Tante denunce del Papa: "Il sindacato non deve somigliare alla politica o alle istituzioni ma deve criticare e mascherare i potenti"

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Le disuguaglianze sono il male della società. Le ‘pensioni d’oro’ sono “un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni povere”. Lo denuncia il Pontefice nel corso di  una udienza nell’Aula Paolo VI. Bergoglio chiede che venga riconosciuto “il diritto a una giusta pensione – giusta perché né troppo povera né troppo ricca: le ‘pensioni d’oro’ sono un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni. O quando un lavoratore si ammala e viene scartato anche dal mondo del lavoro in nome dell’efficienza – e invece se una persona malata riesce, nei suoi limiti, ancora a lavorare, il lavoro svolge anche una funzione terapeutica: a volte si guarisce lavorando con gli altri, insieme agli altri, per gli altri”.

 “E’ una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti. Quando i giovani sono fuori dal mondo del lavoro, alle imprese mancano energia, entusiasmo, innovazione, gioia di vivere, che sono preziosi beni comuni che rendono migliore la vita economica e la pubblica felicità”.

  “È urgente un nuovo patto sociale per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi è nell’ultima stagione lavorativa, per creare lavoro per i giovani che hanno il diritto-dovere di lavorare. Il dono del lavoro è il primo dono dei padri e delle madri ai figli e alle figlie, è il primo patrimonio di una società. È la prima dote con cui li aiutiamo a spiccare il loro volo libero della vita adulta”.

Bergoglio si sofferma pure sulla qualità del lavoro . “Persona e lavoro sono due parole che possono e devono stare insieme. Perché se pensiamo e diciamo il lavoro senza la persona, il lavoro finisce per diventare qualcosa di disumano, che dimenticando le persone dimentica e smarrisce sé stesso. Ma se pensiamo la persona senza lavoro, diciamo qualcosa di parziale, di incompleto, perché la persona si realizza in pienezza quando diventa lavoratore, lavoratrice; perché l’individuo diventa persona quando si apre agli altri, alla vita sociale, quando fiorisce nel lavoro”. “Il lavoro – dice Bergoglio – è la forma più comune di cooperazione che l’umanità abbia generato nella sua storia”.

Ricordate dice ancora il Papa. Da bambini non si lavora, e non si deve lavorare. Non lavoriamo quando siamo malati, non lavoriamo da vecchi. Ci sono molte persone che ancora non lavorano, o che non lavorano più. Tutto questo è vero e conosciuto, ma va ricordato anche oggi, quando ci sono nel mondo ancora troppi bambini e ragazzi che lavorano e non studiano, mentre lo studio è il solo ‘lavoro’ buono dei bambini e dei ragazzi”.

Un sindacato deve dare voce a chi non ce l’ha, afferma il Papa, smascherare i potenti, lottare e tutelare chi ancora non ha diritti. “Sindacato è una bella parola che proviene dal greco syn-dike, cioè ‘giustizia insieme’. Non c’è giustizia insieme – scandisce Francesco – se non è insieme agli esclusi”. “Ma nelle nostre società capitalistiche avanzate il sindacato – avverte il Papa – rischia di smarrire questa sua natura profetica, e diventare troppo simile alle istituzioni e ai poteri che invece dovrebbe criticare. Il sindacato col passare del tempo ha finito per somigliare troppo alla politica, o meglio, ai partiti politici, al loro linguaggio, al loro stile. E invece, se manca questa tipica e diversa dimensione, anche l’azione dentro le imprese perde forza ed efficacia”.

Il Pontefice sottolinea che “il sindacato nasce e rinasce tutte le volte che, come i profeti biblici, dà voce a chi non ce l’ha, denuncia il povero ‘venduto per un paio di sandali’, smaschera i potenti che calpestano i diritti dei lavoratori più fragili, difende la causa dello straniero, degli ultimi, degli ‘scarti'”. Per Francesco “il sindacato non svolge la sua funzione essenziale di innovazione sociale se vigila soltanto su coloro che sono dentro, se protegge solo i diritti di chi lavora già o è in pensione. Questo va fatto, ma è metà del vostro lavoro. La vostra vocazione è anche proteggere chi i diritti non li ha ancora, gli esclusi dal lavoro che sono esclusi anche dai diritti e dalla democrazia”.

Ancora, sferzando il sindacato, dice: “Forse la nostra società non capisce il sindacato anche perché non lo vede abbastanza lottare nei luoghi dei ‘diritti del non ancora’: nelle periferie esistenziali, tra gli scartati del lavoro. Pensiamo al 40% dei giovani da 25 anni in giù, che non hanno lavoro. Qui. In Italia. E voi dovete lottare lì! Sono periferie esistenziali”.

“Non lo vede lottare tra gli immigrati, i poveri, che sono sotto le mura della città; oppure non lo capisce semplicemente perché a volte – ma succede in ogni famiglia – la corruzione è entrata nel cuore di alcuni sindacalisti. Non lasciatevi bloccare da questo”, aggiunge il Papa a braccio.

 (Agenzia) 

Nuova ricerca musicale

Venerdì 7 luglio, ore 21.00, Cortile Platamone (via V. Emanuele II 121) Catania

 CELESTE, DALL’INGLESE AL SICILIANO: STILEMI POP E RITMI ROCK
IL DEBUTTO DELLA VOCALIST CHE ARMONIZZA LE EMOZIONI

Evento di presentazione dell’album +18 con performance artistiche e voce narrante per lanciare 
un progetto musicale che è ricerca tra le corde di sonorità che mixano generi e nuovi linguaggi

 CATANIA – Tutto iniziò anni fa a Io Canto, ma quel palco era solo sperimentazione, slancio, sogno poggiato sul desiderio di gridare alla vita attraverso la musica. Leggerezza fatta di note, che quando s’intrecciano alle sfumature interpretative, incasellano atmosfere magnetiche. Questa è Celeste, una diciannovenne siciliana acqua e sapone, che davanti al microfono crea pensieri ritmati con voce sofisticata, a uso e consumo di un pubblico trasversale, sempre in cerca di un punto in equilibrio tra tradizione ed evoluzione del sound. Una propulsione naturale per il pop, senza fronzoli, senza manierismi, a metà strada tra il funky e ilrock, tra l’inglese e il siciliano, lì dove le parole fanno giri ampi, per poi mirare dritte al cuore. 

 Cresciuta a pane e Mina, a sei anni il suo compagno di giochi è il flauto traverso, mentre le musicassette del padre suonano i Beatles e Ella Fitzgerald trascina i suoi pensieri tra le basole di Canicattì e il desiderio di un futuro legato al filo di un amplificatore. Questa è Celeste, una ragazzina riservata che ha provato il brivido di duettare con Baglioni e Cutugno, senza però farsi stregare dal mondo dei talent, mantenendo salda la voglia di studiare, allenare la voce e coltivare l’impegno per quella che ha sempre immaginato come una professione, più che una semplice passione.

 Il suo debutto live – dopo il lancio radiofonico del singolo “Changing for the better” del nuovo album “+18” prodotto e arrangiato da Tony Brundo presso Sonoria Studio Rec – sarà venerdì 7 luglio, al Cortile Platamone di Catania, per un evento che non vuole essere il classico showcase che rilancia l’estate con motivetti ritmati, ma una performance che mette in luce un lungo lavoro di ricerca. Dove gli innesti e le influenze musicali che l’hanno instradata in questi anni, diventeranno protagonisti di 14 brani inediti – tutti diversi, tutti attuali e originali negli arrangiamenti – accompagnati da performance artistiche e dalla voce narrante della conduttrice radiofonica Antonella Insabella, che introdurrà il pubblico in un’atmosfera intima, dove spazio e tempo faranno capolino tra una ballad nostalgica e una spruzzata di reggae elettronico.

 Un vero e proprio diario musicale, quello della giovane vocalist, che racchiude con distacco interpretativo la sua dimensione acustica in un mix di generi e stili, e che ha visto la collaborazione di tantissimi professionisti che hanno incorniciato una voce dal timbro limpido e già matura, dentro sonorità contaminate e contagiate dall’energia di questa cantante dal look retrò e dallo stile glam.

Questa è Celeste Caramanna, la studentessa universitaria che studia portoghese, cinese e anglo-americano, e che attraverso la musica tradurrà il linguaggio delle emozioni. 

Se la politica non offre niente, la creazione di nuove imprese potrà far rinascere la Sicilia

A pochi giorni dalla pubblicazione in Gurs l’incontro promosso da 
Commercialisti e Università di Catania – Dipartimento Economia e Impresa

 RICERCA E INNOVAZIONE: 170 MLN DI EURO PER LE IMPRESE SICILIANE:

CORSA CONTRO IL TEMPO PER INTERCETTARE I FONDI PO FESR 2014/20

 Il dirigente dell’assessorato regionale Attività produttive Dario Tornabene:

«Entro luglio i bandi per le altre azioni dell’Obiettivo tematico 1»

 CATANIA – L’estate 2017 sarà cruciale per il futuro delle imprese siciliane: per beneficiare dei 170 milioni di euro disposti dalle quattro azioni del Po Fesr 2014/2020 pubblicate lo scorso venerdì (23 giugno) in Gazzetta Ufficiale, sarà necessario inoltrare le domande entro 30 o 90 giorni, a seconda della misura. Inoltre entro luglio saranno divulgati in Gurs anche i bandi per le restanti azioni dell’Obiettivo Tematico 1 (OT1), con la sola eccezione del punto 1.3.2 che riguarda i cosiddetti “Living Lab”.

Imprenditori, consulenti e startupper sono e saranno quindi impegnati a capofitto nella definizione di tutti quei progetti d’investimento che riguardano ricerca e innovazione, sia tecnologica che di idee. Una corsa contro il tempo – per alcuni aspetti ostacolata dalla chiusura estiva degli uffici pubblici e dal periodo di ferie – non senza criticità, così com’è emerso ieri pomeriggio (27 giugno) dal confronto nato nell’ambito del convegno organizzato da Ordine dei Commercialisti eDipartimento Economia e Impresa (Dei) dell’Università di Catania. Erano presenti al tavolo: il rettore Francesco Basile, il direttore del Dei Michela Cavallaro, il segretario dei Commercialisti Maurizio Stella, che ha portato i saluti del presidente dell’Ordine Giorgio Sangiorgio. Ha coordinato i lavori il prof.Marco Romano, promotore dell’incontro che ha concluso un ciclo di seminari professionalizzanti sul tema.

Interlocutore d’eccezione è stato il dirigente dell’assessorato regionale alle Attività produttive Dario Tornabene, la massima figura tecnica del settore. La sua presenza a Catania, a distanza di pochissimi giorni dalla pubblicazione dei primi bandi, ha permesso di fare chiarezza su molti aspetti: «Con la consapevolezza che questi fondi erano attesi da tempo dalle imprese siciliane – ha detto Tornabene – abbiamo lavorato senza sosta per sbloccare tutte le autorizzazioni necessarie alla pubblicazione in Gazzetta. Le specifiche dei bandi sono on line dalla fine di aprile proprio per consentire di preparare per tempo i progetti. Per quelle misure che prevedono l’ordine cronologico di presentazione sarà attivato un sistema di prenotazione delle domande, per evitare l’affannosa gara al click. Invece per i progetti che dovranno essere classificati per merito, i tempi potranno essere contratti attraverso il lavoro preventivo di valutazione dei fornitori iscritti al Catalogo dei Servizi istituito col Ddg (decreto dirigente generale) 513 del 10 marzo 2017».

 

La logica del Po Fesr – secondo l’analisi della prof.ssa Elita Schillaci, docente del Dei – è dunque «destinare le risorse ai progetti che hanno una visione imprenditoriale forte e completa, e sono in fase avanzata di definizione. I finanziamenti devono supportare le idee, non esserne la causa. Far nascere startup solo per intercettare i fondi, senza un output concreto e sociale per il territorio, non significa fare impresa». Da qui la sensibilizzazione all’approccio “straight up”, portata avanti dal prof. Romano e dall’Ordine Commercialisti con attività formative per i professionisti. «Sinonimo di straight up è l’azienda operosa e autentica – ha ribadito Romano – il cui business plan è lo specchio funzionale di un’attività concreta che contribuisce all’arricchimento del tessuto produttivo». Una teoria non sempre messa in pratica, come è emerso dagli interventi degli altri relatori: il commercialista Sebastiano Impallomeni – che ha illustrato le misure d’incentivo alle imprese contenute nell’Obiettivo tematico 3 – il consulente aziendale Paolo Loreto, e l’avvocato Luigi Randazzo, il quale ha sottolineato che il sostegno alle aziende si manifesta anche nel campo dei beni immateriali come la proprietà intellettuale.

Le azioni dell’OT1 che saranno bandite entro fine luglio verranno destinate ai progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo, alle infrastrutture strategiche di ricerca, alla partecipazione degli attori siciliani a piattaforme di concertazione e reti nazionali ed europee, alle start up innovative ad alta intensità.

Nuovi scenari nel territorio siciliano

Giovedì 29 dalle ore 19.30, Borghetto Europa – Catania

FESTIVAL STRAIGHT UP, A CATANIA UN’ESPLOSIONE DI SOCIAL INNOVATION

Il primo evento dedicato all’innovazione digitale per favorire lo sviluppo di nuovi progetti e sostenere le startup del territorio

CATANIA – Innovazione, formazione, networking e creatività; e ancora talk ispirazionali, intrattenimento, start up e musica passando per i pitch professionali capaci di trasformare un’idea in risultato: tutto questo sarà la prima edizione del “Festival Straight UP per la Social Innovation” che si terrà giovedì 29 nelle sale del Borghetto Europa a partire dalle ore 19.30

Al centro dell’evento, organizzato dalla Sicilian Venture Philantropy Foundation, guidata dalla presidente Elita Schillaci, ci sarà dunque il tema dell’innovazione digitale e sociale declinato negli scenari presenti e futuri, con l’obiettivo di far interagire tutti quei soggetti che contribuiscono all’affermazione di nuovi modelli di business sostenibili nel territorio siciliano.

Un’occasione d’incontro ma anche di crescita professionale in grado di connettere formazione e riflessione grazie a un programma ricco di attività, iniziative collaterali e un panel di relatori esperti del settore che darà voce a temi di grande attualità ad alto impatto sociale. Troveranno spazio nelle sale del Borghetto Europa sei tavoli dedicati al mondo delle start up e ai progetti di Social Change e quattro corner che offriranno al pubblico la possibilità di approfondire gli interessi 2.0 (social digital job placementsocial startup motivational trainingsocial crowfunding e good economy school). 

Focus particolare sarà riservato al bando “Call per Adwords Best Social Project” rivolta alle nuove imprese con l’obiettivo di valutare e sostenere il maggior numero possibile di progetti innovativi nati con lo stesso minimo comune denominatore: incitare l’imprenditorialità in un’ottica di responsabilità sociale. Per l’occasione inoltre la fondazione premierà i protagonisti del Social Change che sono riusciti, con il loro approccio trasversale, a dare una spinta allo sviluppo di un ecosistema dinamico e alla crescita digitale dell’Isola.

 

Ingegneri: riqualifichiamo le coste

Iniziativa di Ordine, Fondazione Ingegneri e Università (Dicar)

SISTEMA PORTUALE SICILIA ORIENTALE: INFRASTRUTTURE

E ZONA ECONOMICA SPECIALE PER ATTRARRE INVESTIMENTI

CATANIA – Le infrastrutture sono il presupposto per una gestione delle coste e dei sistemi portuali orientata allo sviluppo: soluzioni tecniche che devono fare i conti con i processi di antropizzazione della linea costiera, la protezione dell’ambiente e la fruizione del waterfront. Queste le “big issues” – riferite alla costa orientale della Sicila – emerse oggi (23 giugno) durante il convegno dal titolo “Il ruolo della ricerca nella gestione delle coste”, organizzato dall’Ordine e dallaFondazione Ingegneri di Catania con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Catania (Dicar). «Il confronto tra categorie professionali, mondo accademico ed enti preposti all’amministrazione dei porti e delle coste rappresenta la chiave per poter affrontare questi temi in maniera ampia e ragionata – ha commentato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Santi Maria Cascone in apertura dei lavori – la presenza a Catania di ingegneri preparati e specializzati, supportati inoltre dalla ricerca scientifica prodotta dal nostro Ateneo, è sicuramente un valore aggiunto nei processi di pianificazione degli interventi». Dello stesso tenore le dichiarazioni di Enrico Foti, direttore del Dicar e coordinatore di un progetto di ricerca di interesse nazionale (Prin), i cui risultati sono stati presentati all’iniziativa di oggi: «La presenza dei vertici dell’Autorità portuale della Sicilia orientale a questo convegno di natura squisitamente tecnica – ha commentato – è anche l’occasione per dare contezza agli amministratori del patrimonio di conoscenza presente sul territorio. L’applicazione di determinate soluzioni ingegneristiche consentirebbe inoltre una maggiore efficacia delle politiche di sicurezza e protezione ambientale». Aspetto sottolineato anche dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Giuseppe Scannella che ha ricordato come «la questione dell’abusivismo presente nelle nostre linee costiere sia uno dei nodi cruciali per la riqualificazione di quelle aree, che deve avvenire – ha ribadito – nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità economica. Soluzioni di intervento che abbiamo individuato, per esempio, grazie al workshop Simeto Landscape». «Non c’è dubbio che lo sviluppo economico delle aree interessate debba passare dalle infrastrutture – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sicilia Orientale Andrea Annunziata – tutto questo, associato per esempio all’attuazione delle Zone economiche speciali (Zes) con incentivi fiscali per gli operatori economici, può innescare anche un meccanismo virtuoso di attrazione degli investimenti. Altro aspetto da tenere in considerazione è la necessità di coniugare la realizzazione delle infrastrutture con la sostenibilità ambientale e l’esigenza di fruizione del Porto, per avviare l’apertura alla città tanto auspicata». All’incontro hanno partecipato Paolo Blondeaux (Università di Genova); Claudia Giarrusso (consulente Dubai Municipality); Carla Faraci (Università di Messina); Giuseppe Filetti (Ufficio Demanio Regione Sicilia); Pietro Scandura (Università di Catania); Giovanni Randazzo (Unime); Giuseppe La Rosa (Collegio dei Geometri di Catania). A seguire gli interventi programmati di Riccardo Lentini (dirigente area tecnica Autorità Sistema Portuale Mar di Sicilia Orientale); Gabriele Ragusa (ingegnere capo Genio Civile Catania); Giuseppe Alessandro (geologo Provincia Rg); Antonino Longo (Università di Catania).

Operazione ShakeDown -Caltanissetta

OPERAZIONE SHAKEDOWN, SICILIA OUTLET VILLAGE: «PLAUSO ALLE FORZE DELL’ORDINE

PER ATTIVITÀ A GARANZIA DI LEGALITÀ E SICUREZZA NEL TERRITORIO

Operazione ShakeDown: in riferimento alla notizia diffusa questa mattina dalla Polizia di Stato, a conclusione dell’attività investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta – relativa all’indagine coordinata dalla Dda di Caltanissetta – che ha visto l’arresto in flagranza di Maria Gabriella Arena, la direzione di Sicilia Outlet Village, ci tiene a sottolineare quanto segue: «Nel precisare che i nostri negozi e i nostri operatori non sono in alcun modo coinvolti nell’accaduto e che il Centro è stato solo il luogo ove la persona è stata tratta in arresto per fatti che esulano completamente dalle attività del Village, ringraziamo vivamente le Forze dell’Ordine e la magistratura per il lavoro svolto quotidianamente a tutela dei cittadini e delle attività economiche e a garanzia della sicurezza pubblica. La costante e incessante attività di prevenzione e controllo svolta dalle locali Forze dell’Ordine ha consentito e consente ai nostri operatori e al personale di Sicilia Outlet Village di lavorare in un contesto di totale serenità e ai nostri visitatori di trascorrere il loro tempo al Village in un ambiente assolutamente sicuro e trasparente, divenuto nel tempo un presidio di legalità».

Vaccini: la Corte Ue sovverte la tesi governativa italiana

In mancanza di consenso scientifico, il difetto di un vaccino e il nesso di causalità tra il difetto stesso e una malattia possono essere provati con un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti. Lo stabilisce la Corte di giustizia dell’Unione europea, nella sentenza relativa alla causa che vede opposti un cittadino francese, ammalatosi di sclerosi multipla, e la Sanofi Pasteur, produttrice di un vaccino contro l’epatite B.

In pratica la prossimità temporale tra la somministrazione del vaccino e l’insorgenza di una malattia, l’assenza di precedenti medici personali e familiari della persona vaccinata e l’esistenza di un numero significativo di casi repertoriati di comparsa di tale malattia a seguito di simili somministrazioni possono eventualmente costituire indizi sufficienti a formare una simile prova, secondo i giudici di Lussemburgo.

(Agenzia)

Vincere il Colesterolo: pronto il vaccino

 FARMACEUTICA
 Una delle malattie più invalidanti e pericolose dell’uomo forse ha trovato il rimedio con un potente vaccino preparato da scienziati di Vienna. Un vaccino contro il colesterolo alto, che promette di frenare l’aterosclerosi riducendo l’accumulo di grasso che può ostruire le arterie causando malattie cardiovascolari e attacchi potenzialmente fatali. Si chiama AT04A, è stato sviluppato dall’azienda austriaca Affiris e stimola la produzione di anticorpi contro l’enzima PCSK9, chiave nel metabolismo del colesterolo cattivo Ldl.

Dopo il successo dei test condotti sui topi, il prodotto che si somministra con iniezioni sottopelle è arrivato all’uomo. I ricercatori del Dipartimento di farmacologia clinica della Medical University di Vienna stanno valutando la sicurezza e l’attività di AT04A e di un altro composto denominato AT06A in 72 volontari sani. Il trial di fase clinica I , iniziato nel 2015, dovrebbe essere completato entro l’anno.

 La novità è protagonista di un articolo e di un editoriale di commento pubblicati sull”European Heart Journal’, rivista della Società europea di cardiologia. Il lavoro è il primo a dimostrare la possibilità di immunizzare topi geneticamente modificati con una molecola che induce l’organismo a produrre anticorpi contro l’enzima PCSK9, che viene prodotto dal fegato e riduce la capacità di ‘ripulire’ il sangue dal colesterolo cattivo in eccesso.

Quando il vaccino sperimentale AT04A viene iniettato sottopelle in topi nutriti con una dieta grassa ‘all’Occidentale’, in modo da alzare i livelli di colesterolo e accendere la miccia dell’aterosclerosi, il composto è in grado di dimezzare i livelli di colesterolo totale (-53%), di abbattere del 64% i danni aterosclerotici ai vasi sanguigni e di ridurre del 21-28% i marcatori biologici spia di infiammazione vascolare. Gli anticorpi anti-PCSK9 (quindi indirettamente anti-colesterolo) sono rimasti funzionali durante tutto il periodo di studio e le concentrazioni restavano elevate anche a ricerca conclusa.

“Si può dunque assumere che i livelli di colesterolo continuino ad abbassarsi con un effetto long-lasting – afferma Günter Staffler, Chief Technology Officer di Affiris e tra gli autori dell’articolo – Se questi risultati si replicheranno nell’uomo, potrebbe significare disporre di una terapia a lunga durata d’azione che, dopo la prima somministrazione, necessiterebbe solo di un ‘richiamo’ annuale. Un vero e proprio approccio immunoterapico, efficace e conveniente per i pazienti, che aumenterebbe l’adesione al trattamento”.

Nell’editoriale di commento, Ulrich Laufs (Saarland University, Germania) e Brian Ference (università di Bristol, Uk, e Wayne State University School of Medicine di Detroit, Usa) definiscono il vaccino “promettente”, ma precisano che “la sicurezza e gli effetti immunitari a lungo termine nell’uomo vanno valutati molto attentamente”. Fra i rischi ipotizzati ci sarebbe la “possibile insorgenza di diabete”.

Adesso si attende l’arrivo in Italia -se commercializzato tale vaccino- del nuovo prodotto elaborato.
(Agenzia)