Sparatoria a Napoli nella notte dopo un lungo inseguimento: ucciso il quindicenne E. Tufano Accertamenti della Polizia

 

 Emanuele Tufano è  il 15enne ucciso a colpi di pistola la scorsa notte a Napoli, in una sparatoria avvenuta tra via Carminiello al Mercato e corso Umberto I. La giovane vittima, di Rione Sanità, era riversa a terra senza vita quando è intervenuta la polizia.

Polizia sul luogo della sparatoria - (Fotogramma)

Forse il delitto dopo un lungo inseguimento.   Accertamenti  effettuati sul luogo del delitto dalla Polizia di Stato. Per circa 200 metri lungo il corso Umberto I a Napoli ci sono auto danneggiate dai proiettili, vetrine infrante e un cassonetto crivellato di colpi. Sull’omicidio del minorenne indagano gli investigatori della Squadra mobile di Napoli, che hanno informato sia la Procura ordinaria che quella per i Minorenni.

Gli investigatori pensano pure  che l’omicidio sia maturato nell’ambito di uno scontro tra brande rivali di giovanissimi. Gli agenti della Squadra mobile di Napoli ipotizzano il coinvolgimento anche di altri due minorenni, tuttora ricoverati al Cto: si tratta di un 17enne ferito a colpi di pistola e di un 14enne che ha riportato diverse escoriazioni per una probabile caduta. L’episodio si sarebbe verificato attorno alle 2 di notte lungo la strada nota a Napoli come il Rettifilo, a ridosso del rione Mercato.

E’ stato attivato il  Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato d’urgenza dal Prefetto Michele di Bari.

L’uccisione di Lorena Quaranta, la studentessa a Furci Siculo, la Corte di Cassazione annulla ergastolo per ex fidanzato: «Stressato dal Covid»

 

Lorena Quaranta, la Cassazione annulla l'ergastolo per il femminicidio: il  fidanzato “era stressato per il Covid”

 

I giudici di merito non avrebbero verificato se la specificità del contesto, il periodo Covid e la difficoltà di porvi rimedio costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale». È il ragionamento dei giudici della Corte di Cassazione, nelle motivazioni sulla decisione di annullare con rinvio, limitatamente all’applicabilità delle attenuanti generiche, la condanna all’ergastolo per l’infermiere calabrese Antonio De Pace per l’uccisione di Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina, originaria di Favara, in provincia di Agrigento. La giovane fu strangolata dal fidanzato, che ha confessato in una villetta di Furci Siculo (Messina), il 31 marzo 2020. Il femminicidio si verificò nella prima fase della pandemia di Covid-19. Ed è proprio a quel periodo particolare che per i giudici bisogna guardare. L’emergenza e le restrizioni, come è stato ricostruito nella sentenza, avrebbero inciso sull’animo dell’infermiere.

«Deve stimarsi –  che i giudici di merito non abbiano compiutamente verificato se, data la specificità del contesto, possa, ed in quale misura, ascriversi all’imputato di non avere efficacemente tentato di contrastare lo stato di angoscia del quale era preda e, parallelamente, se la fonte del disagio, evidentemente rappresentata dal sopraggiungere dell’emergenza pandemica con tutto ciò che essa ha determinato sulla vita di ciascuno e, quindi, anche dei protagonisti della vicenda, e, ancor più, la contingente difficoltà di porvi rimedio costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale».

 

 

 

Enna, un acceso contrasto tra padre e figlio causa l’uccisione del padre a coltellate. Ricercato e subito arrestato.

 

 

Polizia - Fotogramma

Enna,

Una lite tra padre e figlio ha causato l’uccisione del   padre a coltellate per poi scappare e convincersi poi di rientrare ad Enna in Questura.

La Polizia del luogo ha posto M.M.,in stato di fermo,quale  presunto responsabile dell’omicidio del genitore convivente. Il delitto si sarebbe consumato all’interno dell’abitazione di famiglia, dove la vittima sarebbe stata colpita da numerosi fendenti inferti con un’arma da taglio, presumibilmente un coltello da cucina, ritrovato sui luoghi. Il presunto autore, in seguito, si è allontanato facendo perdere le sue tracce.

Sono scattate le ricerche dei  poliziotti della squadra mobile  e dislocate numerose pattuglie su tutto il territorio ennese alla ricerca del sospettato, alcune delle quali si sono estese anche nelle province limitrofe dove, per un certo tempo, era stata localizzata l’utenza in uso dal presunto assassino. Il tempestivo intervento delle forze di Polizia ed il contestuale avvio delle indagini condotte dalla Procura di Enna hanno consentito agli agenti di agganciare telefonicamente il presunto autore del reato, che con estenuanti attività di convincimento è stato invitato a far rientro ad Enna. Nonostante ciò, nel frattempo, lo stesso è stato intercettato nei pressi degli uffici della Questura.

Dai primi accertamenti sarebbero emersi accesi e forti contrasti tra padre e figlio, accresciuti nel tempo, per motivi verosimilmente di carattere economico e, comunque, in fase di ulteriore indagine .  Il Pubblico Ministero di turno, dopo aver proceduto all’immediato interrogatorio dell’arrestato, durante il quale lo stesso ha parzialmente ammesso il tragico gesto, ne ha disposto il trasferimento in carcere, in attesa dell’udienza di convalida da parte del Gip.

Il Questore di Enna ha espresso massima soddisfazione per l’attività d’indagine svolta dal personale della Squadra Mobile di Enna 

 

 

IL CONFLITTO TRA PARENTI E L’OMICIDIO NELLA NOTTE A S.GREGORIO DI CATANIA

 

Conflitti tra parenti. Un 44enne è stato ucciso con colpi di pistola a San Gregorio di Catania, comune del capoluogo etneo. La vittima si chiamava Davide Vitale, nullafacente, pregiudicato e tossicodipendente, in passato già colpito da TSO. I Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania,  hanno arrestato il fratello Rosario, catanese di 50 anni, cuoco, pregiudicato. 

Le indagini hanno messo in luce che, nella notte, la vittima si sia presentata all’esterno dell’ingresso dell’abitazione del fratello,  in via Masaccio, minacciandolo con un coltello. E’ nata una violenta lite,da ricondurre a conflitti e litigi di natura familiare, alla presenza anche del nipote ventenne, figlio del presunto omicida. Rosario Vitale avrebbe esploso 3 o 4 colpi di arma da fuoco in punti vitali del corpo del congiunto, 

Il cadavere ,secondo gli investigatori, si trovava in altro punto all’interno del cortile dell’abitazione     I militari dell’Arma,  hanno quindi fermato e tratto in arresto il Vitale.
La Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Catania, ha verificato pure, si apprende, che l’arma del delitto,,  una Beretta cal. 9×21 con matricola punzonata, era detenuta illegalmente. L’arma è stata sequestrata per gli accertamenti tecnici del RIS di Messina, insieme al coltello che avrebbe portato con sé la vittima.

Violenza senza ancora un perchè a Favara. I Carabinieri stanno scavando nel passato dell’omicida

 

Fermato nella sua abitazione dopo il delitto  il presunto assassino del cardiologo Gaetano Alaimo, assassinato nel suo studio medico.  Adriano Vetro, 47 anni, di Favara. Dovrà spiegare tanti perchè..      Sequestrata anche la pistola usata per l”uccisione del cardiologo.

L’assassino – che, si apprende, non è incensurato – avrebbe sparato al professionista nella sala d’attesa del poliambulatorio di via Bassanesi, davanti agli altri lavoratori del centro medico. La vittima è morta sul colpo. Il presunto killer nel frattempo avrebbe lasciato di corsa lo studio medico e si sarebbe rifugiato nella sua abitazione in preda al panico. Qui è stato trovato infatti  tutto tremante, fuori connessione mentale,  dai carabinieri.

 Questo pomeriggio non ci sarebbe stata nessuna discussione fra Alaimo e Vetro, ma pare che ve ne fossero state in passato. Il favarese è arrivato al Poliambulatorio quando la struttura non aveva ancora aperto le porte ai pazienti e, davanti agli impiegati del punto sanitario, ha sparato da distanza ravvicinata un colpo di pistola contro il medico che è stato raggiunto all’altezza del torace. Poi è scappato, ma è stato poco dopo rintracciato dai carabinieri che, giunti in via Bassanesi, hanno subito avuto notizia di chi era stato l’autore del delitto.

 

Caltanissetta, quando l”apprezzamento” diventa fatale

Lite tra automobilisti in tangenziale a Collegno | 19 ...

Archivi -Sud Libertà

 

Caltanissetta,

Un uomo di 51 anni, Marcello Tortorici, è morto all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dopo essere stato ferito gravemente alla gola da colpi di arma da taglio nel corso di un litigio scoppiato intorno alle 20,30 in via San Domenico nel centro storico del capoluogo, in cui altre 3 persone sono rimaste ferite.   I Carabinieri sono riusciti a ritrovare l’arma -un coltello – del delitto.  Proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dell’evento delittuoso

All’origine della lite, secondo ricostruzioni dei presenti, un apprezzamento non gradito espresso nei confronti di una ragazza. Dei feriti uno è stato ricoverato in codice rosso e sarebbe in condizioni critiche mentre un altro è in codice giallo.

 

 

Napoli, agguato ad un ragazzo di 25 anni, ucciso con otto colpi di pistola

Maxi sequestro di droga, in un container 700 chili di cocaina
Il ragazzo ucciso aveva a che fare con il mondo della droga

 

Napoli,

Un ragazzo di 25 anni è stato ucciso ieri sera a Napoli a colpi di arma da fuoco. Il corpo del giovane, con precedenti per droga, è stato trovato dai carabinieri della Compagnia di Bagnoli intorno alle 23.45 in una Fiat 500 in piazza Gabriele d’Annunzio vicino allo stadio “Diego Armando Maradona”.

Esplosi almeno otto colpi calibro 9 contro la vittima. Sulla salma, ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, sarà eseguita l’autopsia. Indagini sono ora in corso da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Napoli e del Nucleo Operativo dei carabinieri della compagnia di Bagnoli.

Delitto di Bronte. Gli investigatori controllano le riprese video di una telecamera rivolta verso il luogo del delitto

 

Delitto a Bronte. Indagini ed accertamenti che , secondo le informative degli investigatori, mettono in chiaro che  Ada  Rotini, 46 anni è stata accompagnata dall’anziano che accudiva come badante, nella casa in cui aveva vissuto col marito omicida, Filippo Asero, 47 anni, per ritirare degli effetti personali, già programmata la separazione.     E qui si svolge il rituale di ogni coppia in crisi.  Asero avrebbe cercato di bloccarla e  picchiarla con violenza  usando  un coltello uccidendola, poi tenta di togliersi la vita,puntando poi l’arma contro se stesso, centrandosi all’addome, per suicidarsi.    

L’anziano avrebbe cercato di fermare l’aggressore rimanendo ferito a un braccio.

 

Il delitto è avvenuto nel giorno dell’udienza di separazione. . I carabinieri hanno acquisito, e stanno visionando, le registrazioni di alcune telecamere di sicurezza di un privato che abita nel condominio ed area dove è avvenuto il femminicidio. Una telecamera è rivolta proprio nel luogo dove stato commesso l’omicidio e lo avrebbe ripreso. Le registrazioni  sono state acquisite  subito  da militari dell’Arma per consegnarle, dopo le verifiche tecniche, all’Autorità Giudiziaria.. 

Reati gravi in discesa ( lockdown) ma aumentano i delitti informatici

 

Il Viminale rende noto un dossier di statistiche sui reati nel nostro Paese.Reati gravi come  gli omicidi scendono da 334 a 278 (-16,8%), le rapine (-21,1%) e i furti (-26,6%). Giù anche le truffe (-11,3%) ma aumentano i delitti informatici (+20%).

Palazzo del Viminale - Wikipedia

Nella foto d’Archivio il Palazzo del Viminale

In particolare sono 106 gli omicidi che sono avvenuti durante il lockdown. Dei 278 relativi all’ultimo anno 19 sono riconducibili alla criminalità organizzata che fanno registrare un calo del 32,1% e 149 sono maturati in ambito familiare o affettivo, con una diminuzione del 2%.

Le rapine passano da 25.588 a 20.193 e 6.180 sono riferibili al periodo di lockdown, i furti vanno da 1.117.855 a 820.274 (213.785 durante il lockdown). Scendono da 134.535 a 119.355 le truffe mentre aumentano i delitti informatici che vanno da 120.355 a 144.474 (61.204 durante il lockdown).

 

Sono 13.579 le denunce per stalking presentate (per il 75% da donne) tra il 1 agosto 2019 e il 31 luglio 2020, l’11,7% in meno rispetto a quelle presentate tra il 1 agosto 2018 e il 31 luglio 2019 (15.370). Del totale delle denunce 4.967 si riferiscono al periodo di lockdown, pari al 36,5% del totale. Calano anche gli ammonimenti del questore 1.198 tra il 1 agosto e il 31 luglio 2020 (-6%), di cui 433 durante il lockdown mentre aumentano gli allontanamenti (+33,6%) che sono 398 di cui 156, pari al 39% durante il lockdown.

 

Irlanda del Nord: uccisa una Giornalista testimone degli scontri tra dissidenti e Polizia

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    GIORNALISMO COME MISSIONE: SPESSO IL GIORNALISTA PAGA UN PREZZO ALTO, CON LA VITA, IL DOVERE DI INFORMARE

Irlanda del Nord. tensioni e delitti. Una giornalista 29enne è stata uccisa a Londonderry,  la polizia ha definito l’episodio  un “incidente terroristico”. “Posso purtroppo confermare che a seguito di scontri a colpi d’arma da fuoco la notte scorsa a Creggan è rimasta uccisa una donna di 29 anni”, ha comunicato sui social per la polizia nordirlandese, Mark Hamilton, annunciando l’apertura di un’inchiesta.

La giornalista uccisa , identificata per Lyra McKee, non si sa bene per quale motivo.   Aperte le indagini.

McKee era dietro alle auto della polizia e sarebbe stata raggiunta da colpi d’arma da fuoco mentre sulle Land Rover dei militari  venivano lanciate bottiglie lanciafiamme Molotov.

Una dichiarazione di una giornalista Leona O’Neill presente sul luogo:  “Ero in piedi accanto a questa giovane donna quando è caduta accanto a una Land Rover della polizia stasera. Ho chiamato un’ambulanza per lei, ma la polizia l’ha messa nella parte posteriore della propria Land Rover e l’ha portata all’ospedale dove è morta, a soli 29 anni. Ho il voltastomaco stanotte“.

Torna alta la tensione in Irlanda del Nord. Donna uccisa durante scontri con la polizia: "È  terrorismo"

Foto (ag) – Scontri dio dissidenti con la Polizia- Uso di bottiglie Molotov

Si apprende anche che, gli scontri a Londonderry con i dissidenti repubblicani sono scoppiati dopo alcuni raid della polizia in abitazioni nelle zone di Mulroy Park e Galliagh.