Covid-19: registrati oggi altri 722 decessi. In terapia intensiva si contano 3.848 pazienti.In Sicilia 47 decessi

Casa di cura oculistica Santa Lucia - per la salute dei tuoi occhi

 

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute sono 25.853 i nuovi contagi da Covid-19 in Italia. Da ieri sono stati registrati altri 722 morti. I tamponi effettuati sono stati 230.007. In terapia intensiva ci sono al momento 3.848 persone (+32 da ieri). Da ieri si contano 31.819 guariti, il totale sale a 637.149.

CAMPANIA – Sono 2.815 i nuovi contagi da Coronavirus in Campania e 47 i morti  Mentre sono 23.130 i tamponi esaminati nelle ultime 24 ore: la percentuale di tamponi positivi sul totale dei tamponi esaminati è pari al 12,1%.

CALABRIA – Sono 355 i nuovi contagi da Coronavirus in Calabria . Da ieri sono stati registrati altri 7 morti.

BASILICATA – Sono 329 i nuovi contagi da Coronavirus in Basilicata i. I decessi per il Covid nella Regione sono stati tre nelle ultime 24 ore.

SICILIA – Sono 1317 i nuovi contagi da Coronavirus in Sicilia secondo il bollettino reso noto oggi, portando il numero totale a 38.320. Da ieri sono stati registrati altri 47 morti.

Scende il numero dei decessi -431- e migliora la situazione nelle terapie intensive- Quasi fermata la pandemia in Sicilia

 

 

Sono 431 i morti in Italia per il Covid 19 nelle ultime 24 ore. Sale quindi a 19.899 il numero delle vittime nel Paese dall’inizio dell’emergenza. I dati testimoniano però una situazione in lieve miglioramento anche per quanto riguarda il numero dei decessi, che ieri erano stati 619.


 

I guariti totali sono 34.211, con un incremento di 1.677 unità nelle ultime 24 ore. I casi attualmente positivi, nel complesso, sono 102.253 (+1.984). In isolamento domiciliare 71.063 persone, i ricoverati con sintomi sono 27.847. Continua a migliorare anche la situazione nelle terapie intensive dove si trovano attualmente 3.343 pazienti, 38 in meno rispetto a ieri. I casi totali di Coronavirus dall’inizio dell’emergenza sono 156.363. Superato il milione di tamponi eseguiti, in totale 1.010.193.

Vediamo meglio in Sicilia..Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 36.098 (+2.311 rispetto a ieri). Di questi sono risultati positivi 2.416 (+52), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.030 persone (+29), 223 sono guarite (+14) e 163 decedute (+9).

Degli attuali 2.030 positivi, 605 pazienti (-15) sono ricoverati – di cui 53 in terapia intensiva (-5) – mentre 1.425 (+44) sono in isolamento domiciliare.      Gli attuali positivi nelle varie province:        Agrigento, 123 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 110 (21, 8, 10); Catania, 573 (132, 57, 59); Enna, 289 (180, 16, 20); Messina, 354 (134, 40, 35); Palermo, 316 (68, 41, 19); Ragusa, 57 (6, 4, 5); Siracusa, 99 (50, 39, 10); Trapani, 109 (14, 16, 4).

Coronavirus: tragedia senza fine (oltre diecimila decessi finora: 889 morti rispetto a ieri)

Reparto Ospedaliero Ospedale - Foto gratis su Pixabay

Sono 10023 le persone morte in Italia per coronavirus. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 889 decessi, secondo i dati diffusi da Angelo Borrelli, capo dipartimento, tornato a tenere la conferenza dopo l’assenza di qualche giorno per febbre.

I guariti nel complesso sono 12384 (+ 1434). Dall’inizio dell’emergenza sono 12.384. I casi attualmente positivi sono 70065 (+ 3651): in isolamento domiciliare sono 39533 persone, 26676 sono ricoverate con sintomi e 3856 in terapia intensiva.

I nuovi positivi sono 3.651. Ieri se ne erano registrati 4.401, giovedì 4.492 , mercoledì 3.491, martedì 3.612 e lunedì 3.780.

Se non fossero state adottate misure così drastiche – ha spiegato Borrelli – registreremmo ben altri numeri e le strutture sanitarie che sono in situazione critica in alcune regioni sarebbero in situazione ben più drammatica. Ci saremmo trovati in una situazione insostenibile”. “Credo che le misure che sono state adottate siano state le più appropriate in quel momento storico nel quale si poneva la decisione” ha aggiunto, rispondendo a una domanda sulla mancata chiusura di Alzano Lombardo e Nembro all’inizio dell’emergenza.

– “C’è stato un problema nel reperire i materiali perché nel mondo si è aperta la corsa all’accaparramento di questi prodotti” ha detto il capo della Protezione Civile. “Noi siamo partiti quando c’è stata l’esigenza e quando è stata prefigurata l’attività di potenziamento delle strutture. La Protezione civile nazionale si è mossa tempestivamente, questa è la mia opinione, convinzione e certezza”. “Il tema – ha aggiunto – è stato quello di dover mettere in conto una produzione nazionale inesistente. Ieri sera ha ricordato il commissario che l’unica impresa che produce ventilatori in Italia è stata ingaggiata dalla Protezione civile a garantire una fornitura di 125 ventilatori a settimana, è stata potenziata dallo Stato e adesso ne fornirà più di 350 a settimana. Siamo intervenuti con il commissario Arcuri per potenziare la capacità di risposta in questo settore”.

“Sicuramente la Protezione Civile è a disposizione con tutte le proprie strutture e questo è un tema all’attenzione del governo, presto avrete anche delle notizie su come risolvere questa questione” ha detto Borrelli. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte come in ogni occasione. La nostra forza è il volontariato, le strutture di protezione civile a livello territoriale sono già mobilitate. Già vengono impiegati i nostri volontari per andare a fare la spesa per chi non riesce ad andarci, quindi saremmo pronti anche a distribuire pacchi alimentari o quello che serve nell’ipotesi di necessità”.

Coronavirus in Sicilia, i contagiati sono 1242In ospedale 542 pazienti e 71 in intensiva

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 13.096.
Di questi sono risultati positivi 1.359 (+99 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.242 persone (+74).

Sono ricoverati 512 pazienti (+12 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (-4), mentre 730 (+62) sono in isolamento domiciliare, 60 guariti (+7) e 57 deceduti (+18, ma riferito agli ultimi due giorni).

Riportiamo la statistica odierna sulle persone riten ute  positivi nelle varie province:

Agrigento, 55 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto);

Caltanissetta, 50 (19, 3, 4);

Catania, 350 (127, 16, 21);

Enna, 158 (92, 1, 9);

Messina, 262 (133, 3, 14);

Palermo, 213 (80, 14, 5);

Ragusa, 29 (9, 3, 0);

Siracusa, 64 (26, 18, 2);

Trapani, 61 (26, 0, 1).

SFIDA GLOBALE AL COVID-19 CHE FLAGELLA IL MONDO E COSTRINGE AD USCIRE DALLE ABITUDINI E DA UNA VITA PROGRAMMATA

Risultato immagini per immagine di posti letto in ospedali

 

di   R.Lanza

Non c’è tregua, un attimo di respiro.  Un impegno coinvolgente ,una sfida globale che affonda i suoi artigli nell’antropologia umana, costringendo ognuno di noi a rivedere le sue abitudini, le sue sfere di quotidianità, in nome di un’emergenza che si accresce ogni giorno di più . 

E’ persino commovente l’impegno straordinario e l’energia del premier Conte che tra una edizione straordinaria e l’altra dei tg e mass-media , invita l’Italia a resistere, a non demordere in questa impari lotta contro l’invisibilità.       Sotto alcuni aspetti il virus che discende dal vampiro pipistrello ci insegna -proprio come fanno questi volatili- a convivere in amicizia e a scambiarsi l’un con l’altro il cibo – a capire meglio i valori dell’umanità e della solidarietà  .    Che tutto nella vita è provvisorio .    E’ una una stagione da fase bellica...

Alcuni spunti li offre Interris. Afferma il quotidiano cattolico: “Nella letteratura che la ancor breve storia del coronavirus ha prodotto, specie nelle fasi iniziali, ha preso piede la chiave di volta che vedeva nel virus una minaccia riconducibile al bioterrorismo, ipotesi inizialmente accolta (perlomeno in forma di dibattito) poi via via accantonata alla luce della ben più urgente opera di contrasto. Del resto, secondo il professor Jean-Pierre Darnis, consigliere scientifico dello Iai e professore associato all’Università di Nizza Sophia-Antipolis, si tratta di un riflesso classico delle situazioni di emergenza: “Farsi paura e aver paura. E’ un desiderio antropocentrico – – pensare che le cose siano da ricondurre a un atto doloso. La maggior parte dei rischi, però, sono incidentali o naturali. Che l’uomo possa entrarci o meno in qualche modo è vero ma non sono assolutamente riconducibili a un dolo”.

Nel caso del coronavirus, l’impressione è di trovarsi di fronte a una prova non nuova per il genere umano ma, di rimando, profondamente diversa dalle precedenti nei suoi effetti più tangibili: “Abbiamo un evento pandemico che di per sé non rappresenta una novità ma, nello specifico, mette in ginocchio le capacità ospedaliere, perché intasa pronto soccorso e reparti di terapia intensiva. E da questo si crea una completa rottura della catena ospedaliera sulle cure, anche quelle non legate a questa patologia. Purtroppo è una situazione molto difficile ma da questo nesso, che può sembrare molto settoriale e non contraddice il fatto che molte delle persone che prendono questa malattia hanno sintomi molto lievi, si crea una violenza sulla società che sta producendo effetti a catena fino a pochi giorni fa non pensabili”. Una crisi innanzitutto sociale, che rimette in discussione “il senso di sicurezza, affidamento, di senso civile e anche di democrazia”. Uno scenario molto particolare, “immaginato ma come frutto di un attacco terroristico. E’ qualcosa di estremamente preoccupante ma che possiamo definire naturale”.

Secondo Darnis, “un attentato terroristico probabilmente non sarebbe arrivato a una tale potenza. Non è un paragone poi così calzante, distoglierebbe lo sguardo dalla posta in gioco attuale. Abbiamo un’epidemia dirompente sugli effetti che ha sull’intasamento degli ospedali, in Lombardia ma si prospetta anche in tutta l’Italia come è stato in Cina a Wuhan. Noi non abbiamo purtroppo imparato dall’esempio cinese. La situazione ci sta portando a uno scenario di guerra, perché si rifà alla psicologia delle grandi battaglie dell’Ottocento, in cui all’entrata delle tende si diceva ‘quello sì, quello no’”. Un passo indietro di fatto, che ha colto impreparata la società occidentale: “C’è un rischio, in alcune parti già concreto, di un crollo. Ed è molto grave, perché questo può inceppare l’intera società”.

Siamo usciti dal binario delle nostre abitudini e nostre vite programmate. . Le notizie che arrivano dagli Usa sono molto preoccupanti perché trasferiscono la mente a scenari che finora avevamo visto solo in tv, dove vedevamo popolazioni di zoombie infetti contrapposti a pochi mortali viventi

Assetti geopolitici

“In un momento storico in cui si ha a che fare con un’epidemia su scala globale, -sottolineano  gli studiosi-sarebbe impossibile non considerare l’impatto che questa potrebbe avere su un piano geopolitico. Forse non tale da ridisegnare gli assetti in sé ma, forse, sufficiente a influire in parte sulle relazioni internazionali. Se non altro per la scarsa sintonia mostrata nel fronteggiare l’emergenza da parte dei vari Stati, soprattutto quelli europei, che hanno portato all’isolamento di alcuni e a un’incertezza sulle situazioni reali in altri. Una sfida globale destinata, prima o poi a formulare il vaccino antivampiro Covid19

 

 

 

  Il monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del  sul territorio nazionale è un autentico bollettino di guerra: finora sono 10149 i contagiati complessivi e 8.514 le persone che al momento risultano positive al virus.

In una giornata ci sono stati 168 decessi. Sono persone che sono morte non per il coronavirus ma che avevano il coronavirus”, ha specificato il commissario straordinario per l’emergenza Angelo Borrelli. In totale le vittime salgono a 631.

I guariti di oggi sono 280, facendo salire così il bilancio totale a 1004 persone.

“In Lombardia sono 135 decessi –  – in Emilia Romagna 15, in Veneto sei, in Piemonte quattro, nelle Marche tre, in Friuli Venezia Giulia due, in Abruzzo uno, nel Lazio e in Liguria uno”.

“Il 2% dei deceduti si trova nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni, l’8% nella fascia 60-69, il 32% tra 70-79, il 45 % nella fascia 80-89, il 14 % nella fascia maggiore di 90 anni”

Oggi  ai positivi oggi sono stati 529 “ma il dato della Lombardia non è completo”, così altri dati fra alcune ore saranno aggiornate

Il puctum dolens sono i posti letto .Mancano e costituiscono un problema, una cancrena italiana.  Che dire poi della popolazione carceraria? Un altro problema trascurato in un quarto di secolo e che ora esplode   nella sua drammaticità.   Le nostre carceri sono, per gli spazi, veri e propri gironi infernali.  I detenuti sono considerati bestie dietro le sbarre  non uomini che devono espiare le loro colpe, errori o follie improvvise che hanno avuto nella loro sfortunata vita.  Ci “sono 877 persone ricoverate in terapia intensiva, pari al 10% del totale dei positivi”.

Nel frattempo oggi “avremo una distribuzione giornaliera di oltre un milione di mascherine e verranno ripartite sulla base delle esigenze delle regioni. Abbiamo distribuito anche ventilatori per le terapie intensive. Oltre a quelli dalla Protezione Civile in un contratto stipulato sabato sera sono stati acquistati anche i ventilatori acquisiti da Consip, una disponibilità complessiva di 2264 ventilatori per la terapia intensiva e 1.645 per la terapia sub intensiva”    Vediamo in Sicilia copme vanno le cose.

 

Coronavirus: l'aggiornamento in Sicilia

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di ieri in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.  Fra poche ore ci sarà un nuovo aggiornamento.

Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno analizzato 955 tamponi, di cui 881 negativi e 12 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 62 campioni, otto in più di ieri, cui 16 già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania).

Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 41 sono in isolamento domiciliare e 2 sono guariti.