Casteldaccia: tragico incidente sul lavoro, cinque operai perdono la vita mentre eseguono manutenzione dentro una vasca di depurazione

 

Tragico incidente sul lavoro a Casteldaccia. Vittime coinvolte  sette operai c incaricati della  manutenzione nell’impianto di sollevamento di acqua reflue dell’Amap sulla statale 113: in cinque hanno perso la vita. Sarebbero rimasti  nella vasca di depurazione uccisi dalle esalazioni senza poter trovare poù, in quelle condizioni, la via d’uscita. L’intervento era stato affidato all’Amap e a una ditta specializzata esterna (Quadrifoglio).

Nel corso dei lavori alcuni di loro hanno cominciato ad accusare malori, verosimilmente a causa di una intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento. Uno di loro è riuscito ad uscire e a lanciare l’allarme. Sul posto sono arrivate diverse ambulanze del 118 e le squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Brancaccio e Termini Imerese, con il supporto della squadra speleo alpino fluviale, dei sommozzatori e del nucleo Nbcr.

Un sesto operaio, in condizioni disperate, è stato trasportato in ospedale con l’elisoccorso, un altro è invece rimasto illeso. Sul posto, oltre alla polizia e al medico legale che ha accertato il decesso dei cinque operai, anche i tecnici dello Spresal ,il dipartimento che controlla la tipologia ed adeguatezza del lavoro dei dipendenti.

ALLARME RIFIUTI SPECIALI AD ACI SANT’ANTONIO: LA DITTA DELL’ASP NON EFFETTUA IL SERVIZIO DI RACCOLTA

Come avviene la gestione e lo smaltimento dei rifiuti speciali

Caruso: “Situazione insostenibile, chi deve occuparsene è inadeguato”-Mi appello al Prefetto..”

Un vero e proprio limbo quello nel quale i soggetti costretti in casa dalla pandemia o perché positivi al Covid-19 o perché in attesa del tampone stanno attraversando: come da Ordinanza Regionale, infatti, i rifiuti prodotti nel domicilio in cui si trovano non possono essere ritirati da chi effettua il servizio di raccolta per il Comune, e a occuparsene dev’essere l’Azienda Sanitaria Provinciale attraverso una ditta specializzata (perché di rifiuti considerati speciali si tratta) ma nessuna ditta si presenta.
“La Regione ha dato precise direttive – spiega l’Assessore all’Ambiente, Quintino Rocca – Non sono rifiuti solidi urbani e i Comuni non possono farsene carico, ma al contempo a quello che sappiamo la ditta incaricata di questo delicato servizio legato per forza di cose all’ASP non riceve neanche comunicazione di quanto sta avvenendo.

Al Comune di Aci Sant’Antonio è stato fornito un numero di telefono, ma si tratta un contatto al quale spesso nessuno risponde, evidenziando come non ci sia alcun interesse a portare avanti questo servizio di enorme  importanza

Il Sindaco, Santo Caruso, sottolinea la gravità della cosa: “Si tratta di una situazione insostenibile. Ho scritto una lettera all’ASP già giorni fa per evidenziare il problema, ma evidentemente non è bastata, e questo rende chiaro come a occuparsi di questo problema ci sia personale del tutto inadeguato. Va chiarito, però, che le difficoltà stanno a monte: la Regione ha il dovere di far garantire in servizio del genere,legato ad una sua precisa direttiva.

Come si fa a lasciare per giorni e giorni la gente in condizioni simili? Si tratta di persone che stanno vivendo il dramma della pandemia in modo estremamente pesante: devono stare a casa, costretti a non lavorare e ad abbandonare la vita sociale e costretti in moltissimi casi ad affrontare il problema noto dei ritardi nei contatti per i tamponi, e a tutto questo devono aggiungere un problema che non dovrebbe esistere, cioè quello del ritiro dei loro rifiuti. Sono letteralmente abbandonati, con giorni e giorni di accumuli di immondizia di fronte la quale non ricevono neanche una risposta: tutto questo è assolutamente ingiusto e chiaramente non possiamo rimanere a guardare. Qualcuno deve fare qualcosa per questa gente: è necessario risolvere la situazione adesso! Faccio un appello, in questo senso, affinché la massima autorità, il Prefetto, si faccia promotore di un incontro risolutivo.”