Agrigento: ucciso un ragazzo di 22 anni

Omicidio nella tarda serata di ieri ad Alessandria della Rocca, piccolo centro dell’agrigentino, dove un ragazzo di 22 anni, Vincenzo Busciglio, è stato ucciso a coltellate, con ogni probabilità, al culmine di una lite avvenuta nella piazza del paese.

Il giovane è morto in ospedale a Ribera dove è stato trasportato dopo il ferimento. Sono in corso indagini dei carabinieri che hanno interrogato per tutta la notte alcuni giovani. Secondo quanto si apprende, all’alba di oggi un ragazzo di appena 18 anni sarebbe in stato di fermo. L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca.

Tragedia della gelosia a Giarre.L’ex marito non tollerava l’attività della moglie sui social

 

Una donna, una badante di 58 anni, sarebbe stata più volte minacciata di morte dall’ex marito Francesco Privitera.

Uxoricidio Giarre, Sara uccisa con 14 colpi di pistola E' ancora "giallo" sulla morte di lui

Giarre (Catania)

Un altro episodio di violenza sulle donne. Francesco Privitera, 58 anni, muratore, ha ucciso a colpi di pistola l’ex moglie Rosaria, “Sara” Parisi, 58 anni, badante. I due erano separati già da qualche tempo e stavano per divorziare. L’uomo contestava l’attività della moglie, con la quale non conviveva più da sei anni, su Facebook,dove com’è noto oggigiorno è più agevole     intrecciare relazioni.

Si apprende  che la vittima, così come ricordato dal suo legale, seguisse un gruppo sui social di separati e divorziati).  L’ex marito intollerante su queste situazioni dubbie l’ha aspettata vicino casa e quando Sara Parisi è uscita per andare a lavoro l’ha inseguita e le ha esploso contro almeno 14 colpi, sei dei quali quelli mortali, con una pistola calibro 9×19 Beretta uccidendola.

Dopo gli spari sono subito intervenuti dei familiari della donna, un fratello e un nipote . . Trasportato nell’ospedale Cannizzaro di Catania con un elicottero del 118, Privitera è morto alcune ore dopo in sala operatoria.  La coppia aveva due figli, un maschio e una femmina, ma la donna aveva un altro figlio da un precedente matrimonio.

INDAGINI SULLA MORTE DEL CLOCHARD, PITTORE FRANCESE , A PALERMO

     LA  VIOLENZA GRATUITA SI ACCANISCE SUI PIU’ DEBOLI…

clochard morto a palermo, Palermo, Cronaca

L’uomo è stato trovato con una profonda ferita alla testa

Indagini ancora in corso  sulla morte clochard Aid Abdellah, pittore e mimo francese, 56 anni che aveva scelto di trascorrere tanti mesi a Palermo sotto i portici di piazzale Ungheria.

E’ stato ucciso dopo esser stato aggredito a scopo di rapina per pochissimi euro , ma è un giallo dai contorni poco chiari che gli investigatori stanno tentando di risolvere. Se venisse accreditata l’ipotesi della rapina per pochi euro, sarebbe probabile che l’assassino e i complici vivano in zona  nelle medesime condizioni di povertà…. Con la differenza che il clochard pittore era amato da tutti per la sua mitezza, bonta’ d’animo unitamente alla grandezza di dignità umana

Video e foto (Ag.)

Aveva scelto di vivere a Palermo per il clima mite. Con lui c’era l’inseparabile Helios un gatto che portava al guinzaglio e che stava sempre al suo fianco. Il micio è rimasto con lui a vegliarlo. Poi è stato affidato ad una donna. Il clochard aveva scelto di stare in una zona di piazzale Ungheria più isolata, lontano da altri senza fissa dimora. “Aldo era un uomo buono – è il coro unanime qui in zona  – era ben voluto da tutti e in tanti lo assistevano e lo accudivano. Non avrebbe mai fatto male a nessuno. Un uomo educato, sempre ben disposto e cordiale”.

Aveva vissuto in Puglia, poi nel Lazio e in Nord Italia. Poi si era trasferito a Palermo dove trovava conforto anche nell’azione dei volontari gli Angeli della Notte che portano pasti caldi e coperte a chi vive per strada. Aldo era uno dei tanti. Più di un centinaio nel capoluogo siciliano.

Amarezza esprime il sindaco Leoluca Orlando perchè sembra “di vivere nell’imbarbarimento dei tempi; di una società dove la violenza gratuita si accanisce sui più deboli e indifesi, sugli ultimi fra gli ultimi. Aldo aveva scelto di vivere a Palermo e aveva scelto di vivere in strada, con grande dignità e con grande delicatezza, come hanno raccontato tutti coloro che lo hanno conosciuto.