MANUTENZIONE PONTI SENZA PIU’ CONTROLLO: COLLASSA PONTE CON CREPE A MASSA CARRARA. ERA STATO “RIPARATO” DALL’ANAS

 

  INCHIESTA DELLA PROCURA DI MASSA: SI IPOTIZZA IL REATO DI DISASTRO COLPOSO

Il crollo del ponte lungo la Strada statale 330 (ex Sp 79) è avvenuto alle 10.10 di stamani, come da sopralluogo dei  carabinieri ..

Al momento del crollo stavano transitando sulla sede stradale i due furgoni, i cui conducenti sono rimasti leggermente feriti e sono stati trasportati in ospedale: uno al pronto soccorso della Spezia e l’altro, in codice giallo, in elisoccorso al pronto soccorso di Pisa. Il primo sopralluogo a cura dei carabinieri della compagnia di Pontremoli, con l’ausilio di un elicottero dell’Arma e dei vigili del fuoco di Aulla, ha permesso di escludere la presenza di vittime.

Il ponte collega Albiano Magra in provincia di Massa Carrara e Santo Stefano Magra, tra Toscana e Liguria

L’infrastruttura crollata questa mattina negli ultimi mesi era stata al centro di denunce/esposti dopo che, lo scorso novembre, in seguito a un’ondata di maltempo, si era formata una crepa notata anche da molti automobilisti. Ma dopo un intervento di riparazione e dopo il sopralluogo dei tecnici Anas era stato dato disco verde alla circolazione senza limiti al traffico.

Nella caduta entrambi i furgoni sarebbero rimasti sopra una delle solette d’asfalto del ponte, crollato su se stesso e abbattutosi sul letto del fiume Magra. La prima chiamata di soccorso era arrivata al 118 intorno alle 10.20. Sul posto sono stati inviati l’automedica da Aulla, due ambulanze della Croce rossa di Albiano, un’ambulanza di da Aulla, l’elisoccorso da Massa e un altro mezzo del 118 da Vezzano nello spezzino.

Presente sul posto anche personale di Italgas per bloccare una fuga di gas in seguito alla rottura di una condotta. Alla base dei piloni, sul fiume sottostante, stanno conducendo un sopralluogo i Vigili del fuoco.

Sono i carabinieri del comando provinciale di Massa Carrara a condurre gli accertamenti sul crollo del ponte. I militari dell’Arma sono coordinati dalla Procura della Repubblica di Massa, che ha aperto un fascicolo di indagine per ricostruire le cause del collassamento del viadotto. L’inchiesta è seguita dal sostituto procuratore di turno, Alessandra Conforti. Si indaga ipotizzando il reato di disastro colposo. L’area interessata dal crollo è stata sottoposta a sequestro su disposizione del pm.  Non si escludono pertanto convocazioni/rinvii a giudizio         per coloro che avevano il dovere della manutenzione primaria e relazionare con urgenza assoluta.

La Regione Toscana appena appresa la notizia del crollo del ponte sul fiume Magra, si è “immediatamente attivata con la Protezione civile… Sono tutti in allarme. Anche il Genio civile che avrebbe dovuto verificare la staticità dell’opera

Presente infatti  il dirigente del Genio civile Toscana Nord, ingegnere Enzo Di Carlo,  per verificare gli aspetti idraulici di propria competenza e per mettersi a disposizione subito di Anas per una veloce ricostruzione.

“Siamo operativi da stamani – ha detto l’assessore regionale alla protezione civile, Federica Fratoni – , ci siamo attivati subito con la Protezione civile e le strutture del Genio civile che sono sul posto, in contatto costante con i Vigili del Fuoco, la Prefettura, il Comune e l’Amministrazione provinciale per monitorare la situazione. Questo evento ci rafforza nella convinzione che determinati tipi di interventi, quali quelli di post emergenza o prevenzione idraulica come la manutenzione delle nostre infrastrutture non possono fermarsi neanche davanti a questa pandemia. Pertanto abbiamo già allo studio nei prossimi giorni una modalità, nel rispetto delle disposizioni del governo, per garantire queste attività essenziali”.

Siamo sconcertati – ha detto l’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli –  Sono già allo studio le soluzioni per individuare una viabilità locale alternativa in modo da escludere zone isolate”.

“Ho visto che la ministra De Micheli ha chiesto ad Anas una relazione sull’accaduto – ha aggiunto Ceccarelli – Non spetta a noi dare giudizi e neanche accertare le responsabilità, ma di fronte a questi fatti non possiamo che confermare la necessità di stringere i tempi e dare il via ad un piano nazionale di verifiche e interventi sulle infrastrutture.

Proprio in questi giorni stiamo definendo una delibera per finanziare direttamente una serie di interventi manutentivi… Ci aspettiamo che siano accolte le nostre richieste di individuare a livello nazionale risorse e procedure semplificate per consentire che gli interventi necessari siano attuati il più celermente possibile”.

CALTAGIRONE: CROLLA UNA PALAZZINA, LIEVI FERITE DI UNA COPPIA DI CONIUGI

 

Un crollo di una palazzina a Caltagirone sta provocando paura e preoccupazione fra la gente locale e gli amministratori e tecnici del Comune.A Una coppia di coniugi che si trovava al momento del crollo  sul terrazzo di una palazzo attiguo è stata messa in sicurezza ed allontanata dai vigili del fuoco. Si apprende che i due coniugi  hanno  riportato delle lievi escoriazioni e piccole ferite.  Sul posto  ambulanze del 118,  personale medico, carabinieri e polizia  Già redatto un verbale che sarà trasmesso alla Procura competente per l’accertamento di eventuali responsabilità.

ANCE CATANIA SUL CROLLO : «NON SPRECHIAMO GLI INCENTIVI ESISTENTI PER RIQUALIFICARE LA CITTÀ»

La nota dei Costruttori etnei sul cedimento della palazzina a Catania

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CATANIA

«Indipendentemente dalle cause che hanno determinato il crollo della palazzina in via Castromarino, (aperta un’inchiesta giudiziaria)l’ultimo in città in ordine temporale, non possiamo che constatare come il patrimonio edilizio di Catania sia estremamente fragile e vetusto. I palazzi crollano in pieno centro, ma anche le periferie non godono di buona salute. Gli immobili vengono abbandonati perché non rispondono più ai nuovi standard abitativi. L’incertezza su cosa sia possibile fare e come fare, fa il resto». Così Giuseppe Piana, presidente dell’Ance Catania – l’associazione che riunisce i Costruttori edili – esordisce nella nota con cui commenta la notizia riportata anche all’attenzione delle cronache nazionali.

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«Eppure, sulla carta gli incentivi non mancano – continua Piana – basti pensare all’Eco-Sismabonus che, nel caso dei condomìni, consente una detrazione fiscale per ogni unità immobiliare fino all’85% del tetto massimo di spesa di 136mila euro. Inoltre, con il Sismabonus Acquisti è possibile comprare immobili sismicamente adeguati, scontando il credito fiscale fino a un massimo dell’85% su 96mila euro di spesa». Sono informazioni che il presidente dei Costruttori etnei s’impegna con forza a divulgare perché «la conoscenza degli incentivi possibili è la chiave di volta per l’avvio del processo di messa in sicurezza e sostituzione del patrimonio edilizio». Un edificio sicuro non ha soltanto un valore per chi lo abita, ma anche e soprattutto per l’incolumità pubblica.

Secondo il presidente Piana «occorre rendere strutturali gli strumenti fiscali, semplificandone l’utilizzo e le modalità applicative, e colmando le lacune normative che impediscono o rendono poco chiare le opportunità di intervento». In merito l’Ance ha presentato una serie di proposte per potenziare l’uso della leva fiscale, ad esempio, riguardo il Sismabonus Acquisti «sarebbe opportuno estenderne l’ambito anche all’acquisto di immobili riqualificati in chiave antisismica, senza necessità di preventiva demolizione. Ciò consentirebbe una riqualificazione di interi fabbricati prevalentemente ubicati nei centri storici, nei quali non sono possibili interventi di demolizione e ricostruzione».

Per favorire concretamente i processi di rigenerazione urbana, Giuseppe Piana ribadisce che «è fondamentale permettere che il Sismabonus Acquisti sia anche un “Sismabonus Vendita”, riconoscendo la stessa agevolazione a chi cede unità immobiliari da demolire, a condizione che, entro i 12 mesi successivi, riacquisti una nuova unità immobiliare».

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Continuando il percorso sancito con l’iniziativa #Cataniasicura, Ance Catania ha attivato uno sportello informativo, con accesso gratuito, dedicato alla divulgazione e all’assistenza in merito alle opportunità legate all’Eco-Sismabonus, alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e alla messa in sicurezza degli edifici. «Lo sportello – conclude Piana – ha come obiettivo quello di fornire alle aziende associate, ai proprietari e ai professionisti, informazione, formazione, consulenza e assistenza riguardo alle pratiche da espletare compreso l’accesso alla piattaforma Ance-Deloitte per la cessione e monetizzazione del credito da parte delle imprese iscritte al sistema Ance».

BENI CULTURALI,NAPOLI: INTERVENTI ALLA BIBLIOTECA DEI GIROLAMINI -PAROLA DI MINISTRO

 

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Complesso monumentale degli Incurabili,convocazione dei rappresentanti delle istituzioni interessata il 24 aprile a Roma dopo il crollo avvenuto nella chiesa di Santa Maria del Popolo 

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 Il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, intercettato a riguardo spiega: «Ai Girolamini si prevedono interventi che effettivamente potrebbero risultare invasivi e resta la preoccupazione che la Biblioteca sia off-limits per altri anni, proprio ora che sta per partire il piano di assunzioni e risorse sono in arrivo».
Chiesa dei Girolamini

«Finora si è trascurata la manutenzione e ci rendiamo conto del valore storico-artistico e culturale del nostro patrimonio solo quando abbiamo qualche problema. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità a partire da chi doveva operare una corretta manutenzione».

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 Ora tutti insieme dobbiamo capire cosa va fatto e cosa si può fare per evitare che si ripetano situazioni del genere. Auspico che, per Napoli, possa esserci una collaborazione tra istituzioni, abbiamo già avuto momenti di confronto: come per le grate al Plebiscito, sviluppare un dialogo costruttivo è nell’interesse di tutti. Ma ripeto ognuno deve fare la propria parte ed evitare imbarazzanti e indegni scaricabarile».

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Nella riunione straordinaria a Roma, il 24 aprile, si apprende , sarà convocato pure  il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, per creare un  progetto di investimento nel centro storico.Cifra stanziata:  90 milioni non ancora spesi.

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Foto d’Archivio Sud Libertà – Biblioteca dei Girolamini- e Chiesa a Napoli

Fossa della Creta-Catania -: crolla il tetto di una casa, anziana estratta viva

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(Foto Archivio)

Crolla il tetto di una abitazione nel quartiere Fossa della Creta al numero civico 163 di Catania.  Una 82enne è stata estratta viva dai vigili del fuoco . La donna era a letto. . L’anziana è stata trasferita al Policlinico  pronto soccorso del ‘Vittorio Emanuele’ di Catania. Riporta -si apprende – lievi ferite

Le abbondanti piogge cadute in città avrebbero provocato il cedimento. .Si indaga al fine di verificare se vi fosse un’eventuale armatura nel soffitto crollato e sulla staticità della struttura abitativa.

SOPRINTENDENZA SOTTO INCHIESTA PER REATO “DI CROLLO COLPOSO” PER IL CEDIMENTO DELLA VOLTA DELLA CHIESA S.GIUSEPPE DI ROMA

 

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E’ periodo di crolli. Stavolta senza vittime.Ha ceduto a Roma  la volta della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami in Clivo Argentario . Sul posto i carabinieri del Comando Piazza Venezia, che hanno chiamato anche Vigili del Fuoco e 118.        Non vi sono state vittime perchè la Chiesa era chiusa.Una prima informativa dei vigili del fuoco è attesa a piazzale Clodio. . Non si esclude che vi siano  delle responsabilità per il reato di  “crollo colposo”.

Il ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, “sta seguendo la vicenda del crollo del tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano, in Roma ed è costantemente in contatto con il Segretario Generale, Giovanni Panebianco, che sta coordinando le unità del Mibac per far fronte all’emergenza.  È infatti subito intervenuto personale della Soprintendenza speciale di Roma, del Parco archeologico del Colosseo e i Carabinieri del Nucleo Tutela”.

Sembrerebbe che la maggiore responsabilità  sia quella della Soprintendenza che ne ha a carico la manutenzione e quindi la sicurezza.   I Carabinieri dovranno dunque identificare il responsabile della Sicurezza della Soprintendenza e gli addetti alla sicurezza e manutenzione della Chiesa (l’Unità competente) e trasmettere successivamente il fascicolo alla Procura.   Adesso-come il ponte di Genova- tutte le Soprintendenze d’Italia sono in stato di fibrillazione. Non è escluso un monitoraggio anche in Sicilia ricchissima di Chiese e beni culturali dove i Carabinieri potranno controllare lo stato di sicurezza dei beni tramite” l’Unità alla Sicurezza ( qui è una invenzione siciliana per collocare il dirigente “amico del manager”) del Dipartimento ai beni culturali”..
Chiesa di San Giuseppe ai Falegnami

 

“La chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è proprietà del Vicariato di Roma che ne ha la custodia. Al Mibac competono le funzioni di tutela. È stata inoltre tempestivamente attivata, tramite l’Istituto centrale per il catalogo, la raccolta di dati circa le opere d’arte contenute nella Chiesa. Dalle prime informazioni acquisite, sembrerebbe che la preziosa tela seicentesca di Carlo Maratta non avrebbe subito danni.

Si apprende da studiosi ed esperti di beni culturali che “la chiesa ha una valenza storica, archeologica e culturale importantissima: sorge proprio sopra il carcere Mamertino, in cui sarebbero stati rinchiusi anche San Pietro e San Paolo, e i romani la sentono particolarmente loro perché la vivono e vi si celebrano matrimoni tre giorni alla settimana. Un simile evento non sarebbe dovuto accadere perchè gli  enti chiamati a vigilare sulla sua integrità sono tre anche se  le responsabilità maggiori vertono sulla Soprintendenza: la confraternita di San Giuseppe dei Falegnami, che risulta proprietaria dell’edificio e che fa capo al Vicariato; la Soprintendenza -appunto- del ministero dei Beni Culturali, a cui è affidata la cura, sicurezza e manutenzione; il Parco archeologico del Colosseo, che cura lo stato di salute del carcere Mamertino”.

 

 

INIZIA L’ODISSEA GIUDIZIARIA SUL DISASTRO,LA PROCURA DI GENOVA NOMINA I CONSULENTI

VIDEO DEI DISAGI PER IL CROLLO DEL PONTE MORANDI

   PERCHE I POLITICI CHE SAPEVANO DEL PERICOLO DEL PONTE NON SONO MAI INTERVENUTI ?

Quei morti sotto il Ponte reclamano giustizia.  Alcuni politici italiani sapevano del problema rischio crollo e non sono intervenuti nè hanno risposto alle recenti interpellanze di quelli previdenti   .E’ stato disposto adesso dalla Procura di Genova, che indaga sul disastro  il sequestro della parte superiore del viadotto, la parte restante che ha resistito al crollo di tre giorni fa. Nella parte sottostante, tra il letto del torrente e la viabilità che corre lungo l’argine, è stata invece individuata un’area dal comune da destinare allo spostamento e allo stoccaggio temporaneo del cumulo di macerie, all’interno dell’area Amiu di Campi.      Si parla di reato di attentato alla sicurezza pubblica ma secondo noi ancor più grave è l’omissione di chi, politico, sapeva  il pericolo del Ponte e ha taciuto…

Nominati già i consulenti tecnici- la Procura si muove velocemente – che monitoreranno il trasferimento dei residui della campata centrale del ponte: sono gli ingegneri Renato Buratti, di Genova, e Pier Giorgio Malerba, da Milano. Le macerie saranno sequestrate dopo lo stoccaggio. I consulenti della Procura, hanno tempo due mesi  per la loro relazione , già nelle prossime ore incontreranno i tecnici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Genova.

Non figurano iscrizioni di indagati e il fascicolo resta a carico di ignoti. Il procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio insieme ai pm genovesi, Walter Cotugno e Massimo Terrile,coordina le indagini.    L’attività  giudiziaria viene svolta pure  dalla Squadra Mobile di Genova, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Stradale.         La società Autostrade non si sbilancia. “E’ innegabile quel che è successo ma dobbiamo conoscere la causa che ha provocato il crollo del Ponte Morandi”.       Come dire: prima di accusarci vediamo le perizie tecniche, dopo scopriremo le responsabilità.
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Il parlamentare del Pd Michele Anzaldi

Caos, volgarità, insulti del mondo politico – Il mondo politico dopo le dichiarazioni di Di Maio che afferma di non arretrare di un millimetro, accusato da dilettantismo da esponenti di Forza Italia,e dall’ex premier Renzi, è in continuo fermento. “Il dannoso pasticcio della fantomatica ‘revoca’ della concessione non può passare in cavalleria – afferma il deputato del Partito democratico, Michele Anzaldi – Non bastano le raccomandazioni a Palazzo Chigi, riferite dalla stampa: la Consob, l’Antitrust e l’Anac aprano un’istruttoria sul ‘colpo gobbo’ di Ferragosto ad opera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dei vicepresidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini, del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli. Siano indagate manipolazione del mercato e aggiotaggio“.

 

IMMANE TRAGEDIA A GENOVA: IL PONTE MORANDI DETTO DI ” BROOKLYN” E’ CROLLATO. SI CONTANO I MORTI

IL   VIDEO DELLA TRAGEDIA -SUD LIBERTA’

Wikipedia - Autore Bbruno

GENOVA –

Forse un cedimento strutturale di una porzione del viadotto Morandi causato dalla pioggia incessante e dal nubifragio, su cui corre l’autostrada A10 nella zona di Sampierdarena. Entrambe le carreggiate sono precipitate al suolo per circa cento metri.

. Sulla A10 Genova-Savona è stato chiuso il tratto tra il bivio A7 Milano-Genova e Genova Aeroporto in entrambe le direzioni. In Liguria da ore piove ininterrottamente, la Protezione Civile aveva dichiarato l’allerta arancione.

Sono state attivate -si apprende – le squadre Usar e le unità cinofile”, specializzati nella ricerca di persone sotto le macerie. Sarebbero decine le persone uccise dall’evento. Ma nelle prossime ore con l’evolversi della situazione i contorni dell’immane tragedia saranno già definiti. 

Alcuni automobilisti che procedevano in direzione del centro del capoluogo ligure pochi istanti dopo il crollo hanno bloccato le auto e sono riusciti a rifugiarsi a piedi all’interno della galleria che precede il viadotto, con scene di panico e decine di persone in corsa in direzione opposta al punto del cedimento. I soccorritori stanno passando tra gli automobilisti bloccati nel tratto d’autostrada chiedendo se manchi qualcuno dalle auto ferme in coda.

Ponte Morandi, soprannominato anche ‘Ponte di Brooklyn‘ per la vaga somiglianza con il celebre ponte statunitense, ha una lunghezza di 1.182 metri e un’altezza al piano stradale di 45 metri. E’ il viadotto che attraversa la Val Polcevera retto da 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza. Il crollo si è verificato nel secondo tratto, verso il raccordo con l’autostrada A7.

Il ponte Morandi, costruito negli anni Sessanta è lungo oltre un chilometro e alto 90 metri.  Adesso tutte le autorità sono sul posto sia per le vittime del crollo che per lo studio accurato delle cause che hanno determinato il cedimento del viadotto