FASE 2: “IL MOMENTO DELLA RESPONSABILITA'”

 

E siamo arrivati alla  fase 2. I controlli  delle forze di polizia  a partire da oggi saranno rimodulati nel segno di una valutazione prudente ed equilibrata.     Chiarimenti specifici li fornisce  la circolare del ministero dell’Interno italiano- firmata dal capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, -ai prefetti che contiene le prescrizioni dettate nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile scorso. 

Corea del Sud, sconfiggere COVID-19 andando a caccia del ...

Le nuove “misure” antiCovid- – “sono applicabili sull’intero territorio nazionale a partire dal 4 maggio 2020 e sono efficaci fino al 17 maggio 2020”. Da oggi e per le prossime due settimane in sostanza i controlli assumono anche un nuovo compito: la tutela dei lavoratori che riprendono le loro attività, affinché questo avvenga in sicurezza.

 “A fronte dell’esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale, si pone l’imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro” e sarà quindi “determinante” l’attivazione di “un adeguato sistema di controlli, teso a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni poste a presidio delle suddette tutele e ad applicare le eventuali, relative sanzioni”.

Alcuni settori affrontati dalle nuove disposizioni e alcuni spunti.

Spostamenti – Il nuovo dpcm consente, oltre agli ”spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute” anche “gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”.

Spostamenti tra regioni – Viene sancito “il divieto per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute” ed è in ogni caso consentito “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza” ma una “volta che si sia fatto rientro, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento sopra indicati”.

Aree pubbliche e private – Si conferma “il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o privati”. Sarà nuovamente possibile accedere ai “parchi, alle ville e ai giardini pubblici”, rispettando il divieto di “assembramento” e la “distanza di sicurezza interpersonale di un metro”. Le aree attrezzate per il gioco dei bambini continueranno invece a rimanere chiuse. Inoltre i sindaci avranno facoltà di chiudere temporaneamente specifiche aree nelle quali le condizioni non possano essere assicurate.

Attività sportiva e motoria – Viene consentito lo svolgimento di “attività sportiva o motoria sia individualmente che con un accompagnatore (per i minori e le persone non completamente autosufficienti), purché sia rispettata la distanza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività” che potrà essere svolta anche lontano dalla propria abitazione. Più in particolare quanto alle attività sportive sono consentite le “sessioni di allenamento, a porte chiuse, degli atleti professionisti e non professionisti di discipline sportive individuali, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Comitato Paralimpico italiano e dalle rispettive federazioni” e viene introdotta la possibilità di svolgere allenamenti individuali anche per gli sport di squadra.

Funerali – Alle cerimonie funebri, da svolgersi preferibilmente all’aperto, potranno partecipare “congiunti e, comunque, fino ad un massimo di quindici persone”. Andranno indossate protezioni delle vie respiratorie e andrà rispettata rigorosamente la distanza interpersonale di almeno un metro.

Attività commerciali – Oltre ai punti vendita di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole e tabaccai e negozi per bambini e animali, è stato introdotto “il commercio al dettaglio di fiori, piante, semi e fertilizzanti”.

Servizi di ristorazione – “Restano consentite – e – la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, ed è questa la novità introdotta, la ristorazione con asporto, fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi, evitando, in ogni caso, assembramenti”.

Per imprese eliminato obbligo comunicazione a prefetto – “La prosecuzione di tutte le attività consentite” è subordinata al rispetto dei contenuti dei diversi protocolli di sicurezza negli ambienti di lavoro, nei cantieri, nel settore del trasporto e della logistica “eliminando ogni altra forma di comunicazione o autorizzazione preventiva”. Viene quindi introdotto “un regime di controlli sull’osservanza delle prescrizioni contenute nei protocolli richiamati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”…

L’obbligo delle mascherine – Da oggi sarà obbligatorio l’uso di dpi “nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. Non sono obbligati a indossare le mascherine “i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”.

 

Scende ancora il numero di chi ha perso la vita, 174 decessi oggi, e scende il numero dei ricoverati

Stavolta ci siamo .Scende ancora il numero dei morti in Italia per  Nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 174 persone, per un totale di 28.884 decessi dall’inizio dell’emergenza.

Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile sono in diminuzione anche gli attualmente positivi, in tutto 101.179 (-504 rispetto a ieri). I guariti sono complessivamente 81.654, in aumento di 1.740 nelle ultime 24 ore.   Scende anche il numero dei ricoverati con sintomi (17.242, -115) e i pazienti in terapia intensiva (1.501, -38). In isolamento domiciliare si trovano ancora 81.436 persone. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 210.717 (+1.389). Finora  sono stati eseguiti 2.153.772 tamponi, i casi testati sono 1.456.911.

In Sicilia: Finora i tamponi effettuati sono stati 85.955 (+1.603 rispetto a ieri), su 78.409 persone: di queste sono risultate positive 3.240 (+27), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.203 (+17), 795 sono guarite (+8) e 242 decedute (+2).

Degli attuali 2.203 positivi, 412 pazienti (-14) sono ricoverati – di cui 29 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.791 (+31) sono in isolamento domiciliare. Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.

Aggiornamento-rettifica: il numero dei decessi per coronavirus scende sotto le duecento unità

 

 

Sono 192 i decessi nelle ultime 24 ore in Italia e non 474 come comunicato  dalla Protezione Civile. Il dato è corretto ma, secondo il comunicato della Regione Lombardia, contiene anche 282 vittime lombarde di aprile che vengono comunicate dai Comuni a fine mese. Una circostanza che però, a quanto si apprende, non era stata specificata dalla Regione nell’inviare i dati al ministero della Salute.

Per la prima volta da circa un mese e mezzo il numero dei decessi in 24 ore scende quindi sotto le 200 unità. Il totale delle vittime nel Paese dall’inizio dell’emergenza è di 28.710. Gli attualmente positivi sono 100.704, con una diminuzione di 239 unità rispetto a ieri. I guariti sono in tutto 79.914, in aumento di 1.665 nelle ultime 24 ore. Calano ancora i ricoverati con sintomi (17.357, -212) e i pazienti in terapia intensiva (1.539, -39). In isolamento domiciliare si trovano ancora 81.808 persone. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 209.328 (+1.900). In tutto sono stati eseguiti 2.108.837 tamponi, i casi testati sono 1.429.864.

Riecco che risalgono i decessi: oggi 474- Situazione stabile in Sicilia dove la pandemia pare sotto controllo

Non c’è più pace con questo coronavirus.  Riecco che risalgono i decessi in questa emergenza ..

Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 474, secondo i dati forniti dalla Protezione Civile. Sale così a 28.710 il totale delle vittime dall’inizio della crisi. Gli attualmente positivi sono 100.704, con una diminuzione di 239 unità rispetto a ieri.

I guariti sono in tutto 79.914, in aumento di 1.665 nelle ultime 24 ore. Calano ancora i ricoverati con sintomi (17.357, -212) e i pazienti in terapia intensiva (1.539, -39). In isolamento domiciliare si trovano ancora 81.808 persone. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 209.328 (+1.900). In tutto sono stati eseguiti 2.108.837 tamponi, i casi testati sono 1.429.864.

In Sicilia la situazione sembra stabile: –Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 84.352 (+1.492 rispetto a ieri), su 77.590 persone: di queste sono risultate positive 3.213 (+19), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.186 (+15), 787 sono guarite (+1) e 240 decedute (+3).

Coronavirus: finora 28.236 decessi. Oggi 269, si registra una decrescita di 608 assistiti rispetto a ieri

 

 

Attività in Libera Professione - ALP / Attività a Pagamento ...

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 1° maggio, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 207.428, con un incremento rispetto a ieri di 1.965 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 100.943, con una decrescita di 608 assistiti rispetto a ieri.

Tra gli attualmente positivi 1.578 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 116 pazienti rispetto a ieri.

17.569 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 580 pazienti rispetto a ieri.

81.796 persone, pari al 81% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 269 e portano il totale a 28.236. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 78.249, con un incremento di 2.304 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 36.473 in Lombardia, 15.562 in Piemonte, 9.484 in Emilia-Romagna, 7.779 in Veneto, 5.373 in Toscana, 3.518 in Liguria, 4.446 nel Lazio, 3.211 nelle Marche, 2.753 in Campania, 1.293 nella Provincia autonoma di Trento, 2.947 in Puglia, 2.171 in Sicilia, 1.115 in Friuli Venezia Giulia, 1.911 in Abruzzo, 757 nella Provincia autonoma di Bolzano, 204 in Umbria, 744 in Sardegna, 92 in Valle d’Aosta, 727 in Calabria, 193 in Basilicata e 190 in Molise.

 

In Sicilia :-Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 82.860 (+3.191 rispetto a ieri), su 77.490 persone: di queste sono risultate positive 3.194 (+28), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.171 (+14), 786 sono guarite (+12) e 237 decedute (+2).

Degli attuali 2.171 positivi, 429 pazienti (-12) sono ricoverati – di cui 30 in terapia intensiva (-3) – mentre 1.742 (+26) sono in isolamento domiciliare.

Per gli scopi di monitoraggio – vi è da precisare – , e per classificare tempestivamente il livello di rischio in modo da poter valutare la necessità di modulazioni nelle attività di risposta all’epidemia, “sono stati disegnati alcuni indicatori con valori di soglia e di allerta che dovranno essere monitorati, attraverso sistemi di sorveglianza coordinati a livello nazionale, al fine di ottenere dati aggregati nazionali, regionali e locali”.

Il monitoraggio previsto dal testo ministeriale a firma del Ministro Speranza comprenderà indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio e di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti e indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari. “La fase di transizione dell’epidemia di Covid-19 si propone di proteggere la popolazione, con particolare attenzione per le fasce di popolazione vulnerabile, e di mantenere un numero di casi di infezione limitato e comunque entro valori che li rendano gestibili da parte dei servizi sanitari del Paese”

I criteri da valutare sono “il mantenimento di un numero di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 stabile ovvero un aumento limitato nel numero di casi nel tempo e nello spazio, che possa essere indagato in modo adeguato e contenibile con misure di controllo locali”. E inoltre “il mantenimento o riduzione del numero di casi di trasmissione in strutture che ospitano popolazioni vulnerabili (cluster in ospedali, Rsa, altre strutture assistenziali, case di riposo ecc.) e assenza di segnali di sovraccarico dei servizi sanitari”. Le soglie definite negli indicatori proposti sono mirate a monitorare il mantenimento di questi criteri.

Sono inoltre identificati “valori di allerta – che devono portare a una valutazione del rischio congiuntamente nazionale e delle Regioni interessate, per decidere se le condizioni siano tali da richiedere una revisione delle misure adottate/da adottare ed eventualmente anche della fase di gestione dell’epidemia”……

Mattarella: “Adesso dobbiamo compiere un salto di qualità con scelte che incidano sulla vita di ciascuna famiglia”

 

Si ripete il rito di ogni anno.Anche in questo 1 maggio 2020 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto al popolo italiano  per la Festa dei lavoratori. Una festività quest’anno molto diversa dal solito, a causa dell’emergenza Coronavirus che ormai da un paio di mesi ha costretto gli italiani al lockdown. Mai come in questa occasione, dunque, il discorso di Mattarella è particolarmente sentito, visto che molti lavoratori sono fermi e temono per il futuro. Queste le parole del presidente della Repubblica dal Quirinale per il 1 maggio 2020:

Vittime del nazifascismo: il presidente Mattarella visiterà il ...

 

“Viviamo questo Primo maggio con il pensiero all’Italia che vuole costruire il suo domani. Non ci può essere Repubblica senza lavoro, come afferma solennemente il primo articolo della nostra Costituzione. Il lavoro è stato motore di crescita sociale, economica, nei diritti, in questi settantaquattro anni di Repubblica.

Perché il lavoro è condizione di libertà, di dignità e di autonomia per le persone. Consente a ciascuno di costruire il proprio futuro e di rendere l’intera comunità più intensamente unita.

Va ribadito con determinazione nella attuale situazione, in cui la diffusione del virus ha colpito duramente il nostro popolo, costringendoci, a un temporaneo congelamento delle attività. In Italia, come in tutto il mondo, le conseguenze della pandemia mettono a rischio tanti posti di lavoro.

Risalta ancora di più, in questo contesto, il valore del lavoro e, in particolare l’opera svolta da medici, infermieri, altri operatori sanitari, farmacisti, con tanti fra di loro caduti nello svolgimento dei propri compiti. Il lavoro di Forze dell’Ordine, Forze Armate, operatori del settore della logistica e dei trasporti, della distribuzione, di filiere produttive essenziali, del sistema di istruzione, pur tra molte difficoltà, ha consentito, giorno dopo giorno, al nostro Paese di non fermarsi e di andare avanti, sia pure funzionando a velocità ridotta.

Appare finalmente possibile un graduale superamento delle restrizioni. Ora guardiamo alla ripresa: ad essa, vanno indirizzati, in modo concorde, gli sforzi di tutti, senza distrazioni o negligenze. A cominciare dal consolidamento dei risultati sin qui ottenuti nella lotta al virus, a un equo, efficace e tempestivo sostegno alle famiglie e alle attività produttive, a quanti sono rimasti disoccupati e senza reddito, in modo da conservare intatte tutte le risorse del nostro capitale sociale e da consentire di far sopravvivere e far compiere un salto di qualità alla organizzazione delle imprese e alla offerta di servizi, con scelte avvedute, nella consapevolezza che sono destinate a incidere sulla qualità della vita di ciascuna famiglia, sugli stessi tempi e ritmi della vita quotidiana delle persone.

A partire dal lavoro si deve ridisegnare il modo di essere di un Paese maturo e forte come l’Italia. La fabbrica, i luoghi di lavoro, hanno orientato e plasmato i modi di vivere nei nostri borghi e nelle nostre città, e l’opera stessa delle istituzioni chiamate ad assicurare la realizzazione della solidarietà politica, economica e sociale prevista dalla Costituzione.

La battuta d’arresto che abbiamo subìto spinge ad accelerare la strada verso un cambiamento che sappia valorizzare non subire fenomeni come la globalizzazione e la digitalizzazione dell’economia, con scelte lungimiranti, cui possono con efficacia contribuire le importanti decisioni già assunte e in corso di definizione da parte dell’Unione Europea.

Molto cambierà nella vita delle nostre società. Questo cambiamento andrà sapientemente governato affinché la nuova fase non comporti condizioni di ulteriori precarietà ed esclusioni ma sia l’occasione, al contrario, per affrontare efficacemente ritardi antichi come quelli del lavoro per i giovani e le donne, particolarmente acuti nelle aree del Mezzogiorno. Come il lavoro in nero o irregolare, da fare emergere per esigenza di giustizia e contro l’insopportabile sfruttamento.

Il ruolo degli imprenditori – piccoli e medi, lavoratori autonomi e grandi imprese – appare centrale, assieme a quello della ricerca, in questo processo di riprogettazione delle filiere produttive e distributive.

Oggi, mentre celebriamo in modo così diverso dal consueto questo Primo maggio, non possiamo non riconoscere gli importanti traguardi di giustizia sociale conseguiti attraverso le battaglie dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali, efficaci strumenti di progresso ed eguaglianza.

Le Confederazioni sindacali hanno dedicato questa giornata al lavoro in sicurezza, per rendere solida e non fugace la prospettiva di rilancio. Non può esservi – e non vi è – contrapposizione tra sicurezza, salute e lavoro. È stata avviata la graduale ripresa della nostra vita sociale e di molte attività economiche.

La ripresa è possibile perché nei quasi due mesi precedenti siamo riusciti ad attenuare molto la pericolosità dell’epidemia. Dobbiamo difendere questo risultato a tutela della nostra salute.

Non vanno resi vani i sacrifici fatti sin qui se vogliamo assieme riconquistare, senza essere costretti a passi indietro, condizioni di crescente serenità.  

Non va dimenticata l’angoscia delle settimane precedenti, sotto la violenta e veloce aggressione del virus,  che abbiamo superato i duecentomila contagi e che ogni giorno dobbiamo piangere alcune centinaia di vittime. Questo richiede un responsabile clima di leale collaborazione tra le istituzioni e nelle istituzioni.

So che possiamo fare affidamento sul senso di responsabilità dei nostri concittadini – manifestato, in questo periodo, in misura ammirevole dalla loro quasi totalità – perché, nelle nuove condizioni, ci si continui a comportare con la necessaria prudenza.

Sono necessarie indicazioni – ragionevoli e chiare – da parte delle istituzioni di governo ma, oltre al loro rispetto, è soprattutto decisiva la spontanea capacità di adottare comportamenti coerenti nella comune responsabilità di sicurezza per la salute.

Attraversiamo un passaggio d’epoca pieno di difficoltà. Riusciremo a superarleA tutti i lavoratorialle Stelle al Merito del Lavoro – abitualmente consegnate in tutta Italia in questa ricorrenza – va il saluto più cordiale e l’augurio di una rapida ripresa. Buon Primo maggio”

 

Quasi 28 mila finora i decessi in Italia. Oggi altri 285 decessi e 4693 guariti rispetto a ieri

 

Quasi 28mila morti in Italia per coronavirus.

Secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, nelle ultime 24 ore sono stati registrati 285 decessi. Il totale arriva a 27967. I guariti sono 75945, con un incremento record di 4693 rispetto a ieri. I casi attualmente positivi sono 101551, con una diminuzione di 3106 rispetto alle cifre precedenti. In isolamento domiciliare 81708 persone, mentre 18149 sono ricoverate con sintomi e 1694 (-101) sono in terapia intensiva: tutti dati in discesa rispetto a ieri.

In Sicilia:  i tamponi effettuati sono stati 79.669 (+4.309 rispetto a ieri), su 74.541 persone: di queste sono risultate positive 3.166 (+26), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.157 (+12), 774 sono guarite (+11) e 235 decedute (+3).Degli attuali 2.157 positivi, 441 pazienti (-8) sono ricoverati – di cui 33 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.716 (+20) sono in isolamento domiciliare.

 

Conte in Parlamento, “filosofo”,cita Platone: “Il governo si muove su basi scientifiche non di opinione”

 

Roma

Conte si presenta in Parlamento e, forse è l’unico-(obietterà un parlamentare) privo di mascherina. Riesce a respingere ogni accusa,ogni contestazione.Con eleganza e determinazione. Alla fine giudicherà il dibattito “vivace”…. Esordio: “Il governo ha sempre compreso la gravità del momento” e per questo “non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata”.

“Lo stato della conoscenza scientifica su questo virus era ed è lacunoso, ma una cosa è assumere a riferimento delle proprie decisioni delle opinioni, altra cosa è far riferimento a ricerche e studi approfonditi e quindi un principio di conoscenza scientifica – ha spiegato Conte -. La filosofia antica da Platone ad Aristotele distingueva la doxa – la credenza, l’opinione -, dall’episteme, che è la conoscenza che ha salde basi scientifiche”.

Direi che l’imperativo categorico per un governo chiamato ad affrontare una sfida così complessa, come proteggere la vita dei cittadini di fronte a una minaccia cosi concreta e letale, è quello di porre a fondamento della proprie decisioni non le opinioni, ma le raccomandazioni – frutto di meditate ricerche e riflessioni – di qualificati esponenti del mondo scientifico”, ha sottolineato il Premier aggiungendo che il ritorno al lavoro determina ulteriori possibilità di contagi. E, citando il rapporto del Comitato tecnico scientifico circolato negli ultimi giorni, fa notare come “viene stimato che la riapertura simultanea dal 4 maggio di tutte le attività porterebbe a un aumento esponenziale e incontrollato del contagio”.

Insomma, “anche a costo di apparire impopolare, “il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Ci piacerebbe ma dobbiamo avere la consapevolezza che il virus sta continuando a circolare: abbiamo 105mila casi accertati senza contare casi asintomatici non accertati”. L’indice R con 0 “ad oggi è tra lo 0,5 e lo 0,7. Se questo tasso tornasse ad alzarsi anche di poco si saturerebbero le terapie intensive entro fine dell’anno”, sottolinea.

Alle luce della raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico il 4 maggio segna l’inizio della fase 2, è un primo passo fondamentale affinché tutto il Paese possa incamminarsi verso la riconquista della normalità ma nella consapevolezza che sarà una fase di convivenza con il virus”, afferma ancora Conte sottolineando che quanto deciso dal governo “non è un programma elettorale finalizzato a raccogliere consenso“. “Dal primo giorno abbiamo avuto ben chiaro” quella che sarebbe stata la stella polare delle scelte compiute: “La difesa della salute dei cittadini”, d’altronde, rimarca il presidente del Consiglio, “nessuno tra i paesi maggiormente colpiti ha introdotto un’apertura simultanea delle attività economiche e dei rapporti sociali”.

“Sono quattro i principali fattori di crescita contagio: famiglia, scuola, lavoro, comunità. I contatti familiari sono quelli di maggior difficoltà nel controllo e da lì viene un quarti dei contagi”, ha detto ancora Conte ricordando che “il contenimento cauto del contagio è una misura necessaria, l’unica strada e principale strumento per ripartire al meglio senza dolorose e forse anche irrimediabili battute di arresto in futuro. La precauzione deve guidarci in questa fase. Un approccio incauto porterebbe a una recrudescenza del contagio“.

In base a dei criteri scientifici, che il ministero della Salute emanerà nelle prossime ore, si potrà anche attuare “un differenziamento geografico” nell’allentamento delle misure anti-Covid, “ma guidato da precisi presupposti scientifici e non rimesso a improvvide iniziative di singoli enti locali. Voglio ricordare, nello spirito di collaborazione” che il governo ha avuto “con gli enti locali che iniziative che comportino un’allentamento delle misure restrittive” vigenti “non sono possibili, perché in contrasto” con le norme varate “quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”. (riferimento alla decisione della Calabria di riaprire bar e ristoranti….”n.d.r.)

Scende il numero dei ricoverati e pazienti di Covid in terapia intensiva. Oggi hanno perso la vita 323 malati

 

Sono 27.682 i morti in Italia dall’inizio dell’emergenza: di questi, 323 hanno perso la vita nelle ultime 24 ore.

I nuovi dati forniti dalla Protezione Civile confermano che la curva dei malati scende .. Gli attualmente positivi sono 104.657, con una diminuzione di 548 unità rispetto a ieri. I guariti sono in tutto 71.252, in aumento di 2.311 nelle ultime 24 ore. Calano ancora i ricoverati con sintomi (19.210, -513) e i pazienti in terapia intensiva (1.795, -68).

 

In isolamento domiciliare si trovano ancora 83.652 persone. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 203.591 (+2.086). In tutto sono stati eseguiti 1.910.761 tamponi, i casi testati sono 1.313.460.

In Sicilia: Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 75.360 (+2.352 rispetto a ieri), su 71.301 persone: di queste sono risultate positive 3.140 (+20), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.145 (+2), 763 sono guarite (+18) e 232 decedute (0).

Degli attuali 2.145 positivi, 449 pazienti (-13) sono ricoverati – di cui 34 in terapia intensiva (0) – mentre 1.696 (+15) sono in isolamento domiciliare.

 

Aggiornamento Coronavirus: oggi 382 decessi. diminuisce il numero dei pazienti ricoverati con virus

Sono oltre 200mila i casi di Coronavirus in Italia dall’inizio dell’emergenza. Secondo gli ultimi dati forniti dalla Protezione Civile sono 201.505 i casi totali, con un aumento di 2.091 unità rispetto a ieri. Finora  hanno perso la vita 27.359 persone, di cui 382 nelle ultime 24 ore.  E’ una costante quella dei decessi che solleva tante preoccupazioni e impedisce il via libera a tante attività.

Continuano però a diminuire i pazienti attualmente positivi, 608 in meno rispetto a ieri per un totale di 105.205. Cala anche il numero dei pazienti ricoverati con sintomi, in totale 19.723 (-630), così come il numero delle persone in terapia intensiva (1.863, -93). In isolamento domiciliare 83.619 persone. In tutto sono stati eseguiti 1.846.934 tamponi, i casi testati sono 1.274.871.
In Sicilia: –Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 73.008 (+2.358 rispetto a ieri), su 68.729 persone: di queste sono risultate positive 3.120 (+35), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.143 (+20), 745 sono guarite (+14) e 232 decedute (+1).Degli attuali 2.143 positivi, 462 pazienti (-13) sono ricoverati – di cui 34 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.681 (+33) sono in isolamento domiciliare.