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droga
Scoperto dai NAS laboratorio clandestino nel salernitano -Traffico anabolizzanti e ‘droga stupro’ ..
(Ag.)
Scoperto dai Nas nel salernitano un laboratorio clandestino di droga e altre sostanze. Quattrocento chilogrammi di principi attivi di sostanze anabolizzanti di varia natura, tra cui steroidi, ormoni della crescita e stimolanti; 20 kg di efedrina, precursore della sostanza stupefacente sintetica ‘metamfetamina; quattro kg sibutramina, sostanza dopante nonché anoressizzante bandito dal commercio europeo dal 2010 per l’elevato grado di tossicità e che aveva causato diffuse reazioni avverse nei consumatori; 61 confezioni di nandrolone, sostanza anabolizzante e stupefacente vietata; 26 flaconi di Ghb, la cosiddetta ‘droga dello stupro’ e 300 chilogrammi di eccipienti e coloranti, funzionali alla produzione finale delle sostanze.
E’ frutto di una indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini contro un sodalizio dedito al traffico internazionale di sostanze ad azione dopante e stupefacente.. Due gli arrestati..
Siracusa, baracca artigianale nascosta tra la vegetazione per lo spaccio di stupefacenti
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Droga Marsala, 13 kg di stupefacente “marchiati” con immagine di Matteo Messina Denaro e Totò Riina, arrestato 28enne
Nel magazzino i Carabinieri si sono trovati dinanzi ad un vero e proprio stock di stupefacenti di vario tipo, tra cui anche panetti di hashish recanti le effigi di Salvatore Riina, Matteo Messina Denaro e del noto personaggio de il padrino.
I militari hanno complessivamente sequestrato 13 kg di hashish, 700 grammi di cocaina pura e 700 grammi di marijuana contenuta in diversi sacchetti di plastica. Nel magazzino è stata trovata anche una macchina per il confezionamento sottovuoto, due bilancini elettronici e diverso materiale utile per il taglio della sostanza.
In serata, sono state effettuate altre perquisizioni in abitazioni ed autovetture nella disponibilità del soggetto fermato, rinvenendo appunti e contabilità al vaglio dei Carabinieri.
L’ingente quantitativo di sostanza stupefacente sequestrata avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per oltre 200.000 euro.
Dopo la convalida dell’arresto il GIP ha disposto per l’arrestato la custodia cautelare in carcere.
Droga,” Operazione Gold Green”, 15 arresti in Sicilia
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L’indagine costituisce l’esito di un’articolata manovra investigativa antidroga, focalizzata nel contesto territoriale dei mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio e Tommaso Natale – San Lorenzo, che ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine all’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al traffico di stupefacenti, che si occupava di importare nel territorio palermitano, tramite vari e consolidati canali di rifornimento, grosse partite di narcotici da immettere nelle piazze di spaccio del capoluogo, registrando ulteriori connessioni con le singole articolazioni mafiose interessate territorialmente.
L’importante dispositivo di contrasto al traffico di stupefacenti connesso con “Cosa Nostra”, di cui si è dotato il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, ha sviluppato un articolato percorso investigativo antidroga, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, finalizzato al contrasto del principale e più redditizio asset di arricchimento della criminalità organizzata mafiosa.
L’indagine, avviata nel settembre 2019, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario che è stato sostanzialmente accolto nella suindicata ordinanza cautelare, secondo il quale, per l’appunto, sussistono gravi indizi (che dovranno successivamente essere confermati dagli ulteriori passaggi processuali) in ordine ai gravi reati ipotizzati in capo ai soggetti indagati. In sintesi, le investigazioni hanno permesso di:
– individuare un’associazione dedita al traffico di stupefacenti che si occupava di importare a Palermo, tramite vari canali di rifornimento, grosse partite di narcotici di diversa tipologia, da immettere nelle piazze di spaccio del centro del capoluogo siciliano, registrando connessioni tra il sodalizio e distinte articolazioni territoriali di cosa nostra, riunite trasversalmente dal comune interesse di acquisire, per le loro finalità, ingenti quantitativi di droga;
– collocare, al vertice dell’associazione, importanti uomini d’onore (già definitivamente condannati per la loro appartenenza all’associazione mafiosa) delle famiglie mafiose di Palermo Centro e di Partanna Mondello, che, coadiuvati dagli altri sodali (fra i quali anche affiliati mafiosi del mandamento di Brancaccio – non attinti dalla presente misura in quanto già sottoposti a misura cautelare in altro procedimento), operavano a tutto tondo nel mercato degli stupefacenti, rapportandosi sia con fornitori operanti in altre regioni – Campania e Calabria – sia con spacciatori palermitani, incaricati di rivendere al dettaglio i narcotici;
– appurare che parte dei proventi derivanti dallo spaccio siano stati destinati al mantenimento dei detenuti affiliati a più famiglie mafiose del capoluogo;
– individuare, in un’abitazione di Pollena Trocchia (NA), un deposito di stupefacenti del gruppo criminale, all’interno del quale, il 14.05.2020, venivano sequestrati 255 kg di hashish;
– arrestare, nel corso delle indagini, otto corrieri e sequestrare, complessivamente, ulteriori 185 kg di sostanze stupefacenti di varia tipologia (cocaina, hashish e crack), nonché circa 52.000 euro in contanti, verosimile provento dall’attività illecita.
Operazione dei Carabinieri per sgominare il traffico di droga
Vasta operazione dei Carabinieri nelle prime ore del mattino.. Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Acireale (CT) e del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma presenti nella Regione siciliana (Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia” e Nucleo Cinofili), hanno eseguito, nelle Province di Catania, Palermo, Siracusa e L’Aquila, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di 13 soggetti (di cui 8 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di “associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti”. Nei confronti di altri 6 individui, invece, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini.
L’indagine, coordinata da questa Procura Distrettuale e condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Acireale tra il febbraio e il luglio 2021, attraverso complesse attività tecniche e dinamiche, ha consentito di evidenziare la sussistenza di un grave quadro indiziario, relativamente all’esistenza di una associazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, operante nei paesi etnei.
Nell’attuale fase del procedimento, in cui non è stato ancora instaurato il contraddittorio tra le parti, le attività tecniche e i relativi approfondimenti investigativi hanno consentito sia d’individuare il movimento di un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente nei pressi di un bar ubicato nel Comune di Aci Bonaccorsi, sia di ricostruire la rete dei pusher e il sistema di gestione dello spaccio, acclarando le modalità di approvvigionamento e cessione degli stupefacenti (cocaina, marijuana) nei Comuni di Aci Sant’Antonio, San Giovanni La Punta, Viagrande, Pedara e Aci Bonaccorsi.
L’opportuna azione investigativa, basata sul monitoraggio di quotidiani spostamenti e incontri di vari personaggi, avrebbe quindi registrato un’intensa attività di compravendita di cocaina, che sarebbe stata venduta, all’ingrosso, dall’associazione criminale al costo di 38 € al grammo. Le persone coinvolte, alcune disoccupate e molte gravate da pregiudizi di polizia, al fine di ottenere illecito profitto economico, anche per il mantenimento delle loro famiglie, avrebbero pertanto predisposto incontri finalizzati alla cessione della droga, che sarebbero avvenuti presso le proprie abitazioni e in un noto bar di Aci Bonaccorsi.
Allo stato degli atti, le investigazioni hanno consentito di definire le posizioni e i ruoli degli indagati nell’ambito del sodalizio criminale. L’associazione, infatti, costituita in parte da soggetti contigui al clan “Laudani” di Catania, grazie alla rudimentale ripartizione dei ruoli tra venditori e fornitori di sostanza stupefacente, avrebbe ideato un preciso modus operandi volto a commettere ripetute azioni delinquenziali attraverso l’utilizzo di un linguaggio allusivo, parole (come “africa” o “stella” per indicare la qualità della cocaina) e frasi in codice (che alludessero a prodotti di gastronomia venduti nel bar), non solo per organizzare incontri con gli acquirenti, ma anche per indicare le sedi deputate alle riunioni fra gli associati.
La manovra investigativa, inoltre, ha fatto emergere come i principali membri dell’associazione, si sarebbero occupati, in particolare, della vendita di partite di cocaina quali grossisti, intrattenendo contatti con soggetti appartenenti ad altre organizzazioni criminali. Nello specifico mentre B.G. avrebbe assunto il ruolo di “capo promotore”, impartendo direttive e controllando l’operato dei propri collaboratori, M.D., suo “uomo di fiducia”, sarebbe stato incaricato della gestione della contabilità relativa all’attività di compravendita della sostanza stupefacente. D’altro canto, V.F., detto “Ciccio pesce o mangioglio”, avrebbe curato i contatti con gli acquirenti e le consegne della merce, ricevendone il relativo corrispettivo. Infine, S.S. e S.A. sarebbero emersi quali corrieri, incaricati dal V. di svolgere la materiale consegna dello stupefacente agli acquirenti.
In conclusione, nel corso dell’attività d’indagine, a riscontro delle condotte criminose attribuite a vario titolo agli odierni indagati, non solo si è proceduto, in flagranza di reato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, all’arresto di 3 persone e alla denuncia in stato di libertà di altre 3, ma è stato, anche, ricostruito un giro d’affari di almeno 380.000 (trecentottanta mila) euro immesse nel mercato della droga.
Ai 13 destinatari della misura cautelare, si aggiungono 6 soggetti nei confronti dei quali sarà notificato l’avviso di conclusione delle indagini.
L’ipotesi investigativa prospettata dalla Procura Distrettuale è stata condivisa dall’ufficio del Gip che ha emesso le misure cautelari di seguito specificate. In esito alle catture verrà attivato il contraddittorio procedimentale, nel corso del quale gli indagati avranno la facoltà di fornire la loro versione dei fatti e indicare eventuali prove a discolpa.
Siracusa, si disfà di un pacchetto di droga e tenta la fuga
Siracusa,
Messina: contrasto al narcotraffico, arrestato un corriere proveniente dalla Calabria
Messina,
Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, con l’ausilio delle unità cinofile, hanno operato un significativo sequestro di droga del tipo marijuana per oltre 32 chili, traendo in arresto un responsabile.
Durante gli ordinari controlli agli imbarcaderi privati, le Fiamme Gialle del Gruppo di Messina hanno intimato l’alt ad un’autovettura appena sbarcata dalla costa calabra, con a bordo un soggetto, il quale sin da subito ha mostrato evidenti segni di nervosismo, adducendo di provenire dal nord Italia dove avrebbe sostenuto un colloquio di lavoro presso una non meglio specificata azienda.
I preliminari accertamenti, in realtà, hanno fatto emergere evidenti anomalie, insospettendo i militari operanti. In particolare, il soggetto fermato, a fronte di un viaggio così lungo e importante, non risultava avere al seguito alcuna valigia o trolley e, una volta aperto il portellone posteriore, la ruota di scorta era stranamente posizionata al di fuori dal suo naturale alloggiamento, ovvero poggiata nel vano portabagagli.
Successivamente, i cani antidroga Ghimly e Sara, altamente specializzati in servizi della specie, hanno segnalato in maniera evidente la presenza di narcotico a bordo del mezzo attenzionato e, in particolare, nella parte sottostante dello stesso.
La sostanza stupefacente, infatti, abilmente occultata in un doppio fondo creato sotto il pianale dell’auto, ha richiesto l’intervento di personale specializzato di un’autofficina della città, che ha consentito di rinvenire trenta involucri contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana, di circa 1 Kg ciascuno.
Sulla base delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, l’indagato è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti ed aggregato alla casa circondariale di Gazzi.
Dalle analisi effettuate, la marijuana è risultata essere di ottima qualità, essendo stata rilevata un’elevata percentuale di principio attivo.
Il complessivo quantitativo di droga sottoposto a sequestro avrebbe potuto fruttare, sulle piazze di spaccio della provincia, circa 320 mila euro.
L’odierna attività conferma l’impegno nel particolare comparto e testimoniano la rilevanza attribuita alla tematica dalle Fiamme Gialle peloritane e dall’Autorità Giudiziaria di Messina: l’attenzione è altissima rispetto a tale fenomeno criminale, sintomatico, peraltro, dell’esistenza di agguerrite e strutturate organizzazioni criminali, in grado di gestire così rilevanti quantitativi di droga.
Un fenomeno, altresì, di grave impatto sociale che costituisce, come ormai documentato da numerose operazioni di polizia, una delle primarie fonti di finanziamento della locale criminalità organizzata, così confermando la centralità del comprensorio messinese quale porta d’ingresso dello stupefacente in Sicilia, nonché punto strategico per il transito ed il traffico di ingenti quantità di narcotico.
Trapani, scoperto dai Carabinieri un presunto bazaar. Un arresto
In particolare, durante una discreta azione di controllo dei movimenti dell’uomo, già sospettato di essere dedito allo spaccio di stupefacenti, i Carabinieri hanno proceduto alla perquisizione di un edificio di edilizia popolare nel quale lo stesso passava la maggior parte del proprio tempo, pur non essendo la sua abitazione di residenza.
In tale contesto, i militari dell’Arma hanno atteso il momento più opportuno per intervenire, ovvero mentre avveniva la compravendita di una dose di droga tra il 44enne e un assuntore abituale, quest’ultimo poi segnalato alla competente Prefettura di Trapani.
Una volta all’interno del locale, i Carabinieri hanno rinvenuto 73 gr di hashish, 18 gr. di cocaina, 33 gr di cristalli di crack, una sorta di “libro mastro” con cifre e nomi che potrebbe riportare la contabilità di presunte attività di spaccio, un bilancino di precisione e la somma contante di 75 euro, verosimilmente provento del traffico illecito.
Sono stati rinvenuti, inoltre, un grosso coltello con la lama ancora sporca di hashish, una macchina per il sottovuoto con le relative buste e materiale vario utile al confezionamento delle dosi.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe adibito l’immobile a vero e proprio bazar di sostanze stupefacenti. A tale scopo, era stata collocata una robusta porta in acciaio con una finestrella scorrevole, dalla quale gli investigatori ritengono avvenisse lo spaccio. Il locale era provvisto anche di ben 5 telecamere a circuito chiuso posizionate su tutto il perimetro esterno.
Alla luce degli elementi raccolti, i Carabinieri hanno arrestato l’uomo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, hanno ristretto l’uomo presso la Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani.
L’arrestato è stato, altresì, deferito poiché avrebbe occupato abusivamente il locale in cui avveniva la presunta attività di spaccio.
Nel corso dell’udienza di convalida il competente Giudice ha disposto la permanenza dell’uomo nell’istituto carcerario. Le indagini degli inquirenti proseguono al fine di raccogliere ulteriori riscontri investigativi.
Controlli e denunce sul territorio: stop pure dei Carabinieri ad attività commerciali senza autorizzazione
Controlli a tappeto a Palermo. È di cinque persone denunciate in stato di libertà per reati vari e numerose sanzioni amministrative irrogate il bilancio di un servizio straordinario di controllo del territorio eseguito dai Carabinieri di Palermo e articolato in più giorni nel quartiere di Brancaccio.
I militari della locale Stazione Carabinieri, con il supporto di personale della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Carabinieri ‘Sicilia’ e del Nucleo Cinofili Carabinieri di Villagrazia, sono stati impegnati in una serie di controlli alle attività commerciali e alla circolazione stradale. Nel corso delle attività un uomo, sottoposto agli arresti domiciliari, e la moglie sono stati denunciati per furto di energia elettrica mentre due persone, sorprese a bordo di un ciclomotore con una targa realizzata artigianalmente, sono state segnalate alla Procura per falso.
Un ragazzo inoltre, dopo essere stato controllato mentre era alla guida di uno scooter, è stato trovato in possesso di un modico quantitativo di stupefacenti e, nella circostanza, ha fornito generalità false ai militari nel tentativo di eludere il controllo.
I Carabinieri, con il supporto di personale specializzato dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno, inoltre, contestato sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a circa 50.000 euro a carico del responsabile di un centro scommesse poiché sorpreso ad esercitare l’attività in mancanza dei prescritti titoli di polizia. Il gestore di un circolo privato, infine, è stato sanzionato amministrativamente, con il supporto di personale della Polizia Municipale, poiché esercitava all’interno del locale (poi sottoposto a sequestro) un’attività di somministrazione di alimenti e bevande senza autorizzazione. Nelle attività su strada sono state controllate oltre 200 persone e 120 mezzi ed elevate 15 sanzioni per violazioni al codice della strada per un importo totale di diverse migliaia di euro.