Dazi Usa, Ue sospende dopo l’annuncio sorprendente di Trump, le contromisure. Von der Leyen: “Pronti a negoziare”

 

Ursula Von der Leyen - (Afp)

 

 

 

Dopo Trump che ha sospeso l’argomento spinoso dei dazi, anche anche l’Unione europea congela i controdazi per 90 giorni.   Afferma  la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen :”Durante la finalizzazione dell’adozione delle contromisure Ue, che hanno ottenuto un forte sostegno da parte dei nostri Stati membri, le sospenderemo per 90 giorni. Se le trattative non saranno soddisfacenti, le nostre contromisure entreranno in vigore”….

   Niente più  dazi europei ritorsivi entrati in vigore ieri per rispondere ai dazi Usa del 25% su acciaio e alluminio.

Abbiamo preso nota dell’annuncio del presidente Donald Trump. Vogliamo dare una possibilità alle trattative”, ha spiegato von der Leyen in seguito alla decisione del leader statunitense di sospendere i dazi globali per 90 giorni, resa nota nella serata di mercoledì. “Il lavoro preparatorio per ulteriori contromisure prosegue. Come ho già detto, tutte le opzioni rimangono sul tavolo”, ha aggiunto.

In precedenza, dopo  aver accolto “con favore” l’annuncio di Trump, aveva parlato di “un passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale”.

Per il funzionamento del commercio e delle catene di approvvigionamento, aggiunge  la presidente, “sono essenziali condizioni chiare e prevedibili”.

I dazi, ha ripetuto, “sono tasse che danneggiano solo le imprese e i consumatori. Ecco perché ho sempre sostenuto un accordo tariffario zero a zero tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. L’Unione Europea resta impegnata a condurre negoziati costruttivi con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di raggiungere un commercio senza attriti e reciprocamente vantaggioso”.

Trump::gli Stati Uniti sono aperti ai negoziati sui dazi commerciali

 

Donald Trump

Ogni potente ha le sue convinzioni.  Il messaggio indirizzato “ai tanti investitori in arrivo negli Stati Uniti con enormi quantità di denaro” è perentorio: “Le mie politiche non cambieranno mai. E’ un grande momento per diventare ricchi, più ricchi che mai”, dice Trump, che rimarrà in Florida alcuni giorni per un evento legato al golf.

Il presidente rivendica la validità della strategia che avrebbe già effetti sul mondo del lavoro, con 228mila nuovi occupati a marzo. “Numeri eccellenti sull’occupazione, molto meglio del previsto”.

I messaggi sui social sembrano andare in una direzione diversa rispetto alle dichiarazioni del presidente sull’Air Force One nel volo da Washington alla Florida. Nella serata americana di giovedì, Trump ha apparentemente aperto ai negoziati con gli altri paesi, e “ogni nazione ha chiamato” dopo il varo dei dazi. La possibilità di dialogare dipende dall’eventuale offerta “fenomenale” da recapitare agli Usa: “I dazi ci danno grande potere negoziale”.

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Trump si rivolge anche al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, sollecitandolo a tagliare i tassi di interesse. “Questo sarebbe un momento perfetto”, dice Trump.

“E’ sempre ‘in ritardo’, ma ora potrebbe cambiare la sua immagine, e in fretta. I prezzi dell’energia sono in calo, i tassi di interesse sono in calo, l’inflazione è in calo, persino le uova sono scese del 69% e i posti di lavoro sono in aumento, tutto nel giro di due mesi”, prosegue Trump, parlando di “una grande vittoria per l’America”, con la chiosa in maiuscolo: “Taglia i tassi di interessi, Jerome, e basta fare politica!”.

Il Presidente Mattarella incontra Alar Karis, Presidente della Repubblica di Estonia

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella accoglie Alar Karis, Presidente della Repubblica di Estonia, in visita Ufficiale

 

 

 

Guerra in Ucraina, Unione Europea, allargamento dell’Unione e dazi. Questi i temi al centro del colloquio al Quirinale tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica di Estonia, Alar Karis.

Emersa piena sintonia sulla necessità di recuperare rapporti transatlantici collaborativi, di accelerare il processo di allargamento dell’Ue ai Balcani, considerando anche Ucraina e Moldova. Riguardo ai dazi, sono considerati da Mattarella un “errore profondo”. Per il capo dello Stato da parte europea Da parte europea “serve una risposta compatta, serena, determinata”.

 

 

 

Il rischio dei dazi in Italia

 

 

Trump e Meloni - Afp

 

Una relazione amichevole quella tra il presidente degli Stati Uniti e la presidente del Consiglio resa ancora più chiara anche dall’invito da parte di Trump, accettato da Meloni, all’inauguration day. La premier -si sa-ha infatti presenziato – unica leader europea – alla cerimonia di insediamento.

Meloni aveva comunque già avuto modo, di un colloquio a tu per tu con Trump pochi giorni prima dell’insediamento quando era volata a Mar a Lago in Florida per una visita informale   Ora comunque  la Presidente del consiglio dovrà verificare se otterrà risultati da questa amicizia  Il risultato che tutti sperano: no dazi all’Italia..

 il rischio dei dazi

I dazi doganali da parte degli Stati Uniti potrebbero avere un impatto sulla crescita e la competitività in uno dei mercati più importanti per i prodotti alimentari italiani. Italia del Gusto, il Consorzio che rappresenta le migliori aziende italiane nel settore agroalimentare e vinicolo, valuta con attenzione tale rischio.

Nel 2024, l’export agroalimentare italiano ha toccato i 57 miliardi di euro, con oltre 4,4 miliardi di euro nei primi 7 mesi, +19,7% sullo stesso periodo 2023 (dati Federalimentare), che rappresentano il terzo mercato di sbocco per l’agroalimentare made in Italy. I dazi, se applicati, infatti, faranno aumentare per i cittadini americani i prezzi al consumo dei prodotti alimentari italiani, riducendone la domanda e indebolendo la posizione di un intero settore, con gravi ripercussioni su tutta la filiera agroalimentare italiana

G7 : SI PROFILA UNA GUERRA COMMERCIALE TRA I POTENTI DELLA TERRA

SUD LIBERTA’ : IL COMUNICATO DEL G7 AI GIORNALISTI ED AGENZIE

 Oggi il vertice del G7 a La Malbaie.. Prima prova internazionale per il premier italiano Conte fra le  tensioni  del presidente Usa e gli altri ‘potenti  della terra’. E se a Taormina era stato soprattutto sul clima che si era consumata la frattura, con un comunicato finale che parlava chiaramente di un consenso a sei senza gli Stati Uniti, questa volta a tenere banco sarà la guerra commerciale che Trump ha innescato con suoi storici vicini ed alleati, come appunto il Canada padrone di casa e gli europei, con la sua politica protezionista dei dazi.

“Il sistema del commercio mondiale non funziona, e la colpa non è di Trump ma dei Paesi che l’hanno fatto fallire”, ha riferito l consigliere economico di Trump, Larry Kudlow, in un briefing con i giornalisti in vista del G7, in cui ha fatto capire che l’inquilino della Casa Bianca si prepara ad un approccio muscolare nel difendere le sue posizioni al vertice, nella convinzione della loro giustezza. “Credo che sia il riformatore del commercio più potente degli ultimi decenni”, ha detto Kudlow parlando di Trump e precisando che il presidente intende avere colloqui bilaterali, in particolare con il padrone di casa Justin Trudeau e con il presidente francese, Emmanuel Macron, per parlare della questione dei dazi.

Angela Merkel, da parte sua,  teme che le tensioni esistenti tra Europa e Stati Uniti su una serie di temi potrebbero addirittura impedire di arrivare alla tradizionale dichiarazione finale. “Ci si lavorerà”, ha affermato, rispondendo al Bundestag durante il suo primo question time a una domanda in merito, ricordando le divergenze con Washington in materia di imposizione di dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, politica ambientale e sulla decisione americana di uscire unilateralmente dall’accordo sul nucleare iraniano.

“Questo dimostra che abbiamo un problema serio con gli accordi multilaterali”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza che l’Europa negozi “unita”. Ancora prima della conferma della Merkel, fonti delle delegazione degli sherpa tedeschi aveva rivelato che ancora tre giorni fa “il comunicato finale era ancora tutto all’aria”…

E si stava valutando la possibilità di arrivare a dichiarazione diverse dei leader in modo che “le posizioni non siano abbandonate o diluite”. Sarebbe meglio, spiegavano, che ognuno mantenesse la propria posizione. Anche perché se Trump dovesse accettare un comunicato congiunto, questo non significa “che lo rispetterebbe”, aggiungono.

Trudeau, alla vigilia del summit che si prevede pieno di tensioni ha riconosciuto che “vi saranno molti colloqui diretti sulle questioni su cui c’è disaccordo”, mettendo appunto il commercio in cima alla lista. “Questo è in fondo quello che è il G7, un’opportunità per amici ed alleati di riunirsi ed avere conversazioni tra di loro….