L’Istituto di statistica nazionale comunica le seguenti osservazioni:” Si rivede al ribasso il dato del Pil italiano del terzo trimestre che, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del terzo trimestre del 2017. Si tratta per entrambi i valori di un calo di 0,1 punti rispetto alla stima Pil diffusa il 30 ottobre scorso.
Si deve risalire al -0,1% registrato nel secondo trimestre del 2014 per trovare un segno meno davanti al dato congiunturale del Pil italiano, mentre l’ultimo ‘zero’ risale all’ultimo trimestre dello stesso anno. Da allora la serie Istat mostra 14 trimestri consecutivi di crescita, con un massimo a +0,5% messo a segno fra la fine del 2016 e il primo trimestre 2017.
La flessione “segue una fase di progressivo rallentamento della crescita” ed “è dovuta essenzialmente alla contrazione della domanda interna, causata dal sovrapporsi di un lieve calo dei consumi e di un netto calo degli investimenti, mentre l’incremento delle esportazioni, pur contenuto, ha favorito la tenuta della componente estera”.
Altri appunti comunicati dall’Istat :”l’input di lavoro è aumentato, nonostante l’andamento negativo dell’attività: le ore lavorate sono cresciute dello 0,5% e le unità di lavoro dello 0,1%”. Fra le principali economie europee, solo la Germania – con il suo -0,2% – ha registrato un andamento congiunturale negativo nel terzo trimestre, mentre la Francia ha messo a segno +0,4%, la Spagna +0,6% e il Regno Unito +0,6%.
Si apprende infine dall’Istat che la disoccupazione ad ottobre sale al 10,6% (+0,2 punti percentuali su base mensile) mentre quello giovanile aumenta lievemente e si attesta al 32,5% (+0,1 punti). Per il secondo mese consecutivo cresce anche la stima delle persone in cerca di occupazione (+2,4%, pari a +64mila unità). Dopo il calo del mese scorso, la stima degli occupati a ottobre 2018 risulta sostanzialmente stabile: il tasso di occupazione (pari al 58,7%) non fa registrare variazioni congiunturali. Per chi ama le statistiche questi dati riportati hanno una valenza significativa.La situazione non cambia nel Sud ,in Sicilia dove i giovani specializzati preferiscono andare via per un lavoro stabile….