Aggiornamento COVID 19 in Sicilia- Ricoverati 53 pazienti a Catania

 

Coronavirus in Sicilia, i contagiati sono 237Solo 24 più di ieri, 114 ricoverati, 8 guariti

 

Il quadro sopra è aggiornato alle ore 12 di oggi, 17 marzo.     La Regione tramite il dipartimento competente informa che i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 2.916, e sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 237 campioni (24 più di ieri)

Risultano ricoverati 114 pazienti (21 a Palermo, 53 a Catania, 10 a Messina, 2 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 6 a Enna, 2 a Ragusa, 10 a Siracusa e 7 a Trapani) di cui 28 in terapia intensiva, mentre 112 sono in isolamento domiciliare, otto sono guariti (tre a Palermo, due ad Agrigento, uno a Enna, Messina e Ragusa) e tre deceduti.

Tutti in trincea, orgogliosi di essere italiani. Conte” Grazie a medici,infermieri,a chi ci sostiene dai balconi…..insieme ce la faremo”

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E’ stato approvato dal Cdm il maxi decreto ‘Cura Italia’ per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

Il consiglio dei ministri ha varato infatti  le misure economiche per fornire sostegni ed  aiuti ai medici, lavoratori, famiglie e imprese, un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi e finanziamenti mobilitati per 350 miliardi.

Il governo è vicino alle imprese, ai commercianti, ai liberi professionisti, alle famiglie, ai nonni, alle mamme e ai papà che stanno facendo un sacrificio per la salute di tutti – ha esordito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa assieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.

Possiamo parlare di modello italiano – continua il premier – non solo per il contenimento del contagio sul piano sanitario, ma anche per quanto riguarda la politica economica per far fonte a questa grande emergenza. Questa è una manovra economica poderosa, non possiamo combattere un’alluvione con gli stracci e i secchi. Ma abbiamo costruito una vera e propria diga protettiva per famiglie, imprese e lavoratori e vogliamo che l’Europa ci segua“.

Ma non è tutto … “Siamo consapevoli che questo decreto non basterà. Ma il governo oggi risponde ‘presente’ e lo farà anche domani. Dovremo poi ricostruire il tessuto economico e sociale che uscirà fortemente intaccato da questa emergenza e lo faremo con un piano di ingenti investimenti e con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto prima”.

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Non nasconde Conte- lui che proprio non dorme più la notte-  il proprio orgoglio italiano: “Sono orgoglioso perché partecipe di una comunità che ho l’onore di guidare in un periodo così complesso della nostra storia. Alcuni italiani sono in trincea negli ospedali, in fabbrica, nelle farmacie o dietro ai banconi di un supermercato, tanti rimangono a casa ma non sono inerti, li sostengono dal balcone, dalla finestra, cantando l’inno nazionale. Possiamo essere orgogliosi di essere italiani, insieme ce la faremo”.

In sintesi il decreto stanzia tre miliardi e mezzo alla Sanità e oltre 10 miliardiper la tutela del lavoro, “affinché nessuno perda il posto”, ribadisce Gualtieri, che annuncia un nuovo decreto economico in aprile.

           Instancabile Conte: “Orgoglioso di essere Italiano, che l’Europa ci segua…”

Il varo del provvedimento è stato accompagnato da polemiche da parte delle opposizioni. La Lega ha infatti “criticato” l’intervento straordinario in una nota: “Il governo ha scelto la strada del solito provvedimento omnibus, di una manovra vecchia maniera. Un decreto confuso, forse per accontentare le molte anime della maggioranza. Riconosciamo all’esecutivo di aver ascoltato le nostre proposte, ma è poi mancata vera condivisione”.

Serpeggia nervosismo e preoccupazione per una situazione che, ogni giorno, sembra sfuggire di mano, con l’asticella dell’emergenza che sale anziché scendere. Sul decreto ‘cura Italia’, al centro di un Cdm iniziato con due ore di ritardo e durato altrettanto, si sono registrate parecchie tensioni nel governo che ha dato il via libera al provvedimento.

Soddisfatta la richiesta del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci di chiudere i collegamenti con l’isola.      Il  Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha già  firmato  il Decreto che prevede la sospensione dei collegamenti e dei trasporti ordinari delle persone da e per la Sicilia. Regolare, invece, il trasporto merci.

. L’obiettivo delle misure inserite nel Decreto è quello di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno della Sicilia..

Nel decreto, si specifica che le persone possono viaggiare su navi adibite al trasporto merci esclusivamente per dimostrate ed improrogabili esigenze, previa autorizzazione del Presidente della Regione.   Sono inoltre consentiti gli spostamenti via mare per i passeggeri da Messina per Villa San Giovanni e Reggio Calabria e viceversa, per comprovate esigenze di lavoro, di salute o per situazioni di necessità.

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Il trasporto aereo delle persone, da e verso la Sicilia, è assicurato soltanto per improrogabili esigenze di connessione territoriale con la penisola, esclusivamente presso gli aeroporti di Palermo e Catania, mediante due voli A/R Roma-Catania e due voli A/R Roma-Palermo, uno meridiano e l’altro antimeridiano, con sospensione di tutti gli altri voli compresi quelli internazionali.
Per i collegamenti ferroviari diurni è previsto il mantenimento dei collegamenti minimi essenziali mediante un treno giorno intercity Roma/Palermo e viceversa.Sono soppressi, infine, i servizi automobilistici interregionali.

– “La situazione in Sicilia è preoccupante  perché abbiamo accolto oltre 31 mila persone dal nord Italia-avverte Francesco Italia, sindaco di Siracusa e bisogna vedere quanti seguono la quarantena”. Ecco perché per Italia il Provvedimento “è doveroso” anche se esprime la sua solidarietà e “vicinanza alle famiglie divise, ma alcuni sacrifici di pochi sono necessari per il bene di molti. L’altruismo è il vero antidoto al contagio del virus”.

LI HANNO DIMENTICATI: DIO AIUTI I SENZA CASA AVVOLTI NELLE COPERTE SULLE STRADE DI CATANIA E NAPOLI

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di    R.Lanza.

Altri 250 decessi in 24 ore secondo l’ultimo bollettino della Protezione civile. , l’Iss sta facendo tutta una serie di indagini epidemiologiche e cliniche”, ha sottolineato subito dopo Angelo Borrelli commissario straordinario per l’emergenza coronavirus ricordando che le vittime in totale sono 1.266.

Napoli

Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.  Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 14.955 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 17.660 i casi totali.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 7.732 in Lombardia, 2.011 in Emilia-Romagna, 1.453 in Veneto, 794 in Piemonte, 698 nelle Marche, 455 in Toscana, 304 in Liguria, 242 nel Lazio, 236 in Friuli Venezia Giulia, 213 in Campania, 157 nella Provincia autonoma di Trento, 126 in Sicilia, 123 nella Provincia autonoma di Bolzano, 121 in Puglia, 83 in Abruzzo, 73 in Umbria, 43 in Sardegna, 37 in Calabria, 27 in Valle d’Aosta, 17 in Molise e 10 in Basilicata.

Sono 1.439 le persone guarite. I deceduti sono 1.266, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

Ci sono 181 guariti in più” con un totale di 1.439. Ma si registrano “2.116 casi in più, 14.955 positivi in totale: 6.201 in isolamento domiciliare, 1.328 in terapia intensiva” e “7.426” i ricoverati con sintomi…

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I pazienti deceduti positivi hanno una media di 80,3 anni, sono prevalentemente maschi. Le donne sono solo il 25,8%. L’età media dei deceduti è significativamente più alta rispetto a quella degli altri positivi. Le fasce d’età più colpite sono tra i 70 e i 79 anni, con un picco tra gli 80 e gli 89 anni”, ha ricordato poi il direttore di Iss, Brusaferro. “Purtroppo anche la letalità, il numero di deceduti tra gli ammalati, è più elevata tra le persone oltre gli 80 anni. In questi soggetti, la maggioranza è portatrice di più patologie croniche“. “Solo 2 persone non sono risultate portatrici di patologie, ma le cartelle cliniche devono essere ancora esaminate nel dettaglio. Il 46-47% ha 3 o più patologie”, ha aggiunto. “In pazienti con patologie e con fragilità intrinseche, un’infezione alle vie respiratorie può portare al decesso”…

I sintomi di più comune riscontro nei pazienti deceduti sono dispnea e febbre. Nei due pazienti deceduti con età inferiore ai 40 anni, uno era 39enne e presentava una patologia neoplastica. L’infezione da coronavirus verosimilmente ha aggravato una situazione di per sé già complicata. Un’altra persona di 39 anni è deceduta a casa e aveva fattori di comorbosità come diabete e obesità, oltre ad altri disturbi”…

Riportiamo pure la nuova  ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, per prevenire e gestire l’emergenza epidemiologica del Coronavirus nell’Isola. Oltre al recepimento del Dpcm dello scorso 11 marzo, il governatore ha inserito altre misure restrittive sul territorio regionale in materia di trasporti pubblici, controllo negli aeroporti, esercizi commerciali, attività alimentari all’aperto, obblighi per chi arriva in Sicilia, dipendenti regionali e personale degli Enti locali.

                  DISINFEZIONE NEGLI UFFICI REGIONALI E RICORSO ALLE FERIE

Trasporti pubblici: prevista la riduzione delle corse dei bus extraurbani (saranno in servizio solo nelle fasce orarie 5.30-9, 13.30-16 e 17-19) e urbani (dalle 6 alle 21). I mezzi dovranno essere quantitativamente adeguati e garantire la distanza di sicurezza interpersonale dei passeggeri di almeno un metro. Per quanto riguarda i collegamenti marittimi con le isole minori, vengono ridotte le corse dei traghetti e abolite quelle integrative dei mezzi veloci.
    Controlli aeroporti e porti: gli uffici di Sanità marittima, aerea e di frontiera dovranno estendere i controlli, già presenti negli altri aeroporti dell’Isola, anche a Lampedusa e Pantelleria. Per favorire la regolare prosecuzione dei servizi di traghettamento nello Stretto di Messina – per l’approvvigionamento di beni, con particolare riguardo a quelli considerati di prima necessità, e la mobilità in sicurezza delle persone nei casi consentiti – le Società di navigazione dovranno adottare un apposito “Protocollo di sicurezza”.
    Pulizia bus, treni e navi: Sancito l’obbligo di disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra e via mare e prevista l’istituzione di “presidi sanitari dedicati” presso i porti di Palermo, Messina, Milazzo, Trapani e Porto Empedocle, per il controllo dei passeggeri diretti o provenienti dalle isole minori.
    Ordinanze sindacali: i sindaci, d’ora in poi, prima di emettere ordinanze in materia dovranno raccordarsi, preventivamente, con il Coordinamento della presidenza della Regione, tramite l’Anci Sicilia o il dipartimento della Protezione civile regionale.
    Obblighi per chi arriva in Sicilia: ulteriore stretta per l’ingresso di persone. I residenti o domiciliati nell’Isola che vi facciano rientro da altre regioni, o dall’estero, devono comunicare tale circostanza al Comune, all’Asp competente per territorio, nonché al proprio medico, con obbligo di quarantena domiciliare per due settimane, con divieto di contatti sociali, spostamento e viaggi.
    Attività commerciali: per garantire, prioritariamente, la distribuzione della filiera sanitaria e di quella agro-alimentare, le imprese della Grande distribuzione dovranno predisporre, nelle aree di stoccaggio, servizi igienici, anche mobili, per assistere gli autotrasportatori. L’ingresso ai mercati ittici e ortofrutticoli è limitato ai soli operatori commerciali dei rispettivi settori. Per quanto riguarda la prosecuzione delle attività alimentari all’aperto, come i mercati rionali, la decisione spetta ai sindaci, verificate le condizioni minime di sicurezza. Limiti acquisto merce Per contrastare fenomeni di possibile allarme sociale, determinati dall’acquisto di ingiustificate quantità di prodotti alimentari, sanitari e farmaceutici, i responsabili degli esercizi commerciali sono tenuti a vigilare su episodi di accaparramento di merce spropositato.
    Uffici regionali e comunali: nuove norme per il personale della Regione, degli enti sottoposti a vigilanza e controllo dell’Amministrazione regionale e delle società a controllo pubblico. Si fa ricorso alla modalità di “lavoro agile” e si adottano piani per la fruizione delle ferie residue dell’anno precedente. Ogni iniziativa deve essere finalizzata a coniugare la tutela della salute pubblica con la continuità dell’azione amministrativa. Si continua ad effettuare la pulizia e disinfezione straordinaria dei locali e a installare all’ingresso e lungo i corridoi dispensatori di disinfettante o antisettico per le mani. Sono sospesi gli accessi dell’utenza esterna, che resta in contatto con il personale attraverso telefono e mail istituzionali.
   

Signori, è arrivato-purtroppo- il momento più buio dell’Italia

                   CORONAVIRUS: “UN DEMONE” SCESO DALL’INFERNO MA POSSIAMO CONTROLLARLO

E’ il momento di compiere un passo in più, quello più importante. Disponiamo la chiusura di tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio, ad eccezione di quelli di vendita di generi alimentari e delle farmacie. Non è necessario fare nessuna corsa per acquistare cibo”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte,non avrebbe voluto arrivare a tante misure drastiche che piegheranno ancor di più l’economia italiana e chi dovrà restare chiuso per osservare la direttiva contenuta in questo nuovo decreto firmato già dal premier.. Il premier chiarisce che le nuove misure rimarranno in vigore un paio di settimane. Occorre dunque restare a casa per questo periodo, poi si vedrà l’evoluzione della pandemia

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Il ritratto “L’ultima Cena” di Leonardo da Vinci diventa oggi il paradosso così piena di discepoli a contatto

Bisogna “incentivare lavoro agile e ferie”, le “industrie rimarranno aperte con misure sicurezza”. Saranno “garantiti i servizi pubblici essenziali e i trasporti”. Il premier annuncia la nomina di Domenico Arcuri a commissario per le terapie intensive con “ampi poteri”. “A breve nominerò un commissario delegale, per potenziare la risposta delle strutture ospedaliere all’emergenza sanitaria. Sarà un commissario che avrà ampio potere di deroga e lavorerà soprattutto per la produzione e la distribuzione di attrezzature per terapia intensiva e sub intensiva. Sarà Domenico Arcuri, che si coordinerà con Borrelli”, le parole del premier.

“Le vostre rinunce piccole e grandi stanno dando un grande contributo al paese -dice rivolgendosi agli italiani-. Tutto il mondo ci guarda per i numeri del contagio, vedono un paese in difficoltà. Ma ci apprezzano perché stiamo dando prova di rigore e di resistenza. Domani ci prenderanno come esempio positivo di un paese che grazie al proprio senso di comunità è riuscito a vincere questa battaglia contro la pandemia“, prosegue.

“Siamo quelli che stanno reagendo con maggior forza e con la massima precauzione, diventando un modello per tutti gli altri. Questa sfida riguarda la salute dei cittadini ma anche la tenuta della nostra economia, del nostro tessuto produttivo fatto di piccole e medie imprese. Finora abbiamo tenuto conto di tutti gli interessi in gioco. Ora -afferma- è il momento di compiere un passo in più, quello più importante”.

“Chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti, lasciando la possibilità di fare consegne a domicilio. Chiudono parrucchieri e centri estetici, chiudono i servizi di mensa, che non garantiscono la distanza di sicurezza di un metro. Per quanto riguarda le attività produttive e professionali, va attuata il più possibile la modalità del lavoro agile, vanno incentivate le ferie, i congedi retribuiti -dice Conte-. Restano chiusi i reparti aziendali che non sono indispensabili, le industrie potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che adottino protocolli di sicurezza che evitino il contagio con turni, ferie anticipate e chiusura di reparti non indispensabili. Resta garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, tra cui trasporti e servizi di pubblica utilità –bancari, postali, finanziari, assicurativi– nonché delle attività accessorie rispetto al corretto funzionamento dei settori rimasti in attività. Saranno garantite le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare, comprese le filiere”.

“Dobbiamo limitare spostamenti per lavoro, salute o necessità“, prosegue. “Dobbiamo essere consapevoli che l’effetto di questo sforzo si vedrà tra poche settimane, un paio di settimane. Per avere un riscontro effettivo dovremo attendere un paio di settimane”, evidenzia.

CORONAVIRUS, ANCE CATANIA: «PROVVEDIMENTI URGENTI PER GARANTIRE LIQUIDITÀ ED EVITARE CROLLO SETTORE EDILIZIO

 

Emergenza Covid-19, gravi conseguenze per imprese

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L’appello del presidente Giuseppe Piana all’assessore regionale Marco Falcone: «SAL per i lavori maturati alla data del 10 marzo, ma anche potenziamento ed estensione Cassa integrazione»

CATANIA –

«L’emergenza sanitaria e i provvedimenti presi per il diffondersi del Coronavirus avranno forti ripercussioni sull’economia complessiva del nostro Paese. Non solo per chi vedrà diminuire le vendite e la clientela (si parla anche di chiusura totale di alcune attività commerciali), ma anche e soprattutto per il settore edilizio. Un comparto già in difficoltà e che, in Sicilia, potrebbe avere conseguenze ancor più gravi: «Credo sia necessario attivare ogni iniziativa per porre in sicurezza le imprese. Le attività nei cantieri non possono essere svolte con l’utilizzo dello smartworking, se non in misura residuale – sottolinea il presidente Ance Catania Giuseppe Piana (nella foto sopra)- che vengano pure assunte, con senso di responsabilità da parte di tutti, misure drastiche per evitare la diffusione del Covid–19, ma oggi più che mai è necessario intervenire tempestivamente a sostegno di imprese e lavoratori».

Il presidente Piana lancia un appello all’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana Marco Falcone: «Certo è che ci saranno dei rallentamenti nella produzione per garantire le distanze di sicurezza tra i dipendenti e per la difficoltà a reperire materiali provenienti dal resto d’Italia, specie dalle zone più a rischio. In modo speculare, ci saranno dei ritardi nell’emissione degli stati di avanzamento lavori e quindi nel raggiungimento delle soglie di importo previste nelle clausole contrattuali. Quindi occorre consentire alle Stazioni Appaltanti che operano sul territorio regionale di emettere i SAL per gli importi già maturati al 10 marzo (data dell’ultimo DPCM) in deroga alle clausole contrattuali».

«È altresì auspicabile – conclude il rappresentante dei Costruttori etnei – l’intervento della Regione per sostenere il ricorso, con deroga, dell’estensione della Cassa integrazione anche ai lavoratori dipendenti da datori di lavoro che, pur disponendo ancora di ammortizzatori “ordinari”, non siano in possesso dei requisiti di accesso, con l’obiettivo di preservare i livelli occupazionali».

SFIDA GLOBALE AL COVID-19 CHE FLAGELLA IL MONDO E COSTRINGE AD USCIRE DALLE ABITUDINI E DA UNA VITA PROGRAMMATA

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di   R.Lanza

Non c’è tregua, un attimo di respiro.  Un impegno coinvolgente ,una sfida globale che affonda i suoi artigli nell’antropologia umana, costringendo ognuno di noi a rivedere le sue abitudini, le sue sfere di quotidianità, in nome di un’emergenza che si accresce ogni giorno di più . 

E’ persino commovente l’impegno straordinario e l’energia del premier Conte che tra una edizione straordinaria e l’altra dei tg e mass-media , invita l’Italia a resistere, a non demordere in questa impari lotta contro l’invisibilità.       Sotto alcuni aspetti il virus che discende dal vampiro pipistrello ci insegna -proprio come fanno questi volatili- a convivere in amicizia e a scambiarsi l’un con l’altro il cibo – a capire meglio i valori dell’umanità e della solidarietà  .    Che tutto nella vita è provvisorio .    E’ una una stagione da fase bellica...

Alcuni spunti li offre Interris. Afferma il quotidiano cattolico: “Nella letteratura che la ancor breve storia del coronavirus ha prodotto, specie nelle fasi iniziali, ha preso piede la chiave di volta che vedeva nel virus una minaccia riconducibile al bioterrorismo, ipotesi inizialmente accolta (perlomeno in forma di dibattito) poi via via accantonata alla luce della ben più urgente opera di contrasto. Del resto, secondo il professor Jean-Pierre Darnis, consigliere scientifico dello Iai e professore associato all’Università di Nizza Sophia-Antipolis, si tratta di un riflesso classico delle situazioni di emergenza: “Farsi paura e aver paura. E’ un desiderio antropocentrico – – pensare che le cose siano da ricondurre a un atto doloso. La maggior parte dei rischi, però, sono incidentali o naturali. Che l’uomo possa entrarci o meno in qualche modo è vero ma non sono assolutamente riconducibili a un dolo”.

Nel caso del coronavirus, l’impressione è di trovarsi di fronte a una prova non nuova per il genere umano ma, di rimando, profondamente diversa dalle precedenti nei suoi effetti più tangibili: “Abbiamo un evento pandemico che di per sé non rappresenta una novità ma, nello specifico, mette in ginocchio le capacità ospedaliere, perché intasa pronto soccorso e reparti di terapia intensiva. E da questo si crea una completa rottura della catena ospedaliera sulle cure, anche quelle non legate a questa patologia. Purtroppo è una situazione molto difficile ma da questo nesso, che può sembrare molto settoriale e non contraddice il fatto che molte delle persone che prendono questa malattia hanno sintomi molto lievi, si crea una violenza sulla società che sta producendo effetti a catena fino a pochi giorni fa non pensabili”. Una crisi innanzitutto sociale, che rimette in discussione “il senso di sicurezza, affidamento, di senso civile e anche di democrazia”. Uno scenario molto particolare, “immaginato ma come frutto di un attacco terroristico. E’ qualcosa di estremamente preoccupante ma che possiamo definire naturale”.

Secondo Darnis, “un attentato terroristico probabilmente non sarebbe arrivato a una tale potenza. Non è un paragone poi così calzante, distoglierebbe lo sguardo dalla posta in gioco attuale. Abbiamo un’epidemia dirompente sugli effetti che ha sull’intasamento degli ospedali, in Lombardia ma si prospetta anche in tutta l’Italia come è stato in Cina a Wuhan. Noi non abbiamo purtroppo imparato dall’esempio cinese. La situazione ci sta portando a uno scenario di guerra, perché si rifà alla psicologia delle grandi battaglie dell’Ottocento, in cui all’entrata delle tende si diceva ‘quello sì, quello no’”. Un passo indietro di fatto, che ha colto impreparata la società occidentale: “C’è un rischio, in alcune parti già concreto, di un crollo. Ed è molto grave, perché questo può inceppare l’intera società”.

Siamo usciti dal binario delle nostre abitudini e nostre vite programmate. . Le notizie che arrivano dagli Usa sono molto preoccupanti perché trasferiscono la mente a scenari che finora avevamo visto solo in tv, dove vedevamo popolazioni di zoombie infetti contrapposti a pochi mortali viventi

Assetti geopolitici

“In un momento storico in cui si ha a che fare con un’epidemia su scala globale, -sottolineano  gli studiosi-sarebbe impossibile non considerare l’impatto che questa potrebbe avere su un piano geopolitico. Forse non tale da ridisegnare gli assetti in sé ma, forse, sufficiente a influire in parte sulle relazioni internazionali. Se non altro per la scarsa sintonia mostrata nel fronteggiare l’emergenza da parte dei vari Stati, soprattutto quelli europei, che hanno portato all’isolamento di alcuni e a un’incertezza sulle situazioni reali in altri. Una sfida globale destinata, prima o poi a formulare il vaccino antivampiro Covid19

 

 

 

  Il monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del  sul territorio nazionale è un autentico bollettino di guerra: finora sono 10149 i contagiati complessivi e 8.514 le persone che al momento risultano positive al virus.

In una giornata ci sono stati 168 decessi. Sono persone che sono morte non per il coronavirus ma che avevano il coronavirus”, ha specificato il commissario straordinario per l’emergenza Angelo Borrelli. In totale le vittime salgono a 631.

I guariti di oggi sono 280, facendo salire così il bilancio totale a 1004 persone.

“In Lombardia sono 135 decessi –  – in Emilia Romagna 15, in Veneto sei, in Piemonte quattro, nelle Marche tre, in Friuli Venezia Giulia due, in Abruzzo uno, nel Lazio e in Liguria uno”.

“Il 2% dei deceduti si trova nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni, l’8% nella fascia 60-69, il 32% tra 70-79, il 45 % nella fascia 80-89, il 14 % nella fascia maggiore di 90 anni”

Oggi  ai positivi oggi sono stati 529 “ma il dato della Lombardia non è completo”, così altri dati fra alcune ore saranno aggiornate

Il puctum dolens sono i posti letto .Mancano e costituiscono un problema, una cancrena italiana.  Che dire poi della popolazione carceraria? Un altro problema trascurato in un quarto di secolo e che ora esplode   nella sua drammaticità.   Le nostre carceri sono, per gli spazi, veri e propri gironi infernali.  I detenuti sono considerati bestie dietro le sbarre  non uomini che devono espiare le loro colpe, errori o follie improvvise che hanno avuto nella loro sfortunata vita.  Ci “sono 877 persone ricoverate in terapia intensiva, pari al 10% del totale dei positivi”.

Nel frattempo oggi “avremo una distribuzione giornaliera di oltre un milione di mascherine e verranno ripartite sulla base delle esigenze delle regioni. Abbiamo distribuito anche ventilatori per le terapie intensive. Oltre a quelli dalla Protezione Civile in un contratto stipulato sabato sera sono stati acquistati anche i ventilatori acquisiti da Consip, una disponibilità complessiva di 2264 ventilatori per la terapia intensiva e 1.645 per la terapia sub intensiva”    Vediamo in Sicilia copme vanno le cose.

 

Coronavirus: l'aggiornamento in Sicilia

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di ieri in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.  Fra poche ore ci sarà un nuovo aggiornamento.

Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno analizzato 955 tamponi, di cui 881 negativi e 12 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 62 campioni, otto in più di ieri, cui 16 già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania).

Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 41 sono in isolamento domiciliare e 2 sono guariti.

 

 

SUD LIBERTA’: CHI HA SINTOMI DEL COVID-19 NON DIMENTICHI E SCRIVA QUESTI TRE FARMACI

      IL  VAMPIRO  CHE CON IL VIRUS -COVID 19   TERRORIZZA IL MONDO E FA RIFLETTERE L’UOMO

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di    Raffaele  Lanza

ll pipistrello vampiro,si associa oggi al virus che flagella il pianeta  .    Un uccello che non ispira certo un afflato di solidarietà e di simpatia, guardandolo bene, che consideriamo una solitaria e pericolosa creatura notturna associata al mito di Dracula e degli altri vampiri..       

Il covid- 19 probabilmente era internato o vivente nel pipistrello vampiro animale che condivide bene l’amicizia con i suoi simili . Secondo le nostre ricerche  su “Social bet-hedging in vampire bats” pubblicato su  Biology Letters da Gerald Carter dello Smithsonian tropical research institute (Stri), da  Damien Farine del Max-Planck-Institut für Ornithologie e Gerald  Wilkinson dell’università del Maryland , hanno osservato come i pipistrelli vampiri fanno amicizia e condividono il cibo.

La condivisione del cibo avviene con la loro bocca orrenda color rosso sangue tanto da far pensare ad una trasmissione rapida all’uomo (la modalità resta un mistero).

Gli Usa forse primeggiano nella Sanità , seguiti dall’Italia delle eccellenze e dei migliori ricercati del pianeta . E’ lo scienziato Guido Silvestri, docente italiano negli Usa dove insegna alla Emory University di Atlanta, fondatore con Roberto Burioni del Patto trasversale per la scienza apre le porte della speranza nella lotta al coronavirus che ha messo in ginocchio il mondo .. E diffonde sul Social un antivampiro Covid 19. Il virus proverrebbe dal pipistrello , l’uccello tanto tenebroso e neanche tanto bello da vedere, con due denti frontali che ricordano quelli del leggendario Dracula.La prima è “remdesivir. E’ il farmaco antivirale” che “sembra funzionare in molti casi di Covid-19 (oltre che in modelli animali di Sars e Mers). Va usato solo in casi di sintomi polmonari e sotto guida medica. Trial clinici di remdesivir sono in corso in Cina e Usa”.

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Gli scienziati R.Burioni e Guido Silvestri

La seconda ipotesi scientifica è inerente ai  “farmaci immuno-modulatori.   Questi possono ridurre la cosiddetta ‘tempesta delle citochine’ che è alla base delle complicanze polmonari gravi. Tra essi  tocilizumbab”, l’anti-artrite che ha dato risultati promettenti all’ospedale Cotugno di Napoli contro forme di polmonite grave da Covid-19, “che è un anticorpo contro il recettore dell’interleuchina-6”, e “anakinra che è un anticorpo contro il recettore dell’interleuchina-1.

Sono allo studio anche farmaci che bloccano il Tnf e la tirosina-chinasi c-Abl”. Terza speranza: “Allo stadio pre-clinico, presso l’università di Gottingen in Germania, c’è il farmaco camostat mesilato” che inibisce una proteina necessaria al virus Sars-CoV-2 per aprire il ‘cancello’ che gli permette di penetrare la cellula bersaglio. Anche in Cina tutti i laboratori e il personale ricercatore lavora fino in fondo per arrivare al vaccino finale.

Conte: “Il momento è molto grave, dobbiamo tutti rinunciare a qualcosa per il bene dell’Italia”

 

Tutta l’Italia diventa zona protetta. Non ci sarà zona rossa, ma l’intera Italia sarà protetta”. Il premier Giuseppe Conte annuncia in conferenza stampa a Palazzo Chigi nuove misure per fronteggiare l’emergenza del virus

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“Adotteremo misure più forti e stringenti per poter garantire la tutela della salute di tutti. La decisione giusta di oggi è rimanere a casa” avverte il presidente del Consiglio annunciando il provvedimento ‘Io sto a casa’: “Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani e queste mani oggi più che mai devono essere responsabili”.

Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia”, “dobbiamo cambiare le nostre abitudini, non è facile, neanche per me, capisco che è difficile” sottolinea Conte. “Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare le proprie abitudini – rileva – Ma non c’è tempo, i numeri parlando di una crescita importante dei contagi“.

Entrando nel dettaglio, il premier spiega che è previsto “ il divieto di assembramento all’aperto e in locali pubblici“. Mentre “non è prevista per ora nessuna limitazione ai trasporti pubblici“. Tra le misure annunciate, la proroga della chiusura delle scuole fino a 3 aprile e lo “stop a manifestazione sportive, anche il calcio“.

Le nuove misure sono nel Dpcm che sto per firmare e andrà in Gazzetta stasera. Domani mattina saranno in vigore. La procedura è regolare. Ho sentito, su proposta del ministro della Salute, tutti gli altri ministri competenti – informa il premier – Abbiamo sentito anche i presidenti delle Regioni, in particolare il presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini e tutti hanno condiviso la necessità di estendere a tutta la penisola un unico regime. Chiaramente ho informato anche il presidente della Repubblica di questa iniziativa”.

Ci sarà un supercommissario per l’emergenza coronavirus? “Stiamo ragionando sulla necessità di potenziare la macchina organizzativa”, replica il presidente del Consiglio in conferenza stampa. “Voi lo chiamate supercommissario – dice – io avverto la necessità di un coordinamento per l’approvigionamento di macchinari e attrezzature sanitarie. E’ un ruolo che potremmo affiancare al capo della Protezione civile in questo momento”.

Conte spiega poi che “ci sarà un confronto con le opposizioni, il mio auspicio è coinvolgerle vista la gravità del momento”.

Papa Francesco: “In questo mondo, segnato dall’egoismo e dall’avidità, la luce di Dio è offuscata dalle preoccupazioni del quotidiano.

 

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Sono le 12, l’ora della recita della preghiera mariana, per la prima volta nella storia vaticana i il Papa parla e benedice da un maxchermo di una telecamera che, in diretta streaming, lo inquadra in piedi nella Biblioteca del Palazzo Apostolico.     Una misura resa necessaria  per contrastare il  Covid 19 che anche le autorità italiane e quindi il Vaticano, hanno aderito al fine di evitare folle o raggruppamenti che favoriscono la diffusione del coronavirus.

Papa  Francesco prima di iniziare la sua riflessione, chiama in causa proprio la piazza che non è quella rituale e  rivolgendosi in particolare ad un gruppo di fedeli che saluterà anche al termine della preghiera e che sono impegnati per la tutela della popolazione siriana :

È un po’ strana questa preghiera dell’Angelus di oggi, con il Papa “ingabbiato” nella biblioteca, ma io vi vedo, vi sono vicino. E anche vorrei incominciare ringraziando quel gruppo che manifesta e lotta “Per i dimenticati di Idlib”: grazie! Grazie per quello che fate. Ma questo modo di oggi di pregare l’Angelus lo facciamo per compiere le disposizioni preventive, così da evitare piccoli affollamenti di gente, che possono favorire la trasmissione del virus.

Subito dopo quindi il Papa  presenta il racconto della Trasfigurazione di Gesù e riporta ciascuno nei panni dei tre discepoli che Egli sceglie per mostrarsi nella sua dimensione ultraterrena e per chiamarli a stargli accanto come testimoni, nonostante i loro limiti e le loro incapacità.

Morte e Resurrezione: Gesù si “trasfigura” per far capire il mistero divino

Pietro, Giacomo e Giovanni, a cui Gesù aveva iniziato a parlare delle sofferenze, della morte e della resurrezione che lo attendevano, “non potevano accettare” questa prospettiva, per questo – spiega il Papa – Gesù li apre ad una “comprensione più piena del mistero della sua persona” e si trasfigura davanti ai loro occhi:

Attraverso l’evento meraviglioso della Trasfigurazione, i tre discepoli sono chiamati a riconoscere in Gesù il Figlio di Dio splendente di gloria. Essi avanzano così nella conoscenza del loro Maestro, rendendosi conto che l’aspetto umano non esprime tutta la sua realtà; ai loro occhi è rivelata la dimensione ultraterrena e divina di Gesù.

Essere testimoni di Gesù è un dono: lui sceglie secondo il suo disegno di amore

“Il suo volto brillò”, le “sue vesti divennero candide” e una “nube li coprì con la sua ombra”, narra il Vangelo, e la voce che risuonò dall’alto confermò ai discepoli “l’investitura” del Padre sul Figlio e il Suo invito ad ascoltarlo e seguirlo. Ma perchè “riservare” questo “privilegio” proprio a Pietro, Giacomo e Giovanni? Nel momento della prova il primo avrebbe rinnegato Gesù e gli altri due – avrebbero chiesto di avere i primi posti nel suo regno (cfr Mt 20,20-23):

Gesù però non sceglie secondo i nostri criteri, ma secondo il suo disegno di amorel’amore di Gesù non ha misura: è amore e Lui sceglie con quel disegno di amore. Si tratta di una scelta gratuita, incondizionata, un’iniziativa libera, un’amicizia divina che non chiede nulla in cambio. E come chiamò quei tre discepoli, così anche oggi chiama alcuni a stargli vicino, per poter testimoniare. Essere testimoni di Gesù è un dono che non abbiamo meritato: ci sentiamo inadeguati, ma non possiamo tirarci indietro con la scusa della nostra incapacità.

Non si ha il tempo di pregare, di pensare agli altri……

Noi tutti dunque come i tre discepoli prescelti, ma non perchè anche noi “siamo stati sul monte Tabor e abbiamo visto con i nostri occhi il volto di Gesù brillare”, bensì perchè – spiega Francesco –  “a noi pure è stata consegnata la Parola di salvezza, è stata donata la fede e abbiamo sperimentato, la gioia dell’incontro con Gesù.” E nel momento del timore anche a noi Gesù dice “Alzatevi e non temete”:

In questo mondo, segnato dall’egoismo e dall’avidità, la luce di Dio è offuscata dalle preoccupazioni del quotidiano. Diciamo spesso: non ho tempo per pregare, non sono capace di svolgere un servizio in parrocchia, di rispondere alle richieste degli altri… Ma non dobbiamo dimenticare che il Battesimo che abbiamo ricevuto ci ha fatto testimoni, non per nostra capacità, ma per il dono dello Spirito.

A Maria, in questo tempo di Quaresima, infine, l’affidamento del Papa perchè “ci ottenga quella docilità allo Spirito, che è indispensabile per incamminarci risolutamente sulla via della conversione”.

Al termine della recita dell’Angelus, il Papa rivolge il suo saluto in particolare al gruppo di associazioni, tra cui Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio e Ucoii, che con uno striscione manifestano il loro ringraziamento per aver pensato al dramma della Siria e in particolare dei civili di Idlib.

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Sembra una maledizione divina ma Conte – infaticabile Maciste – rilancia ulteriori misure per arginare il virus

 

Ancora un altro braccio di ferro dell’instancabile  presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, contro il virus che sta inginocchiando il mondo quasi una punizione divina.     Conte, dopo il successo dell’Ue che gli apre senza esitazioni, la porta dei finanziamenti necessari all’Italia per risollevare le imprese danneggiate e le famiglie,  afferma che “la correttezza dell’operato del governo è fuori discussione e fino a quando non  firmo il decreto definitivo può nascere incertezza e confusione tra i cittadini   Adesso il decreto è stato elaborato nella versione definitiva, sono pervenute le osservazioni delle regioni e  “abbiamo creato due aree, una riguarda la regione Lombardia e alcune province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. A questo territorio applichiamo un regime e misure restrittive più rigorose: vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita anche all’interno del territorio. Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro verso il proprio domicilio per necessità”, afferma.

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 Chi farà controlli sugli spostamenti? “Le forze di sicurezza. I cittadini dovranno motivare gli spostamenti. E’ improprio parlare di zona rossa -spiega-. In questo caso non abbiamo un divieto assoluto di trasferimento da quest’area del Nord, ma c’è la necessità di motivarlo”, dice Conte. “A chi ha sintomatologia con febbre maggiore di 37,5 gradi si raccomanda di rimanere a casa e contattare il medico: è bene che non si muovano. Ci sarà divieto assoluto di mobilità per soggetti in quarantena, ovvero risultati positivi al virus. Poi ci sono una serie di misure relative alle attività imprenditoriali, commerciali, sociali. Saranno consentiti eventi sportivi di atleti professionisti e categorie assolute o a porte chiuse o all’aperto senza presenza di pubblico”, aggiunge snocciolando i dettagli del provvedimento.

Non possiamo più permetterci aggregazioni“. “Sono sospese attività didattiche nelle scuole e nelle università, sono sospese le cerimonie. Sono chiusi i musei e i luoghi di cultura. Sono consentite attività di ristorazione nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro”, afferma, annunciando sanzioni per i gestori “che non faranno rispettare le norme“.

Stiamo affrontando un’emergenza nazionale senza sottovalutarla, abbiamo scelto il criterio della trasparenza. Ci stiamo muovendo con determinazione e coraggio, abbiamo due obiettivi: contenere la diffusione del contagio ed evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Non possiamo dedicarci ad una sola modalità, servono entrambe”, prosegue. “Alcune strutture ospedaliere sono già in difficoltà, abbiamo già predisposto il vincolo obbligatorio della solidarietà interregionale, c’è la possibilità di redistribuire pazienti tra le varie regioni. Posso annunciare che è stato sottoscritto un contratto per dar vita ad una linea di apparecchiature tutta italiana per terapia intensiva e subintensiva, abbiamo già 320 nuove apparecchiature, avremo 500 nuove apparecchiature al mesee ci stiamo adoperando per aumentare il numero”. “Ci rendiamo conto che tutte queste misure imporranno sacrifici, a volte piccoli e a volte molto grandi. Dobbiamo aderire tutti, non dobbiamo pensare di essere furbi. Dobbiamo tutelare la salute, dei nostri cari e soprattutto dei nostri nonni. Ci assumiamo la responsabilità politica di queste decisioni: state tranquilli, ce la faremo, saremo insieme, marceremo uniti e compatti. Speriamo che questa emergenza presto verrà superata”, dice prima di tornare sulle misure economiche previste dall’altro apposito decreto. “E’ il momento del rispetto dei ruoli. Vogliamo che tutti siano partecipi in questo impegno, ho molto apprezzato la volontà dell’opposizione di discutere. Sarà fatto. Invito i cittadini ad essere fiduciosi, ce la faremo. Non si ferma tutto, ma dobbiamo entrare nell’ottica che ci sono regole da rispettare, servono comportamenti responsabili. Lo dico a tutti, anche ai nostri figli”.

Intanto lanciano un accorato appello i governatori di Calabria e Puglia contro l’esodo verso il Sud dopo le nuove ulteriori misure per arginare il virus.il Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha firmato un'”ordinanza per obbligare alla quarantena chi arriva in Puglia dalla Lombardia e dalle 11 province del nord”. “Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: Fermatevi e tornate indietro. Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del Governo”.

State portando nei polmoni dei vostri fratelli e sorelle, dei vostri nonni, zii, cugini, genitori il virus che ha piegato il sistema sanitario del nord Italia – aggiunge Emiliano – Avreste potuto proteggervi come prescritto, rimanendo in casa e adottando tutte le precauzioni che ormai avrete imparato”. “Ma avete preso una decisione sbagliata – sottolinea – Non ho purtroppo il potere di bloccarvi, ma posso ordinarvi di comunicare il vostro arrivo ai medici di famiglia e di rimanere a casa in isolamento fiduciario per 14 giorni”. “Se volete evitare queste conseguenze, se siete in Lombardia o nelle altre province indicate, non tornate adesso in Puglia e se siete già in viaggio ritornate indietro. So cosa state provando. Ma dovete essere lucidi” conclude il governatore.

In una nota la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, (nella foto sotto) rivolgendosi ai calabresi, afferma: . Siamo preoccupati dell’esodo verso il Sud ed al lavoro senza sosta per preservare la nostra terra da chi non ha ben compreso la gravità del rientro senza controllo. Ritornare dal Nord in modo incontrollato mette in pericolo la nostra terra e gli affetti di tutti. Non fatelo. Fermatevi”.

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“Seguite le regole – aggiunge – proteggetevi e proteggeteci come prescritto. L’esodo incontrollato porterà all’aumento esponenziale del contagio anche da noi. E’ evidente che una sanità come quella calabrese, vessata da anni da tagli selvaggi, non è in grado di reggere una situazione di totale emergenza. Occorrono provvedimenti urgenti e seri di contenimento e sicurezza che non è nel potere della Regione emanare. Chiedo con forza un’assunzione seria di responsabilità da parte del governo nella gestione delle partenze”. “Il governo blocchi l’esodo verso la Calabria che rischia di innescare una bomba emergenziale, scrive allora aggiungendo: “Chiediamo immediati ed urgenti controlli sui treni e nelle stazioni dei pullman”.

Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”. A imporlo un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci (nella foto sotto). Ordinanza in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola, in cui il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni

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italiane e quelle previste dal comma 2 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità. ”Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha esortato Musumeci dal suo isolamento domiciliare dove si trova da ieri per precauzione dopo il contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti. Al primo tampone negativo di ieri sera ne seguirà un altro tra due giorni.

“D’intesa con Regione Campania, Prefettura, Questura, Asl e Protezione Civile è stato attivato un immediato servizio di presidio all’arrivo di bus e treni provenienti dalla zona rossa. Tutti i passeggeri sono sottoposti ad identificazione, controlli sanitari e quarantena obbligatoria”. Disposizioni del  sindaco di Salerno Vincenzo Napoli (nella foto sotto).

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