Mafia, spaccio di droga ed estorsioni,usura e tanti altri reati penali, 25 indagati nel clan Ercolano-Santapaola, Cosa nostra etnea

 

Un’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata dalla Polizia di Catania nei confronti di 25 persone indagate nell’ambito dell’inchiesta Ombra della Dda di Catania contro appartenenti della frangia degli Ercolano che con la cosca Santapaola compongono la famiglia di Cosa nostra etnea.

Tra i destinatari anche esponenti di vertice del clan, compreso il nuovo reggente di Cosa nostra di Catania. Il provvedimento ipotizza a vario titolo i reati di associazione mafiosa, estorsioni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illecita di armi da sparo, usura, lesioni personali aggravate dall’uso di armi da sparo. Il provvedimento del Gip, emesso su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura distrettuale etnea, è eseguito da personale dello Servizio centrale operativo e della Squadra mobile della Questura di Catania con il coordinamento della Direzione centrale Anticrimine della Polizia. Particolari sull’operazione Ombra saranno resi noti durante un incontro con la stampa  nella sala riunione della Questura di Catania.

Mafia -Estorsioni: arrestato affiliato al Clan Santapaola :”……..se mi denunci taglio la testa a te e ai tuoi figli..”

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Arrestato un trentanovenne (nella foto) dai carabinieri di Fiumefreddo di Sicilia per tentata estorsione continuata, danneggiamento seguito da incendio in concorso ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Ritenuto dagli investigatori affiliato al clan mafioso Brunetto, collegato alla cosca Santapaola-Ercolano di Catania, è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catania su richiesta della Dda.

Scoperte dagli investigatori estorsioni che partono dal mese dicembre del 2016, ai danni dei commercianti locali. In un caso l’uomo fermato – si apprende -ha minacciato un venditore di veicoli, pretendendo di acquistare un mezzo a un prezzo notevolmente inferiore al reale valore. Al suo rifiuto ha risposto: “Allora me la porterai sino a casa ‘di mafia’ con tanto di scuse in ginocchio, senza soldi e se mi denunci taglio la testa a te e ai tuoi figli e ti brucio la macchina”.