Napoli
Napoli ritorna come città dal chiaro stampo camorristico ed inquieto, e mette in mostra singolari esecuzioni – nella zona di Miano.
Un commando di sicari ha freddato il pregiudicato Alessandro Riso, 28 anni con un turbolento passato già scandito da precedenti penali. Il giovane è stato scaricato – come si vede nei film di questo genere -da un’auto in corsa sul piazzale esterno dell’ospedale Cardarelli intorno alle 21,30 di mercoledì, quando era già morto.
Alcuni anni fa Alessandro Riso sfuggì miracolosamente ad un vero e proprio attentato: gli furono inferte 12-13 coltellate, ma riuscì a sopravvivere. . Non si esclude che l’agguato mortale possa essere scattato davanti al negozio di detersivi di via Vittorio Veneto, sempre nel quartiere Miano, sulla cui saracinesca gli investigatori avrebbero anche trovato due fori. A terra, invece, c’erano sei bossoli. Le segnalazioni del raid in via Vittorio Veneto sono giunte alle forze dell’ordine circa 15 minuti prima dell’arrivo al Cardarelli del corpo esanime di Alessandro Riso.
Secondo quanto si è appreso il negozio di detersivi del quale si diceva poco sopra apparterebbe allo zio dei fratelli Cifrone, dell’omonimo clan camorristico di Miano. Anche Alessandro Riso è ritenuto dalla Direzione Distrettuale Antimafia appartenente allo stesso clan.
Gli investigatori ritengono che Riso potrebbe essere stato ucciso dai suoi ex amici di gruppo. Forse perché sospettato di aver tradito qualche elemento dei Cifrone. Oppure ucciso dal clan dei Balzano – perché considerato ancora un fedelissimo della famiglia che dopo la capitolazione dei Lo Russo avrebbe avuto ambizioni di riscossa. Vedremo in seguito gli sviluppi.