Le armi necessarie all’Ucraina per resistere all’invasione russa arrivano troppo tardi, l’Ucraina paga un prezzo troppo alto in termini di perdite di vite umane e, nell’urgenza, l’Europa manda quelle che Kiev non ha chiesto. E’ la denuncia ribadita dal consigliere del presidente ucraino, Mikhailo Podolyak, che spiega: 1) L’Ucraina chiede armi all’Europa. 2) Gli europei sostengono gli appelli ai loro governi. 3) L’Ue dà le armi all’Ucraina, non quelle che noi chiediamo. 4) Le armi ci mettono troppo ad arrivare”. Conclusione: “La democrazia non vincerà giocando questo gioco. L’Ucraina ha bisogno di armi, non tra un mese. Adesso”.
Sussiste intanto una crescente preoccupazione americana per la possibilità che gli ucraini si trovino a corto di munizioni per rispondere alla prevista offensiva russa nell’est del paese. Washington sta affrettando l’invio di cannoni 18 obici da 155 mm con 40mila munizioni d’artiglieria, ma anche questo carico rischia di non bastare.
Il ministro della Difesa Lloyd Austin e il capo degli Stati maggiori riuniti, generale Mark Milley, sono impegnati ogni giorno in telefonate con le controparti nella regione per incoraggiare un rapido invio di altre munizioni. All’inizio della settimana, il Pentagono ha organizzato una riunione con i Ceo degli otto principali produttori di armamenti per valutare come armare più velocemente l’Ucraina, senza provocare carenze nella difesa degli Stati Uniti e i Paesi alleati.