Economia, Sicilia : «Anche i dati diffusi dalla Svimez- dice il governatore della Regione Schifani- confermano che la Sicilia cresce»

 

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Palermo,

«Sono estremamente orgoglioso dei dati diffusi oggi dalla Svimez. La crescita del Pil siciliano del 2,2% è l’ennesima conferma di un’inversione di tendenza che non è casuale, ma frutto del duro lavoro e delle politiche liberali che abbiamo attuato, con una maggiore capacità di investire nelle infrastrutture e nei settori strategici per rilanciare l’economia. Dati che fanno il paio con quelli già diffusi nei giorni scorsi anche da Bankitalia e Unioncamere». Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando il rapporto dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, presentato oggi a Roma. 

 

«Inoltre – prosegue Schifani – è motivo di orgoglio sottolineare come l’occupazione nel post-pandemia sia cresciuta in maniera significativa, con una ripresa più marcata rispetto ad altre aree del Paese: la Sicilia, con un +5,2%, è infatti la seconda regione più dinamica di tutto il Sud. Questo è il risultato delle politiche regionali a sostegno delle imprese, che hanno contribuito a creare nuove opportunità di lavoro e a ridurre il disagio sociale. Ottimi segnali arrivano anche dalla blu economy: la filiera navale e cantieristica dell’Isola è prima per valore aggiunto (700 milioni di euro) in tutto il Sud».

 

«Questi dati, però – sottolinea il presidente della Regione – non ci devono fare abbassare la guardia su alcuni ambiti, in particolare sull’emigrazione giovanile. La fuga dei nostri talenti, soprattutto dei laureati, è un tema sul quale siamo concentrati. Il nostro fine è creare un futuro in cui i giovani siciliani possano vedere la loro terra come un luogo di opportunità e crescita, senza dover cercare altrove le condizioni per realizzare i propri sogni. Per questo la nostra azione mira a coniugare sviluppo e occupazione di qualità. Lavoriamo a questo obiettivo, da un lato, dialogando con le imprese e, dall’altro, con la modernizzazione e il rinnovamento dell’apparato burocratico regionale. Infatti, grazie al nuovo accordo Stato-Regione, dopo decenni, siamo riusciti a sbloccare le assunzioni con circa duecento giovani già in servizio e altri 600 che saranno selezionati nel prossimo triennio. A questi – conclude Schifani – si aggiungono anche i concorsi espletati per i Centri per l’impiego con 500 persone già assunte e altre circa cento che lo saranno nel 2025. Dati che contribuiranno a farci lasciare l’ultima posizione in classifica tra le regioni italiane come tasso di turnover tra il personale, che deve essere considerato una risorsa e non un costo e che va gratificato attraverso percorsi incentivanti e premiali, anche di carriera». 

Manovra quater in Sicilia, l’assessore regionale all’Economia Dagnino: «Le coperture da maggiori entrate sono la prova che la Sicilia cresce…Impegni pure per il disavanzo..

 

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Palermo,

«Le coperture della manovra quater derivano da maggiori entrate e sono la prova della forte crescita economica che la Sicilia sta vivendo».
Lo afferma l’assessore regionale dell’Economia Alessandro Dagnino, illustrando il disegno di legge di variazioni di bilancio che da lunedì sarà oggetto dell’esame della Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana.
«Il registrarsi di un saldo di entrata così importante a fine anno – spiega l’assessore – è la conseguenza naturale della riforma delle norme di attuazione dello Statuto siciliano in materia finanziaria, che prevede il passaggio dal metodo del riscosso al metodo del maturato. In virtù di tale riforma lo Stato eroga a inizio anno un primo trasferimento sulla base del criterio storico, riservandosi, in caso di crescita delle entrate, successivi conguagli nel corso dell’anno. Appaiono perciò del tutto prive di fondamento talune ricostruzioni giornalistiche, dal sapore allarmistico, secondo le quali sarebbero in corso modifiche alla manovra per compensare minori entrate fiscali».
«Al contrario, con la manovra all’esame dell’Ars – spiega l’assessore – il governo Schifani ha deciso di destinare maggiori entrate a beneficio della collettività che le ha generate. Siamo in condizioni di finanziare nuove spese per circa 420 milioni a sostegno della crescita, grazie al rispetto degli impegni di ripianamento del disavanzo. Rigore e sviluppo rimangono le parole d’ordine e la possibilità di realizzare una quarta manovra è la prova non solo che la Sicilia cresce, ma anche che i conti sono in ordine ».
«Il connubio tra rigore e sviluppo viene perseguito anche attraverso il miglioramento della qualità della spesa discrezionale, che per la prima volta – sottolinea l’assessore Dagnino – è destinata per il 97 per cento a investimenti, quindi con beneficio prolungato nel tempo sull’economia». Infine, un passaggio sulle scelte di politica economica alla base delle misure principali della manovra. «Gli interventi – aggiunge Dagnino – vanno esaminati con un approccio olistico, essendo ciascuno di essi un elemento di una visione complessiva. Ad esempio, la misura che punta a rafforzare il tessuto economico regionale con gli aiuti alle medie imprese e alle aggregazioni va letta unitamente a quella sul prestito d’onore. Infatti l’incentivo a studiare nelle Università siciliane, oltre ad agevolare gli studenti e le loro famiglie, si pone anche a presidio della crescita delle imprese più strutturate, che potranno disporre di un maggior numero di laureati qualificati, migliorando la competitività e innescando un circuito virtuoso ».

Economia in Sicilia, approvato dalla giunta Defr 2025/27 che traccia le linee guida e gli obiettivi della crescita dell’Isola.Nel programma anche “assunzioni”

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Palermo,

La conferma del trend di crescita del pil della Sicilia anche per il prossimo triennio, seppur a un ritmo attenuato per via delle difficoltà del quadro economico e politico internazionale, ma comunque in linea con il dato del Paese. È lo scenario delineato nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025-2027 approvato questa mattina a Palazzo d’Orlèans dalla giunta Schifani, che traccia  le linee guida e gli obiettivi da perseguire nell’azione di governo per lo sviluppo dell’Isola. 

Secondo le stime, da una crescita dello 0,7% del pil siciliano per il 2024, si dovrebbe passare all’1,1% nel 2025, allo 0,9% nel 2026 e allo 0,8% nel 2027. Si prospetta un miglioramento di tutti i principali indicatori economici, grazie ai cospicui investimenti programmati con fondi regionali, nazionali ed europei e alle politiche del governo siciliano per il sostegno alle imprese e l’accelerazione della spesa. 

«Il Defr – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – parte da un dato molto confortante certificato nei giorni scorsi da Svimez, secondo il quale la Sicilia è la Regione che ha registrato la crescita maggiore nel 2023 con un incremento del Pil pari al 2,2%. Il mio governo intende proseguire nell’azione di sviluppo del contesto economico attraverso un utilizzo ottimale di tutte le risorse disponibili. Il potenziamento delle infrastrutture, oltre a consentirci di impegnare le risorse europee, quelle del Pnrr e dei Fondi di sviluppo e coesione, pone le basi per l’ulteriore crescita del nostro territorio. Sosterremo – aggiunge il presidente – il settore dell’agricoltura, oggi in grosse difficoltà, ma che rappresenta una voce fondamentale della nostra economia, così come proseguiremo il percorso al fianco delle imprese, grazie alla velocizzazione della spesa e dei pagamenti. Continueremo, inoltre, l’azione di risanamento dei conti della Regione. Abbiamo già ridotto il disavanzo grazie all’aumento dell’entrate tributarie, dati che sono la diretta conseguenza della ripresa economica e delle imponenti iniezioni di liquidità che abbiamo realizzato nel mondo produttivo dell’isola. Siamo sulla strada giusta per invertire definitivamente la rotta e puntare, finalmente, allo sviluppo della nostra Sicilia». 

Tra gli obiettivi contenuti nel documento, c’è anche il riassetto organizzativo dell’amministrazione regionale attraverso piani assunzionali per la copertura delle carenze di organico e di competenze specifiche. Un processo già in corso grazie alla revisione delle regole sul turn over contenuta nell’accordo con lo Stato firmato dal governo Schifani del 16 ottobre 2023. Il risultato atteso è il rafforzamento della capacità amministrativa, coniugando il ricambio generazionale con la valorizzazione delle risorse interne, unitamente all’attuazione di processi di semplificazione delle procedure. 

 

Zes, insediato il comitato Sicilia orientale.Trampolino di lancio per l’economia siciliana

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Palermo,

«L‘assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso della riunione del comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale convocata oggi ad Augusta dal commissario straordinario del Governo, Alessandro Di Graziano, nella sede dell’Autorità del Sistema portuale del mare Sicilia orientale ad Augusta ha avuto occasione di dichiarare:

“. Le Zes sono pienamente funzionanti. Oggi si mette un tassello importante al puzzle delle Zone economiche speciali, dal momento che abbiamo insediato il comitato di indirizzo della Sicilia orientale, che è di fatto la struttura di governo della stessa e che concretamente consentirà la reale partenza delle Zes siciliane».  «Siamo soddisfatti del fatto che delle 69 Zes presenti in Europa, due sono siciliane grazie all’impegno del governo Musumeci – spiega ancora  l’assessore Turano –.

Con la norma approvata all’Ars, le SuperZes oggi costituiscono un reale trampolino di lancio per l’economia siciliana, su cui il governo regionale sta puntando con ulteriori agevolazioni fiscali parametrate ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa. L’obiettivo è incrementare gli investimenti produttivi nella regione e attrarre nuovi capitali da parte di imprenditori interessati a localizzare nell’Isola le loro aziende».

Il comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale si compone, oltre che del commissario straordinario di Governo, Di Graziano, e dell’assessore alle Attività produttive, Turano, anche del presidente dell’Autorità del Sistema portuale del mare Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, del presidente dell’Autorità del Sistema portuale Stretto, Mario Mega, del rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri, Giuseppe Assenza, del rappresentante del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Roberto Liotta, e del rappresentante dell’Irsap, Salvatore Maugeri. «Già la composizione del comitato individua le opportunità di relazione e di indirizzo che si possono dare alla Zes Sicilia orientale – dichiara il commissario Di Graziano –

Lo strumento permette già oggi di avere approvato tre convenzioni con i due principali istituti di credito nazionali, Unicredit e Intesa, e con Irfis, l’istituto finanziario più rilevante in Sicilia: si tratta di strumenti da consegnare agli imprenditori per agevolarli ulteriormente negli investimenti». Nel corso della riunione è stato approvato il regolamento interno del comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale e sono state sottoscritte le convenzioni con gli istituti di credito e finanziari. La presentazione del comitato di indirizzo relativo alla Zes Sicilia occidentale è prevista per il prossimo 25 maggio a Palermo.

La marsalese Ausonia srl è tra le aziende vincitrici della terza edizione- Covid ed innovazione – di “Imprese Vincenti”

In 3500 per la terza edizione. Salvatore Ombra, vicepresidente Ausonia: “Premiata un’azienda orgogliosamente del Meridione come la nostra”

La marsalese Ausonia srl è tra le aziende vincitrici della terza edizione di “Imprese Vincenti”, programma promosso da Intesa Sanpaolo. È stata premiata nella sezione “Innovazione e R&S”, per gli investimenti fatti nell’industria 4.0 e, «per aver saputo affrontare al meglio il difficile contesto causato dall’emergenza sanitaria Covid-19, mantenendo e rafforzando requisiti di eccellenza anche attraverso iniziative di profonda trasformazione e adattamento a supporto del tessuto produttivo e alle comunità di riferimento».

 

Salvatore Ombra, vicepresidente di Ausonia

Su 3500 aziende che hanno partecipato al bando, rivolto ad imprese rappresentative dell’eccellenza italiana, con un fatturato (anno 2019) fra 2 e 130 milioni di euro, almeno 10 dipendenti e sede legale in Italia, solo 112 sono state selezionate. Il riconoscimento è stato attribuito in occasione di una cerimonia virtuale moderata dal giornalista Stefano Righi. Presente Stefano Barrese responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo e, per AusoniaSalvatore Ombra, vicepresidente e direttore finanziario.

«Questo premio – commenta Salvatore Ombra – è un riconoscimento ad una gestione familiare che da quattro generazioni porta avanti ricerca e sviluppo in un territorio non a vocazione metalmeccanica ma vitivinicola. Ringraziamo Intesa Sanpaolo per l’attenzione data ad un’impresa orgogliosamente del Meridione come la nostra».

 

Gruppo elettrogeno in media tensione installato in ambito Oil&Gas  (Nord Africa, 2020) 

 

 

Pannellatrice interamente automatizzata è parte degli investimenti in Industria 4.0 fatti da Ausonia

La storia dell’azienda e i requisiti che hanno determinato il premio

L’azienda Ausonia, nata nel 1925 per la produzione di macchinari destinati all’industria vinicola, dal 1932 opera nel settore della costruzione dei gruppi elettrogeni. A meritare il riconoscimento di Intesa Sanpaolo, il completo riassetto della produzione, incentrata ora su macchinari di ultima generazione tra cui magazzini verticali, robot di piegatura, impianto per taglio laser, pannellatrice, impianto di verniciatura a polveri e il potenziamento dei reparti.

Su una superficie totale di 32.000 m², Ausonia produce gruppi elettrogeni a corrente alternata, a corrente continua, sistemi di cogenerazione e trigenerazione (CHP/CCHP), gruppi elettrogeni ibridi integrati con pacchi batterie, soluzioni integrate con rinnovabili, centrali elettriche a bassa e media tensione, gruppi elettrogeni montati o integrati su mezzi mobili. Ausonia è scelta come partner da attori operanti nei settori della difesa, telecomunicazioni, trasporti, edilizia e infrastrutture.

Tensioni e contraddizioni politiche: Draghi si appresta ad introdurre l’obbligo vaccinale, la Lega esprime contrarietà

Draghi, nuovo giro di consultazioni. Conte apre 'ma non sarò nel governo' -  Politica - ANSA

Tendenza del governo e in primis del premier Draghi introdurre l’obbligo vaccinale e la terza dose di vaccino “

Il presidente del Consiglio annuncia anche che il Green pass verrà esteso. Ma vi sono note che non entrano in sintonia con il governo .La Lega in Commissione, sul Green pass, ha votato parere sfavorevole. 

Afferma il premier: “Vedo una coalizione con le sue divergenze, ci sono provenienze politiche, culturali, personali e professionali diverse in questa maggioranza. Il governo va molto d’accordo nei suoi membri, il Parlamento ha fatto un lavoro straordinario e continua a farlo: non vedo nessun disastro all’orizzonte e non mi preoccupo per me stesso di sicuro”, afferma ancora. “Questo governo sta in piedi perché è il Parlamento che lo vuole. La vita del governo è decisa dal Parlamento. Perciò, ho sempre detto, che i processi decisionali sono integrati, ma questo non vuol dire che il governo debba fare il mestiere dei partiti, né che i partiti devono fare il mestiere del governo”.

Capitolo immigrazione: “Secondo me la ministra Lamorgese lavora molto bene. Il problema è molto difficile, non ho trovato qualcuno che avesse la bacchetta magica e lo risolvesse in un attimo. I numeri di quest’anno non sono spaventosi, abbiamo avuto anni peggiori di questo. Credo che la ministra Lamorgese faccia il suo dovere e lo faccia molto bene”.

Un incontro tra il premier, la ministra dell’Interno e Salvini “potrebbe essere un chiarimento interessante. Specialmente Lamorgese e Salvini possono dire i loro punti di vista, cosa è che non va, soprattutto se quel che non va è raffrontabile a quel che non andava quattro anni fa, cinque anni fa, tre anni fa, ovviamente non all’anno della pandemia, perchè lì si è fermato tutto, anche i migranti. Se la ministra Lamorgese lo vorrà si farà volentieri, magari non in televisione o in streaming”.

: “Esprimo solidarietà a chi è oggetto di odio da parte dei no vax. E’ una violenza odiosa e vigliacca nei confronti di persone in prima linea contro la pandemia e nei confronti di chi fa informazione”, dice il presidente del Consiglio.

“La campagna vaccinale procede spedita – sottolinea- oggi siamo al 70% della popolazione completamente vaccinato. Sono fiducioso, raggiungeremo l’80% per la fine di settembre”. “Vorrei ribadire l’invito a vaccinarsi: – aggiunge- è un atto verso se stessi, è un atto di solidarietà e di protezione verso gli altri. Ho usato frasi più incisive in passato, ribadisco la necessità di farlo. “La campagna vaccinale è stata abbracciata dai giovani: tra i 16 e i 19 anni, almeno il 70% ha ricevuto una dose di vaccino e quasi la metà dei ragazzi è totalmente vaccinata – ha detto ancora Draghi – Questo ci permette di affrontare l’apertura delle scuole con minori incertezze rispetto allo scorso anno. La riapertura della scuola in presenza è sempre stata una priorità di questo governo”.

Sulla scuola “l’impressione è che la preparazione sia stata accurata, ben fatta, che insomma il Governo non abbia passeggiato durante l’estate, come dice qualcuno. La scuola in presenza è stata sempre la priorità di questo Governo”.

Quanto all'”economia continua a crescere, cresce anche molto di più di quanto ci si fosse aspettati, basta andare a vedere le cifre che il Mef aveva previsto nei documenti ufficiali a marzo di quest’anno. Anche questo ci dà un forte incoraggiamento. Il mercato del lavoro va bene, se non sbaglio c’è circa mezzo milione di occupati in più, l’occupazione in generale non mostra cenni di cedimento”.

 

Svolta Whirpool: sediamoci ad un tavolo di confronto con il governo per garantire il futuro a Napoli e a 400 dipendenti”

 

          “Stop  ai licenziamenti”

NAPOLI,

Decisione della società Whirlpool Emea all’ultimo minuto: l’azienda comunica di essere pronta a ritirare la procedura di trasferimento del ramo d’azienda, a non procedere con il licenziamento collettivo dei dipendenti di Napoli e a continuare la produzione delle lavatrici. La decisione, , condivisa con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, è stata presa con l’obiettivo di «ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il governo e con le organizzazioni sindacali».

Whirlpool Emea ritiene, infatti, che le attuali tensioni siano «controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine». Whirlpool è convinta che, con maggior tempo a disposizione, si possa ristabilire un dialogo costruttivo e raggiungere una soluzione condivisa per garantire un futuro sostenibile nel lungo termine allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti. Alla luce di questo nuovo e importante sviluppo, conclude l’azienda, nei prossimi giorni ripartirà il tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte.

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Patuanelli: “Proviamo a trovare una soluzione industriale..”

«È un primo passo che ci consente di sederci a un tavolo per risolvere definitivamente i problemi di quello stabilimento. Su questa vertenza il Governo ci ha messo la faccia. Abbiamo ottenuto un importante risultato. Ora ci sono le condizioni – ha detto ancora Patuanelli – per sederci a un tavolo con le parti sociali per provare a trovare una soluzione industriale anche con un impegno del Governo per lo stabilimento. Era un primo passo fondamentale altrimenti la procedura di cessione avrebbe comportato o la cessione a un’altra attività industriale che era difficile da accettare o a una procedura di licenziamento collettivo. L’abbiamo ottenuto – ha concluso – grazie all’impegno dei lavoratori, alla loro compattezza e alla loro manifesta volontà di lavorare in quello stabilimento. È un primo passo ma era fondamentale farlo».

 

Sicilia pronta a ripartire. Musumeci: “Nella mia ordinanza spiego le modalità della ripartenza”

Politicamente scorretto/Il vestito buono di Nello Musumeci

La Sicilia è pronta a ripartire Anche se tante cose sono da definire. Sia nel pubblico che nel privatoIl governo nazionale non ha ancora trasmesso ai presidenti di Regione il decreto necessario per disciplinare le riaperture – ha affermato pubblicamente sui social  il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci -. La mia ordinanza è comunque pronta per la firma ed estende – come avevo promesso – il più possibile l’esercizio delle attività, forti delle attuali condizioni sanitarie nella nostra Isola. Su questo punto, Roma ha dovuto ascoltarci. Per evitare spiacevoli sorprese (fidarsi è bene ma…) aspettiamo comunque di confrontarci con le disposizioni nazionali, che dovrebbero arrivare. La Sicilia è pronta alla ripartenza, nella responsabilità di ognuno». 

Per il 25 maggio la riapertura dei musei, dei Parchi archeologici e degli archivi storici, che da subito potranno prepararsi alla ripresa delle attività. Nei prossimi giorni, intanto, il presidente della Regione incontrerà i rappresentati dei gestori degli stabilimenti balneari per concordare assieme la data ufficiale dell’apertura della stagione.

La Sicilia è pronta domani 18 maggio, alla riapertura dei servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, etc), di tutto il commercio al dettaglio e dei mercati.  Anche se ancora non sono stati definiti i protocolli di sicurezza da parte delle varie categorie dai responsabili della Regione. 

Tutti in trincea, orgogliosi di essere italiani. Conte” Grazie a medici,infermieri,a chi ci sostiene dai balconi…..insieme ce la faremo”

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E’ stato approvato dal Cdm il maxi decreto ‘Cura Italia’ per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

Il consiglio dei ministri ha varato infatti  le misure economiche per fornire sostegni ed  aiuti ai medici, lavoratori, famiglie e imprese, un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi e finanziamenti mobilitati per 350 miliardi.

Il governo è vicino alle imprese, ai commercianti, ai liberi professionisti, alle famiglie, ai nonni, alle mamme e ai papà che stanno facendo un sacrificio per la salute di tutti – ha esordito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa assieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.

Possiamo parlare di modello italiano – continua il premier – non solo per il contenimento del contagio sul piano sanitario, ma anche per quanto riguarda la politica economica per far fonte a questa grande emergenza. Questa è una manovra economica poderosa, non possiamo combattere un’alluvione con gli stracci e i secchi. Ma abbiamo costruito una vera e propria diga protettiva per famiglie, imprese e lavoratori e vogliamo che l’Europa ci segua“.

Ma non è tutto … “Siamo consapevoli che questo decreto non basterà. Ma il governo oggi risponde ‘presente’ e lo farà anche domani. Dovremo poi ricostruire il tessuto economico e sociale che uscirà fortemente intaccato da questa emergenza e lo faremo con un piano di ingenti investimenti e con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto prima”.

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Non nasconde Conte- lui che proprio non dorme più la notte-  il proprio orgoglio italiano: “Sono orgoglioso perché partecipe di una comunità che ho l’onore di guidare in un periodo così complesso della nostra storia. Alcuni italiani sono in trincea negli ospedali, in fabbrica, nelle farmacie o dietro ai banconi di un supermercato, tanti rimangono a casa ma non sono inerti, li sostengono dal balcone, dalla finestra, cantando l’inno nazionale. Possiamo essere orgogliosi di essere italiani, insieme ce la faremo”.

In sintesi il decreto stanzia tre miliardi e mezzo alla Sanità e oltre 10 miliardiper la tutela del lavoro, “affinché nessuno perda il posto”, ribadisce Gualtieri, che annuncia un nuovo decreto economico in aprile.

           Instancabile Conte: “Orgoglioso di essere Italiano, che l’Europa ci segua…”

Il varo del provvedimento è stato accompagnato da polemiche da parte delle opposizioni. La Lega ha infatti “criticato” l’intervento straordinario in una nota: “Il governo ha scelto la strada del solito provvedimento omnibus, di una manovra vecchia maniera. Un decreto confuso, forse per accontentare le molte anime della maggioranza. Riconosciamo all’esecutivo di aver ascoltato le nostre proposte, ma è poi mancata vera condivisione”.

Serpeggia nervosismo e preoccupazione per una situazione che, ogni giorno, sembra sfuggire di mano, con l’asticella dell’emergenza che sale anziché scendere. Sul decreto ‘cura Italia’, al centro di un Cdm iniziato con due ore di ritardo e durato altrettanto, si sono registrate parecchie tensioni nel governo che ha dato il via libera al provvedimento.

Soddisfatta la richiesta del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci di chiudere i collegamenti con l’isola.      Il  Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha già  firmato  il Decreto che prevede la sospensione dei collegamenti e dei trasporti ordinari delle persone da e per la Sicilia. Regolare, invece, il trasporto merci.

. L’obiettivo delle misure inserite nel Decreto è quello di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno della Sicilia..

Nel decreto, si specifica che le persone possono viaggiare su navi adibite al trasporto merci esclusivamente per dimostrate ed improrogabili esigenze, previa autorizzazione del Presidente della Regione.   Sono inoltre consentiti gli spostamenti via mare per i passeggeri da Messina per Villa San Giovanni e Reggio Calabria e viceversa, per comprovate esigenze di lavoro, di salute o per situazioni di necessità.

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Il trasporto aereo delle persone, da e verso la Sicilia, è assicurato soltanto per improrogabili esigenze di connessione territoriale con la penisola, esclusivamente presso gli aeroporti di Palermo e Catania, mediante due voli A/R Roma-Catania e due voli A/R Roma-Palermo, uno meridiano e l’altro antimeridiano, con sospensione di tutti gli altri voli compresi quelli internazionali.
Per i collegamenti ferroviari diurni è previsto il mantenimento dei collegamenti minimi essenziali mediante un treno giorno intercity Roma/Palermo e viceversa.Sono soppressi, infine, i servizi automobilistici interregionali.

– “La situazione in Sicilia è preoccupante  perché abbiamo accolto oltre 31 mila persone dal nord Italia-avverte Francesco Italia, sindaco di Siracusa e bisogna vedere quanti seguono la quarantena”. Ecco perché per Italia il Provvedimento “è doveroso” anche se esprime la sua solidarietà e “vicinanza alle famiglie divise, ma alcuni sacrifici di pochi sono necessari per il bene di molti. L’altruismo è il vero antidoto al contagio del virus”.

Coronavirus che mette in ginocchio il mondo A rischio la ripresa economica

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Sembra di assistere alla proiezione di un film sui megadisastri del pianeta molto frequenti sui nostri canali Tv. Ma il coronavirus che ha relegato al terzo posto per numero di vittime e contagi  l’Italia -il nord- sembra voler inginocchiare l’intero mondo ….     

L’ultima vittima -apprendiamo – è un’anziana paziente oncologica di Cremona. Ordinanze di tre Regioni che chiudono scuole, formazione professionale, Università   Si ferma il Carnevale alla Laguna. A Milano  spettacoli sospesi e ora persino i monumenti artistici e le Chiese come il Duomo di Milano sono chiusi ai turisti. Positivo un un medico ricoverato al Sacco.   Ricercati dai Carabinieri alcuni sospetti contagiati che hanno eluso la quarantena e la sorveglianza sanitaria. Nelle zone rosse non si può entrare nè uscire. Campionati di calcio senza pubblico,mascherine introvabili dapertutto, riunioni disertate, insomma tutto il mondo sottosopra.

Ma le notizie della forza del virus non si fermano qui. Ancora in Cina altri 150 morti e 409 nuovi casi. Sembra esplosa l’atomica a Wuhan.

E’  a rischio la ripresa dell’economia mondiale , in particolare dei Paesi più vulnerabili economicamente come l’Italia e lo scenario si presenta davvero avverso nel prossimo futuro”

Allarme confermato dal   direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva,  al termine dell’incontro dei ministri delle Finanze e dei Governatori delle banche centrali dei paesi del G20, tenutosi a Riad, in Arabia Saudita.

Nel bene e nel male questo potente virus uscito da una grotta dell’Inferno ci ricorda che l’uomo deve impiegare le sue energie sia per ricercare l’antidoto contro il virus che muta quasi sempre la sua struttura e si diffonde rapidamente come nessun altro mai fino a questo momento poi di non dimenticarci i di rivolgerci a Dio Onnipotente, di ricordare il sacrificio di Gesù Cristo in Terra e pregare per gli umili ed indifesi del mondo.

Non sappiamo come avverrà e quando avverrà la “Fine del mondo” profetizzata nelle Sacre Scritture. Ma non è da escludere che potrebbe essere pure microbica. Il virus minuscolo ed invisibile ad occhio nudo mette in ginocchio il gigante uomo e ,già in migliaia e migliaia di casi, lo stende pure per l’ultimo viaggio.   E’ detto Corona, non a caso, detiene il potere di vita e di morte.  Allora inginocchiamoci noi -prima del virus- di fronte a Dio e rimettiamo i nostri peccati per tutte le storture, le ingiustizie, il male che circola e si accresce nel mondo. Pietà a Dio e aiuto alla Madonna che salvi l’uomo e allontani la fine del mondo ipotizzata se l’epidemia si dovesse, per volere divino, tramutarsi in pandemia.

Ricorderemo che il  ministero della Salute,  sul sito ufficiale ha messo a disposizione degli utenti le principali informazioni sul Covid-19.

Come altre malattie respiratorie, il virus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie.  E’ qui il problema. La polmonite diventa fatale spesso nei soggetti deboli, anziani e con problemi di natura cardiocircolatoria e respiratoria.
Coronavirus, come prevenire il contagio: i consigli del ministero della Salute
Comunicazione del Ministero della Salute
Ma qual è la differenza tra i sintomi dell’influenza, di un raffreddore comune e del nuovo coronavirus? I sintomi sono simili e consistono in tosse, febbre, raffreddore. Sono tuttavia causati da virus differenti e in caso di sospetto di coronavirus, è necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.

Il rischio forte è legato ai sintomi lievi o più severi, ma raramente può portare alla morte. I soggetti colpiti sono quelli, in gran parte, predisposti alle forme gravi  e quelli con malattie pre-esistenti, come diabete e malattie cardiache.

 

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All’inizio dell’anno- ha detto Georgieva-“la crescita globale sembrava essersi fermata, con segni di stabilizzazione e di una modesta crescita, dal 2,9% dell’anno scorso al 3,3%”. “Ma da quando è stata fatta questa proiezione, il virus Covid-19, un’emergenza globale per la salute, ha colpito l’attività economica in Cina e può porre la ripresa a rischio“.

“Anche in caso di rapido contenimento del virus, vi potrà essere un impatto sull’economia in Cina e nel resto del mondo”……

Ora tutti i Paesi del mondo devono cooperare insieme per contenere il Covid-19, sia sotto il profilo della  salute che l’economia. Tramite Catastrophe and Containment Relief Trust, l’Fmi potrà fornire prestiti ai Paesi più vulnerabili. Solo che l’Italia risulta tra le Nazioni più indebitate del pianeta e sta lottando con ogni sforzo per uscire dal baratro economico  .    Stress sanitario ed impegno delle autorità locali anche in Sicilia

Sono stati oltre 42 mila i passeggeri in arrivo all’aeroporto di Palermo  e da Roma Fiumicino  controllati attraverso la misurazione della temperatura corporea con i termometri a infrarossi dai tecnici del ministero della Salute e dalla Croce Rossa.

Ma l’impegno italiano, del Ministero e del premier Conte sono sufficienti se si verifica -la domanda ora è doverosa- un maxsbarco come quello di Pozzallo?

.Si sa, sono  sbarcati a Pozzallo i migranti a bordo dell’Ocean Viking. In totale 276 di cui 195 uomini, 14 donne e 65 minori. Cinque alla fine quelli ricoverati in ospedale. Per tre uomini con problemi respiratori (uno con una sospetta tubercolosi) ricovero direttamente nella divisione ‘Malattie infettive’ dell’Ospedale Maggiore di Modica senza transitare dal pronto soccorso, mentre, per una donna con problemi ginecologici e un uomo con una frattura pregressa sempre in ospedale ma le loro condizioni di salute non destano particolari preoccupazioni.

Gli altri 271 migranti sono stati trasferiti nell’hot spot di Pozzallo dove resteranno in quarantena per due settimane. Lo sbarco si è svolto con un rigido cordone sanitario e tutti gli operatori sanitari venuti in contatto con i migranti hanno operato CON tuta e mascherina. “Al fine di assicurare adeguate misure di prevenzione i migranti saranno trattenuti in quarantena nell’hotspot della cittadina siciliana. Alle medesime finalità precauzionali, il personale della nave rimarrà isolato a bordo per tutto il periodo necessario”, ha detto il Viminale, segnalando che “le autorità competenti provvederanno agli accertamenti e alla sorveglianza sanitaria ritenuti indispensabili”.

E’ il secondo sbarco che avviene a Pozzallo dopo l’emergenza del Coronavirus, il primo era stato il 2 febbraio scorso e dall’Open Arms erano sbarcati 363 migranti recuperati in mare in cinque operazioni di soccorso.

Oggi il vertice operativo al al Palaregione di Catania della Presidenza della Regione siciliana per concordare misure preventive omogenee da adottare in tutti i Comuni dell’Isola per l’emergenza Coronavirus. Saranno presenti, assieme all’assessore alla Salute Ruggero Razza, anche il dirigente generale del dipartimento delle Attività sanitarie Letizia Di Liberti, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e il presidente dell’Associazione dei Comuni siciliani Leoluca Orlando.

A MESSINA PREVISTO UN LICENZIAMENTO PER PROCURATO ALLARME INGIUSTIFICATO

A Messina un operatore professionale collaboratore del Policlinico Gaetano Martino di Messina aveva annunciato con un video privato la presenza di un sospetto caso di Coronavirus nel pronto soccorso..    L’operatore ,per aver dato una notizia ancor prima di conoscere i risultati delle analisi, è stato sospeso dalle mansioni, denunciato per procurato allarme e domani, si è appreso  dal direttore generale del Policlinico Giuseppe Laganga, .

 

 

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Il Codacons Medici interviene sull’emergenza :

L’impossibilità di distinguere clinicamente tra l’infezione da Coronavirus e sintomatologie simil influenzali di altra natura determinerà una prevedibile autotutela da parte dei medici di famiglia che, privi come sono al momento, di ogni materiale di protezione fornito dall’Asp (mascherine ffp3, occhiali, tute) non potranno visitare i pazienti se non esponendo se stessi e gli altri assistiti al rischio di contagio. Ciò creerà certamente disagi, proteste e conflittualità. Servono quindi strutture dove si possano visitare in sicurezza questo genere di pazienti. Il Codacons Medici propone quindi di utilizzare strutture come il Vittorio Emanuele o il Santa Marta che in brevissimo tempo potrebbero essere rese funzionali”.

 

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