TRAPANI: CURIOSA MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE – “CHI VORRA’ IL SUOLO PUBBLICO DOVRA’ FIRMARE UNA DICHIARAZIONE DI “RIPUDIO DELLE IDEOLOGIE NAZIFASCISTE”

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Curiosità e tanti interrogativi  ha sollevato una mozione del  Consiglio Comunale di Trapani  che nega la concessione degli spazi pubblici a chi non firmerà una dichiarazione “che ripudia il fascismo”. I  cittadini interessati ad occupare  il suolo o gli spazi e luoghi pubblici, dovranno presentare al Comune una dichiarazione formale  di  “ripudio delle ideologie nazifasciste”.
Una presa di posizione del genere non fa altro- secondo gli osservatori – che accrescere nel territorio l’ideologia fascista e nazista dell’epoca
 Pochi ricorderanno, forse, gli orrori del tempo.
Una breve nota storica la offriamo qui:
-quel periodo oggi seppellito definitivamente, ha inventato la nascita delle SA (Squadre d’assalto),  i gruppi paramilitari nazisti, diretti dal comandante Ernst Rohm, che vennero impiegati da Hitler e dai suoi seguaci, nel cosiddetto putsch di Monaco, Il fallito colpo di stato del novembre 1923, provocò l’arresto del futuro fuhrer e la sua condanna a cinque anni di reclusione nel carcere di Landsberg; nella realtà la prigionia durò meno di un anno e fu proprio durante la sua detenzione che Hitler dettò al fedele amico Hess, camerata della prima ora, il “Mein Kampf”, la bibbia della dottrina nazional-socialista ove furono esposti i principi cardine di un’ideologia fondata sulla necessità di garantire alla razza ariana la giusta espansione verso i territori orientali ed il dominio sui popoli inferiori tra cui, in primis, quello ebraico, considerato la causa di tutti i mali e, come tale, da eliminare;
nel “Mein Kampf, la storia è vista nell’ottica di una guerra, nella quale le razze superiori sottomettono quelle inferiori, attraverso la necessaria costituzione di uno stato fortemente autoritario, volto a creare le basi per la creazione di una società razziale.

Uscito dal carcere, in seguito ad amnistia, Hitler riorganizzò il partito che, nel giro di pochi anni sarebbe, tragicamente, passato dall’anonimato delle elezioni del 1925, agli 800 mila voti e 12 deputati nel 1928 e ai sei milioni e mezzo con 107 deputati del 1930, grazie alla veemente arte oratoria del suo capo, che colpiva profondamente l’animo frustrato dei tedeschi, umiliati dalle condizioni di Versailles, con discorsi invocanti la nascita di una grande Germania, votata alla rivincita.

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Nonostante i consensi ottenuti e l’appoggio, finanziario, dei grandi industriali, il partito nazional-socialista venne sconfitto, alle elezioni presidenziali della primavera 1932, dal vecchio maresciallo Hindenburg ma, ciononostante, grazie alle divisioni dello schieramento avversario, ad abili mosse politiche e a delicati meccanismi di alleanza, Adolf Hitler fu nominato, il 30 gennaio 1933, dallo stesso Hindenburg, cancelliere del reich  …” il primo atto di una storia fatta di orrori e sofferenze era stato dunque scritto.      E  tutto quel periodo è da dimenticare perchè non sembra creato da un uomo ma da qualcosa di infernale che ha scosso l’intero pianeta.      

 

Consiglio comunale di Catania: primo giorno, presentazione di una richiesta di finanziamenti per le opere di Catania e provincia

  • Riceviamo e pubblichiamo la seguente Nota

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  •  Richiesta a firma del Capo dell’opposizione Pd sen.Enzo Bianco

OGGETTO: PRESENTAZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE DI UN ODG PER CHIEDERE AL GOVERNO IL RIPRISTINO DEL BANDO SULLE PERIFERIE

PREMESSO

che lo scorso anno l’amministrazione comunale di Catania aveva partecipato al Bando sulle periferie predisposto dal Governo nazionale e rivolto ai comuni italiani;
che Catania ha vinto il bando e ha avuto riconosciuti progetti e finanziamenti per ben 58 milioni di euro, come da contratto sottoscritto con la Segreteria Generale della Presidenza del Consiglio a Palazzo Chigi;
che la scorsa settimana il Senato della Repubblica ha approvato un emendamento del Governo al Decreto Milleproroghe che blocca i finanziamenti per le realizzazioni delle opere di cui al Bando;

SI IMPEGNA

il Sindaco di Catania, e con lui il Consiglio comunale, a chiedere al Governo e al Parlamento il ripristino dei finanziamenti, utilizzando ogni mezzo di protesta affinché tale decisione venga annullata, anche facendo squadra con l’Anci e con i sindaci delle città italiane che hanno visto cancellate le rispettive risorse.

È bene ricordare quali siano i progetti relativi alla nostra città, che riguardano settori decisivi per l’inclusione sociale e lo sviluppo del territorio comunale e metropolitano. Diciotto milioni di euro sono destinati ai quartieri di San Giovanni Galermo e Trappeto nord (riqualificazione di vari edifici e di scuole, realizzazione di una nuova Parrocchia, interventi per la viabilità e la mobilità nella Municipalità, come il completamento dell’asse viario con via Don Minzoni e anche dei mini autobus che consentiranno agli abitanti San Giovanni Galermo di arrivare fino alla fermata della metropolitana, la riqualificazione di via Belvedere che sarà donata alle istituzioni scolastiche e alle associazioni e quella del Palagalermo, il completamento di piazza Beppe Montana). Un grande intervento riguarda la ristrutturazione dell’ex scuola Brancati di viale San Teodoro a Librino per adibirla a liceo artistico-alberghiero (cinque milioni di euro). Poi la riqualificazione delle Ciminiere anche a scopo didattico, culturale e artistico (dieci milioni). La “ricucitura” tra Catania e il mare, con la riqualificazione degli spazi pubblici nel rione Civita, collegati con il Porto (quattro milioni), e della parte catanese del viale Kennedy (quattro milioni). Prevista inoltre la realizzazione di un sistema di videosorveglianza per combattere il fenomeno delle microdiscariche sulle strade provinciali (due milioni). 
Altre opere assai importanti riguardano, invece, altri Comuni della Città metropolitana: la riqualificazione del plesso sportivo di Camporotondo Etneo (nove milioni e mezzo) e della stazione ferroviaria dismessa di San Marco, in territorio di Paternò (due milioni e mezzo), e la rifunzionalizzazione della piscina del Polivalente di San Giovanni La Punta (un milione).

È di tutta evidenza che Catania e i quartieri interessati non possono vedere cancellate tali importanti opere e pertanto si ribadisce la necessità che il governo nazionale cambi una decisione sbagliata che penalizzerebbe i cittadini e il nostro territorio”.