Sindaci e governatori italiani ricordano all’Olanda e alla Germania i valori dell’Etica e della Solidarietà

 

L’Italia sostiene l’impegno di Conte di fronte ad una ostinata Europa.    Scendono in campo con una  lettera aperta  sindaci e governatori italiani, prevalentemente del centrosinistra inviata alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, uno dei più grandi quotidiani della Germania, per parlare direttamente agli “amici tedeschi”, invitandoli a schierarsi, davanti all’epidemia di Covid-19, con i “grandi Paesi dell’Ue” e non al seguito di “piccoli egoismi nazionali”.

-- Check Mattutini -- 28/03/2020

I firmatari meritano una menzione. E sono:  sono l’eurodeputato Carlo Calenda (Azione, gruppo S&D), seguito da Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, quello della Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, quello di Genova Marco Bucci, quello di Milano Beppe Sala, quello di Bergamo Giorgio Gori, ma anche Virginio Merola (Bologna), Emilio del Bono (Brescia), Sergio Giordani (Padova) e Francesco Italia (Siracusa).

Cari amici tedeschi – si afferma nella missiva – con il coronavirus la storia è tornata in Occidente. Dopo trent’anni in cui l’unica cosa rilevante è stata l’economia, oggi la sfida torna ad essere, come in passato, politica, culturale e umana. La prima sfida riguarda l’esistenza stessa dell’Unione Europea. Oggi l’Unione europea non ha i mezzi per reagire alla crisi in modo unitario. E se non dimostrerà di esistere, cesserà di esistere”.

“Per questo – continuano – nove Stati europei (tra cui Italia, Francia, Spagna e Belgio) hanno proposto l’emissione di Eurobond per far fronte alla crisi. Non si chiede la mutualizzazione dei debiti pubblici pregressi, ma di dotare l’Unione Europea di risorse sufficienti per un grande ‘rescue plan’ europeo, sanitario, economico e sociale, gestito dalle istituzioni europee“.

I firmatari puntano il dito contro L’Aja, la capitale che finora ha fatto da frontrunner del fronte ‘rigorista’: “L’Olanda – scrivono ancora – capeggia un gruppo di Paesi che si oppone a questa strategia e la Germania sembra volerla seguire. L’Olanda è il paese che attraverso un regime fiscale ‘agevolato’, sta sottraendo da anni risorse fiscali da tutti i grandi paesi europei. A farne le spese sono i nostri sistemi di welfare e dunque i nostri cittadini più deboli. Quelli che oggi sono più colpiti dalla crisi. L’atteggiamento dell’Olanda è a tutti gli effetti un esempio di mancanza di etica e solidarietà. Solidarietà che molti Paesi europei vi hanno dimostrato dopo la guerra e fino alla riunificazione”.

Il debito della Germania dopo il 1945 – ricordano – era di 29,7 miliardi di marchi di allora. La Germania non avrebbe mai potuto pagare. Nel 1953 a Londra, ventuno Paesi (tra cui Francia, Italia, Spagna e Belgio) consentirono alla Germania di dimezzare il debito e di dilazionare i pagamenti del debito restante. In questo modo, la Germania poté evitare il default”.

Di quella decisione dell’Italia – proseguono – siamo ancora oggi convinti e orgogliosi. Lo ripetiamo: in questo caso, con gli “Eurobond” dedicati al Coronavirus, non si cancelleranno o mutualizzeranno i debiti pregressi. Cari amici tedeschi, la memoria aiuta a prendere le decisioni giuste..Il vostro posto è con i grandi paesi europei. Il vostro posto è con l’Europa delle Istituzioni, dei valori di libertà e solidarietà. Non al seguito di piccoli egoismi nazionali. Dimostriamo insieme che l’Europa è più forte di chi la vuole debole”.

IL PREZZO DEL POTERE

 

Il potere a Palazzo Chigi ha un prezzo. Quello di rendere conto ogni cosa , ogni decisione che si prende. E Conte che è riuscito a spezzare il duetto polemico Di Maio-Salvini, dimostra che è lui in fin dei conti, il Presidente tecnico ,obiettivo, che “non vuole nè galleggiare nè vivacchiare”.  Ecco dunque la smentita alle osservazioni della lettera dell’Ue  “Il taglio a Quota 100 e Reddito di cittadinanza “non è assolutamente all’ordine del giorno”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte ai cronisti ad Hanoi. “E’ da escludere qualsiasi taglio a misure di protezione sociale, perché si prefigurano risparmi di spesa. Questo significa che abbiamo accantonato somme che sono sovradimensionate. Quindi nessun taglio, quelle misure restano intatte”, ha assicurato il premier. 

Inoltre, “non c’è un rinvio del Cdm. Non era stata fissata nessuna data non perché non siamo riusciti a conciliare un appuntamento questa settimana. Ragionevolmente sarà all’inizio della prossima settimana”.

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Oggi – ricorderemo- il primo impegno di Conte  -afferma un Comunicato Stampa del Premier- ” è stata la partecipazione alla terza edizione dell’High Level Dialogue on ASEAN-Italy Economic Relations, alla presenza delle massime cariche istituzionali vietnamite e di numerosi rappresentanti di aziende italiane e asiatiche. Un’iniziativa importante che testimonia la grande vitalità dei rapporti tra il nostro Paese e i Paesi di questo quadrante regionale, in particolar modo sotto il profilo degli scambi economici e commerciali.

Prima di ripartire ho reso omaggio alla figura storico-politica più importante del Paese: il Presidente Ho Chi Minh, padre della patria, carismatico simbolo dell’indipendenza del Vietnam. Dopo aver deposto una corona di fiori dinanzi al suo Mausoleo, ho visitato la sua residenza privata, una piccola ed essenziale costruzione in legno su palafitta. La visita fa comprendere perché “Zio Ho” (così ancora oggi viene affettuosamente chiamato) sia stato celebrato per lo stile di vita sobrio ed essenziale.

Dopo una breve visita al “Tempio della letteratura”, sede della più antica e prestigiosa Università del Paese, istituita nel 1076, e un saluto ai nostri connazionali che erano a “Casa Italia”, si rientra a Roma. .

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Foto Ufficio Stampa G.Conte
Sulla  procedura di infrazione, Di Maio dal canto suo tiene a precisare che..” essa inizia sul debito del 2018, quando ancora non c’erano il reddito di cittadinanza e quota 100. Nel 2018 era in vigore la legge di Bilancio fatta dal governo Gentiloni. Noi abbiamo portato avanti degli obiettivi che non incidevano sul bilancio. Se ci chiedono il taglio delle pensioni e dei servizi – ha detto a ‘Radio Anch’io’ su Radio Raiuno – dico che non se ne parla proprio”.

“Io – afferma  Di Maio – avevo apprezzato il presidente della commissione Juncker quando disse che le politiche di austerità imposte alle Ue erano state troppe dure. Però con la lettera che mandano all’Italia dimostrano di aver avuto un comportamento elettorale, piuttosto che di un vero e proprio ripensamento delle politiche di austerity“.

 

“Surreale” l’interesse dell’U E sulla manovra “espansiva” del governo italiano-Oggi la “sentenza”

 

Oggi la Commissione europea pubblicherà le opinioni sui documenti programmatici di bilancio degli Stati dell’Eurozona, quello rivisto dell’Italia, opinione che lascia con il fiato sospeso per la riflessione lanciata dal Ministro Tria che ha confermato i saldi (2,4% di deficit/Pil nel 2019) e non riporta i cambiamenti “sostanziali” che erano stati chiesti a Roma.

Ieri il governo è stato battuto alla Camera sull’anticorruzione. Oggi è sulle spine per il giudizio della Commissione europea.Ricorderemo che la maggioranza ieri  è andata sotto su un emendamento al ddl Bonafede votato a scrutinio segreto.  Il presidente della Camera, Roberto Fico, ascoltato il parere dei gruppi, ha sospeso i lavori a Montecitorio per 30 minuti per poi convocare la conferenza dei capigruppo al termine della quale è stato comunicato che l’aula della Camera avrebbe ripreso l’esame del ddl domani alle 11.

L’emendamento al ddl anticorruzione a prima firma dell’ex M5S ora al gruppo Misto, Catello Vitiello, sul quale la maggioranza è stata battuta, depotenzia il reato di peculato. . La maggioranza aveva dato parere contrario all’emendamento Vitiello. I voti a favore sono stati 284, i voti contrari 239.  Ora tocca all’Europa giudicare il lavoro svolto dall’Italia.

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha invitato tutti al realismo, definendo quasi “surreale” il vespaio sollevato dalla manovra del governo gialloverde, visto che essa è “solo moderatamente espansiva” e che va inquadrata in un contesto economico in deciso “rallentamento”, ieri è stata il vertice del Meccanismo di vigilanza unica della Bce, Danièle Nouy,a rincarare la dose contro il governo italiano

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Obiettivo, le banche italiane, le cui quotazioni di Borsa continuano a soffrire del rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato. In audizione davanti alla commissione Econ dell’Europarlamento, l’ex alta funzionaria della Banca di Francia  ha detto : “Teniamo le dita incrociate per far sì che le banche italiane stiano andando ancora verso una migliore solvibilità e migliori bilanci, sui quali hanno già fatto molti sforzi, con buoni risultati negli stress test dell’Eba”.

Poi ha paragonato la situazione delle banche italiane a quella degli istituti di credito della Grecia, un Paese che è stato sottoposto alle ‘cure’ della Troika, con dosi massicce di austerità che hanno abbattuto drasticamente il Pil, con pesanti conseguenze sociali: “Personalmente – ha detto la Nouy – penso che le banche italiane abbiano fatto molti sforzi per ripulire i bilanci, aumentare le loro posizioni di capitale, migliorare i loro modelli di business: sarebbe molto triste se venissero colpite dalle conseguenze del dibattito politico”. Poi ha aggiunto: “Ma sono cose che succedono: i problemi delle banche greche sono iniziati con discussioni politiche”. Anche se lo spread tra i Btp e i titoli greci a 10 anni attualmente supera di poco il punto percentuale (Atene paga il 4,68%, noi il 3,63%), mentre quello tra i nostri decennali e i Bund tedeschi supera i 3,2 punti percentuali, la situazione dei due Paesi, e quindi delle relative banche, è oggettivamente difficile da paragonare: il Pil dell’intera Grecia è inferiore, e non di poco, a quello della sola Lombardia.

Nonostante che  il debito pubblico supera il 130% del Pil, il nostro Paese destina al servizio del debito, cioè al pagamento degli interessi (un indicatore molto più affidabile della sostenibilità di un debito rispetto al mero rapporto con il Pil), poco più dell’8% del gettito, a fronte del 7% di Regno Unito e Spagna, Paesi che pure hanno rating molto più elevati, come ha notato recentemente il capo economista di Unicredit Erik Nielsen.

 

Economia: Giudizio invariato (quindi positivo) di “Standard & Poor’S “sul debito

Rating dell’Italia di Standard & Poor’s, il Comunicato  del Presidente Conte

Riceviamo e pubblichiamo la Nota Stampa del Premier Avv. Giuseppe Conte

Standard & Poor’s lascia invariato il suo rating sul debito dell’Italia. Riteniamo che questo giudizio sia corretto alla luce della solidità economica del Paese: l’Italia è la settima potenza industriale al mondo e la seconda manifattura europea. La competitività delle nostre imprese ci permette di avere un surplus commerciale consistente e il risparmio delle famiglie italiane è solido. In merito alla decisione di portare in negativo l’outlook italiano e ad alcuni giudizi negativi sulla manovra economica, siamo fiduciosi che mercati e istituzioni internazionali comprenderanno la bontà delle nostre misure. Con la manovra economica, evitiamo una stretta recessiva e rilanciamo la crescita grazie agli investimenti e ad un programma di profonde riforme strutturali. L’Italia è saldamente collocata all’interno dell’Unione europea e non c’è alcuna possibilità di uscita dall’Ue o dall’euro-zona. Il governo è al lavoro per far ripartire il Paese su un sentiero di crescita e in direzione dello sviluppo sostenibile.”