ONU: approvata la risoluzione (vincolante nel diritto internazionale) per il cessate il fuoco immediato e il rilascio incondizionato degli ostaggi

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L’ONU, l’organo più potente delle Nazioni Unite, che ha espresso “profonda preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza”, oggi ha richiesto il cessate il fuoco immediato e  il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti dall’organizzazione militante palestinese Hamas. Questa risoluzione- afferma il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres-deve essere attuata. Un fallimento sarebbe imperdonabile”…

Gli Stati Uniti, che detengono il potere di veto, si sono astenuti dal voto, permettendo così l’adozione della risoluzione. Gli altri 14 membri della commissione hanno votato a favore.

Si apprende che l’ambasciatore del Mozambico, Pedro Comissário Afonso, abbia  presentato la risoluzione, sostenuta da Algeria, Guyana, Ecuador, Giappone, Malta, Mozambico, Sierra Leone, Slovenia, Sud Corea e Svizzera, ricordando che i 10 membri eletti del Consiglio hanno costantemente sostenuto le altre dichiarazioni per il cessate il fuoco.

“Abbiamo proposto l’attuale risoluzione che domanda un immediato cessate il fuoco durante il periodo sacro – ha detto riferendosi al Ramadan – che conduca allo stesso tempo verso un cessate il fuoco permanente e sostenibile. La proposta  richiede un immediato e incondizionato rilascio di tutti gli ostaggi e sottolinea che l’accesso umanitario sia permesso per affrontare tutte le necessità mediche ed umanitarie a Gaza”.

Prima del voto la Russia ha cercato di cambiare il testo per  sostituire la parola  immediato con permanente per il cessate il fuoco  richiesto. Ma il tentativo della Russia non è riuscito.

La risoluzione, vincolante per il diritto internazionale, aumenta ulteriormente la pressione internazionale sulle parti in conflitto, Israele e Hamas. Bisognerà ora capire in che misura la risoluzione avrà un’influenza sulle decisioni prese dal governo israeliano del primo ministro Benjamin Netanyahu o da Hamas sul prosieguo della guerra. Se Netanyahu non dovesse allinearsi alla decisione dell’ONU rischierebbe l’isolamento  generale in primis degli Stati Uniti.

Usa

L’ambasciatrice Usa all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, dopo l’approvazione della risoluzione, ha affermato:  “Il Consiglio Onu oggi si è espresso in sostegno degli sforzi diplomatici condotti da Usa, Qatar e Egitto per arrivare a un immediato cessate il fuoco sostenibile, garantire l’immediato rilascio di tutti i palestinesi e aiutare ad alleviare le sofferenze dei civili palestinesi a Gaza che hanno una terribile necessità di protezione e aiuti umanitari che salvano la vita”.

Gli Stati Uniti sostengono a pieno questi obiettivi cruciali”, ha concluso la diplomatica, parlando al Consiglio dopo il voto e ricordando come questi fossero “il fondamento della risoluzione che abbiamo presentato la scorsa settimana e che è stata bloccata dal veto da Russia e Cina”.

Oggi la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per il “cessate il fuoco immediato” nella striscia di Gaza

 

Assalto all'ospedale al-Shifa - (Afp)

Israele assedia l’ospedale di Gaza dove sono chiusi alcuni terroristi di Hamas

 

 

Oggi si saprà la decisione del  Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che voterà una nuova risoluzione finalizzata al ”cessate il fuoco sostenibile e permanente” nella Striscia di Gaza dopo che la Cina e la Russia hanno posto il veto venerdì su quella proposta dagli Stati Uniti.

La nuova richiesta punta al  ”un cessate il fuoco immediato” in concomitanza con il Ramadan, il mese sacro all’Islam, iniziato lo scorso 10 marzo. Il documento chiede anche ”il rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi” ancora trattenuti nell’enclave palestinese e la ”rimozione degli ostacoli per la consegna di aiuti umanitari” alla popolazione di Gaza.

La Germania ci prova con il ministro Baerbock

Missione in Egitto, oggi, per il  ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. L’obiettivo è quello di portare avanti i negoziati con i funzionari egiziani per alleviare la crisi umanitaria che sta colpendo la popolazione della Striscia di Gaza e fermare il vertice di Israele che mira all’espansione territoriale. Al Cairo, Baerbock incontrerà il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. Successivamente volerà in Israele per quella che sarà la sua sesta visita nel Paese dall’attacco del 7 ottobre.

Si apprende pure che in serata è previsto un incontro a Ramallah, in Cisgiordania, tra Baerbock e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas alla presenza del capo della diplomazia palestinese Malki.