Prosegue il servizio (prezioso) della consegna della pensione a domicilio da parte dell’Arma

 

CARABINIERI E POSTE ITALIANE INSIEME PER CONSEGNARE LA PENSIONE AGLI ANZIANI
Foto Carabinieri.it
In virtù di una Convenzione  tra Poste e l’Arma dei Carabinieri, 23.000 pensionati di età pari o superiore a 75 anni potranno richiedere la consegna della pensione a domicilio per tutta la durata dell’emergenza da Covid-19, evitando così di doversi recare negli Uffici Postali.
Pubblichiamo appresso  il Comunicato apparso sul Portale dei Carabinieri.Eccolo:
“Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto una convenzione grazie alla quale tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione.

Genitori anziani e malati: che fare se un figlio si disinteressa?

L’accordo è parte del più ampio sforzo messo in atto dai due partner istituzionali, ciascuno nel proprio ambito di attività, per contrastare la diffusione del Covid-19 e mitigarne gli effetti, anche mediante l’adozione di misure straordinarie volte ad evitare gli spostamenti fisici delle persone, ed in particolare dei soggetti a maggior rischio, in ogni caso garantendo il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro. L’iniziativa permette anche di tutelare i soggetti beneficiari dalla commissione di reati a loro danno, quali, truffe, rapine e scippi.

In base alla convenzione appena sottoscritta i Carabinieri si recheranno presso gli sportelli degli Uffici Postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta. I pensionati potranno contattare il numero verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste o chiamarela più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni.

La collaborazione è frutto della consapevolezza di entrambi i sottoscrittori di ricoprire un ruolo strategico a sostegno del Paese e conferma la loro vocazione alla prossimità verso i territori e le categorie più fragili. Il risultato è scaturito dalla capacità dei Carabinieri e degli operatori di Poste Italiane di intercettare i fabbisogni della popolazione e riuscire, grazie alla presenza capillare sia dei Comandi Stazione Carabinieri sia degli Uffici Postali sull’intero territorio nazionale, a fornire un servizio efficace e solidale.

L’Arma dei Carabinieri e Poste Italiane continueranno ad assicurare il servizio di erogazione e consegna al domicilio delle pensioni agli ultra settantacinquenni per l’intera durata dell’emergenza Covid-19.

 

 

Diminuisce ancora il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Tristezza invece per i decessi :oggi 604

Aggiornamento rituale oggi dalla Protezione Civile : salgono a oltre 17mila i decessi Covid in Italia

Nelle ultime 24 ore ci sono state altre 604 vittime. Un dato che porta a 17.127 il totale dei decessi in Italia dall’inizio dell’emergenza. Aumenta però anche il numero delle persone guarite (24392 in totale, di cui 1555 solo nell’ultimo giorno) e calano le persone attualmente ricoverate: sono 258 in meno rispetto a ieri, per un totale di 28718. Tra le notizie positive del giorno vi è ancora quella relativa alla terapia intensiva dove si trovano attualmente 3792 persone, ben 106 in meno di ieri (il calo è arrivato al quarto giorno consecutivo).

I casi attualmente positivi sono 94067, più 880: è l’incremento più basso dal 10 marzo scorso. Le persone in isolamento domiciliare sono 61557. In tutto sono stati eseguiti 755445 tamponi. I casi totali di Coronavirus dall’inizio dell’emergenza sono 135586.

La Curva del virus scende, oggi 525 decessi , scende pure il numero dei pazienti in terapia intensiva

 

Sono 15887 i decessi in Italia nella crisi Covid-19.      Oggi registrati altri 525 decessi. . I guariti in totale sono 21815. I casi attualmente positivi sono 91246, le persone in isolamento domiciliare sono 58320, i pazienti ricoverati sono 28949 (-61). In calo (-17) anche il numero delle persone in terapia intensiva (3977).   Appresso i numeri espressi dal Dipartimento Protezione civile.

 

Si interrompe il trasferimento di pazienti dalla Lombardia, perché la situazione degli ospedali della Regione è tale per cui non c’è più bisogno di un alleggerimento delle terapie intensive”, dice Angelo Borrelli, capo dipartimento, comunicando una delle “buone notizie” della giornata. “Voglio ricordare che le buone notizie non ci devono portare ad abbassare la guardia, è fondamentale continuare a stare a casa e uscire solo per comprovate esigenze e necessità”, aggiunge, spiegando che “oggi registriamo il numero più basso di deceduti dal 19 marzo“.

Borrelli tiene a precisare e puntualizzare sull’uso della mascherina e perchè lui non l’indossa: “Ho detto che non indosso la mascherina perché negli ambienti in cui mi trovo posso rispettare le misure di distanziamento sociale. L’ordinanza della Lombardia va rispettata. E’ importantissimo l’uso della mascherina negli ambienti in cui non si riesce a rispettare la distanza in modo rigoroso, nella metropolitana o nei supermercati. Le mascherine evitano la diffusione del contagio, io sono qui dentro tutto il giorno e non porto la mascherina perché non posso trovarmi esposto al rischio con più persone nello stesso ambiente”, afferma.

Nel nostro Paese si è avviata una fiorente attività di produzione di mascherine ad uso della popolazione, l’Iss per quanto riguarda le mascherine chirurgiche ha ricevuto una serie di richieste che vanno autorizzate, per le mascherine ad uso della popolazione non ci sono particolari formalità, quindi credo che le produzioni che si sono avviate consentiranno di rendere possibile la fornitura di mascherine a tutta la popolazione

Piano antiCovid in Sicilia: per la degenza pronti 3405 posti

Trasferito intero reparto a Savona -

La Sicilia pronta con un piano anticovid in attesa del definitivo e benedetto vaccino. La guerra al coronavirus che dovrebbe raggiungere il suo apice tra il 10 e il 20 aprile si combatterà anche con una rete ospedaliera che a regime potrà contare su 3.405 posti letto: 2.800 per la degenza ordinaria e 605 per la terapia intensiva.

Allo step del 10 aprile l’assessore Ruggero Razza, che ha firmato il piano con il dirigente generale Mario La Rocca, prevede una disponibilità del 70%. Dieci giorni dopo la copertura dei posti previsti sarà totale.

Il piano sanitario d’emergenza prevede altre ipotesi coerentemente con l’evoluzione della pandemia. Nel picco massimo, ha detto l’assessore e vice presidente della Regione Gaetano Armao, in Sicilia il dato dei contagiati potrà oscillare tra 4.500 e 7.500 pazienti.

Palermo e Catania avranno la disponibilità più alta: 846 posti (di cui 162 per la terapia intensiva) Palermo e 833 (141 per la terapia intensiva) Catania. I presidi attivati a Messina dispongono di 561 posti (115 per la terapia intensiva). Nelle tre città metropolitane si sono registrati i focolai più attivi. 

Questo il quadro completo dei posti di degenza in Sicilia (fornito dall’Assessorato regionale alla Sanità) 218 posti ad Agrigento (174 di degenza ordinaria e 24 di terapia intensiva); 191 a Caltanissetta (155 e 36); 833 a Catania (692 e 141); 172 a Enna (150 e 22); 561 a Messina (446 e 115); 846 a Palermo (684 e 162); 174 a Ragusa (170 e 40); 224 a Siracusa (194 e 30); 180 a Trapani (145 e 35).

“Tra i centri anti Covid individuati -ritiene l’assessore alla Sanità- c’è il caso particolare dell’ospedale Giglio di Cefalù. Secondo il piano regionale avrà 40 posti complessivi destinati ai pazienti positivi al virus. Tale  struttura sarà utilizzata solo nella fase più acuta della pandemia”.

FASE ACUTA EMERGENZA: CONTE PROROGA LE MISURE FINO AL 13 APRILE-

Imprese in crisi sul territorio, dinamico il tessuto ...

Giuseppe Conte è intervenuto stasera nei Tg per comunicare la proroga delle misure fino al 13 aprile.. “Il nostro Paese sta attraversando la fase acuta dell’emergenza, abbiamo superato 13155 decessi, è una ferita che mai potremo sanare. Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive, di alleviare disagi e risparmiarvi i sacrifici. Si iniziano a vedere gli effetti positivi delle misure restrittive ma non siamo in condizione ancora di poter iniziare ad abbracciare una prospettiva diversa”….

immagine di Giuseppe Conte

“Se smettessimo di rispettare le regole e iniziassimo ad allentare le misure, tutti gli sforzi sarebbero vani e pagheremmo un prezzo altissimo. Oltre al costo psicologico, economico e sociale che stiamo affrontando, saremmo costretti a ripartire di nuovo. C’è una sparuta minoranza di persone che non rispettano le regole, abbiamo disposto sanzioni severe e multe onerose: non possiamo permetterci che l’irresponsabilità di alcuni possa comportare un danno per tutti. Dobbiamo rispetto a chi rischia la propria salute, come il personale medico direttamente esposto, e lo dobbiamo ai lavoratori che ogni giorno mandano avanti il paese”, prosegue. “Mi dispiace che le misure capitino nel momento della Pasqua, un momento di serenità, condivisione, pace e amore. Lo dico dispiaciuto, dovremo affrontare anche i giorni di festività con un regime restrittivo”,….

Questo sforzo ci consentirà di valutare una prospettiva con gli esperti. Inizieremo a programmare un allentamento delle misure quando sarà possibile, non sono nella condizione di dire quando”, dice, evidenziando che sulla base del confronto con il comitato tecnico-scientifico “inizieremo a valutare la prospettiva di entrare nella fase 2, di convivenza col virus, per poi entrare nella fase 3, l’uscita dall’emergenza e la riprese dalle attività lavorative e sociali. La fase 3 è la fase della ricostruzione e del rilancio“.

Una minima novità che abbiamo introdotto in questo decreto riguarda le sedute di allenamento degli atleti: le sospendiamo, per evitare che alcune società possano pretendere la prestazione sportiva nella forma dell’allenamento“…….Gli atleti potranno allenarsi comunque in modo individuale.

Capitolo bambini: “Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio dei bambini. In fase di interpretazione abbiamo detto che se un genitore va a fare la spesa, si può consentire l’accompagno di un bambino. Ma questo non significa che si possa andare a spasso. Non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione e di guardia proprio ora che si vedono risultati positivo”.

 

A livello sanzionatorio il Decreto ha previsto una multa che va dai 400 ai 3000 euro per chi trasgredisce le misure restrittive adottate. Nei casi di mancato rispetto delle misure previste per pubblici esercizi o attività produttive o commerciali, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

“Sono soddisfatto e orgoglioso – ha precisato il Presidente del Consiglio – della reazione che gli italiani stanno avendo nel rispettare le prescrizioni che abbiamo fornito. Le Forze dell’ordine stanno facendo un’attenta verifica, ma la maggior parte dei cittadini si sta conformando a queste nuove regole. Questo ci deve rendere tutti particolarmente orgogliosi.”

Smentita la proroga dell’emergenza al 31 luglio

Giuseppe Conte ha anche smentito l’ipotesi della proroga con questo Decreto legge dell’emergenza fino al 31 luglio 2020. Conte ha ricordato che “a fine gennaio era stato deliberato lo stato di emergenza nazionale per uno spazio di 6 mesi, ma ciò non significa che le misure restrittive, che in questo momento sono in vigore, saranno prorogate fino al 31 luglio.”

“Sono fiducioso – ha dichiarato Giuseppe Conte – che ben prima di quella scadenza ipotizzata all’inizio si possa ritornare alle nostre abitudini di vita, anzi ad un migliore stile di vita.”

Afferma infine  Conte riferendosi al confronto in sede Ue e rispondendo ad una domanda on line di un giornalista: “Sono stato molto chiaro con gli omologhi europei. Visto che ci si affannava a parlare del Mes, ho detto che è inadeguato per questa emergenza. E’ nato per accompagnare singoli stati fuori da situazioni di tensione finanziaria, è nato per shock asimmetrici. Noi stiamo vivendo uno tsunami che non ha nulla a che fare con shock asimmetrici”, dice Conte riferendosi al confronto in sede Ue. “Se il Mes verrà snaturato e posto in un ampio pacchetto di ventagli, per cui i soldi vengano resi accessibili ai paesi senza condizionalità preventive o successive, può essere uno strumento per mettere in piedi una strategia europea articolata su tanti altri strumenti”…….

 

PANDEMIA PLANETARIA: SOLO IN ITALIA SALGONO A 11591 DECESSI FINORA

Le 12 catastrofi che potrebbero portare alla fine del mondo ...

Secondo i dati  forniti da Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione Civile,salgono a 11591 i morti in Italia per Coronavirus, con altri 812 decessi nelle ultime 24 ore.  Ci sono 1590 guariti in più rispetto a ieri, per un totale di 14620. Crescono in maniera minore i casi attualmente positivi, che raggiungono un totale di 75528 (+1648, ieri i contagiati erano aumentati di 3815): si trovano in isolamento domiciliare 43752 persone, mentre 27795 sono ricoverate con sintomi e 3981 (+75) in terapia intensiva. Intanto l’Italia ha superato i 100mila casi totali, arrivando a 101.739 contagiati dall’inizio dell’emergenza.

Stiamo assistendo a dati che, con la sola eccezione dei pazienti deceduti per i quali abbiamo detto che abbiamo bisogno di un intervallo più lungo, vanno nella stessa direzione presa negli ultimi giorni. Continua il calo del numero dei soggetti positivi e quello di coloro che sono ricoverati in terapia intensiva non è più così marcato come a inizio settimana”, ha rimarcato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, nel corso della  conferenza stampa alla Protezione Civile.

Coronavirus in Sicilia, 1408 contagiati559 sono ricoverati, 75 in intensiva

In Sicilia: dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 14.758.
Di questi sono risultati positivi 1.555 (+95 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.408 persone (+78).

Sono ricoverati 559 pazienti (+37 rispetto a ieri), di cui 75 in terapia intensiva (+4), mentre 849 (+41) sono in isolamento domiciliare, 71 guariti (+6) e 76 deceduti (+11).

Gli attuali positivi nelle varie province:

Caltanissetta, 63 (19, 3, 4);

Catania, 405 (142, 16, 27);

Enna, 183 (120, 1, 11);

Messina, 280 (128, 8, 17);

Palermo, 229 (81, 17, 7);

Ragusa, 30 (8, 3, 2);

Siracusa, 62 (34, 21, 6);

Trapani, 70 (26, 0, 1).

La Ue alla ricerca di una intesa per uscire dalla crisi del coronavirus

Un ruolo determinante investe la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, di equilibrare il dibattito contrastante sul debito comune fra gli Stati membri per far uscire dalla crisi Paesi creatori dell’Ue come l’Italia.     Non dovrà esserci  una spaccatura tra gli Stati membri perchè hannola  capacità di affrontare gli effetti della crisi. Questa è la base sulla quale sta lavorando”.

Il Parlamento elegge Ursula von der Leyen Presidente della ...

E’ per questo – avverte l’Ue  – che l’Mff (il bilancio pluriennale dell’Ue, ndr) è un elemento così centrale del piano di ripresa che presenteremo”. A parte questo, prosegue, “quello che diciamo è che tutte le opzioni sono sul tavolo: servono opzioni che siano veloci, efficaci e basate sul consenso tra tutti gli attori, e in particolare tra gli Stati membri. Questa è la chiave – sottolinea – per avere una risposta all’altezza delle sfide che la crisi provocata dal coronavirus ci pone di fronte“.

 

“Ciascuno ha la sua visione su qual è il mezzo migliore per uscire dalla crisi e per ritrovare il cammino verso un’economia sana”.

Bisogna trovare un consenso – prosegue – perché senza consenso non avremo un’uscita dell’Ue dalla crisi che sia coerente e solidale. E’ normale che ci sia un dibattito: dobbiamo prendere il tempo per dibattere. Abbiamo agito immediatamente per dare agli Stati membri il modo per uscire dalla crisi”. 

Siamo democrazie – è normale e sano che ci siano dei dibattiti. Non capisco perché dubitiamo sempre di noi stessi: l’Ue ha superato crisi enormi nella sua storia, recente e più lontana. Siamo sempre usciti con successo da queste crisi e lavoriamo per superare anche questa crisi“.

Il discorso di Giuseppe Conte sul coronavirus - Il Post

L’Ue  discute “sulla base di questi valori, che sono i valori delle democrazie, che hanno l’abitudine di discutere, di mettere i problemi sul tavolo e di confrontare i vari problemi e, in ultima analisi, per trovare il modo di agire insieme. E’ su questo -è l’opinione dell’Ue – che lavoriamo“.

 

 

IL SANTO PADRE RIVOLGE UN APPELLO DI MISERICORDIA PER IL POPOLO CARCERARIO

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 Il Santo Padre ha letto   il Vangelo di Giovanni centrato sulla sofferenza di Gesù per la morte dell’amico Lazzaro, ricordando a ciascuno che l’amore di Dio è onnipotente e che siamo stati creati per la vita

Dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, ancora una volta in streaming a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza Coronavirus, Papa Francesco  commenta il passo sulla risurrezione dell’amico Lazzaro, invitandoci a togliere dai nostri cuori ogni pietra che sa di morte, per far rifiorire la vita che viene da Cristo: “Senza di Lui non solo non è presente la vita – dice Francesco – ma si ricade nella morte”. “Gesù si fa vedere come il Signore della vita, quello che – – è capace di dare la vita anche ai  morti”. 

La sofferenza di Gesù per l’amico Lazzaro

È un Gesù profondamente commosso, che scoppia in pianto per la morte di un amico caro come Lazzaro e per la sofferenza delle sue sorelle Marta e Maria, quello che l’evangelista Giovanni presenta in questa quinta domenica di Quaresima. Un’immagine quasi eguale a quella odierna dove al dramma del tremendo virus si associa quello dei cari familiari di non poter accarezzare od avvicinare il caro estinto. Un dolore atroce. E Gesù, “con questo turbamento nel cuore, va alla tomba, ringrazia il Padre che sempre lo ascolta, fa aprire il sepolcro e grida forte: «Lazzaro, vieni fuori!» ). E Lazzaro esce con «i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario»

Qui tocchiamo con mano che Dio è vita e dona vita, ma si fa carico del dramma della morte. Gesù avrebbe potuto evitare la morte dell’amico Lazzaro, ma ha voluto fare suo il nostro dolore per la morte delle persone care, e soprattutto ha voluto mostrare il dominio di Dio sulla morte.

Togliere le pietre dal cuore

Si concretizza, in questo passo del Vangelo –  – l’incontro tra la fede dell’uomo e l’onnipotenza dell’amore di Dio. Come “una doppia strada”, spiega. Da una parte, Maria e Marta e “tutti noi”, rappresentati in quell’espressione: “Se tu fossi stato qui!…. Dall’altra la risposta di Gesù al problema della morte è : “Io sono la Risurrezione e la vita…Abbiate fede!”:

In mezzo al pianto continuate ad avere fede, anche se la morte sembra aver vinto. Togliete la pietra del vostro cuore! Lasciate che la Parola di Dio riporti la vita dove c’è morte.

Dio – afferma il Santo Padre  – non ci ha creati per la tomba, ci ha creati per la vita, bella, buona, gioiosa”, dunque anche oggi l’invito che Gesù ripete a ciascuno è a “togliere la pietra”, a liberarci da ogni traccia di morte entrata nel mondo “per invidia del diavolo”:

Siamo chiamati a togliere le pietre di tutto ciò che sa di morte:ad esempio l’ipocrisia con cui si vive la fede, è morte; la critica distruttiva verso gli altri, è morte; l’offesa, la calunnia, è morte; l’emarginazione del povero, è morte. Il Signore ci chiede di togliere queste pietre dal cuore, e la vita allora fiorirà ancora intorno a noi. Cristo vive, e chi lo accoglie e aderisce a Lui entra in contatto con la vita. Senza Cristo, o al di fuori di Cristo, non solo non è presente la vita, ma si ricade nella morte.

Compassionevoli come Gesù: appello per i carcerati

Afferma il Pontefice:c’è il pianto, il dolore, la morte ma la fede è la nostra salvezza.”Per l’azione e la forza dello Spirito Santo –   il cristiano è una persona che cammina nella vita”, una creatura “nuova”, una “creatura per la vita”. Dunque la risurrezione di Lazzaro è anche segno di questa “rigenerazione” del credente. Infine, la raccomandazione a essere, con l’aiuto di Maria, compassionevoli come Gesù, che ha fatto suo il nostro dolore: l‘appello ad avere misericordia per il popolo carcerario che versa in cattive , disumane condizioni.

La Vergine Maria ci aiuti ad essere compassionevoli come il suo Figlio Gesù, che ha fatto suo il nostro dolore. Ognuno di noi sia vicino a quanti sono nella prova, diventando per essi un riflesso dell’amore e della tenerezza di Dio, che libera dalla morte e fa vincere la vita.

Successivamente il Papa, ha voluto, anche questa domenica, affacciarsi dalla finestra su una Piazza San Pietro completamente vuota, per le restrizioni decise per contrastare il diffondersi del Coronavirus, e ha dato la sua benedizione.

Infermieri eroici nella lotta al Covid-: 9448 domande volontarie per aiutare chi è prossimo alla morte

MEDICI ED INFERMIERI STREMATI ED ESAUSTI, MA NON MOLLANO, A CONTATTO QUOTIDIANO CON LA MORTE

Salgono a  10779 i morti in Italia per il coronavirus.  Nelle ultime 24 ore sono stati 756 i decessi.

Secondo i dati della Protezione civile -diffusi dal Capo dell’Ente, Angelo Borrelli -i guariti in totale sono 13030 (+646). I casi attualmente positivi sono 73880 (+3815): in isolamento domiciliare 42.588 persone, 27386 sono ricoverate con sintomi e 3906 (+50) in terapia intensiva.

“Nel fine settimana abbiamo registrato un calo nel numero dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. Si tratta di un dato molto importante”, ha spiegato Luca Richeldi, direttore dell’Unità di Pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma, intervenuto oggi alla conferenza stampa alla Protezione Civile.
Non c’è dubbio che “si tratta di una battaglia molto lunga”- ha osservato lo studioso – e che “dobbiamo essere rigorosi nel rispetto delle misure. Non dobbiamo abbassare la guardia”.

Borrelli ha voluto “ringraziare il popolo albanese e il presidente Edi Rama per le parole con cui ha commentato la partenza di 30 tra medici e infermieri: ha dimostrato una vicinanza non solo geografica al nostro Paese rinnovando un rapporto reciproco con il dipartimento della Protezione Civile che va avanti da anni”. Poi, ha reso noto che “ieri sera si è chiusa la call per gli infermieri e abbiamo ricevuto 9448 domande, il 55% sono donne, il 45% sono uomini. Il 50% degli infermieri sono specializzati nei settori sanitari di emergenza e urgenza”.

“La maggior parte delle domande -ha spiegato Borrelli- proviene da Lazio, Lombardia e Campania e stiamo procedendo con l’individuazione del primo contingente di infermieri da far partire“.

 

Coronavirus in Sicilia, contagiati in 1330Ricoverati in 522, anxora 71 in rianimazione

La situazione in Sicilia come comunicato dalla Regione Siciliana-Dipart.Protezione civile

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 13.814. Di questi sono risultati positivi 1.460 (+101 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.330 persone (+88). Sono ricoverati 522 pazienti (+10 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (invariato), mentre 808 (+67) sono in isolamento domiciliare, 65 guariti (+5) e 65 deceduti (+8).

MATTARELLA: “DOBBIAMO PENSARE AL DOPO-EMERGENZA, ESPRIMERE RICONOSCENZA AI MEDICI ,INFERMIERI….”

 

Commovente e drammatico discorso di Mattarella alla Nazione sul dramma che l’Italia sta vivendo”Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia, abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori e la generazione più anziana stanno pagando un prezzo altissimo”.

“Nell’Unione europea la Banca centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei Capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni

Sono indispensabili -aggiunge- ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni del nostro Continente. Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse“.

Mattarella si rivolge ai cittadini nella “difficile emergenza per condividere alcune riflessioni, ne avverto il dovere”. “Un pensiero alle persone che hanno perso la vita in questa epidemia e ai loro familiari. Il dolore del distacco è stato ingigantito dalla sofferenza non poter essere vicini. Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia, abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territorio e la generazione più anziana stanno pagando un prezzo altissimo”.

Desidero esprimere rinnovata riconoscenza per chi sta fronteggiando per tutti noi la malattia con instancabile abnegazione, i medici, gli infermieri, l’intero personale sanitario cui occorre, in ogni modo, assicurare tutto il materiale necessario. Numerosi sono rimasti vittime del loro impegno generoso”. “Insieme a loro ringrazio i farmacisti, gli agenti delle forze dell’ordine nazionali e locali, coloro che mantengono in funzione le linee alimentari, i servizi e le attività essenziali, coloro che trasportano i prodotti necessari, le forze armate. A tutti loro va la riconoscenza della Repubblica, come va a scienziati e ricercatori che lavorano per trovare terapie e vaccini contro il virus, ai tanti volontari impegnati per alleviare le difficoltà delle persone più fragili, alla Protezione Civile che lavora senza soste e al commissario nominato dal governo, alle imprese che hanno riconvertito la produzione, agli insegnanti che mantengono il dialogo con gli studenti, a coloro che assistono i nostri connazionali all’estero”

La risposta così pronta e numerosa di medici disponibili a recarsi negli ospedali più sotto pressione è un ennesimo segno della generosa solidarietà che sta attraversando l’Italia”. “Vorrei inoltre ringraziare tutti voi, i sacrifici di comportamento che le misure indicate dal governo richiedono a tutti sono accettati con grande senso civico, dimostrato in amplissima misura dalla cittadinanza“.

Da alcuni giorni vi sono segnali di rallentamento della crescita di nuovi contagi rispetto alle settimane precedenti, non è un dato che possa rallegrarci perché si tratta sempre di tanti nuovi malati e soprattutto perché è accompagnato da tanti nuovi morti, anche oggi c’è un numero dolorosamente elevato di nuovi morti. Però quel fenomeno fa pensare che le misure di comportamento adottate stanno producendo effetti positivi e quindi rafforzano la necessità di continuare a osservarle scrupolosamente finché sarà necessario“…

“Il senso di responsabilità dei cittadini è la risorsa più importante su cui può contare uno stato democratico in un momento come quello che stiamo vivendo. La risposte collettiva che il popolo italiano sta dando nell’emergenza è oggetto di ammirazione anche all’estero, come ho potuto constatare nei tanti colloqui telefonici con Capi di stato stranieri. Molti  Capi di stato e di governo non solo hanno espresso la loro vicinanza all’Italia, da diversi dei loro stati sono giunti sostegni concreti, tutti mi hanno detto che i loro paesi hanno preso decisioni seguendo quanto fatto in Italia”..

Nel nostro paese, come ho ricordato, sono state prese misure molto rigorose ma indispensabili, con norme di legge, sia all’inizio che dopo la fase di necessario continuo aggiornamento, norme quindi sottoposte all’approvazione del Parlamento. Sono state approntati e sono nel corso dell’esame parlamentare provvedimenti di sostegno per i tanti settori della vita sociale ed economica colpiti. Altri provvedimenti sono preannunciati -dice ancora-. Conosco e comprendo bene la profonda preoccupazione e l’incertezza che molte persone provano per il futuro del proprio lavoro. Dobbiamo compiere ogni sforzo perché nessuno sia lasciato indietro. Ho auspicato e continuo a farlo che queste risposte possano essere il frutto di un impegno comune fra tutti: soggetti politici di maggioranza e opposizione, soggetti sociali, governi dei territori. Unità e coesione sono indispesabili in questa condizione”. L’ultima considerazione: “Dobbiamo iniziare a pensare al dopo-emergenza, alle iniziative e alle modalità per rilanciare gradualmente ma con determinazione la nostra vita sociale e la nostra economia. Nella ricostruzione, il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé. Le prospettive del futuro sono ancora una volta alla nostra portata. Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici, vi riusciremo certamente insieme anche questa volta.