Lunedì a Palermo Summit sulla Libia: assenti i big europei e gli Stati Uniti,l’ONU vuole ridistribuire le ricchezze petrolifere

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Una conferenza senza leader internazionali, ma con i principali attori libici. Il comunicato stampa di Conte- e diplomatici pure- precisano che non si tratta di un vertice europeo ma sulla Libia .Il summit di Palermo, viste queste premesse, non porterà ad un accordo globale e complessivo per stabilizzare il paese nordafricano, ma potrà costituire un passo avanti, se le parti troveranno un’intesa almeno su alcuni punti della road map dell’Onu.

Che l’Italia «sostiene con convinzione», ha sottolineato il premier Giuseppe Conte, che appunto parla di Palermo come un «episodio non isolato, ma una tappa fondamentale di un percorso». Solo la Francia manderà in Sicilia un esponente di peso, il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian. 

Vi saranno tecnici come gli emissari per il Medio Oriente di Usa e Russia, David Hale e Mikhail Bogdanov, anche se fonti diplomatiche italiane riferiscono che resta confermata la partecipazione del premier russo Dmitri Medvedev. Mentre a nome l’Ue parlerà l’Alto rappresentante Federica Mogherini.
Delusione per le defezioni dei big europei ma anche degli Stati Uniti, principale sponsor dell’Italia sulla Libia, e che tuttavia non manderà a Palermo nemmeno il segretario di Stato Mike Pompeo.

«For Lybia With Lybia», è il messaggio che si vuole lanciare, ha spiegato Conte. Inoltre, la partecipazione dei leader di attori regionali come Tunisia, Ciad, Algeria e Niger, ma anche di Grecia e Malta (sono attesi verosimilmente Alexis Tsipras e Joseph Muscat) potrebbe essere utile per far il punto anche sul tema migranti.

Il faro del summit è il piano di azione dell’Onu, aggiornato dall’inviato Ghassam Salamé tenendo conto del persistente stallo
politico e dell’instabilità sul terreno, a Tripoli e nella nevralgica “Mezzaluna petrolifera”. . Sul fronte economico, l’Onu vuole sostenere la redistribuzione delle ricchezze nazionali, soprattutto quelle petrolifere, anche con incentivi per contrastare il contrabbando di carburante.

La svolta vera, però, potrebbe arrivare con un’intesa sul percorso istituzionale. A partire dalla convocazione di una conferenza nazionale aperta a tutti, tribù del sud incluse, all’inizio del 2019, per arrivare a elezioni parlamentari in primavera – così come auspica il piano Onu – e costituire un nuovo organo legislativo unico che superi il dualismo Tripoli-Tobruk.  Su questi temi si confronteranno i quattro protagonisti libici invitati a Palermo: il premier Fayez al Sarraj, il generale Khalifa Haftar, Aguila Saleh, presidente del Parlamento di Tobruk, e Khalid Al-Mishri, capo del Consiglio di Stato. E anche il vicepremier Maitig, in rappresentanza delle potenti milizie di Misurata, che vogliono una contropartita per il loro contributo decisivo alla sconfitta dell’Isis, potendo contare sul sostegno dei francesi, che li hanno incontrati ieri. 

Le diffidenze tra le parti sono tante. In più diverse altre fazioni sono in agitazione perché sostengono di non essere state invitate a Palermo.  Due giorni  ancora e si vedrà se la conferenza internazionale sulla Libia abbia prodotto risultati concreti ed utili alla popolazione europea

(Ag.)

PRESCRIZIONE: PROVVEDIMENTO “SCIAGURATO” PER GLI AVVOCATI PENALISTI

  PRESCRIZIONE: AVVOCATI IN DISACCORDO, QUATTRO GIORNI DI SCIOPERO DA MARTEDI’, 20 NOV A VENERDI’ 23 NOV

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Dopo tanti dibattiti, convegni, polemiche sull’emendamento voluto dai Cinquestelle e che prevede il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado (sia in caso di condanna sia di assoluzione) la prescrizione entra subito nel ddl anticorruzione, e sarà in vigore tra un anno. 

 – Il titolare del Viminale ha spiegato che la norma sulla prescrizione “sarà nel ddl ma entrerà in vigore da gennaio del 2020 quando sarà approvata la riforma del processo penale”. La legge delega, invece, che scadrà a dicembre del 2019, “sarà all’esame del Senato la prossima settimana”. Tempistiche ribadite anche dal ministro per la Semplificazione Giulia Bongiorno, che ha sottolineato come la riforma del processo penale “camminerà insieme” alla riforma della prescrizione.

 – Esulta Luigi Di Maio: “Ottime notizie! #BastaImpuniti –  -. La norma sulla prescrizione sarà nel disegno di legge anticorruzione! E entro l’anno prossimo faremo anche una riforma del processo penale. Processi brevi e con tempi certi. Finalmente le cose cambiano davvero!”. 

“Questa mattina abbiamo raggiunto un accordo su quello che c’era scritto nel contratto di governo. Ci sono casi di stupro, stragi”, situazioni “in cui i familiari chiedono giustizia e quello che è colpevole si salva perché scatta la prescrizione. Ora se tu vieni condannato in primo grado, non scatta la prescrizione, prima devi arrivare all’ultimo grado”

“La norma – ha spiegato – si approva a gennaio 2019 e entrerà in vigore nel 2020 perchè metteremo più soldi nelle strutture e faremo la riforma processo penale per non congestionare la giustizia”. “Oggi l’opposizione occupa i banchi del governo. Noi lo facevamo perché davano soldi alle banche, ora Forza Italia lo fa per protesta perché noi abbiamo bloccato la prescrizione che salva i furbetti. Se ne facciano una ragione, hanno perso le elezioni”.

– Intanto, a Montecitorio, le commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno dato beneplacito all’ampliamento della prescrizione al ddl corruzione. L’opposizione, però,  ha contestato l’assenza del Guardasigilli Bonafede, impegnato nel vertice di Palazzo Chigi. Alla sala del Mappamondo la tensione è arrivata alle stelle tanto che si è addirittura sfiorato lo scontro fisico tra i rappresentanti dell’opposizione, che hanno rumorosamente contestato la regolarità della votazione, e gli esponenti della maggioranza.

Il presidente di turno Ettore Rosato ha comunque fatto proseguire la seduta – che aveva all’odg la relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla domanda di autorizzazione all’utilizzazione dei verbali e delle registrazioni delle intercettazioni nei confronti di Lello Di Gioia – affermando che sulla convocazione della capigruppo deciderà il presidente Roberto Fico, assente questa mattina per un impegno istituzionale

.Sud Libertà è convinta che se la geografia politica si modificherà in vista delle elezioni il provvedimento sulla prescrizione sarà certamente modificato nella sua interezza

Avvocati penalisti in sciopero  – L’Unione delle Camere penali, parlando di “sciagurate iniziative” dell’attuale maggioranza di governo, a cominciare dalla riforma della prescrizione, ha proclamato quattro giorni di sciopero. L’agitazione è stata indetta da martedì 20 a venerdì 23 novembre. 

Al PRESIDENTE MUSUMECI NEGATO L’IMPEGNO MORALE DI ENTRARE AL POLICLINICO DOVE CI SONO I MORTI DI CASTELDACCIA

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ROMA – «Gravissimo strappo istituzionale in un momento di tragedia e lutto dove tutte le forze devono mostrarsi unite». Così il deputato Vittorio Sgarbi commenta la vicenda che ha coinvolto Conte e Musumeci.

«Il dandy presidente del consiglio è circondato, come un cantante pop, di bodyguard di Stato che impediscono al presidente della Regione, che gli è superiore in senso gerarchico e che è il responsabile di una regione autonoma, di andare al policlinico dove ci sono morti e feriti per lasciare la scena a Conte, vice di se stesso. Non è un fatto formale né di protocollo, ma una totale mancanza di coscienza delle istituzioni come se l’impegno di assistenza e di soccorso non toccasse in prima istanza al presidente della Regione», aggiunge. «Questo episodio mostra una gravissima inadeguatezza dello pseudo presidente del Consiglio e induce a sollecitarne le dimissioni perché chi sbaglia sulle forme non può non sbagliare sulla sostanza».

Fin qui la dichiarazione pubblica di Sgarbi. Un passo indietro e ricorderemo quel che ha detto Musumeci sulla vicenda.

«Ho appreso dalla viva voce del prefetto di Palermo e dai funzionari della Digos che il cerimoniale del presidente Conte non mi avrebbe consentito di accedere al Policlinico, dove avrei voluto accogliere il premier e, assieme a lui, rendere l’omaggio alle vittime di questa notte e portare ai familiari il cordoglio della comunità siciliana. Il profondo rispetto per i morti di questa sciagura mi ha indotto ad assumere una condotta improntata al senso di responsabilità: ho preferito, senza plateali polemiche, fare rientro alla Presidenza della Regione per presiedere la seduta dalla Giunta e decidere quali ulteriori misure debbano essere adottate a partire da domani, dopo quelle deliberate e realizzate nei giorni scorsi».

«Sia chiaro – ha aggiunto il governatore siciliano – questa inaudita vicenda, che non ha precedenti nella storia della Regione Siciliana, allarma e suscita indignazione – denuncia- Non cerco il rispetto per la mia persona, ma lo pretendo per l’Istituzione che rappresento e per il popolo siciliano. E questo vale per tutte le istituzioni, anche per il presidente del Consiglio“.

Conte ha telefonato al governatore Musumeci spiegando che è successo perchè ha deciso di venire in Sicilia all’improvviso, non appena è stato informato della tragedia e senza neppure dare ai suoi uffici il tempo di preavvertire il Governatore e le altre Autorità locali. Conte ha prospettato al Governatore Musumeci che potevano incontrarsi in Prefettura, mentre non era opportuno farlo al Policlinico anche al fine di rispettare le richieste di riserbo dei familiari delle vittime. L’ha invitato comunque a Palazzo Chigi: il presidente del Consiglio è sempre disponibile a incontrare i Rappresentanti delle Istituzioni. E’ quanto si apprende da Palazzo Chigi. 

Il prefetto di Palermo deve andare via afferma Musumeci : «Se il premier Conte dice di non avere dato disposizione in questo senso come mi ha detto al telefono, se il capo del cerimoniale dice alla mia struttura di non averne dato disposizione, allora la condotta del capo della Prefettura mi sembra inadeguata al ruolo. Sono portato a pensare che il capo del governo non stia mentendo, quindi o mente il capo del cerimoniale o il Prefetto di Palermo, e allora se così è spero che il prefetto venga allontanato». «Per due volte il presidente del Consiglio è venuto in Sicilia e il presidente della Regione lo ha appreso col massimo ritardo. Pretendo rispetto non per quello che sono ma per quello che rappresento. Qualcuno lo deve dire a Roma che in Sicilia bisogna venire col cappello in mano». .

Conte: ” sulla TAP abbiamo previsto una penale di venti miliardi”ma tre pentastellati non ci stanno

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La questione del TAP (Gasdotto) apre delle ferite nel M5s. Probabili interessi diversi. I parlamentari smentiscono il premier Conte: “Non ci possono essere penali”.  – Tre parlamentari pentastellati con una nota hanno risposto alle parole del premier Conte che aveva chiuso alla possibilità di stoppare l’opera per un costo troppo alto: “Anche il presidente del Consiglio – si legge – può sbagliare. Le penali non possono esistere perché non c’è un contratto tra Stato e TAP. Non ci possono essere costi a carico dello Stato, semplicemente perché, non essendovi ad oggi il rispetto delle prescrizione da parte di TAP, non c’è responsabilità del governo. Noi continuiamo ad avere fiducia nella magistratura“.  Per il vicepremier Luigi Di Maio: “ : “Non ci sono alternative – sottolinea il ministro del Lavoro – abbiamo fatto un’istruttoria per due mesi e in caso di mancata realizzazione ci sono venti miliardi di penale da pagare, più del reddito e di quota cento messi insieme“. “Questo – conclude il vicepremier – è il vero problema ma noi non abbasseremo la guardia. Continueremo a stare attenti a quello che succedere con quest’opera. Addirittura c’è una parte del cantiere sequestrato dalla Procura e non si faranno sconti a nessuno. Il tema vero è che dai controlli che abbiamo fatto nell’istruttoria ci sono almeno venti miliardi da pagare“.

Nella prossima settimana forse un incontro tra i leader di M5s e Lega per trovare una strada comune. Il Carroccio spinge per il completamento dell’opera mentre alcuni esponenti pentastellati chiedono lo stop. La situazione verrà analizzata in maniera approfondita nei prossimi giorni, con la decisione che sarà presa quantoprima

Il governo non cambia linea e richiede un dialogo con l’esecutivo Ue

 

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Bruxelles concede all’Italia tre settimane per un nuovo documento finanziario. Una bocciatura attesa, quella della Commissione europea, ma nessuna nuova bozza del documento- si apprende – verrà inviata da Roma a Bruxelles: “Siamo sulla strada giusta e non arretriamo di un centimetro”.

E Conte lo ribadisce: “Il 2,4 al momento non si tocca, certo” ha detto il premier da Mosca. “Visto l’approccio dialogante mio e del governo, non avrò difficoltà a parlare con i singoli leader per offrire le più ampie spiegazioni sull’indirizzo specifico di politica economica che facciamo con questa manovra”. 

Il governo “resta impegnato in un dialogo costruttivo con l’esecutivo Ue” e “si prepara a rispondere entro tempi previsti”. Per questo, la tabella di marcia parlamentare della legge di Bilancio non subirà modifiche e, a giorni, approderà alle Camere per iniziare il suo iter.

 

 “Per la prima volta – ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis – siamo costretti a richiedere a un Paese dell’Eurozona di rivedere il suo documento programmatico di bilancio. Non vediamo alternative al richiedere al governo di farlo: abbiamo adottato un’opinione che dà all’Italia un massimo di tre settimane per presentare un documento programmatico di bilancio rivisto per il 2019“. 

 – “Purtroppo – ha aggiunto – i chiarimenti ricevuti non sono stati convincenti abbastanza da farci cambiare la conclusione cui eravamo arrivati in precedenza, che sussista un’inosservanza particolarmente seria della raccomandazione fatta all’Italia dal Consiglio il 13 luglio scorso”. Il governo italiano, ha tuonato così Dombrovskis, “sta andando apertamente e consapevolmente contro gli impegni che aveva preso nei confronti di se stesso e degli altri Stati membri dell’Eurozona”.

il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha espresso la sua opinione nel corso dell’assemblea dell’Anci:. “La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità e, al contempo, occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di Enti pubblici e della pubblica finanza produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”.

Intanto l’Italia intera manifesta preoccupazioni sul nuovo corso politico contestato vibratamente dall’Europa.

L’UE RISPONDERA’ OGGI AL GOVERNO CHE HA CONFERMATO INTERAMENTE LA MANOVRA

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Nessuna retromarcia del governo.  La manovra resta tale e quale     Il  premier Giuseppe Conte- che intanto ha ridotto del 20 per cento la sua indennità ha spiegato: “Se dicessi ‘sì abbiamo sbagliato’, vorrebbe dire che la manovra è azzardata e imprudente. Non è così”.

Oggi la risposta dell’Italia sarà discussa al collegio dei commissari a Strasburgo. Pressioni naturalmente arrivano da tutte le parti alla Commissione ‘Ue per una bocciatura della manovra che rilancerebbe l’opposizione italiana. Per affrontare l’eventualità ieri si è svolta una riunione a palazzo Chigi tra premier e vice premier, con la partecipazione del  ministro dell’Economia Giovanni Tria, seguita da una cena a tre Conte, Di Maio, Salvini.

Conte ieri ha spiegato che l’Italia è disponibile a sedersi al tavolo per dialogare con le istituzioni europee “in spirito di leale collaborazione e dialogo costruttivo”. Il governo si è detto “fiducioso”, nella lettera inviata alla Commissione europea, che la manovra di bilancio non esporrà a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi membri dell’Unione europea. L’esecutivo si è impegnato a intervenire qualora il deficit dovesse superare gli impegni assunti ma ha anche espresso la convinzione che le riforme strutturali permetteranno il rilancio della crescita, assicurando la sostenibilità delle finanze pubbliche.

Insomma nessun passo indietro al momento.  Oggi arriverà la risposta dell’Ue.

Il governo rettifica lo scudo fiscale e dice al mondo: “Tutto Ok”…. Chi ci crede? Il VIDEO DI CONTE

 

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Gli occhi del mondo erano puntati sulla seduta del Consiglio dei ministri. E non tanto per l’esclusione della punibilità penale – da tutti ritenuta ingiusta- quanto invece per vedere se il rapporto umano, politico si era ricucito tra i due vicepremier. Disco rosso adesso alla  non punibilità penale e lo scudo per i capitali all’estero.”Ora c’è la “stesura definitiva” e “pieno accordo”, ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del Cdm. Niente sconti per gli evasori. Delle misure di pax fiscale “beneficeranno solo coloro che hanno fatto dichiarazione dei redditi”, ma che “per difficoltà” non sono riusciti a saldare i conti con lo Stato, ha detto Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa. “Finalmente – ha sottolineato – si chiudono due-tre giorni surreali, nessuno aveva voglia di scudare, condonare o regalare a nessuno.

Le bugie e i metodi disinvolti  dei due vicepremier (denuncia alla Procura della Repubblica l’uno, “lo scudo fiscale resta com’è”, l’ annuncio dell’assenza strategica dalla seduta del Consiglio dei ministri e il ripensamento ) non sono stati graditi.   C’è davvero qualcosa che non va e che Conte minimizza molto bene per carità di patria.   Vediamo il video inviato a SUD LIBERTA’ dopo la Conferenza Stampa

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Decreto fiscale: Di Maio (“che aveva letto l’articolo sullo scudo fiscale e poi retrocede”) piega Salvini alle sue condizioni

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 – MATTEO SALVINI “ASSENTE” ALLA SEDUTA DEI MINISTRI –

Colpo di coda del M5 S.  che a decreto confezionato ci ripensa e congela tutto. Matteo Salvini ha fatto intendere di essere stato lui l’autore di quell’articolo  sullo scudo fiscale . Ma Di Maio, anche se in ritardo, non può digerire il rospo perchè si tratta di un punto ingiusto con riflessi penali e contabili non indifferenti. Vale a dire disco rosso ai capitali all’estero.

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Matteo Salvini sposta il piano del discorso e non partecipa alla seduta del Consiglio dei ministri per evitare la figura del politico incoerente e senza carattere. “Abbiamo il diritto e dovere di andare d’accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io”. Dal Forum Coldiretti, Matteo Salvini torna a parlare dei recenti problemi nella maggioranza dopo stemperando i toni . “Quando mi arrivano dei provvedimenti dei 5 Stelle – aggiunge – io spesso vado sulla fiducia li firmo li leggo e non eccepisco alcunché, e non cambio idea dalla sera alla mattina, però ognuno è fatto a suo modo, quindi io rispetto gli alleati con cui stiamo lavorando bene in questi mesi e con cui lavoreremo bene per 5 anni”. “Conte ha la mia stima e ha sempre ragione. Però – continua il vicepremier -, l’unica cosa è che stavolta chiederò che quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche ioperché altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo”.

In ogni caso, spiega ancora Salvini, “io ho detto non vi va bene, ve lo siete scritti, ve lo siete letti, avete cambiato idea, ve lo riscrivete e a me va bene, perché io dalla sera alla mattina non cambio idea“.         Matteo Salvini sarà assente dalla seduta dei ministri convocata oggi da Giuseppe Conte

Moscovici al Ministro Tria: “ecco la lettera, e’ una deviazione senza precedenti del Patto di stabilità”

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E’ una valutazione politica quella dell’Europa. Nel passato si è verificato lo sforamento e tutto è passato inosservato. Una “deviazione senza precedenti nella storia del Patto di Stabilità e Crescita”. E’ questa la valutazione sul bilancio italiano espressa nella missiva della Commissione europea che “cerca di proseguire un dialogo costruttivo con l’Italia per arrivare a una valutazione finale” e attende risposte e chiarimenti ai rilievi mossi sulla manovra entro le 12 del 22 ottobre prossimo, scadenza fissata oggi da Bruxelles.

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Moscovici e Tria – “Ho ricevuto la lettera della Commissione europea. Oggi si apre un dialogo costruttivo, partendo da valutazioni diverse sulla nostra politica economica”, ha detto dal canto suo il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che oggi ha incontrato a Roma Pierre Moscovici,(nella foto)commissario i Affari economici, il quale  si augura “che non ci sia nessuna tensione dei toni. Le opinioni politiche le dobbiamo lasciare alla porta”. “La Commissione europea è e resterà accanto all’Italia” ma il deficit al 2,4% “preoccupa” l’Ue, ha poi sottolineato. ”Il nostro obiettivo – ha detto ancora Tria – è la crescita e la riduzione del debito pil” e la manovra va in questa direzione; ”lo spiegheremo alla commissione. Ascolteremo le osservazioni e andremo avanti in questo dialogo”. L’Italia, ha aggiunto Tria, ”rimane uno dei paesi fondamentali dell’Europa”.

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha affermato”. “So dal passato – aveva aggiunto – che la Commissione è sempre stata accusata di essere troppo generosa quando si tratta del bilancio italiano. Io non dico che siamo stati generosi, ma abbiamo introdotto nell’applicazione del Patto di crescita e stabilità alcuni elementi di flessibilità”. E l’Italia, aveva poi sottolineato il presidente della Commissione europea, “è l’unico Paese che ha usato tutta la sua flessibilità sin da quando l’abbiamo introdotta, l’Italia è stata in grado di spendere negli ultimi tre anni 30 miliardi di euro in più”. “Siamo stati molto gentili e positivi quando si è trattato dell’Italia, perché l’Italia è l’Italia”, aveva affermato ancora Juncker ribadendo poco prima che la Commissione europea “non ha alcun pregiudizio negativo” rispetto alla manovra italiana. “I

Conte – Da parte dell’Italia “senz’altro nessun muro contro muro” nel confronto con la Commissione europea. “La lettera probabilmente è stata appena consegnata al ministro Giovanni Tria” visto che “il commissario Pierre Moscovici è a Roma. La lettera non la riceverà solo l’Italia, ma anche altri Paesi. E’ prassi riceverla in situazioni di questo tipo”, ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha aggiunto: “Posso immaginare che esprimerà preoccupazione. E mi aspetterei un riferimento ad una deviazione significativa rispetto all’obiettivo del rapporto deficit/Pil rispetto alla manovra preventivata dalla Commissione.

Spiega Conte : “Abbiamo deciso di puntare sugli investimenti e sulla crescita. L’Italia deve crescere: i fondamentali dell’economia sono saldissimi”. In ogni caso, quella prospettata nella manovra italiana “non è la più grossa deviazione della storia“, ha concluso.  Ci avrebbe preoccupato se avessimo fatto una manovra temeraria. Ma la nostra manovra è ben pensata, ben costruita, ben realizzata“.

Salvini  non ha freni: la manovra del cambiamento a Bruxelles non piace, le altre, quelle di Monti, Gentiloni e degli altri invece gli piaceva”, ha detto Matteo Salvini, aggiungendo: “”Li abbiamo tutti contro: Inps, Bankitalia, Istat, perché era più comodo avere i vecchi governi”.

Manovra: si prova adesso un dialogo personale con il tedesco Oettinger , commissario al bilancio

 

  • Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker (Epa)
Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker (Epa)

BRUXELLES –(Comunicazione)

La Commissione europea ha ricevuto il bilancio programmatico dell’Italia  e fra pochi giorni potrà chiedere o meno eventuali ragguagli, secondo le regole europee.  Ricordiamo che mai  finora Bruxelles è giunta a bocciare un bilancio programmatico di un paese membro.

Numerosi esponenti comunitari hanno sottolineato i che il bilancio italiano è fuori linea rispetto al Patto di Stabilità.

Giuseppe Conte esclude che la Commissione invii una lettera di chiarimenti perchè confida in un dialogo personale costruttivo con la rappresentanza della Commissione.

Chi è Gunther Oettinger, il commissario europeo che fa infuriare l'Italia (e l'Europa)

Dal canto suo il commissario al bilancio comunitario, Günther Oettinger(nella foto )ha comunicato : «È mia opinione personale che sulla base delle cifre è molto probabile che chiederemo all’Italia di modificare il proprio bilancio. Nei prossimi giorni avremo ulteriori colloqui informali con il governo italiano per trovare una soluzione e accertarci che le regole siano rispettate».

Ritratto di Gunther Oettinger

Classe 1953, Gunther Oettinger è laureato in Giurisprudenza. Ex avvocato tributarista, inizia fin da giovane ad avvicinarsi alla politica iscrivendosi alla Cdu. In breve tempo diventerà un esponente di spicco del partito della Merkel: dal 2005 al 2010 è presidente dello stato federato del Baden Wurttemberg, mentre nel 2009 arriva nelle istituzioni europee, ricoprendo diversi ruoli fino a quello attuale di commissario europeo per il bilancio e le risorse umane.

La sua vita personale ha creato un certo imbarazzo al partito quando nel 2007 annunciò – mentre era governatore di una delle regioni più cattoliche e conservatrici della Germania – la separazione dalla moglie.

Lo scandalo: quando si mostrò in pubblico con una nuova compagna più giovane di lui di 25 anni, l’organizzatrice di eventi Friederike Beyer.

Sulle prime pagine dei giornali, Oettinger ci è finito anche di recente per questioni ben più gravi. Il suo nome è stato, infatti, accostato a quello di un uomo arrestato in un’operazione contro la ’Ndrangheta in Germania. Pare fosse una sua vecchia conoscenza e alla stampa tedesca il particolare non è sfuggito.