lo slancio mostrato e con il ricorso contro una legge iniqua e minacciosa, ha manifestato vicinanza alle sue imprese e al mondo produttivo, marcando una linea dritta, precisa, che si muove in una sola direzione: supportare e salvaguardare la forza lavoro di una regione che grida da tempo “aiuto”, richiedendo attenzioni per la condizione in cui si trova. E che invece di essere sostenuta, viene continuamente affossata da uno Stato che dall’alto impone balzelli in maniera discriminatoria, minando equilibri già fragili».

«Saremo al fianco della Regione in ogni modo, mettendo sul tavolo analisi, numeri e dati sviluppati in queste settimane complicatissime, che ci hanno spinto inevitabilmente ad annunciare alcune scelte “forzate”, come la delocalizzazione e il depotenziamento del sito industriale catanese, con produzione e lavoratori a rischio. Per noi questa è una giornata storica, perché tocchiamo con mano la vicinanza delle istituzioni regionali; perché in questo scenario di preoccupazioni arrivano quelle certezze che ci spingono a ritrovare le forze. Adesso il futuro ci fa meno paura. Adesso attendiamo gli esiti di una vicenda che potrebbe davvero cambiare le sorti dell’economia siciliana».

 

MATTARELLA: ” RISOLVERE IL PROBLEMA DEL LAVORO E DELLE DISUGUAGLIANZE”

 

Mattarella, il messaggio di fine anno: “Lavoro e squilibrio tra 

Nord e Sud “

Mattarella, il messaggio di fine anno: «Pensiamo insieme al domani. Coesione, ridurre il divario Nord-Sud»

 Sergio Mattarella si presenta  nella maniera meno formale possibile al popolo italiano .    Seduto come era solito fare il grandissimo Presidente partigiano Sandro Pertini con la scrivania alle spalle . Ecco il messaggio di fine anno, durato complessivamente 16 minuti: «Pensiamo insieme al domani. Coesione, ridurre il divario Nord-Sud». «È importante sviluppare una cultura della responsabilità che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie. La cultura della responsabilità costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della società – quando si esprime – si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano».

 

L’ECONOMIA
«Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti diseguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. Ma abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale».

I GIOVANI HANNO CAPITO CHE LA QUESTIONE CLIMA E’ COSA SERISSIMA

Le nuove generazioni hanno «chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte. Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria». NUOVE FAMIGLIE
«Favoriamo il formarsi di nuove famiglie. Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio».

«Fornire sostegno alle famiglie vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita. E che i loro valori – il dialogo, il dono di sé, l’aiuto reciproco – si diffondano nell’intera società rafforzandone il senso civico», aggiunge il Capo dello Stato.

ITALIA VERA È QUELLA ALTRUISMO, NON DI CHI TRUFFA
«Due mesi fa vicino Alessandria, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non può estinguersi, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire».  «Ma l’Italia vera è una sola: è quella dell’altruismo e del dovere. L’altra non appartiene alla nostra storia e al sentimento profondo della nostra gente», conclude.

IL SINDACO DI ROCCA DI PAPA,  CRESTINI L’EROE, ITALIA AUTENTICA
«Quella autentica è l’Italia del sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando così la propria vita».

SOCIAL SIANO CIVICI, SCAMBIO DI OPINIONI NON MEZZO PER DENIGRAZIONE
«Senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta i social, occasione per ampliare conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri. Alle volte si trasforma in strumento per denigrare, anche deformando i fatti. Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false».

MATERA HA ONORATO ITALIA, AUGURI A PARMA PER 2020
«La cultura è un grande propulsore di qualità della vita e rende il tessuto sociale di un Paese più solido. Ringraziamo Matera che ha fatto onore all’Italia e al suo Mezzogiorno, in questo anno in cui è stata Capitale della cultura europea. Con questo spirito rivolgo gli auguri a Parma che, con il suo straordinario patrimonio umano e artistico, da domani sarà Capitale italiana della cultura per il 2020.»

SALUTI AL PAPA, DA LUI SAGGEZZA E CORAGGIO
«Un saluto particolarmente grato e sentito rivolgo a Papa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all’intera comunità civile.»

CITA PARMITANO, SPERANZA È AVERE TRAGUARDO AVANTI
«Saluto Luca Parmitano – il primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale – impegnato nella frontiera avanzata della ricerca nello spazio, in cui l’Italia è tra i principali protagonisti. Da lassù, da quella navicella – come mi ha detto quando ci siamo collegati – avverte quanto appaiano incomprensibili e dissennate le inimicizie, le contrapposizioni e le violenze in un pianeta sempre più piccolo e raccolto». «E mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: la speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere. È questo l’augurio che rivolgo a tutti voi», conclude.

 

Il registro degli enti non profit ancora in mente Dei

In Italia operano 343.432 istituzioni non profit (+14% in 5 anni) che occupano 812.706 dipendenti (+19,4%), però manca ancora un registro e la riforma è bloccata

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Le  riforme  sembrano la tela di Penelope: vengono tessute e disfatte all’infinito finché l’entrata in vigore della nuova normativa non diventa una corsa contro il tempo.  E’ il caso del nuovo inquadramento giuridico del terzo settore annunciato da anni e mai realizzato. In Italia il volontariato è una colonna del Welfare  eppure non c’è ancora un registro degli enti non profit. Il governo si è impegnato ad introdurlo entro giugno ma per il momento il terzo settore prosegue nell’attività assistenziale senza un sicuro quadro normativo. Dopo l’incontro di venerdì con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, verrà “a breve riconvocato il Consiglio nazionale del Terzo Settore che potrà valutare l’andamento del percorso di istituzione del Runts (il registro unico nazionale del terzo settore)  il cui decreto istitutivo è al vaglio della Conferenza delle Regioni”, afferma la portavoce del Forum del Terzo Settore, Claudia Fiaschi, che ha guidato la delegazione che si è confrontata con Catalfo. Il Consiglio, spiega Fiaschi, “affronterà anche il tema delicato delle regole di rapporto tra le pubbliche amministrazioni e le organizzazioni di Terzo settore che rappresentano una delle parti più innovative ed interessanti della riforma”. Per quanto riguarda i crediti che le organizzazioni vantano nei confronti del ministero, il Forum sottolinea che “c’è l’impegno a farvi fronte a partire dal mese di febbraio, più tempo ci vorrà per le somme andate in perenzione amministrativa, disponibili nella seconda metà dell’anno”. Il Forum “vigilerà sul cammino dei provvedimenti”.

Radicamento nei territori

Una situazione di incertezza sulla quale In Terris cerca di fare chiarezza a partire da un dato: più della metà delle organizzazioni non profit risiede nelle regioni settentrionali (il 28% nel Nord-Ovest, il 23,3% nel Nord-Est), il 22,2% nel Centro, il 26,7% nel Mezzogiorno. La presenza del terzo settore evidenzia il rapporto sociale del Censis, è radicata nei territori, dove la rete solidale del volontariato svolge una funzione economica e sociale decisiva per le comunità, ma che oggi vive una messa sotto attacco con il relativo rischio di downgrading di fiducia e reputazione nell’opinione pubblica.

Corsa contro il tempo

“E’ assolutamente urgente e improcrastinabile portare a compimento la riforma del Terzo settore Dopo oltre 3 anni dalla legge delega di riordino della materia, risalente a giugno 2016, è stato varato solo un quarto dei decreti attuativi previsti”, avverte Gian Paolo Gualaccini, consigliere Cnel e capo delegazione del “Terzo Settore Non Profit” nell’Assemblea di Villa Lubin.  “Le oltre 350 mila associazioni non profit con i quasi 6 milioni di italiani che svolgono stabilmente attività di volontariato attendono da troppo tempo il completamento della riforma che deve definire modalità, forme e declinazioni del loro compito quotidiano- aggiunge- La qualità aggiunta del volontariato italiano è un’opera insostituibile che ogni giorno umanizza la realtà stando vicino a chi ha più bisogno. Dopo la partecipazione del premier Giuseppe Conte alle celebrazioni della Giornata Internazionale del Volontariato con Forum Terzo Settore, CSVnet e Caritas italiana, il governo dimostri con i fatti la stima per questo mondo completando la riforma in tempi rapidi”.

Benefici fiscali

Al Forum Nazionale del Terzo Settore partecipano 87 reti in rappresentanza di oltre 140 mila organizzazioni. Le richieste al governo sono chiare: assicurare l’entrata in vigore del registro unico del terzo settore entro il prossimo mese di giugno; inviare alla Commissione europea la richiesta di autorizzazione per i benefici fiscali previsti dalla Riforma; aumentare la dotazione finanziaria per i progetti delle organizzazioni del terzo settore; adeguare il tetto de l 5 per mille alle scelte espresse dai contribuenti; sbloccare i provvedimenti amministrativi a partire dalla liquidazione dei progetti conclusi o avviati”.

A garanzia della solidarietà

Il patrimonio su cui si fonda il privato sociale è la generosità delle famiglie e della aziende italiane. In un Paese che invecchia rapidamente, dove nascono sempre meno bambini e aumentano le persone che vivono sole, la rete familiare resta il più importante meccanismo di solidarietà tra le persone di diverse generazioni. La capacità di creare relazionalità all’interno delle comunità diventa quindi una priorità. E il terzo settore può mettere in campo soluzioni. Tra gli italiani è presente una propensione alla generosità: il 64,1% dei 18-40enni dichiara che gli piace fare qualcosa per gli altri, fare volontariato (il 67,9% delle donne e il 65,9% dei laureati). Tuttavia, affinché questa propensione diventi concreta, occorre che il terzo settore ottenga risultati in ambiti importanti per le persone. Oggi uno dei temi più significativi è quello della relazionalità e della qualità della vita nelle comunità. Il 92% degli italiani dichiara che gli piace o piacerebbe vivere in un contesto in cui le persone si conoscono, si frequentano e si aiutano (il 91,3% nel Nord-Ovest, l’89% nel Nord-Est, il 93,3% nel Centro, il 93,6% al Sud).

L’impegno del governo

“La riforma del Terzo settore ha anche lo scopo di tutelare il volontariato dalle sue cattive abitudini, o meglio dalle sue cattive e inadeguate rappresentazioni- afferma il premier Giuseppe Conte-. Non è una “riserva di buonismo”, né uno spazio per sognatori o persone inappagate o insoddisfatte della vita. È piuttosto una ampia galassia di uomini e donne concreti che vivono responsabilmente i valori della Costituzione che all’articolo 2, nell’affermare i diritti inviolabili dell’uomo, segnala al massimo grado che la dimensione della solidarietà è la trama fondamentale del legame sociale, a cui tutti siamo chiamati anche nell’economia e nella politica”. La gratuita’ e il dono, sottolinea il presidente del Consiglio, “non sono solo sentimenti individuali, ma valori da declinare ovunque in qualsiasi contesto politico e sociale: il volontariato è, dunque, una palestra civile in cui si cresce come persone e cittadini”.

Istanze solidaristiche

L’azione virtuosa verso gli altri fragili è “un mattone dell’edificio dello Stato e il dono del proprio tempo è la forma più profonda di dono”. Il volontariato, secondo Conte, è soprattutto una relazione interpersonale: “Nasce da istanze solidaristiche, ma è un fenomeno poliedrico che sfugge anche alle classificazioni giuridiche, però al di là dell’incasellamento, lo Stato non può prescindere da interventi che regolarizzino e tutelino l’attività del terzo settore”. Tanto più che nel 2019, secondo le previsioni Istat, ci saranno ottomila nati in meno rispetto al 2018, con un calo del 2% delle nascite.Una flessione progressiva che vede l’Italòia ai primi posti in Europa. “Declino demografico ed invecchiamento richiedono un patto per la famiglia che coinvolga tutte le forze politiche e tutti gli attori sociali, a partire dal terzo settore, per individuare strategie di medio e lungo termine che permettano un’inversione di tendenza: ne va del futuro del nostro Paese”, chiede Forza Italia alla ministra per la Famiglia Elena Bonetti.

Impatto concreto

“L’impegno per affrontare in modo più strategico i problemi della disabilità, e in particolare quelli della persona con disabilità intellettive, non deve conoscere sosta”, rincara la dose Luigi Mazzuto, coordinatore della Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province. Le Regioni, con i ministeri competenti, i Comuni, gli enti del Terzo settore e le associazioni di volontariato, hanno collaborato  per il varo della legge sul “Dopo di noi”, al piano di contrasto alla povertà e per la non autosufficienza. In Italia le persone con disabilità sono oltre 3 milioni di persone.  Nella manovra economica è previsto per il terzo settore un impegno peril 5 per mille con i primi dieci milioni nel 2020. Il volontariato fornisce alle persone, in particolare a quelle più frequentemente escluse, opportunità che hanno impatto concreto sulle loro vite e svolge un ruolo costruttivo nelle comunità attraverso la messa a disposizione gratuita di tempo e capacità. Cresce l’importanza del volontariato per le organizzazioni europee, ma anche per le comunità di accoglienza, in grado di migliorare e rendere più efficace il sistema degli aiuti. Entro giugno l’esecutivo si impegna a far entrare in vigore il Registro Unico In questo modo sarà possibile il debutto nel 2021 dei nuovi regimi fiscali previsti dalla riforma.

Confronto tecnico

Al ministero del Lavoro si impegnano perché siano rispettati i tempi, in modo da inviare alla Commissione europea la bozza di riforma e ottenerne nei tempi il via libera. L’impegno del Ministero del Lavoro ella prima metà del 2020 sulla riforma del terzo settore sarà concentrato sulla finalizzazione dei provvedimenti sulla definizione della modulistica dei bilanci degli Enti del Terzo settore (Ets), sulle linee guida sulla raccolta fondi, sulla disciplina dell’attività di vigilanza sulle imprese sociali e sul funzionamento del Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), secondo la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.  Sul registro unico del Terzo settore  si è svolto il confronto tecnico con le Regioni e si conta di poter giungere all’adozione del Registro unico nei primi mesi del 2020. Intanto è nata dalla storia e dall’eredità culturale e valoriale di Maria Eletta Martini il Centro di Ricerca a lei intitolato realizzato a Lucca dalla fondazione per la Coesione sociale onlus e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il centro di ricerca  è l’esito di un percorso partecipato e condiviso con le maggiori organizzazioni nazionali e con il Forum del Terzo Settore.

Innovazioni normative

Il metodo e le finalità del Centro sono stati presentati in due successivi seminari, dove si è manifestata l’attenzione delle organizzazioni presenti per il suo scopo principale: realizzare e divulgare indagini scientifiche sui temi della cultura, della disciplina giuridica e della prassi del volontariato, del terzo settore e dell’impresa sociale, con particolare attenzione agli aspetti innovativi e contribuire al chiarimento e all’applicazione delle innovazioni normative della Riforma del Terzo settore.. Tutto questo evitando ogni possibile sovrapposizione con i servizi resi da altre organizzazioni ed in particolare dai Centri servizi per il volontariato. Un Centro di ricerca che si propone quindi di studiare i fenomeni del volontariato e del terzo settore su scala nazionale ed internazionale. Lo scopo è quello di fornire strumenti di crescita in un contesto di grandi cambiamenti come quelli introdotti in Italia dalla riforma del Terzo settore..

Strumenti di conoscenza

Un mondo in continua crescita come attestato anche dagli ultimi dati del Censimento permanente dell’Istat: nel 2017 sono 350.492 le realtà attive (il 2,1% in più rispetto al 2016) che impiegano 844.775 dipendenti (+3,9%) e sono il veicolo principale per l’impegno delle persone nel volontariato e nella cittadinanza.  Il sistema delle Fondazioni bancarie è uno dei principali finanziatori del terzo Settore e del volontariato. L’Acri, l’associazione delle casse di risparmio, ha indicato alle fondazioni aderenti la necessità di affinare gli strumenti di conoscenza, di definire al meglio gli obiettivi perseguiti in una logica di sistema con gli enti pubblici e sanitari nel settore sociale e di misurare la validità degli interventi. Ma con un avvertimento:“Il nuovo contesto normativo dentro cui operano le organizzazioni del terzo settore richiede un’attenzione sempre più qualificata”.

                                            Giacomo Galeazzi – (“In Terris”)

LA SIBEG : «NO ALLA STANGATA CHE PENALIZZA L’INTERA FILIERA PRODUTTIVA”

 

Sugar e plastic tax, l’azienda siciliana che imbottiglia Coca-Cola lancia l’allarme

 

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SIBEG FA I CONTI: -27% DEL FATTURATO E 185 LAVORATORI A RISCHIO»

L’Ad Busi: «Ci opporremo alla volontà del Governo di annullare con un colpo di penna

la competitività delle aziende, soprattutto quelle che pesano sull’economia del Sud»

«Se la parola “green” diventa sinonimo di tasse e balzelli, allora le aziende rischiano davvero di essere messe al muro compromettendo lo stato di salute dell’economia. La declinazione della filosofia “green” dev’essere quella degli incentivi, dei sostegni alle industrie, delle misure che non penalizzano i consumi ma i comportamenti»Luca Busi, amministratore delegato di Sibeg – azienda siciliana che imbottiglia bevande a marchio Coca-Cola – non ci sta, e commenta così la Sugar e la Plastic tax, «due provvedimenti che non hanno finalità ambientali ma che rappresentano unicamente un’imposizione diretta con l’obiettivo di far cassa e recuperare risorse con ingenti costi a carico di consumatori, lavoratori e imprese».

«Una stangata per le aziende che penalizza l’intera filiera produttiva in un momento di grande recessione, soprattutto per il Mezzogiorno. La tassazione sugli imballaggi in plastica e quella sullo zucchero contenuto in bevande e soft drink si aggiungerebbe al contributo destinato al sistema nazionale per la raccolta differenziata degli imballaggi – continua Busi – gravando sul costo dei prodotti e su un comparto che già da tempo ha avviato una transizione verso soluzioni più sostenibili».

Come si tradurrebbero in numeri queste imposte? «Abbiamo già fatto una stima precisa delle ricadute che avrebbero queste tasse su Sibeg, un’azienda che in Sicilia ha sempre lottato, non con poche difficoltà, per valorizzare il territorio e per contribuire allo sviluppo: l’impatto della tax sugar sarebbe di 13,7 milioni di euro, mentre quello della tax plastic di 3 milioni, per un totale di 16,7 mln di euro. Le tasse, che determinerebbero un fisiologico aumento dei prezzi, influirebbero anche sulla perdita di volumi, incidendo negativamente sull’intero fatturato: abbiamo stimato – dati alla mano – una perdita in bilancio di 31 milioni di euro sui volumi di un anno, ovvero un calo del 27% del fatturato che passerebbe da attuali 115 a 84 milioni. Numeri che costringerebbero a una riduzione drastica delle risorse, che si attesterebbe intorno al 55%, ovvero 185 dipendenti – sottolinea con forza Luca Busi – questa manovra ha deciso di affossare uno dei pochi settori che è ancora in salute, minando il Pil del Paese e generando un’influenza negativa su una domanda che è già stagnante: sapevate che in Italia il consumo pro-capite delle bevande è il più basso in Europa e allo stesso tempo il tasso di obesità italiano è quello più alto? Ci sembrano due fattori che non sono immediatamente correlati, così com’è stato più volte detto».

«Non possiamo consentire che ciò avvenga – conclude Busi – faremo di tutto per opporci, anche portando in tribunale una vicenda che riteniamo davvero discriminatoria per tutte quelle aziende di acqua e bibite che hanno un grande impatto sull’economia italiana e soprattutto su quella siciliana, dove ci sono tantissime piccole realtà sul territorio che sono ancora più a rischio. Non si agevola l’ambiente tassando gli imballaggi: se aumenta il costo della plastica, aumenta il prezzo allo scaffale e di conseguenza la forbice dei consumi si stringe sempre più fino a soffocare l’indotto: faremo sentire ad alta voce il nostro disappunto, opponendoci con forza alla volontà del Governo di annullare con un colpo di penna la competitività delle aziende e la spinta delle dinamiche di mercato che si poggiano su logiche imprenditoriali portate avanti con grande sforzo. Un vero disastro dal punto di vista produttivo, ma soprattutto sociale, lì dove c’è già carenza di politiche industriali serie. Non si tratta solo di difendere i meri interessi di un settore d’eccellenza, ma di evitare il tracollo di un intero sistema che oggi spinge l’economia».

“Operazione Sorgente di pace”: la Turchia si appresta ad invadere la Siria

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La Turchia agirà da sola in un conflitto con la Siria.  .Parole di Donal Trump”.Se la Turchia farà qualcosa che, nella mia grande e impareggiabile saggezza, ritengo superi i limiti, io distruggerò totalmente e annienterò l’economia della Turchia. Così il presidente degli Stati Uniti dopo la sua decisione espressa pubblicamente sui social di ritirare l’esercito americano dal nor della Siria per combattere l’Isis.

Ankara avrà disco verde nell’operazione contro i curdi. “Insieme all’Europa e ad altri devono controllare i combattenti dell’Is catturati e le famiglie – ha aggiunto -. Gli Stati Uniti hanno fatto più di chiunque ci si potesse aspettare, compresa la conquista del 100% del califfato. E’ tempo adesso per gli altri nella regione, alcuni di grande ricchezza, proteggere il loro territorio. Gli Stati Uniti sono grandi“.

Le forze curde delle Ypg, poi rimodulate nelle Forze democratiche siriane, sono state un alleato fondamentale per Washington in Siria. Hanno contribuito a sconfiggere lo Stato islamico, ma Ankara li considera terroristi legati al Pkk turco. I curdi siriani hanno definito la decisione degli Stati Uniti una «pugnalata alla schiena». Ma Erdogan ha precisato gli obiettivi dell’operazione che sarà battezzata «Sorgente di pace».
La Turchia è determinata a combattere i curdi nell’area di confine e creare una «zona sicura» per i rifugiati siriani che vivono attualmente in Turchia. Ankara ospita oltre 3,6 milioni di profughi fuggiti dalla guerra iniziata nel 2011. Vuole trasferirne fino a due milioni nell’area che si appresta a invadere.Ma l’allarme è vivo in tutto il mondo … Le Nazioni Unite si stanno «preparando al peggio», ha dichiarato Panos Moumtzis, coordinatore Onu per le operazioni umanitarie in Siria. L’Onu è in contatto «con entrambe le parti sul campo»

Il Dipartimento della Difesa Statunitense ha poi chiarito alla Turchia che non appoggiamo un’operazione turca nella Siria settentrionale. Le forze armate statunitensi non supporteranno o saranno coinvolte in tali operazioni”. Tale posizione viene ribadita dal portavoce del Pentagono, Jonathan Hoffman, in un momento in cui la Turchia si appresta a chiudere militarmente la partita con la Siria

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Foto Archivio Sud Libertà

Nelle conversazioni tra il Dipartimento e l’esercito turco abbiamo costantemente sottolineato come il coordinamento e la cooperazione fossero la strada migliore per la sicurezza nell’area. Il segretario Esper e il capo di Stato Maggiore Milley hanno ribadito alle rispettive controparti turche che un’azione unilaterale crea rischi per la Turchia – ha proseguito Hoffman -. Come ha affermato il presidente, la Turchia sarà responsabile, insieme alle nazioni europee e ad altre, di migliaia di combattenti dell’Isis che sono stati catturati e sconfitti nella campagna guidata dagli Stati Uniti”. “Lavoreremo con gli altri nostri alleati della Nato e partner della coalizione per ribadire alla Turchia le possibili conseguenze destabilizzanti di potenziali azioni in Turchia, nella regione ed oltre”…..

Netto recupero dell’attività industriale: l’Italia esce finalmente dalla recessione e dalla crisi economica

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L’Istat esalta una ripresa dell’economia italiana con + 0,2 quale recupero dell’attività registrata nei trimestri precedenti.

‘Questa stima preliminare “ha, come di consueto, natura provvisoria- spiega l’Istat- e si basa su una valutazione dal lato dell’offerta che indica un netto recupero dell’attività industriale e contributi positivi sia del settore agricolo, sia dell’insieme del terziario”.

Il +0,2% congiunturale stimato per il primo trimestre 2019 fa dunque  uscire l’Italia dalla recessione tecnica in cui era entrata con il -0,1% fatto registrare nel terzo e quarto trimestre dello scorso anno. Ma il valore concatenato del Pil dei primi tre mesi del 2019 – 404,077 miliardi di euro – mostra in pratica un ritorno ai livelli del secondo trimestre 2018 – 404,028 miliardi – e vicinissimi ai 403,808 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, confermando il giudizio espresso dall’Istat di un “sostanziale ristagno del Pil”.

Resta il problema della disoccupazione -cronica – al Sud e in Sicilia in particolare. 

 

Reati on line: truffe, falsi profili, violazioni dell’identità digitale,falsi inserimenti bancari nei sistemi creditizi a Catania vertici a confronto

 

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Conferenza stampa mercoledì 10 aprile, ore 17.00, Filiale Banca d’Italia (Piazza della Repubblica)

 

 A CATANIA ISTITUZIONI A CONFRONTO SU “ECONOMIA E CYBERCRIME”

 

A cura di Banca d’Italia, Università, Confindustria, Ordini dei Commercialisti, Notai e Avvocati, con la partecipazione di Procura della Repubblica, GdF, Polizia Postale, Arbitro Bancario Finanziario e Regione Siciliana

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CATANIA – 

«L’Economia e il cybercrime: l’evoluzione del sistema dei pagamenti e la tutela dei cittadini e delle imprese»: emerge già dal titolo l’importanza sociale del convegno che si svolgerà a Catania il prossimo 11 aprile, presso il Monastero dei Benedettini. Una rilevanza sottolineata dall’entità istituzionale degli organizzatori: Banca d’Italia, Università di Catania, Confindustria, e gli Ordini professionali etnei dei Commercialisti, dei Notai e degli Avvocati; con la partecipazione di: Guardia di Finanza, Procura della Repubblica, Polizia Postale, Arbitro Bancario e Finanziario, e Regione Siciliana.

Una giornata di studio su un tema molto attuale ma ancora poco approfondito nel territorio catanese; una problematica, come quella dei crimini informatici e dei reati commessi attraverso la rete internet, che incombe nella quotidianità digitale di tutti i cittadini, con conseguenze dannose per lo sviluppo economico e sociale del Paese, dal furto on line di denaro, al falso inserimento dei clienti “morosi” delle banche e delle società finanziarie nei sistemi o registri di informazione creditizia,  alla violazione dell’identità telematica.

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Le tematiche che saranno trattate durante il convegno saranno presentate alla stampa mercoledì 10 aprile, alle 17.00, nella sede della Filiale di Catania della Banca d’Italia (Piazza della Repubblica, ingresso dal numero civico 50), nel corso di una conferenza in cui interverranno: il direttore della Filiale Gennaro Gigante, il comandante provinciale della Guardia di Finanza gen. Antonio Quintavalle Cecere, il direttore del Dipartimento universitario di Giurisprudenza Roberto Pennisi, i presidenti delle categorie professionali di CataniaAndrea Grasso (Notai), Giorgio Sangiorgio (Commercialisti) e Marco Tortorici (Avvocati), il presidente della sezione cittadina di Confindustria Antonello Biriaco.

Saranno altresì presenti alcuni relatori: Giuseppe Balestrazzi (notaio), Fabio Bernasconi (capo servizio Rapporti Istituzionali di Vigilanza Banca d’Italia), Sabina Di Giuliomaria (titolare Divisione CERTBI Servizio Pianificazione Informatica Banca d’Italia), Paola Giucca(direttore senior Servizio Supervisione Mercati e Sistema dei Pagamenti della Banca d’Italia), Marcello La Bella (Polizia di Stato, dirigente Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “Sicilia Orientale”), Maria Rosaria Maugeri (presidente ABF di Palermo e docente ordinario Diritto Civile Unict), Fabio Regolo (sostituto procuratore Tribunale di Catania).

Giuseppe Conte spiega le ragioni per cui l”Ocse non ha valutato il piano di riforme strutturali..”

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Foto Presidenza del Consiglio-Palazzo Chigi

Nel corso dell’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Chigi con il Segretario Generale dell’Ocse Angel Gurrìa, il Presidente Giuseppe Conte ha sottolineato che”le stime diffuse ieri dall’Ocse sottovalutano gli effetti di breve e di medio periodo delle misure contenute nella Legge di Bilancio e dei successivi provvedimenti adottati dal governo.

Conte ha posto l’accento sull’effetto positivo che il Reddito di Cittadinanza e Quota 100 avranno sui consumi e sul fatto che le stime dell’Ocse non hanno valutato in maniera appropriata l’articolato piano di riforme strutturali già attuato e in corso di attuazione dal governo.

Il Reddito di Cittadinanza, infatti, aggredisce un problema sociale che è cresciuto rapidamente nell’ultimo decennio, come quello della povertà, e, oltre a fornire un sostegno al reddito familiare, dispone di meccanismi che favoriscono il reinserimento lavorativo, promuovendo l’inclusione sociale.

Quota 100 è, invece, una misura innanzitutto riparatrice di quella violazione del patto sociale che è avvenuta con la drastica riforma delle pensioni approvata a fine 2011. Oltre a ricostruire un clima di fiducia reciproca tra cittadini e istituzioni, questa misura aiuta a promuovere il ricambio generazionale all’interno della Pubblica amministrazione e a rinnovare le competenze tecnologiche della forza lavoro favorendo l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

In merito alle misure adottate in favore della crescita di medio e lungo periodo, Conte ha poi ricordato che il Governo ha agito secondo un piano di interventi coerente e articolato che aggredisce in modo strutturale i problemi endemici della nostra economia, in primo luogo quello della bassa produttività. Il corposo piano di investimenti pubblici disposto nella manovra economica, per cui sono stati stanziati 15 miliardi aggiuntivi nel prossimo triennio, dà sostegno alla domanda nel breve periodo e rafforza il potenziale di crescita dell’economia. Per trasformare rapidamente questi stanziamenti in opere pubbliche, il Governo ha adottato il decreto “sblocca-cantieri”; inoltre, con il decreto crescita, verranno adottate misure che da subito favoriranno gli investimenti privati. Al contempo, sono stati presentati in Parlamento una serie di disegni di legge delega che permetteranno al Governo nei prossimi mesi di riordinare in modo organico l’intero quadro normativo del Paese, trasformando la pubblica amministrazione in un potente catalizzatore dello sviluppo”.

Comunicato Stampa Presidenza del Consiglio

L’OCSE: PIL ANCORA AL RIBASSO -0,2%- MA IL MINISTRO TRIA RASSICURA: “LA CRESCITA E’ VICINA…”

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Non ci siamo per l’Ocse, la stima del Pil 2019 per l’Italia (-0,2%) è ancora al ribasso mentre indica allo 0,5% il Pil 2020. E’ l’analisi delll’ultimo Economic Outlook che rispetto a quello di novembre taglia di 1,1 punti percentuali la crescita del Pil per l’anno in corso e di 0,4 p.p. quella prevista per il 2020.

Quanto all’economia mondiale, l’Ocse prevede che crescerà del 3,3% nel 2019 e del 3,4% nel 2020. Le prospettive e le proiezioni dell’Organizzazione con sede a Parigi coprono tutte le economie del G20. Le revisioni al ribasso delle precedenti previsioni economiche diffuse nel novembre 2018 sono particolarmente significative per l’area dell’euro, in particolare la Germania e l’Italia, nonché per il Regno Unito, il Canada e la Turchia.

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Nella foto, il Ministro Tria

Il nuovo Interim Economic Outlook dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico identifica il rallentamento cinese ed europeo, nonché l’indebolimento della crescita del commercio mondiale, come i principali fattori che pesano sull’economia mondiale.” Ulteriori restrizioni commerciali e l’incertezza delle politiche- comunica l’Ocse – potrebbero portare ulteriori effetti negativi sulla crescita globale. Mentre si prevede che lo stimolo delle politiche contribuirà a compensare gli sviluppi commerciali deboli in Cina, permangono rischi di un rallentamento più accentuato che colpirebbe la crescita globale e le prospettive commerciali”.     Il Ministro dell’Economia Tria intanto assicura: “Lo sviluppo è dilatato nel tempo e l’economia italiana crescerà...”

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Nella foto il Ministero dell’Economia

Conte: vi presento il nuovo Piano per rilanciare l’economia italiana

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“Abbiamo elaborato un piano nazionale molto importante prezioso per la popolazione italiana   Il premier Giuseppe Conte così sintetizza il lavoro dell’esecutivo di ieri in una nota di “richiamo” alla Stampa quotidiana nazionale e del giornale “La Repubblica”   “È un Piano che si regge su quattro pilastri: 1) emergenza 2) prevenzione 3) manutenzione 4) semplificazione e rafforzamento della governance. Contiene un cospicuo finanziamento da 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021. Di queste risorse, 3,1 miliardi andranno a beneficio di sedici Regioni e delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano per le quali è stato decretato lo stato di emergenza a causa del maltempo dell’ottobre e novembre scorsi.

Saranno spesi per progetti immediatamente cantierabili già nel corso di quest’anno. Sono somme che nel corso della negoziazione con la Commissione europea abbiamo ottenuto a titolo di flessibilità e che quindi non verranno computate nel rapporto deficit/Pil.
Queste somme ci consentiranno di intervenire su un territorio fragile, che ci ha fatto spesso piangere vittime per frane e alluvioni. A ogni tragedia o catastrofe abbiamo, commossi, invocato più sicurezza e più prevenzione, condannando la logica “emergenziale”, che interveniva a porre rimedi, senza alcuna misura di prevenzione. In queste occasioni si è sempre invocato un cambio di passo: lo hanno preteso i cittadini e anche i giornali, tra i quali il Suo. Il Piano ProteggItalia rappresenta questa “svolta” a lungo auspicata. Ma non c’è solo questo. Il Piano risponde anche alla necessità più volte richiamata di nuovi investimenti per rilanciare l’economia italiana.

Tutela dell’ambiente e delle infrastrutture, ma anche cantieri aperti per la prima vera grande opera pubblica di cui ha bisogno il Paese.

Le Regioni ci chiedono di essere aiutate a progettare e a spendere bene le risorse. Questo Piano, insieme alle strutture Strategia Italia e Investitalia, già istituite, e alla Centrale di progettazione in corso di istituzione servono proprio a questo: a sostenere Regioni ed enti locali, rilanciando l’economia diretta e indiretta da Nord a Sud.

Comunicato Stampa Presidenza Consiglio Avv.Prof.G.Conte