Controlli dei NAS nelle Mense Scolastiche: irregolare 1 su 4

Comando Carabinieri per la Tutela della Salute

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 Roma –

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ‒ d’intesa con il Ministero della Salute ‒ ha avviato una campagna di controlli a livello nazionale volta alla verifica del rispetto dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento nel settore della ristorazione all’interno degli istituti scolastici.

Le attività ispettive sinora condotte ‒ e che continueranno nel corso di tutto l’anno scolastico ‒ hanno interessato oltre 700 mense scolastiche di ogni ordine e grado sia pubbliche che private, dalle scuole dell’infanzia agli istituti superiori ed universitari. In quasi 1 mensa su 4 (circa 170) sono state riscontrate irregolarità che, nella maggioranza dei casi, hanno riguardato carenze igienico-strutturali (diffusa umidità, formazioni di muffe, presenza di insetti e di escrementi di roditori) e autorizzative, la non rispondenza per qualità/quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto, la mancata tracciabilità degli alimenti nonché l’omessa presenza di eventuali allergeni, quest’ultima essenziale per prevenire possibili reazioni allergiche specialmente nei bambini in quanto soggetti più fragili.

Nel complesso, sono state accertate 225 violazioni amministrative o penali e irrogate sanzioni pecuniarie per 130 mila euro; nei casi più gravi, 5 gestori sono stati deferiti all’A.G. ed è stato disposto il sequestro di punti cottura/dispense nonché di 350 kg. di alimenti (in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità, scaduti e/o con etichettatura irregolare) per un valore approssimativo di 5M€.

In particolare:

NAS di Treviso (p.o.c. 0659944326) Presso un centro educativo per l’infanzia sono stati accertati il mancato possesso di autorizzazione all’esercizio della refezione scolastica e l’omessa registrazione sanitaria. L’intera struttura, che gestiva bambini di età compresa tra 2 e 6 anni, è stata posta sotto sequestro amministrativo.
▪ NAS di Pescara (p.o.c. 08565961) Presso un asilo nido, è stata disposta l’immediata sospensione di tutte le attività di manipolazione e somministrazione di alimenti a seguito delle accertate carenze igienico-sanitarie e strutturali dei locali nonchè della mancata autorizzazione all’attivazione della mensa.
▪ NAS di Caserta (p.o.c. 0823324153) Il titolare di una ditta incaricata del servizio di fornitura vitto per la refezione scolastica è stato denunciato per frode nelle pubbliche forniture, in quanto è stato appurato che veniva apposta fraudolentemente l’etichetta della ditta sulle vaschette di pasti prodotte da altre aziende.

Le eventuali persone deferite all’Autorità giudiziaria- comunica infine il Comando – sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza in successiva sede processuale.

PALERMO, CONTROLLI NEL SETTORE ALIMENTARE, RISTORAZIONE E VINICOLA, DEI NAS : SEQUESTRI E SANZIONI.

 

Comando Carabinieri per la Tutela della Salute

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Palermo,

Nell’ambito di controlli mirati a garantire la sicurezza della filiera alimentare e il rispetto delle normative nel settore della ristorazione e in quello vinicolo, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo hanno controllato alcuni ristoranti, cantine e aziende vitivinicole nelle province di Palermo e Trapani.

Nel corso delle verifiche, i militari hanno constatato numerose violazioni amministrative riguardanti la mancanza di tracciabilità dei prodotti destinati alla somministrazione, lo svolgimento del servizio di catering in assenza di specifica autorizzazione, l’ampliamento abusivo degli spazi ricettivi degli esercizi commerciali, nonché la mancata comunicazione all’Agenzia delle Dogane dell’aggiornamento della planimetria dei vasi vinari presenti in cantina e la mancata esibizione della documentazione necessaria alla rintracciabilità del prodotto vinoso. Complessivamente, i militari hanno sequestrato circa 100 kg di generi alimentari carenti delle necessarie attestazioni a garanzia della salute del consumatore e circa 700 litri di vino sfuso contenuti all’interno dei silos.

Nel complesso, sono state contestate ai responsabili sanzioni amministrative pecuniarie per oltre 10.000 euro.

TRAPANI,TRUFFE AGLI ANZIANI: ARRESTATO UN ALTRO TRUFFATORE CHE SI SPACCIAVA PER CARABINIERE

 

Foto vista posteriore di un uomo in piedi per strada

 

 – Trapani,
I Carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno arrestato un pregiudicato 49enne, colto in flagranza all’interno dell’abitazione di un’anziana donna mentre perpetrava una truffa con il “modus operandi” del sedicente Carabiniere/Avvocato.
I militari della Compagnia di Trapani, in servizio perlustrativo nei pressi dell’ospedale, notavano una vettura procedere in senso contrario con a bordo una donna in evidente stato di agitazione. Approfondito il controllo, la donna dichiarava che si stava recando presso il nosocomio trapanese in quanto un sedicente “Carabiniere”, che in quel momento era a casa della madre, l’aveva informata di un incidente stradale occorso al padre e che lo stesso versava in fin di vita presso il pronto soccorso dell’ospedale trapanese.
I Carabinieri di Trapani, insospettiti dalla dinamica poco chiara, verificavano immediatamente che non si era verificato alcun incidente e, congiuntamente ai militari della Compagnia di Alcamo, si recavano presso l’abitazione dell’anziana donna ove fermavano il 49enne mentre tentava di scappare da un’uscita secondaria dell’abitazione.
La successiva perquisizione personale permetteva di rivenire la fede nuziale e un sacchetto contenente numerosi monili in oro che l’uomo si era fatto consegnare dall’anziana donna. Tutta la refurtiva veniva restituita.
A seguito degli ulteriori approfondimenti, anche grazie alla visione delle immagini della videosorveglianza urbana, il 49enne sarebbe risultato presunto autore di analoghi fatti criminosi anche a Trapani dove, qualificandosi quale sedicente “Carabiniere”, si sarebbe fatto consegnare altri monili in oro e contanti da altre vittime.

L’uomo a seguito dell’arresto e dell’udienza di convalida è stato tradotto presso il carcere di Trapani.

L’odierno arresto è il frutto dall’incessante sforzo investigativo dei Carabinieri della provincia di Trapani che, per contrastare il grave fenomeno delle truffe in danno di persone vulnerabili che sta interessando il territorio:
– hanno proceduto, lo scorso mese di giugno, all’arresto di altri due soggetti che avrebbero messo a segno truffe a Trapani con il medesimo “modus operandi”;
– svolgono incontri formativi presso parrocchie, sedi comunali e strutture assistenziali o ricreative, al fine di illustrare il modus operandi di questi individui senza scrupoli fornendo utili consigli su come riconoscere sul nascere un tentativo di truffa e come comportarsi;
Di recente, per sensibilizzare e rafforzare l’attenzione sulla tematica, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha avviato una campagna di comunicazione diretta alla popolazione maggiormente colpita da questo tipo di reati con la partecipazione del celebre attore Lino Banfi.

CAPORALATO E LAVORO IN NERO IN SICILIA – IMPRESE E LAVORATORI IRREGOLARI – SANZIONI 100 MILA EURO- CONTROLLI A TUTTO CAMPO DEI CARABINIERI

 

Sanzioni amministrative | Camera di commercio di Torino

 

 – Palermo,
Nell’ambito del piano nazionale della lotta al lavoro sommerso disposto a livello centrale, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo, in sinergia con i colleghi dell’Arma territoriale e dell’9° Nucleo Elicotteri Carabinieri, insieme agli Ispettori Nazionali del Lavoro, distaccati presso il Dipartimento Generale del Lavoro in Sicilia dalla scorsa estate e da funzionari ispettivi dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Palermo, hanno controllato diverse aziende agricole del capoluogo e della provincia.
Il servizio è stato effettuato per contrastare il fenomeno del caporalato e l’abuso del lavoro sommerso, realtà che attingono dal tessuto produttivo ed economico del Paese, reclutando sul territorio individui particolarmente suscettibili allo sfruttamento in quanto, spinti ad accettare anche le peggiori condizioni di lavoro pur di non precludersi la strada verso un regolare permesso di soggiorno, finanche garantirsi, molto più semplicemente, la mera sopravvivenza in ragione delle condizioni di estremo bisogno in cui versano.
Interessate dall’attività ispettiva sono state 4 imprese del settore agricolo, tutte risultate irregolari; le violazioni maggiormente riscontrate sono state la mancata formazione dei lavoratori, l’assenza di sorveglianza sanitaria, così come la mancata nomina del responsabile della sicurezza.
In sede di ispezione è stata accertata anche la presenza di 14 lavoratori irregolari o in nero su un totale di 16 controllati, di cui anche 4 minori extracomunitari senza ancora il permesso di soggiorno.
Sono state elevate sanzioni amministrative per quasi 100.000 euro.
In tutti i casi si è provveduto nei confronti degli imprenditori titolari delle aziende, anche a comminare il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, impedendo, così, alle ditte, di continuare a lavorare in circostanze di illegalità riguardanti le posizioni lavorative dei propri dipendenti.

Controlli dei NAS nel settore alimentare, riscontrate irregolarità nell’etichettatura di 17.500 confezioni di conserve sottoposte a sequestro

Comando Carabinieri per la Tutela della Salute

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  – Brindisi,
Nell’ambito di mirati servizi volti a contrastare le irregolarità nel settore alimentare, i carabinieri del N.A.S. di Taranto hanno sequestrato più di 17.500 confezioni contenenti conserve vegetali durante dei controlli effettuati insieme agli Ispettori del Dipartimento dell’ICQRF nella provincia di Brindisi.
Le verifiche, scaturite da una minuziosa attività ispettiva del N.A.S., hanno permesso di rilevare diverse irregolarità nell’etichettatura di conserve vegetali recuperate presso due esercizi commerciali impegnati nella loro produzione e commercializzazione. Le violazioni riscontrate hanno portato al sequestro amministrativo delle conserve per un valore commerciale complessivo di circa 320.000 euro e alla contestazione delle consequenziali sanzioni pecuniarie.

Agroalimentare, controlli della Regione siciliana sul grano estero in arrivo a Pozzallo

 

 

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Nuovi controlli disposti dai vertici  della Regione Siciliana sul grano destinato alla commercializzazione e al consumo in Sicilia. Gli agenti del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras), in tre diversi interventi congiunti con il Servizio fitosanitario dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, nel mese di febbraio hanno prelevato campioni dai carichi di grano giunti a bordo di navi attraccate nel porto di Pozzallo, nel Ragusano, per sottoporli ad analisi di laboratorio. I controlli sono stati disposti dagli assessorati regionali dell’Agricoltura e del Territorio e ambiente.

 

Il primo e il 23 febbraio scorsi sono stati effettuati dei prelievi da un carico di tremila tonnellate di grano tenero croato; ieri, 26 febbraio, altri prelievi hanno riguardato campioni di un carico di 27 mila tonnellate di grano duro e di tremila tonnellate di grano tenero originari dello stato canadese del Quebec. Stamattina tutti i campioni prelevati sono stati consegnati all’Istituto zooprofilattico sperimentale di Palermo per essere esaminati. Entro una settimana si conosceranno gli esiti delle analisi multiresiduali per verificare l’eventuale presenza di glifosato, pesticidi, erbicidi, metalli pesanti e tossine in quantitativi superiori ai limiti di legge.

«Si tratta di una questione delicata che ha risvolti sanitari oltre che economici. Per questo – sottolinea l’assessore regionale al Territorio e ambiente, Elena Pagana – il mio assessorato, di concerto con l’assessorato dell’Agricoltura, ha predisposto questi controlli che abbiamo intenzione di ripetere con regolarità…….”

Lo scorso anno sono stati otto i controlli effettuati dal Noras sui carichi di grano estero giunti in Sicilia. Le analisi dei campioni svolte da laboratori accreditati dall’Ispettorato centrale tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) del ministero dell’Agricoltura hanno verificato la loro conformità ai valori di legge.

 

Antifalsificazione Monetaria: maxi operazione “Chai Fake” per il contrasto al traffico di valuta falsa

 

 

Crediti iStock - Come riconoscere le banconote false

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 Roma –

Il 13 febbraio 2024, i militari della 1^ Sezione Operativa Roma del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, supportati dai Comandi Provinciali di Roma, Napoli, Brescia e Rieti, dall’8° Reggimento Lazio e, per l’estensione internazionale da Europol, a conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale della capitale nei confronti di n. 12 soggetti di nazionalità pakistana, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla falsificazione e distribuzione in Italia e all’estero di banconote false da € 100,00=.
L’operazione è stata eseguita nell’ambito di una joint action day coordinata da Europol, pianificata in collaborazione con la Brigada de Investigacion del Banco di Espana (B.I.B.E), con i Mossos di Esquadra di Barcellona e la polizia greca, per l’arresto di tre soggetti pakistani colpiti da relativi mandati di arresto europei, localizzati a Barcellona e Atene. Nel medesimo contesto, a conclusione delle indagini parallelamente sviluppate nel corso della cooperazione internazionale di polizia attivata dai Carabinieri, la B.I.B.E. e i Mossos di Esquadra hanno proceduto anche all’arresto di n. 6 soggetti pakistani (due dei quali contestualmente colpiti anche dai predetti MAE), organici alla cellula di Barcellona, intranea alla medesima organizzazione criminale, dedita allo smercio locale delle banconote false prodotte dai connazionali operanti in Italia, per la quale è stata già promossa ad Eurojust una specifica attività di cooperazione giudiziaria verso le Autorità spagnole.
Le indagini, avviate nel mese di novembre 2022 a seguito di reiterati episodi di smercio presso centri commerciali della capitale, accertati dai comandi dell’Arma Territoriale, hanno consentito l’individuazione di un gruppo di soggetti pakistani autori di decine di acquisti di beni di modesto valore, pagati con banconote false da € 100,00=, inserite direttamente nella casse automatiche, riuscendo a capitalizzare cospicue somme di denaro genuino ricevuto in resto. Gli accertamenti tecnici esperiti dalla Banca Centrale Europea, dal National Analysis Centre della Banca d’Italia e dalla Sezione di Grafica del Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, avevano consentito di rilevare che la particolarissima contraffazione originava da un’innovativa tecnica di produzione “artigianale”, perfezionata proprio per il superamento dei più avanzati dispositivi di controllo elettronico utilizzati dai c.d. gestori del contante. Le innovative caratterizzazioni tecniche avevano recentemente indotto la BCE a dichiarare che la specifica classe di contraffazione è attualmente ritenuta la più insidiosa insistente nella zona euro
Le investigazioni hanno consentito di delineare la complessa organizzazione criminale strutturata su tre “cellule” operative:la prima, dedita alla produzione, realizzata in una stamperia clandestina allestita all’interno di un appartamento localizzato nel centro di Napoli e recentemente traslata a Rieti;la seconda, dimorante a Roma e Rieti, costituita da distributori/smerciatori che operavano in Italia (Bologna, Brescia, Cremona, Cosenza, Firenze, Foggia, Lecce, Milano, Novara, Pistoia, Reggio Emilia, Verona, Vicenza,) e all’estero (Parigi, Nizza, Marsiglia, Atene e Madrid);la terza, attivata a Barcellona, a partire dallo scorso mese di settembre, da soggetti pakistani precedentemente operanti ad Atene, trasferitisi proprio allo scopo di permeare nuovi mercati europei.
Il coinvolgimento operativo dell’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha consentito il censimento e il successivo monitoraggio di spedizioni di materiali tecnici acquistati dall’organizzazione direttamente da ditte specializzate cinesi, funzionali al complesso ciclo produttivo che iniziava con la produzione della carta.

Nel corso delle indagini sono state ricostruite oltre n. 50 attività di smercio perfezionate in Italia e sono stati già sottoposti ad arresto in flagranza n. 4 corrieri, controllati presso l’aeroporto di Roma Fiumicino (in procinto di imbarcarsi su voli diretti ad Atene e Marsiglia) ovvero presso gli aeroporti di Atene e Barcellona (contestualmente all’arrivo di voli provenienti da Napoli Capodichino e Roma Fiumicino). In tale contesto sono state sequestrate complessivamente circa n. 500 banconote false, per un valore complessivo di € 50.000,00=, tutte appartenenti all’insidiosissima classe di contraffazione. Attualmente risulta che l’organizzazione ha prodotto circa 10.000 banconote false per un valore nominale di circa un milione di euro, diffuse principalmente in Italia (n. 4.208), Grecia (n. 3068), Spagna (n. 545) e Francia (n. 200).
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Anche quest’anno si ripropone il fenomeno degli artifizi pirotecnici illegali.. La Finanza sequestra e sanziona

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Con l’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno, si ripropone il fenomeno della vendita illegale di artifizi pirotecnici.

Anche quest’anno, per cercare di fronteggiare il fenomeno che mette a repentaglio la salute e l’incolumità di tante persone, in ossequio alle direttive impartite dalla Prefettura di L’Aquila, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di L’Aquila ha intensificato i controlli per il contrasto alla vendita e alla detenzione di fuochi d’artificio illegali.

Nel pomeriggio di giovedì 21.12.2023, i finanzieri del Gruppo di L’Aquila, coordinati dal Ten. Col. Luca Lauro, hanno effettuato un ingente sequestro di “botti” in città. Si tratta, in particolare, di oltre 85.000 artifizi pirotecnici per un peso complessivo di circa 8,5 quintali, contenenti oltre 170 kg di polvere attiva.

Il materiale, estremamente pericoloso, era detenuto e stipato, senza alcuna precauzione e misura di sicurezza, all’interno di un emporio cittadino.

In particolare, i gestori dell’emporio detenevano per la vendita in locali aperti al pubblico materiale pirotecnico ben oltre i 50 kg consentiti dalla normativa di settore.

L’intervento dei militari, pertanto, ha permesso di sottoporre a sequestro il materiale, detenuto, come detto, in violazione alle norme di sicurezza. Per il responsabile, un 35enne del capoluogo, è scattata la denuncia in stato di libertà per illecita detenzione e commercio illegale di materiali esplodenti e, pertanto, è stato deferito alla Procura della Repubblica di L’Aquila per violazione dell’art. 678 del Codice Penale, in relazione a quanto disposto dal Decreto del Ministro dell’Interno del 4 giugno 2014.

Nei prossimi giorni i controlli saranno ulteriormente intensificati per verificare la conformità dei materiali posti in vendita ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa nonché in relazione alla regolare detenzione e vendita presso gli esercizi commerciali, ad ulteriore testimonianza del costante controllo economico del territorio assicurato dal Corpo anche ai fini del mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.

 

 

 

Operazione internazionale “PANGEA XVI” sequestro di 7 milioni di farmaci falsificati o illegali, chiusura di oltre 1300 siti Internet illegali e rischi salute

Negoziazione prezzi dei farmaci: cambiano le procedure. Nuovi criteri e più  trasparenza

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 Roma – Territorio Nazionale
Si è svolta dal 3 al 10 ottobre 2023 la XVI edizione di PANGEA, l’operazione internazionale (svolta dal 3 al 10 ottobre 2023 )  finalizzata a contrastare la commercializzazione online di medicinali e illegali o falsificati.
L’operazione, coordinata a livello mondiale da INTERPOL, ha visto la partecipazione di 89 Paesi. Lo sforzo congiunto di autorità doganali, autorità regolatorie e forze di polizia ha portato a livello mondiale al sequestro di oltre 7 milioni USD di farmaci e dispositivi medici sequestrati, alla chiusura di oltre 1300 siti internet illegali e all’arresto di un considerevole numero di soggetti coinvolti nel traffico di medicinali potenzialmente dannosi per la salute.
Le attività di controllo in Italia sono state effettuate presso i maggiori hub aeroportuali dei Corrieri Espresso e delle Poste, in ragione dell’elevato numero di spedizioni di cui questi sono destinatari. Presso questi hub sono state condotte verifiche congiunte da parte di “team misti” composti da personale di ADM, militari dei Nuclei dei Carabinieri NAS e uffici USMAF, coadiuvati dall’Ufficio Investigazioni della Direzione Antifrode ADM e dal Nucleo Carabinieri AIFA con il supporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Grazie all’intensificazione dei controlli, tra le spedizioni dirette in Italia sono state individuate e sequestrate nel corso della week of action quasi 47.000 unità di farmaci illegali e falsificati, per un valore stimato di oltre 170.000 euro.
L’operazione ha consentito di raccogliere spunti investigativi relativi al traffico internazionale di farmaci ad alto costo. In particolare, è stato possibile intercettare spedizioni illegali di medicinali, effettuate da soggetti non autorizzati e, in molti casi, nel mancato rispetto degli obblighi di garantire la conservazione dei medicinali a temperatura controllata, prefigurando notevoli rischi per la salute qualora somministrati.

 

 

Sanità, cambia la gestione delle “eccedenze” del 118. Rafforzati i controlli nel ricorso al privato per la gestione delle emergenze

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Palermo,

Cambia radicalmente il sistema di gestione delle cosiddette “eccedenze” nell’ambito dell’urgenza-emergenza relativa al servizio del 118 in Sicilia. Un decreto del dirigente generale del dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, infatti, disciplina gli interventi effettuati da consorzi e associazioni al di fuori del circuito istituzionale del servizio Sues-118. 

«Il provvedimento sulle “eccedenze” – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – si pone in linea con l’intendimento del governo regionale di rafforzare i meccanismi di controllo nel ricorso al privato per la gestione dell’emergenza-urgenza da parte della Seus, garantendo trasparenza ed efficienza nello svolgimento del delicato servizio in un rapporto di collaborazione pubblico-privato, reso esclusivamente in favore del cittadino».

In particolare, il ricorso ai consorzi e alle associazioni di volontariato per le eccedenze, cioè nel caso in cui il trasporto del paziente in autoambulanza non può avvenire con quelle di proprietà della società a partecipazione pubblica, è adesso assoggettata a regole precise e stringenti, riferite esclusivamente ai casi contrassegnati con il codice rosso. L’eventuale ricorso a tale regime nei casi di codice giallo può avvenire soltanto quando la situazione non possa essere affrontata diversamente e su espressa decisione del medico della centrale operativa del 118, che se ne assume la responsabilità sul piano gestionale. Contemporaneamente, sono stati rafforzati i poteri di vigilanza e di controllo dell’assessorato regionale alla Salute nei confronti della Seus (la società pubblica che gestisce il trasporto di emergenza-urgenza) da effettuare con ispezioni e verifiche. A sua volta la società opererà controlli nei confronti dei consorzi e delle associazioni di volontariato che stipulano rapporti di convenzione biennale per lo svolgimento delle attività di trasporto assistiti.

La Seus dovrà tenere un elenco di soggetti convenzionati dei quali dovrà accertare in maniera rigorosa i requisiti di accesso al sistema e dovrà verificare accuratamente il mantenimento degli standard di qualità ed efficienza operativa. Inoltre, è tenuta a verificare ogni aspetto connesso agli accertamenti antimafia. Sono escluse dalla gestione delle eccedenze le associazioni che operano nel sistema del trasporto funebre.

L’inosservanza alle regole del decreto del dirigente generale del dipartimento di Pianificazione strategica – adottato sentite le direzioni delle centrali operative del 118 e in corso di pubblicazione – può comportare la risoluzione del rapporto con l’associazione di volontariato e la cancellazione dall’elenco che viene disposta con determinazione della Seus. 

«Sono certa – afferma l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo – che il nostro intervento regolatorio garantirà il rigoroso rispetto delle procedure e un servizio efficiente che le associazioni di volontariato dovranno assicurare, con autoambulanze sicure e personale qualificato, sotto il costante monitoraggio e controllo della Seus».

Per il dirigente generale del dipartimento regionale Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, «a distanza di 11 anni dall’ultimo decreto, abbiamo ritenuto necessario adottare un provvedimento con il quale disciplinare in maniera compiuta il sistema delle eccedenze che determina costi annui per circa 2,4 milioni di euro. In questo modo, abbiamo alzato l’asticella dei controlli, specialmente quelli attribuiti alla Seus, che risultano ancor più penetranti e incisivi e, pertanto, coerenti sia sul versante del rispetto delle regole di legalità che su quello della sostenibilità complessiva dei costi, introducendo, a tal fine, limiti sui compensi annui in favore delle singole associazioni».