«SUGAR E PLASTIC TAX, : VOGLIAMO SOSTEGNI E SISTEMI DI GARANZIA»

Luca Busi, Ad Sibeg, azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia: «319 dipendenti in cassa integrazione dal 23 marzo: chiediamo al premier Conte abolizione delle due tasse, le uniche ancora in piedi, per un settore che sta soffocando»

 

Foto Press

CATANIA –

«Lockdown e blocco di bar, ristoranti, pub e attività commerciali; crollo della domanda con stima del -40% di fatturato nel prossimo trimestre; 319 lavoratori in cassa integrazione dal 23 marzo; sfiducia e perdita di liquidità: come tutti in questo momento stiamo pagando un prezzo davvero alto a causa dell’emergenza sanitaria in atto, non possiamo rischiare una vera e propria condanna a morte con l’applicazione di Sugar e Plastic Tax».

Luca Busi – (nella foto) amministratore delegato di Sibeg, azienda che imbottiglia Coca-Cola per la Sicilia – che nei mesi scorsi ha più volte lanciato l’allarme rosso legato alle imposte sui consumi delle bevande analcoliche, avviando un’interlocuzione con il ministero dell’Economia e delle Finanze, lancia un nuovo appello al premier Conte alla luce dell’emergenza Covid-19.

 

 

«Stamattina Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta la nostra filiera, ha chiesto al governo un’assunzione di responsabilità – continua Busi – già in una situazione di “normalità” questa stangata avrebbe influito negativamente su tutti i fronti, mettendo a rischio produzione e livelli occupazionali, oggi sarebbe davvero un controsenso, nonché un ulteriore schiaffo per l’economia, vessare le imprese anziché trovare misure fiscali e sistemi di garanzia per risollevarne il destino».

L’imprenditore ripercorre le tappe che hanno segnato un lungo cammino, fatto di richieste e proteste, accompagnato da studi di settore e documenti economici, avallato dai sindacati e perfino dalla Regione Siciliana.

«Siamo rimasti a lungo in attesa di un tavolo tecnico, che è stato annunciato dal Mef ma non è mai arrivato – conclude Luca Busi – abbiamo denunciato evidenti errori di stima sui gettiti e di calcolo sugli impatti delle tasse dichiarati dal Governo in fase di approvazione della Finanziaria; è stata avviata un’azione legale da parte del Governo Musumeci – su proposta dell’assessore all’Economia Gaetano Armao – per profili di illegittimità costituzionale della legge; siamo scesi in piazza con i lavoratori senza essere ricevuti né ascoltati; ci siamo battuti per evitare la delocalizzazione; abbiamo assistito a promesse non mantenute, aperture poi improvvisamente ritrattate. Adesso tutti i ragionamenti fatti decadono: c’è un’emergenza inderogabile da affrontare. Per il nostro Paese, per le nostre famiglie, per le nostre realtà economiche e produttive. Ci aspettiamo un segnale forte e chiaro da parte del Premier. La soppressione di plastic e sugar tax, in un contesto di grave crisi generalizzata, è un atto dovuto. Adesso attendiamo risposte concrete con la speranza di poter ripartire presto. Riconquistando quella fiducia oggi negata».

 

FASE ACUTA EMERGENZA: CONTE PROROGA LE MISURE FINO AL 13 APRILE-

Imprese in crisi sul territorio, dinamico il tessuto ...

Giuseppe Conte è intervenuto stasera nei Tg per comunicare la proroga delle misure fino al 13 aprile.. “Il nostro Paese sta attraversando la fase acuta dell’emergenza, abbiamo superato 13155 decessi, è una ferita che mai potremo sanare. Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive, di alleviare disagi e risparmiarvi i sacrifici. Si iniziano a vedere gli effetti positivi delle misure restrittive ma non siamo in condizione ancora di poter iniziare ad abbracciare una prospettiva diversa”….

immagine di Giuseppe Conte

“Se smettessimo di rispettare le regole e iniziassimo ad allentare le misure, tutti gli sforzi sarebbero vani e pagheremmo un prezzo altissimo. Oltre al costo psicologico, economico e sociale che stiamo affrontando, saremmo costretti a ripartire di nuovo. C’è una sparuta minoranza di persone che non rispettano le regole, abbiamo disposto sanzioni severe e multe onerose: non possiamo permetterci che l’irresponsabilità di alcuni possa comportare un danno per tutti. Dobbiamo rispetto a chi rischia la propria salute, come il personale medico direttamente esposto, e lo dobbiamo ai lavoratori che ogni giorno mandano avanti il paese”, prosegue. “Mi dispiace che le misure capitino nel momento della Pasqua, un momento di serenità, condivisione, pace e amore. Lo dico dispiaciuto, dovremo affrontare anche i giorni di festività con un regime restrittivo”,….

Questo sforzo ci consentirà di valutare una prospettiva con gli esperti. Inizieremo a programmare un allentamento delle misure quando sarà possibile, non sono nella condizione di dire quando”, dice, evidenziando che sulla base del confronto con il comitato tecnico-scientifico “inizieremo a valutare la prospettiva di entrare nella fase 2, di convivenza col virus, per poi entrare nella fase 3, l’uscita dall’emergenza e la riprese dalle attività lavorative e sociali. La fase 3 è la fase della ricostruzione e del rilancio“.

Una minima novità che abbiamo introdotto in questo decreto riguarda le sedute di allenamento degli atleti: le sospendiamo, per evitare che alcune società possano pretendere la prestazione sportiva nella forma dell’allenamento“…….Gli atleti potranno allenarsi comunque in modo individuale.

Capitolo bambini: “Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio dei bambini. In fase di interpretazione abbiamo detto che se un genitore va a fare la spesa, si può consentire l’accompagno di un bambino. Ma questo non significa che si possa andare a spasso. Non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione e di guardia proprio ora che si vedono risultati positivo”.

 

A livello sanzionatorio il Decreto ha previsto una multa che va dai 400 ai 3000 euro per chi trasgredisce le misure restrittive adottate. Nei casi di mancato rispetto delle misure previste per pubblici esercizi o attività produttive o commerciali, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

“Sono soddisfatto e orgoglioso – ha precisato il Presidente del Consiglio – della reazione che gli italiani stanno avendo nel rispettare le prescrizioni che abbiamo fornito. Le Forze dell’ordine stanno facendo un’attenta verifica, ma la maggior parte dei cittadini si sta conformando a queste nuove regole. Questo ci deve rendere tutti particolarmente orgogliosi.”

Smentita la proroga dell’emergenza al 31 luglio

Giuseppe Conte ha anche smentito l’ipotesi della proroga con questo Decreto legge dell’emergenza fino al 31 luglio 2020. Conte ha ricordato che “a fine gennaio era stato deliberato lo stato di emergenza nazionale per uno spazio di 6 mesi, ma ciò non significa che le misure restrittive, che in questo momento sono in vigore, saranno prorogate fino al 31 luglio.”

“Sono fiducioso – ha dichiarato Giuseppe Conte – che ben prima di quella scadenza ipotizzata all’inizio si possa ritornare alle nostre abitudini di vita, anzi ad un migliore stile di vita.”

Afferma infine  Conte riferendosi al confronto in sede Ue e rispondendo ad una domanda on line di un giornalista: “Sono stato molto chiaro con gli omologhi europei. Visto che ci si affannava a parlare del Mes, ho detto che è inadeguato per questa emergenza. E’ nato per accompagnare singoli stati fuori da situazioni di tensione finanziaria, è nato per shock asimmetrici. Noi stiamo vivendo uno tsunami che non ha nulla a che fare con shock asimmetrici”, dice Conte riferendosi al confronto in sede Ue. “Se il Mes verrà snaturato e posto in un ampio pacchetto di ventagli, per cui i soldi vengano resi accessibili ai paesi senza condizionalità preventive o successive, può essere uno strumento per mettere in piedi una strategia europea articolata su tanti altri strumenti”…….

 

Trump a Conte ” Rilanciamo insieme l’economia globale”

Trump su Conte: "Un bravo ragazzo, farà un gran lavoro" - Giornale ...

La Casa Bianca comunica che Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ed il premier Giuseppe Conte “hanno concordato di continuare a cooperare strettamente, anche attraverso il G7 sotto la presidenza americana, come all’interno del G20, per sconfiggere il virus e rilanciare l’economia globale”.

Oltre la telefonata di ieri tra Trump e Conte  durante la quale “hanno discusso degli ultimi sviluppi e degli sforzi per combattere la pandemia di coronavirus, vi è stato con Trump un post di solidarietà e ringraziamento del premier italiano c he in Italia,per il gran lavoro svolto,e per la professionalità dimostrata ed apprezzata dalla gran parte dei Paesi europei, secondo diversi sondaggi di quotati quotidiani, raggiunge al momento il massimo gradimento su tutti i leader politici.

“Trump ha espresso le sue condoglianze per quanti hanno perso la vita in Italia – afferma la Casa Bianca – Il presidente ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti a lavorare con l’Italia e con tutti i nostri alleati europei per fermare la diffusione del virus e per fornire cure mediche a tutti quelli che ne hanno bisogno”.

Un’Europa divisa ed egoista rinvia la battaglia sulla finanza all’Eurogruppo- L’autorevolezza di Conte

Nella sala virtuale del primo vertice di primavera in videoconferenza della storia

di  R.Lanza
Videoconferenza del Presidente Conte con i leader europeiVideoconferenza del Presidente Conte con i leader europeiVideoconferenza del Presidente Conte con i leader europeiVideoconferenza del Presidente Conte con i leader europeiVideoconferenza del Presidente Conte con i leader europei
Foto/Immagini a disposizione della Presidenza del Consiglio

La  video conferenza del Consiglio europeo ha mostrato ancora una volta  l’autorevolezza dell’Italia rappresentata dal premier Giuseppe Conte. Escluso ogni riferimento al Mes per la risoluzione della problematica sul coronavirus.   A Bruxelles , Conte era dominato dal pensiero di far affluire subito all’Italia tutta l’ingente somma di denaro sufficiente per dare ossigeno ad imprese, professionisti, lavoratori e far ripartire il motore italiano.   Le linee indicative contenute nel testo delle conclusioni del Consiglio Ue non sono state ritenute favorevoli e Conte ha mostrato la grandezza del Paese Italia con un netto rifiuto alla firma dello scritto europeo .       Coerentemente  con il premier spagnolo, Pedro Sanchez,la Francia con Macron,  l’Irlanda, Belgio, Grecia, Portogallo, Lussemburgo e Slovenia, firmatari con Conte della lettera sui Coronabond. ll’Italia ha dato dieci giorni di tempo alle istituzioni europee per rivedere l’accordo e tornare con una proposta che coniughi gli interessi e le esigenze del Paese e di gran parte dell’Europa.

Una risposta forte – ha dichiarato Conte durante il vertice – e adeguata la dobbiamo ai nostri cittadini. Che diremo se l’Europa non si dimostra capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno choc imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale?”. Il premier sostiene che strumenti elaborati in passato non sono adeguati per una tale situazione: “I tempi oggi sono diversi e se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato, allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve li potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno. Le conseguenze del dopo Covid-19 vanno affrontate non nei prossimi mesi, ma domani mattina”.

Nessun Paese ha mutato le proprie  posizioni  “Ho spiegato che noi preferiamo il Mes come strumento, che è stato fatto per le crisi“, ha commentato la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice, ribadendo la posizione tedesca sui coronabond.e ignorando l’amicizia con il premier Conte Con la Germania sono schierate l’Austria (“Respingiamo una mutualizzazione generalizzata dei debiti”, ha detto il cancelliere Sebastian Kurz), la Finlandia e l’Olanda. Il premier olandese Mark Rutte   spiega la contrarietà propria e di gran parte dei Paesi del Nord: “Siamo contrari ai coronabond. Molti altri Paesi lo sono, perché porterebbe l’Eurozona in un altro territorio, sarebbe come attraversare il Rubicone. L’Eurozona ha creato i suoi strumenti, come il Mes, che può essere usato in modo efficace, ma con le condizionalità previste dai trattati. Non posso prevedere alcuna circostanza in cui l’Olanda possa accettare gli eurobond”.

L’Europa mostra ancora una volta di essere divisa nei momenti  più importanti e comuni come questo sulla pandemia.  Il motto a Bruxellex è che “ognuno paghi  il  proprio debito pubblico e continui a risponderne”          La precisazione di Conte all’Europa è d’obbligo: ” l’Italia “ha le carte in regola con la finanza pubblica: il 2019 l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1,6 anziché 2,2 come programmato”.

La  battaglia proseguirà all’Eurogruppo. E non c’è uomo migliore di Conte- per coerenza e tessuto professionale- quale spadaccino  più abile. Anche se l’opposizione italiana-del centrodestra – muove con incoscienza – il fantasma di Draghi,l’ex governatore della Banca d’Italia sollecitato pure dal contestato senatore Monti, per cambiare nuovamente la scena politica , identica sostanzialmente a quella che ha portato l’Italia al baratro

Un pò di concretezza proviene da  Christine Lagarde, che ha avviato il nuovo programma di acquisto di titoli da 750 miliardi di euro per l’emergenza pandemica, il Pepp, facendo saltare il limite del 33% agli acquisiti di debito di ciascun Paese. 

Conte, tra gli applausi, informa i “rappresentanti del popolo” e si sofferma sulle file di autocarri con le bare

 

 

Coronavirus, Conte: In Italia e Ue crisi senza precedenti

 

“La diffusione dell’emergenza coronavirus ha innescato in Italia e in Ue una crisi senza precedenti” che ci sta costringendo “ad una prova durissima” e che ci ha condotto “a confrontarci con nuove abitudini di vita”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, nel corso dell’informativa alla Camera sull’emergenza Covid-19.

C’è stato un lungo applauso con deputati in piedi, durante le comunicazioni del presidente del Consiglio, per esprimere vicinanza ai familiari delle vittime e riconoscimento anche per gli operatori sanitari impegnati in questi giorni per combattere l’epidemia. “Sono giorni terribili per la nostra comunità” che “ogni giorno” fa i conti con i “decessi e perde i più fragili e vulnerabili, un dolore che si rinnova costantemente” “Non avremmo mai pensato – ha affermato – di vedere file di autocarri dell’esercito con le bare. Ai familiari delle vittime va il nostro pensiero e la nostra commossa vicinanza”.

Tra gli applausi dell’Aula, Conte ha anche plaudito allo “sforzo straordinario” di medici e infermieri. “Nei giorni scorsi mi ha scritto Michela, un’infermiera che lavora al reparto Covid dell’ospedale di Senigallia. Con grande dignità, mi ha chiesto che i rischi che si stanno assumendo lei e suoi colleghi non siano dimenticati. A nome del governo, ma credo anche del Parlamento, dico che noi non ci dimenticheremo di voi” ha detto con commozione Conte.

Quello che “stiamo combattendo” è “un nemico invisibile, insidioso, che entra nelle nostre case, che divide le nostre famiglie. Ci fa sospettare di mani amiche, e alla fine ci ha condotto ad una limitazione significativa dei nostri spostamenti”.

Il governo – ha sottolineato – ha agito con la massima determinazione e assoluta speditezza, approntando ben prima di tutti gli altri Paesi, misure di massima precauzione. Già dal 22 gennaio, ben prima che l’Oms dichiarasse il coronavirus emergenza internazionale, abbiamo adottato vari provvedimenti cautelativi”.

“L’alto tasso di contagio del Covid 19 ha posto subito all’attenzione il rischio di un sovraccarico del sistema sanitario. La limitazione del contagio è stata da subito una scelta necessaria”    Conte ha fatto un lungo elenco delle misure adottate già dal 25 gennaio scorso, dalle indicazioni del comitato tecnico scientifico sino alla stesura dei decreti limitativi della libertà di stare in giro, il tutto studiato e ben bilanciato per non creare un grave danno alle imprese e allo Stato italiano

“I contraccolpi economici dell’emergenza sanitaria, naturalmente, riguardano da vicino il mondo delle imprese. È imperativo, perciò, garantire il massimo grado possibile di liquidità alle imprese e il governo, a questo scopo, ha predisposto misure significative che permettono di attivare complessivamente 350 miliardi di euro di finanziamenti a beneficio del mondo produttivo” ha evidenziato il presidente del Consiglio.

“La storia – domani – ci giudicherà” e “ci dirà se siamo stati all’altezza. Verrà il tempo dei bilanci, delle valutazioni su quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, tutti avranno la possibilità di sindacare – frigido pacatoque animo – il lavoro svolto e trarne le conseguenze. D’altra parte, in questi giorni molti hanno riletto ed evocato, anche pubblicamente, le pagine sulla peste scritte da Manzoni nei ‘Promessi sposi’: proprio in quest’opera viene ricordato un antico proverbio, ancora oggi fortemente in auge, per cui ‘del senno del poi son piene le fosse’”.

“Ci sarà un tempo per tutto. Ma, oggi, è il tempo dell’azione, il tempo della responsabilità, dalla quale nessuno può fuggire“, ha detto il premier.

TRAGEDIA ITALIA: NUOVO GIRO DI VITE –

 

Coronavirus, il Governo chiude l'Italia«Questa è la crisi più grave dal dopoguerra

  “NIENTE PIU’ COERENZA DELLE DECISIONI DEI GOVERNATORI CON LA LINEA DEL GOVERNO”

Traspare la polemica con la decisione governativa della Lombardia di chiudere tutto anche gli uffici pubblici . «In alcune zone del Nord è ormai da giorni che l’emergenza ha toccato picchi insostenibili, il tempo di reazione non può essere così lungo»,
Anche perché, i conti in rosso non  lasciano davvero dormire -semmai avesse trovato un pò di tempo per farlo-  il prudente premier  . Occorrerà a breve  un nuovo decreto da diversi miliardi che coinvolga i soggetti mento tutelati dal provvedimento «Cura Italia». Molto dipenderà dall’Europa e dal sostegno promesso con la sospensione del Patto di stabilità..

Lo stop al patto di stabilità,potrebbe spingere il M5S a forzare la mano sulle risorse. .Il momento sembra ideale pure per i governatori di agire difformente dalle linee del governo. Così il Presidente della Regione Sicilia che, di fronte alla possibilità data dal governo nazionale di tenere aperti i supermercati per evitare assemblamenti e confusione, dispone invece  la chiusura dei supermercati anche nei giorni festivi

E’ prevista la chiusura di tutte le attività produttive non strategiche almeno fino al 3 aprile. Non si era mai arrivati a 793 decessi in un giorno . “Rallentiamo motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo è una decisione non facile ma che ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio e si rende necessaria oggi in particolare per poter contenere quanto più possibile dell’epidemia”, ha detto Conte in diretta dal social specificando che “l’Italiasta vivendo “la crisi più difficile dal Secondo Dopoguerra”.

Il giro di vite partirà da lunedì e al momento sarà valido fino al 3 aprile. Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di alimentari e di generi di prima necessità. Non ci saranno restrizioni sui giorni d’apertura dei supermercati. Aperte farmacie e parafarmacie. Assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari e tutti i servizi pubblici, ad esempio i trasporti. Al di fuori delle attività essenziali, sarà consentito solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e le attività produttive ritenute rilevanti per la produzione nazionale.

Secondo quanto precisano fonti di Palazzo Chigi, dalla nuova stretta decida dal governo per contrastare il Covid-19, sono esclusi giornali, tv ed edicole che resteranno aperti.

E Matteo Salvini ?  Nel frattempo diventa autore di un video appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui chiede interventi immediati, tra i quali la fornitura di mascherine adeguate a tutti gli operatori sanitari e le forze dell’ordine e la riapertura del Parlamento. Richiesta, condivisa da Matteo Renzi ma alla quale il presidente della Camera Roberto Fico risponde però fermamente: «chi dice che le Camere sono chiuse o è confuso o è distratto».

Firmato il Protocollo di Sicurezza nelle imprese

 

 

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Raggiunta l’intesa tra sindacati e imprese,  Dopo un lungo confronto , anche in videoconferenza con il governo, è stato firmato il “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Al tavolo, a distanza, erano presenti Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Confapi. “L’Italia -afferma Conte – va avanti, non si ferma”.

“L’accordo sottoscritto, spiegano i sindacati, potrà riaprire le imprese e “consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro“.
I lavoratori e le lavoratrici italiane sapranno agire e contribuire nell’adeguare l’organizzazione aziendale e i ritmi produttivi per garantire la massima sicurezza possibile e la continuazione produttiva essenziale per non fermare il Paese”.

Conte: “Il momento è molto grave, dobbiamo tutti rinunciare a qualcosa per il bene dell’Italia”

 

Tutta l’Italia diventa zona protetta. Non ci sarà zona rossa, ma l’intera Italia sarà protetta”. Il premier Giuseppe Conte annuncia in conferenza stampa a Palazzo Chigi nuove misure per fronteggiare l’emergenza del virus

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“Adotteremo misure più forti e stringenti per poter garantire la tutela della salute di tutti. La decisione giusta di oggi è rimanere a casa” avverte il presidente del Consiglio annunciando il provvedimento ‘Io sto a casa’: “Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani e queste mani oggi più che mai devono essere responsabili”.

Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia”, “dobbiamo cambiare le nostre abitudini, non è facile, neanche per me, capisco che è difficile” sottolinea Conte. “Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare le proprie abitudini – rileva – Ma non c’è tempo, i numeri parlando di una crescita importante dei contagi“.

Entrando nel dettaglio, il premier spiega che è previsto “ il divieto di assembramento all’aperto e in locali pubblici“. Mentre “non è prevista per ora nessuna limitazione ai trasporti pubblici“. Tra le misure annunciate, la proroga della chiusura delle scuole fino a 3 aprile e lo “stop a manifestazione sportive, anche il calcio“.

Le nuove misure sono nel Dpcm che sto per firmare e andrà in Gazzetta stasera. Domani mattina saranno in vigore. La procedura è regolare. Ho sentito, su proposta del ministro della Salute, tutti gli altri ministri competenti – informa il premier – Abbiamo sentito anche i presidenti delle Regioni, in particolare il presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini e tutti hanno condiviso la necessità di estendere a tutta la penisola un unico regime. Chiaramente ho informato anche il presidente della Repubblica di questa iniziativa”.

Ci sarà un supercommissario per l’emergenza coronavirus? “Stiamo ragionando sulla necessità di potenziare la macchina organizzativa”, replica il presidente del Consiglio in conferenza stampa. “Voi lo chiamate supercommissario – dice – io avverto la necessità di un coordinamento per l’approvigionamento di macchinari e attrezzature sanitarie. E’ un ruolo che potremmo affiancare al capo della Protezione civile in questo momento”.

Conte spiega poi che “ci sarà un confronto con le opposizioni, il mio auspicio è coinvolgerle vista la gravità del momento”.

CHE DIO AIUTI L’ITALIA E IL MONDO, IL VIRUS SEMBRA IL SIMBOLO DEL MALE (PIPISTRELLO) SULLA TERRA

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Le carceri scoppiano, il coronavirus proveniente-affermano gli scienziati- dal pipistrello – ha già fatto il suo ingresso e le sue vittime, le carceri oggi protestano.     In Sicilia il carcere palermitano Lorusso di Pagliarelli ha registrato – come in altri istituti di pena -una rivolta dei detenuti.. Motivazioni?   Paura del virus Covid 19 che colloca l’Italia al secondo posto nel mondo per numero di decessi, dopo la Cina, la mancanza di spazi all’interno delle celle delle carceri(eterno problema) e, soprattutto, la sospensione dei colloqui per arginare il virus. Apriti cielo, succede il finimondo!

“Le loro preoccupazioni –avvertono i dirigenti delle strutture carcerarie-sono comprensibili. Anche da parte nostra siamo preoccupati. Gestire in carcere dove ci sono 1400 detenuti non sarebbe semplice la gestione dell’emergenza. Anche perchè in una cella spesso sono in quattro e mantenere le distanze previste non è semplice”.

Già in giornata diverse le proteste. A Modena nel primo pomeriggio i detenuti, protestando per le misure di prevenzione per il Covid-19, si sono barricati nell’istituto, Sul posto è arrivato anche il prefetto. I carcerati “chiedono provvedimenti contro il rischio dei contagi”

Nel Sud la protesta nel carcere napoletano di Poggioreale nasce per  la sospensione dei colloqui, prevista dalle misure anti-coronavirus. I detenuti si sono arrampicati sui muri interni del penitenziario e  fuori, si è svolta la protesta dei parenti che hanno chiesto per i loro familiari reclusi indulto, amnistia o arresti domiciliari. La protesta è rientrata nel tardo pomeriggio.

Anche  i detenuti di Frosinone hanno espresso vibratamente la loro protesta , si sono barricati all’interno della seconda sezione, da cui si scorgeva del fumo. Sul posto è accorso il garante regionale Anastasia: “Per il momento siamo in fase di attesa. Non si vuole fare alcuna azione di forza per non creare tensioni. Siamo in trattativa”.      Intanto il prossimo passo diventa la  convocazione immediata -forse oggi e domani -dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, per l’assunzione delle necessarie misure di coordinamento”,  nella direttiva ai Prefetti per l’attuazione dei controlli nelle “aree a contenimento rafforzato” adottata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

Il provvedimento prevede “indicazioni specifiche per i controlli relativi alla limitazione degli spostamenti delle persone fisiche in entrata e in uscita e all’interno dei territori ‘a contenimento rafforzato’“. Le sanzioni per chi viola le limitazioni agli spostamenti possono arrivare all’arresto fino a tre mesi.

CONTE -MACISTE ITALIANO E CREDENTE IN DIO – IN LOTTA CONTINUA E QUOTIDIANA CONTRO L’INVISIBILE MALE DEL VIRUS

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Gli spostamenti potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia – si legge nella direttiva – Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus“.

I controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità “avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti”, spiega la direttiva. “Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni – si legge nella direttiva – Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali”.

 

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Gli studiosi analizzano la struttura del pipistrello per arrivare ad un vaccino anticoronavirus

Per quanto concerne il trasporto ferroviario, la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi ‘termoscan’ – prosegue il provvedimento – Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni”.

Negli aeroporti delle aree dei territori ‘a contenimento rafforzato’, i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione”, secondo quanto prevede la direttiva del Viminale. Inoltre analoghi controlli verranno effettuati nei voli in arrivo nelle predette aree. Restano esclusi i passeggeri in transito.

Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati nei territori soggetti a limitazioni – si legge nella direttiva – Nei voli Schengen ed extra Schengen in arrivo, i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all’atto dell’ingresso. “Analoghi controlli verranno adottati a Venezia per i passeggeri delle navi di crociera che non potranno sbarcare per visitare la città ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza”, continua il provvedimento. La veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli“.

La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica)“. E’ quanto prevede la direttiva ai Prefetti per l’attuazione dei controlli nelle “aree a contenimento rafforzato” adottata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

 

 

 

Sembra una maledizione divina ma Conte – infaticabile Maciste – rilancia ulteriori misure per arginare il virus

 

Ancora un altro braccio di ferro dell’instancabile  presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, contro il virus che sta inginocchiando il mondo quasi una punizione divina.     Conte, dopo il successo dell’Ue che gli apre senza esitazioni, la porta dei finanziamenti necessari all’Italia per risollevare le imprese danneggiate e le famiglie,  afferma che “la correttezza dell’operato del governo è fuori discussione e fino a quando non  firmo il decreto definitivo può nascere incertezza e confusione tra i cittadini   Adesso il decreto è stato elaborato nella versione definitiva, sono pervenute le osservazioni delle regioni e  “abbiamo creato due aree, una riguarda la regione Lombardia e alcune province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. A questo territorio applichiamo un regime e misure restrittive più rigorose: vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita anche all’interno del territorio. Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro verso il proprio domicilio per necessità”, afferma.

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 Chi farà controlli sugli spostamenti? “Le forze di sicurezza. I cittadini dovranno motivare gli spostamenti. E’ improprio parlare di zona rossa -spiega-. In questo caso non abbiamo un divieto assoluto di trasferimento da quest’area del Nord, ma c’è la necessità di motivarlo”, dice Conte. “A chi ha sintomatologia con febbre maggiore di 37,5 gradi si raccomanda di rimanere a casa e contattare il medico: è bene che non si muovano. Ci sarà divieto assoluto di mobilità per soggetti in quarantena, ovvero risultati positivi al virus. Poi ci sono una serie di misure relative alle attività imprenditoriali, commerciali, sociali. Saranno consentiti eventi sportivi di atleti professionisti e categorie assolute o a porte chiuse o all’aperto senza presenza di pubblico”, aggiunge snocciolando i dettagli del provvedimento.

Non possiamo più permetterci aggregazioni“. “Sono sospese attività didattiche nelle scuole e nelle università, sono sospese le cerimonie. Sono chiusi i musei e i luoghi di cultura. Sono consentite attività di ristorazione nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro”, afferma, annunciando sanzioni per i gestori “che non faranno rispettare le norme“.

Stiamo affrontando un’emergenza nazionale senza sottovalutarla, abbiamo scelto il criterio della trasparenza. Ci stiamo muovendo con determinazione e coraggio, abbiamo due obiettivi: contenere la diffusione del contagio ed evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Non possiamo dedicarci ad una sola modalità, servono entrambe”, prosegue. “Alcune strutture ospedaliere sono già in difficoltà, abbiamo già predisposto il vincolo obbligatorio della solidarietà interregionale, c’è la possibilità di redistribuire pazienti tra le varie regioni. Posso annunciare che è stato sottoscritto un contratto per dar vita ad una linea di apparecchiature tutta italiana per terapia intensiva e subintensiva, abbiamo già 320 nuove apparecchiature, avremo 500 nuove apparecchiature al mesee ci stiamo adoperando per aumentare il numero”. “Ci rendiamo conto che tutte queste misure imporranno sacrifici, a volte piccoli e a volte molto grandi. Dobbiamo aderire tutti, non dobbiamo pensare di essere furbi. Dobbiamo tutelare la salute, dei nostri cari e soprattutto dei nostri nonni. Ci assumiamo la responsabilità politica di queste decisioni: state tranquilli, ce la faremo, saremo insieme, marceremo uniti e compatti. Speriamo che questa emergenza presto verrà superata”, dice prima di tornare sulle misure economiche previste dall’altro apposito decreto. “E’ il momento del rispetto dei ruoli. Vogliamo che tutti siano partecipi in questo impegno, ho molto apprezzato la volontà dell’opposizione di discutere. Sarà fatto. Invito i cittadini ad essere fiduciosi, ce la faremo. Non si ferma tutto, ma dobbiamo entrare nell’ottica che ci sono regole da rispettare, servono comportamenti responsabili. Lo dico a tutti, anche ai nostri figli”.

Intanto lanciano un accorato appello i governatori di Calabria e Puglia contro l’esodo verso il Sud dopo le nuove ulteriori misure per arginare il virus.il Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha firmato un'”ordinanza per obbligare alla quarantena chi arriva in Puglia dalla Lombardia e dalle 11 province del nord”. “Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: Fermatevi e tornate indietro. Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del Governo”.

State portando nei polmoni dei vostri fratelli e sorelle, dei vostri nonni, zii, cugini, genitori il virus che ha piegato il sistema sanitario del nord Italia – aggiunge Emiliano – Avreste potuto proteggervi come prescritto, rimanendo in casa e adottando tutte le precauzioni che ormai avrete imparato”. “Ma avete preso una decisione sbagliata – sottolinea – Non ho purtroppo il potere di bloccarvi, ma posso ordinarvi di comunicare il vostro arrivo ai medici di famiglia e di rimanere a casa in isolamento fiduciario per 14 giorni”. “Se volete evitare queste conseguenze, se siete in Lombardia o nelle altre province indicate, non tornate adesso in Puglia e se siete già in viaggio ritornate indietro. So cosa state provando. Ma dovete essere lucidi” conclude il governatore.

In una nota la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, (nella foto sotto) rivolgendosi ai calabresi, afferma: . Siamo preoccupati dell’esodo verso il Sud ed al lavoro senza sosta per preservare la nostra terra da chi non ha ben compreso la gravità del rientro senza controllo. Ritornare dal Nord in modo incontrollato mette in pericolo la nostra terra e gli affetti di tutti. Non fatelo. Fermatevi”.

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“Seguite le regole – aggiunge – proteggetevi e proteggeteci come prescritto. L’esodo incontrollato porterà all’aumento esponenziale del contagio anche da noi. E’ evidente che una sanità come quella calabrese, vessata da anni da tagli selvaggi, non è in grado di reggere una situazione di totale emergenza. Occorrono provvedimenti urgenti e seri di contenimento e sicurezza che non è nel potere della Regione emanare. Chiedo con forza un’assunzione seria di responsabilità da parte del governo nella gestione delle partenze”. “Il governo blocchi l’esodo verso la Calabria che rischia di innescare una bomba emergenziale, scrive allora aggiungendo: “Chiediamo immediati ed urgenti controlli sui treni e nelle stazioni dei pullman”.

Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”. A imporlo un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci (nella foto sotto). Ordinanza in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola, in cui il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni

Risultato immagini per immagine del presidente della sicilia nello musumeci

italiane e quelle previste dal comma 2 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità. ”Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha esortato Musumeci dal suo isolamento domiciliare dove si trova da ieri per precauzione dopo il contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti. Al primo tampone negativo di ieri sera ne seguirà un altro tra due giorni.

“D’intesa con Regione Campania, Prefettura, Questura, Asl e Protezione Civile è stato attivato un immediato servizio di presidio all’arrivo di bus e treni provenienti dalla zona rossa. Tutti i passeggeri sono sottoposti ad identificazione, controlli sanitari e quarantena obbligatoria”. Disposizioni del  sindaco di Salerno Vincenzo Napoli (nella foto sotto).

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