GESTIONE ILLECITA DEI RIFIUTI E IRREGOLARITA’ VARIE AMBIENTALI: DENUNCIATO IL SINDACO DEL COMUNE DI RODI MILICI

Un tesoretto da scoprire: la Cupola Rosata di Rodì Milici - Siciliafan

Rodi Milici – Archivi Sud Libertà
MESSINA
Controlli dei Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto e del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, hanno condotto a risultati positivi nell’ambito dell’osservanza  della normativa di tutela ambientale presso il sito adibito ad Isola Ecologica nel Comune di Rodì Milici. L’attività, volta alla verifica del corretto iter di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e degli ingombranti, ha fatto emergere alcune irregolarità che hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di A.E., Sindaco del Comune di Rodì Milici e responsabile dell’Area Tecnica Comunale a cui compete la gestione della predetta Isola Ecologica, per mancanza di requisiti e condizioni per la conduzione ed omessa comunicazione agli Enti competenti, nella gestione dell’Isola Ecologica, nonché gestione illecita dei rifiuti, deposito incontrollato di rifiuti in aree non autorizzate e mancanza di autorizzazione allo scarico di acque reflue di dilavamento dei rifiuti e del piazzale dell’Isola Ecologica.
Al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, la posizione di un operaio, sorpreso dai Carabinieri mentre, per mezzo della spazzatrice comunale, depositava rifiuti in aree non autorizzate.
In particolare, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, coadiuvati dagli specialisti del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, hanno rilevato che l’Isola Ecologica operava in assenza di comunicazione di attivazione agli Enti competenti. Inoltre, è stata accertata anche la mancanza dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue di dilavamento del piazzale dell’Isola Ecologica e degli stessi rifiuti, che venivano convogliati direttamente nella pubblica fognatura. Il controllo è stato esteso anche nell’area e nei locali dell’adiacente ex mattatoio comunale, mai completato, laddove sono stati rinvenuti ulteriori rifiuti speciali depositati in maniera incontrollata e non autorizzata.
All’esito delle verifiche il Sindaco A.E., in qualità di responsabile dell’Area Tecnica Comunale a cui compete la gestione dell’Isola Ecologica, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, unitamente all’operaio sorpreso a depositare i rifiuti nelle aree non autorizzate. Pertanto, a seguito delle irregolarità accertate, l’Isola Ecologica è stata sequestrata dai Carabinieri che, nella circostanza, hanno sottoposto a sequestro anche la il mezzo adibito a spazzatrice, di proprietà del Comune di Rodì Milici, in quanto sprovvisto della copertura assicurativa.
I fatti accertati sono al vaglio dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto che coordinerà gli eventuali sviluppi delle indagini.

Siracusa, controlli dei Carabinieri sul rispetto delle misure antiCovid, ispezioni, posti di blocco

Controlli anti Covid-19 del 21 agosto | Ministero dell'Interno

Foto Archivi Sud Livertà

SIRACUSA

I Carabinieri della Compagnia di Augusta, nell’ambito delle attività finalizzate alla prevenzione di reati in genere ed anche al rispetto delle misure di contenimento della pandemia previste dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri sull’intero territorio ricadente nella giurisdizione di competenza, hanno eseguito diversi servizi, controllando un cospicuo numero di persone e veicoli.
Sono molteplici e di varia natura i servizi effettuati dall’Arma dei Carabinieri che oltre a vigilare le zone più sensibili della giurisdizione sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica si sono occupati di far rispettare le misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19, con numerose ispezioni e posti di controllo in corrispondenza delle principali arterie stradali cittadine ed extraurbane, piazze e luoghi di intrattenimento, dando altresì impulso all’azione di prevenzione ed al contrasto ai comportamenti potenzialmente di maggiore pericolo.
Durante i servizi di controllo e vigilanza, i Carabinieri hanno controllato numerosi esercizi commerciali e, sulla strada, hanno identificato un totale di 529 persone e 306 veicoli, contestando varie violazioni al Codice della Strada come il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, la guida con utilizzo del telefono cellulare o senza l’uso del casco protettivo, la circolazione di veicolo senza revisione periodica o copertura assicurativa RCA. In tre casi è stata accertata la reiterata guida di veicolo, nell’arco di un biennio, senza aver mai conseguito la patente di guida, il che ha comportato per i trasgressori la denuncia all’Autorità Giudiziaria di Siracusa. 
Le violazioni contestate raggiungono un importo di circa € 13.000,00, con una complessiva sottrazione di circa 40 punti dalle patenti di guida ed il ritiro di 8 documenti di circolazione.
I militari del Posto Fisso di Agnone Bagni, hanno infine segnalato alla Prefettura aretusea un giovane catanese poiché a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana.

Supermarket della droga in un garage. Arrestato dai Carabinieri di Niscemi e dall’Unità cinofili di Nicolosi

Informazioni sui Vari Tipi di Droghe

Il 7 maggio 2021, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Stazione di Niscemi, supportati da una unità cinofila del Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT), hanno arrestato un giovane incensurato per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari dell’Arma, nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio disposto dal Reparto Territoriale di Gela, insospettiti dal continuo via vai di giovani dal garage della abitazione del ragazzo, hanno effettuato una perquisizione, nel corso della quale hanno trovato 67 grammi di hashish, 28 gr di cocaina, 19 gr. di marijuana, 405,00 euro provento dell’attività di spaccio e tutto il materiale occorrente per il confezionamento delle dosi (bilancini elettronici di precisione, cellophane, etc.). Parte dello stupefacente era ben nascosto dietro un pesante mobile ma Reily, questo il nome del cane antidroga, grazie al suo fiuto lo ha segnalato facilitando le operazioni di ricerca.
Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, l’uomo è stato ristretto agli arresti domiciliari in attesa della convalida dell’arresto. Il Giudice per le Indagini Preliminari di Gela, ieri 10 maggio 2021 ha convalidato l’arresto, confermando gli arresti domiciliari.

 

 

Aci Sant’Antonio, contagi Covid 19 in salita. Il Sindaco Caruso si appella al buon senso dei cittadini ed adotta provvedimenti

business people greeting during covid-19 pandemic, elbow bump - coronavirus foto e immagini stock

Foto Archivio Sud Libertà

 Caruso: “Stiamo adottando provvedimenti per scongiurare la zona rossa, ma faccio appello al buon senso dei cittadini”

Sono 121 oggi i soggetti positivi al Covid-19 residenti sul territorio di Aci Sant’Antonio, e alla luce della costante crescita degli ultimi sette giorni e del numero di abitanti, che sono di qualche centinaio superiori ai 18.000, sono sorte diverse voci che nelle ultime ore si sono rincorse circa l’istituzione della zona rossa.

I parametri stabiliti per le decisioni da adottare in questi casi, che dovrebbero sorgere a fronte dello sforamento di un tetto di 2,5 soggetti positivi ogni 1.000 abitanti da registrare nell’arco di una settimana, hanno portato il Commissario ad Acta Giuseppe Liberti ad inviare una comunicazione al Sindaco, Santo Caruso, facendo presente che alla giornata di ieri si era raggiunto il numero limite di 49 casi per il territorio, ma alla luce della lieve flessione registrata oggi, e di una serie di considerazioni legate proprio al territorio e alla distribuzione degli abitanti e degli attuali casi, il primo cittadino ha deciso di non richiedere l’istituzione della zona rossa, predisponendo però, al contempo, una serie di provvedimenti atti ad arginare la crescita di quest’ultimo periodo.
Ho deciso di non avanzare la richiesta della zona rossa per diversi motivi – ha dichiarato Caruso – Al di là del calo che abbiamo registrato già oggi, che chiaramente va considerato un dato da contestualizzare, ho potuto appurare da una verifica accurata che la maggior parte dei soggetti positivi si trovano all’interno di specifici nuclei familiari,
e che non c’è una omogeneità di casi sul territorio, che è molto vasto.
“Il fatto che non venga richiesto di adottare i provvedimenti restrittivi da zona rossa, però, non significa che prendiamo sottogamba la questione: già da giorni avevamo posto i numeri sotto la lente d’ingrandimento, e questo ci ha portato a valutare, adesso, la possibilità di attuare una serie di provvedimenti alternativi. Al fine di evitare la zona rossa, ora, cercheremo di limitare gli assembramenti nelle zone di maggior concentrazione, quelle più votate agli incontri e
alle soste: chiuderemo il mercato settimanale e la villa comunale.
“Inoltre sono state date disposizioni al Comando dei Vigili Urbani per intensificare i controlli, ed ho provveduto a contattare anche la Stazione locale dei Carabinieri per far presente la situazione.
“La cosa più importante, però, al di là dei dettami e dei modi per provare ad arginare la crescita è il buon senso dei cittadini: i santantonesi si sono già mostrati molto responsabili, permettendo di contenere la diffusione del virus, e faccio adesso un appello affinché in questa fase mostrino la massima collaborazione, dimostrando la stessa
maturità che nei mesi scorsi è stata determinante. Noi, da par nostro,monitoreremo costantemente l’andamento dei contagi, nella speranza che i numeri rientrino”.

Controlli delle Fiamme gialle: arresti ,sanzioni violazione norme antiCovid, sequestri di stecche di sigarette

Sequestrati 6 quintali di sigarette - Arrestate 4 persone

Napoli

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha tratto in arresto nel quartiere “Barra” del capoluogo quattro contrabbandieri e sottoposto a sequestro 6 quintali di sigarette.

In particolare, le Fiamme Gialle partenopee, nel corso di attività di controllo economico del territorio, hanno notato un furgone che stava entrando in un parco, raggiunto pochi minuti dopo da un secondo automezzo.

I finanzieri sono intervenuti proprio nel momento in cui i contrabbandieri stavano effettuando le operazioni di carico e scarico delle stecche di sigarette, scoprendo nei vani dei veicoli commerciali l’ingente carico di “bionde”, del tipo “cheap white”, marca Regina.

Tratti in arresto un 27enne di Cercola, un 30enne di Castellammare, un 42enne di Torre Annunziata e una 30enne di Napoli, sanzionati anche per violazioni alla normativa “anticovid” poiché si trovavano in un Comune diverso da quello di domicilio o residenza senza validi motivi.

Le sigarette di contrabbando, risultate tutte sprovviste del contrassegno di Stato, se immesse sul mercato illegale, avrebbero fruttato introiti per circa 250.000 euro.

Questa operazione anticontrabbando è frutto dell’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio e di prevenzione dei rischi connessi alla pandemia da Covid-19 organizzati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli anche in vista delle imminenti festività pasquali.

 

Controlli straordinari a Messina: arresti e denunce dei Carabinieri

Messina
Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia Messina Centro, supportati dalle pattuglie del Nucleo Radiomobile, hanno intensificato i controlli lungo le principali arterie stradali del capoluogo peloritano e nei quartieri di Giostra e Camaro, in particolare sono stati predisposti controlli allo scopo di contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e reati predatori in generale.
Nel corso dei servizi, in applicazione di ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica del Tribunale di Messina, i Carabinieri della Stazione di Messina Giostra hanno arrestato il 38enne M.A., già noto alle forze dell’ordine, condannato alla pena di due anni e otto mesi di reclusione, poiché condannato per il reato di usura in concorso. Ultimate le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.
Inoltre, i Carabinieri della Stazione di Messina Principale hanno eseguito un provvedimento di applicazione della misura di sicurezza provvisoria detentiva emesso dal GIP del Tribunale di Messina a carico di un 27enne messinese, che è stato condotto presso la CTA dell’Ospedale “Papardo”. 
Nel corso dell’attività di controllo, i militari del Nucleo Radiomobile hanno altresì proceduto, segnalandoli alla Procura della Repubblica di Messina, nei confronti di un 46enne ed un 19enne, entrambi messinesi, poiché sorpresi nella recidiva del reato di guida senza patente; un 42enne messinese, poiché ritenuto responsabile del reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere; un 38enne del capoluogo che, fermato alla guida della sua vettura durante un posto di controllo in stato di apparente alterazione, si è di rifiutato di sottoporsi agli accertamenti sanitari inerenti lo stato psicofisico.
Infine, nel corso dei servizi, in cui sono state controllate complessivamente 80 autovetture ed oltre 100 perone, i Carabinieri hanno accertato 13 contravvenzioni al codice della strada e segnalato 3 persone alla locale Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti, poiché trovati in possesso di modici quantitativi di sostanza stupefacente tipo marijuana.

Denunciati in stato di libertà alla Procura trenta persone, per lo più incensurati,per dichiarazioni mendaci all’Inps

Indebita percezione del Reddito di cittadinanza
I Carabinieri di Lercara Friddi hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, per indebita percezione del “reddito di cittadinanza”, 30 persone, di età compresa tra i 20 e gli 80 anni, tutte residenti a Lercara.
A conclusione di una peculiare attività investigativa avviata nel gennaio scorso, i militari hanno appurato che le 22 donne e gli 8 uomini, per lo più incensurati, al fine di eludere i controlli da parte dell’INPS, avevano reso dichiarazioni mendaci o incomplete nella dichiarazione sostitutiva unica, omettendo dati obbligatori e percependo, quindi, indebitamente il reddito di cittadinanza, ovvero percependolo in misura superiore al dovuto.
Il danno erariale complessivo è quantificato in circa € 235.000 e sono in corso le procedure per la sospensione del beneficio ed il recupero di quanto indebitamente percepito.

 

Territorio sotto controllo dei Carabinieri: due arresti, quattro denunce e “segnalazioni” di assuntori di sostanze stupefacenti

 

MESSINA
I Carabinieri della Compagnia Messina Centro, supportati dalle pattuglie del Nucleo Radiomobile di Messina, intensificano in questo periodo i controlli lungo le principali arterie stradali del capoluogo peloritano ed in particolare sono stati predisposti controlli allo scopo di contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e reati predatori in generale, con una particolare attenzione al rispetto della normativa anti-covid.
Nel corso dei servizi, in applicazione di ordine di esecuzione della misura di sicurezza detentiva emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica del Tribunale di Messina, i militari dell’Arma hanno arrestato il 51enne messinese R.D., già noto alle forze dell’ordine, che è stato rintracciato dai Carabinieri della Stazione di Messina Giostra e condotto alla REMS (Residenza Esterna Misure di Sicurezza) di Naso (ME). Il provvedimento è scaturito a seguito della condanna inflitta all’uomo, ad oltre quattro anni di reclusione, per reati contro la persona.
I Carabinieri della Stazione Arcivescovado hanno arrestato, in flagranza di reato, il 47enne M.D., ritenuto responsabile di avere violato le prescrizioni imposte dalla misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno applicata a suo carico. L’uomo, nonostante avesse l’obbligo di permanere a casa in determinate fasce orarie imposto dalla misura di prevenzione cui è sottoposto, veniva individuato dai militari sulla pubblica via, mentre attendeva di ricevere una consegna tramite servizio di delivery. All’esito delle formalità di rito su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Nel corso dell’attività di controllo, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno altresì proceduto, segnalandoli alla Procura della Repubblica di Messina, nei confronti di:
 un 37enne ed un 18enne, entrambi messinesi, poiché sorpresi nella recidiva del reato di guida senza patente perché mai conseguita; un 31enne messinese, poiché ritenuto responsabile del reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere. L’uomo, fermato e controllato alla guida di un’autovettura, è stato trovato in possesso, senza giustificato motivo, di un coltello con lama della lunghezza di oltre 20 centimetri, custodito all’interno del vano bagagli. In Procura finito anche un 45enne del capoluogo che, fermato alla guida della sua vettura durante un posto di controllo in stato di apparente alterazione, si è di rifiutato di sottoporsi agli accertamenti sanitari inerenti lo stato psicofisico.
Infine, nel corso dei servizi, in cui sono state controllate complessivamente 70 autovetture ed oltre 80 persone, i Carabinieri hanno accertato violazioni alla normativa prevista per il contenimento della diffusione del virus covid-19, con conseguenti sanzioni amministrative elevate nei confronti di 4 persone ed hanno segnalato alla locale Prefettura quali “assuntori di sostanze stupefacenti” sei giovani, di età compresa tra i 18 e 25 anni, trovati in possesso di modici quantitativi di stupefacenti, che sono stati sottoposti a sequestro.

 

 

Ragusa,carabinieri recuperano refurtiva. Denunciate quattro persone di origine rumena

 

Sfondi per pc

Archivi-Sud Libertà

 

Proseguono i controlli a tappeto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa nel territorio del comune di Vittoria. I Carabinieri della Compagnia Vittoria hanno svolto mirati servizi, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Sicilia”, finalizzati al contrasto, alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio con particolare attenzione ai furti nelle abitazioni.
All’esito di serrati controlli e rastrellamenti effettuati dai Reparti operanti, nella giornata di venerdì 19 febbraio u.s., i Carabinieri hanno rinvenuto occultati all’interno di garage, pertinenti alle abitazioni di alcuni cittadini di etnia rumena, di età compresa tra i 21 e i 42 anni, quantità di fili di rame, computer notebook, casse stereo, bidoncini di fitofarmaci di diversa capacità e marca, trapani,motoseghe, compressori, motori a pompa, quadri elettrici professionali da cantiere, martello pneumatico eccetera

Al termine delle perquisizioni, considerati gli elementi raccolti fino a quel momento, i Carabinieri di Vittoria hanno deferito in stato di libertà -per il reato di ricettazione in concorso- quattro persone di origine rumena, che non hanno saputo fornire la provenienza dei materiali rinvenuti. La refurtiva è stata sottoposta a sequestro.
Ora i Carabinieri cercano i legittimi proprietari degli oggetti rinvenuti che siano in grado di dimostrare di essere i titolari dei beni. Pertanto, si invitano gli aventi diritto a presentarsi presso il Comando Compagnia Carabinieri di Vittoria, portando a seguito copia della denuncia di furto ed eventuali fotografie degli oggetti sottratti necessari per effettuare il riconoscimento della merce ed avviare l’iter per la successiva restituzione.

 

 

La finanza scopre soggetti mafiosi che non avrebbero potuto accedere alla misura del sostegno familiare

Illeciti contro il reddito di cittadinanza - 120 perquisizioni e sequestri per oltre 1.180.000 euro

NAPOLI

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, su delega delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Napoli, Napoli Nord, Nola e Torre Annunziata, stanno dando esecuzione a 120 perquisizioni nei confronti di soggetti che risultano aver percepito il reddito di cittadinanza indebitamente, in quanto condannati in via definitiva nell’ultimo decennio per il reato di associazione di tipo mafioso, e al sequestro preventivo delle somme ricevute dagli indagati nonché delle carte prepagate, utilizzate per l’erogazione del beneficio.

L’attività investigativa, sotto la direzione delle citate Procure, è stata effettuata dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata, mediante un’accurata analisi orientata a verificare i requisiti per la legittima percezione del beneficio. È stato così possibile individuare centinaia di domande presentate dai soggetti residenti nella provincia di Napoli nonostante la sussistenza di cause impeditive.

Come noto, infatti, il reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, all’atto della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali, nonché di ulteriori presupposti di compatibilità (tra i quali la mancanza di condanna definitiva, intervenuta nei 10 anni precedenti la richiesta, per il reato, tra gli altri, di associazione di tipo mafioso).

In particolare, nel corso delle indagini sono state accertate l’omissione di informazioni dovute e la non veridicità dei dati autocertificati nelle domande di reddito di cittadinanza, presentate da coloro che, essendo stati condannati per il reato di associazione mafiosa, non avrebbero potuto, in alcun modo, accedere alla misura di sostegno al reddito familiare. All’esito degli accertamenti condotti, le Autorità Giudiziarie interessate hanno disposto le 120 perquisizioni in corso di svolgimento, volte a sottoporre a sequestro le somme indebitamente percepite dagli indagati, a titolo di reddito di cittadinanza, per un ammontare complessivo pari ad oltre 1.180.000 euro, nel periodo compreso da aprile 2019 a gennaio 2021.

L’operazione ha richiesto un massiccio impiego di forze quantificabile in oltre 500 militari del Comando Provinciale con l’ausilio anche dei baschi verdi. Nel corso delle attività sono state sottoposte a sequestro le disponibilità finanziarie degli indagati, rinvenute sia sui conti correnti a loro riconducibili, sia presso le rispettive abitazioni, intervenendo nelle diverse zone della città partenopea, tra le quali Scampia, Secondigliano, Barra, Ponticelli e Chiaiano, nonché nelle altre località della provincia di Napoli, tra cui, Ercolano, Portici, Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Casalnuovo di Napoli, Somma Vesuviana, Acerra, Pollena Trocchia, Giugliano, Casoria, Caivano, Sant’Antimo, Afragola, Marigliano e Cicciano.

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