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Palermo, strangola la figlia vittima di una forma grave di depressione Arrestata la signora autoaccusatosi del delitto
Palermo,
Depressione, disperazione, solitudine. Forse si scoprirà presto la causa che avrebbe spinto la madre a compiere l’efferato gesto Intanto è stata già sottoposta ad una lunga notte di interrogatorio nella Questura di Palermo, dove è stato dichiarato lo stato di fermo della signora settantaquattrenne che si è autoaccusata di avere ucciso la propria figlia.
Il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Palermo. La vittima, 44 anni, è morta strangolata nella sua abitazione nella zona di Bonagia a Palermo. Inutile l’intervento dei sanitari del 118. A dare l’allarme è stata la stessa madre, che ha chiamato le forze dell’ordine dicendo: “Venite, ho ucciso mia figlia”. Sembra che la vittima soffrisse di una forte forma di depressione e che la madre abbia agito “spinta dalla disperazione”.
Disperazione della madre che non crede ancora al decesso del piccolo D.Bandieramonte per un batterio che ha colpito tutto il corpo
Catania,
Disperazione della madre che non crede ancora al decesso ’, nell’ospedale pediatrico di Taormina, del piccolo Domenico Bandieramonte, 4 anni compiuti appena due giorni fa, che secondo i genitori sarebbe vittima di un caso di malasanità. Le grida di dolore della mamma del bimbo, Ambra Cucina arrivano ai social: il piccolo ricoverato inizialmente al San Marco di Catania per un disturbo intestinale, in seguito all’applicazione di un sondino – sempre secondo i familiari – avrebbe contratto in ospedale un batterio, l’enterococco, che ha colpito tutti gli organi, dal cuore ai reni. Per la donna l’errore medico è stato fatto anche nei diversi nosocomi dove ha portato il bambino.
«Voglio giustizia per mio figlio, e voglio che emerga la verità» ha ribadito la donna l. Dall’ospedale San Marco non hanno voluto rilasciare alcune dichiarazione sulla vicenda.
Ambra Cucina, nata e vissuta a Lampedusa fino a quando non si è sposata trasferendosi a Catania, ha altri due figli piccoli. «Mio figlio stava bene – ha ripetuto oggi la donna – non posso credere che ora non c’è più. Lo avevo portato al pronto soccorso che vomitava e aveva mal di pancia, una semplicissima intossicazione. Me lo hanno ucciso, lo hanno devastato. Dal primo momento in cui gli hanno infilato in gola un sondino, non si è capito più nulla e non l’ho più potuto vedere. Mi hanno anche trattato male, come se fossi come una stupida. Non ho potuto neanche stare accanto a Domenico durante i suoi ultimi momenti di vita».
Il piccolo Domenico è giunto all’ospedale San Vincenzo di Taormina il 7 luglio in condizioni cliniche «gravissime», secondo quanto afferma una nota dell’Asp di Messina. Il piccolo ricoverato inizialmente al San Marco di Catania per un disturbo intestinale, in seguito all’applicazione di un sondino – sempre secondo i familiari – avrebbe contratto in ospedale un batterio, l’enterococco, che ha colpito tutti gli organi, dal cuore ai reni.
«Il piccolo paziente – spiega l’Asp – è stato ricoverato presso il reparto di Terapia intensa Cardiochirurgica, è stato sottoposto a cure intensive (tra cui Ecmo), ma il disperato quadro clinico non ha lasciato margine ad alcun miglioramento clinico. Pertanto, a seguito di accurati esami diagnostici e di una lunga procedura di accertamento di morte encefalica, ne è stato costatato il decesso. Tutto il personale medico e paramedico e la Direzione dell’Asp Messina – conclude la nota – si stringe al dolore dei familiari».
La salma è stata posta sotto sequestro dalla Procura per accertamenti. approfonditi.
LA DISPERAZIONE DI UN BARCHINO DI 36 MIGRANTI DISGRAZIATI CHE STA PER AFFONDARE NELLA ZONA DI MALTA. GRIDANO AIUTO! QUALCUNO DELLA GUARDIA COSTIERA ASCOLTA?
Trentasei migranti partiti da Bengasi ,gridano aiuto, che qualcuno li raccolga! “Le condizioni meteo peggiorano, sta entrando acqua, temiamo per le nostre vite“. E’ il disperato grido d’aiuto di 36 migranti ad Alarm Phone, che ieri aveva segnalato un barchino in pericolo in zona Sar maltese. Fuggiti da Bengasi in Libia hanno contattato l’ong spiegando di avere problemi al motore.
“Dodici ore dopo il primo allarme, le 36 persone sono ancora in pericolo in Sar Maltese – aveva nuovamente segnalatoo ieri sera Alarm Phone -. Il peschereccio Grande madre, con bandiera maltese, è vicino alla barca in pericolo e potrebbe soccorrerla. Forze armate maltesi coordinate il soccorso, è vostro dovere! Non lasciateli annegare”.
Forse, in assenza di aiuto da parte di Malta una motovedetta italiana potrebbe andare sul posto indicato da Alarm Phone e cercare di soccorrere questi disgraziati che si avventurano su un barchino-giocattolo
Palermo, Vucciria, ucciso figlio(incensurato ) di boss condannato per mafia
Altro omicidio alla Vucciria di Palermo, storico mercato della città, dove è stato ucciso un uomo. Tempo qui venne aggredita ed uccisa una coppia gay di Torino. Procede la Squadra mobile di Palermo. La vittima, non aveva precedenti penali. La vittima si chiamava Emanuele Burgio e aveva 26 anni. E’ stato ucciso a colpi di arma da fuoco in via dei Cassari. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, ma l’uomo è morto in ospedale.
La vittima era il figlio di Filippo Burgio, che in passato è stato condannato per mafia perché considerato il ‘cassiere’ del clan di Porta Nuova e uomo del boss Gianni Nicchi. Filippo Burgio, in passato, era stato anche coinvolto nell’operazione dei carabinieri ‘Hybris’ di dieci anni fa e condannato definitivamente.
Scene di disperazione nella notte davanti al Policlinico di Palermo dove è morto il giovane. Un centinaio di persone, tra amici e conoscenti della vittima, si sono radunati nei pressi dell’ospedale per avere notizie del congiunto. Quando si è appresa la notizia della morte in molti hanno iniziato a gridare e a piangere. Qualcuno si è sentito male.
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AGGIORNAMENTO 2 -Terremoto : “Mamma, la nostra casa sta per crollare….dove andiamo adesso….mamma..?” I Sacrifici e l’abnegazione dei soccorritori e delle Autorità
“Mamma, la casa è rovinata, sta per crollare, vi sono crepe…la nostra casa, dove andiamo adesso ?” Forse sono queste le parole più toccanti che vibrano nel nostro cuore e che ripetutamente ascoltiamo dai v ideo registrati. Sappiamo che in atto, al momento preciso in cui scriviamo, vi sono 28 feriti, di cui uno grave, per diverse fratture riportate, e circa 600 sfollati che tra breve, riferiscono gli addetti ai lavori della Protezione civile e dei Vigili del Fuoco potrebbero arrivare a 900.
Due feriti sono stati soccorsi dal 118. Si tratta di un 80enne estratto dalla macerie, sempre a Fleri(Frazione di Zafferana), e di una persona a Pisano. Sono entrambi in ospedale con codice verde. Altre antiche costruzioni sono crollate sempre a Fleri, (qui è crollata anche l’antica Chiesa e la Soprintendenza etnea dovrà inviare i propri tecnici a verificarne l’eventuale staticità e transennatura) , Santa Venerina e Zafferana. Si convive con le scosse tant’è che anche stanotte sono state registrate diverse scosse ma tutte di bassa intensità a Catania, dopo la famosa scossa delle ore 3.19 di martedì mentre per oltre 600 persone nel catanese si è trattato della prima notte passata da sfollati. Altre centinaia di persone hanno preferito dormire in auto, nei pressi della propria abitazione dove si hanno i ricordi di una vita per paura di altre scosse. La notte è stata relativamente tranquilla. Continua, intanto, l’eruzione dell’Etna con la presenza di attività stromboliana dai crateri sommitali.
SUD LIBERTA’ CONSIGLIA
Chi avesse riportato nella propria abitazione danni poco evidenti quali lineature, piccole crepe, caduta dal soffitto di mattoni o terriccio, pareti rovinate,SUD LIBERTA’ CONSIGLIA per lo stato di Calamità richiesto dal Presidente della Regione di formulare un corredo fotografico pertinente insieme ad osservazioni tecniche spedendo per Racc.ta con ricevuta di ritorno all’Ufficio tecnico comunale di pertinenza e, per conoscenza al Sindaco e al Dipartimento della Protezione civile Regionale . Converrà aggiungere una Autodichiarazione del proprietario ai sensi della responsabilità civile e penale ed un preventivo redatto da Tecnico per ripristinare le parti lese della casa (che dovrà essere regolare urbanisticamente) al fine di ottenere successivamente un Contributo di “risarcimento/solidarietà”.
VIDEO DEL TERREMOTO NELLA PROVINCIA DI CATANIA, CROLLI E DISPERAZIONE
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La direzione dell’Osservatorio vulcanologico etneo spiega che è in corso una inusuale e «forte attività stromboliana» dalla bocca nuova e dalla parte orientale del nuovo cratere di Sud-est. «……..– le reti di videosorveglianza mostrano l’apertura di una nuova fessura eruttiva localizzata a est dell’area craterica sommitale, a un’altitudine presunta di circa tremila metri sul mare, che genera attività stromboliana».
«Contestualmente – prosegue il comunicato – la fessura eruttiva apertasi in precedenza sul fianco meridionale del nuovo cratere di Sud-est continua la sua intensa attività stromboliana, generando anche una colata lavica che si propaga lungo la parete occidentale della Valle del bove. I fenomeni eruttivi sono accompagnati da un incremento significativo del tremore vulcanico». Una nuvola di cenere, nel frattempo, si allunga in cielo: la pioggia di polvere vulcanica è già cominciata a Piano Provenzana e d è già arrivata (come preventivato n.d.r.) ai Comuni dell’area ionica. Non ci sono, allo stato attuale, notizie sull’operatività dell’aeroporto Fontanarossa.
Presenti alla riunione oltre ai sindaci anche gli assessori alla Sanità Ruggero Razza, alle Infrastrutture Marco Falcone, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e il dirigente generale del Dipartimento tecnico regionale Salvatore Lizzio. “Siamo abituati – ha proseguito Musumeci – a convivere con le scosse e anche con i danni agli edifici. Il governatore vuol esaminare pure la circostanza di attivare una convenzione con la FederAlberghi per l’ospitalità immediata degli sfollati. Stiamo cercando di capire come si evolverà l’attività effusiva e sismica, oltre a interrogarci se i Comuni hanno il Piano di protezione civile. Insomma, se tutto è predisposto perché si possa affrontare e gestire al meglio una condizione di emergenza. Gli sfollati? Speriamo possano tornare presto nelle loro case perché non si può vivere in un Palasport o in un albergo se non per alcuni giorni. Noi dobbiamo invece vigilare sulle infrastrutture, su quelle particolarmente sensibili come gli ospedali e le scuole. Sono questi i veri temi che devono fare riflettere tutti”.