Partire in Africa, tra i Gorilla, e non tornare più

Il ministero dell’Interno della Repubblica democratica del Congo riferisce che le autorità provinciali del Nord Kivu non erano al corrente della presenza dell’ambasciatore sul loro territorio e non hanno quindi potuto assicurare la sua sicurezza. “I servizi di sicurezza e le autorità provinciali non hanno potuto né assicurare misure particolari di sicurezza del convoglio, né accorrere in aiuto, in mancanza d’informazioni sulla sua presenza in questa parte del paese nota come instabile e in preda a certi gruppi armati ribelli, nazionali e stranieri”, specifica un comunicato del vice primo ministro dell’Interno, citato dal sito congolese Actualité.Cd.

L’ambasciatore e il carabiniere di scorta -si apprende- Attanasio e Iacovacci, sarebbero stati uccisi dopo essere stati portati nella foresta.

Sappiamo che nella parte sana del Congo sono state elevate bandiere a mezza asta in segno di lutto.

 

L’ambasciatore era nato a Saronno il 23 maggio 1977. Amava il suo lavoro e lo identifica con quello dei “volontari missionari”.E’ rimasto ucciso nel vile ‘attacco contro un convoglio delle Nazioni Unite

alternate textFoto dal sito dell’Ambasciata d’Italia a Kinshasa

L’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio, rimasto ucciso in un attacco contro un convoglio delle Nazioni Unite nell’est del Paese, era nato a Saronno (Varese) il 23 maggio 1977. Dopo la laurea alla Bocconi di Milano in economia aziendale, nel 2001, aveva vinto il concorso in diplomazia e nel 2003 era stato nominato Segretario di legazione in prova nella carriera diplomatica.

Originario di Sonnino, avrebbe compiuto 31 anni a marzo. Lo zio: “Sarebbe dovuto rientrare tra pochi giorni”

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Nella foto Vittorio Iacovacci

E’ Vittorio Iacovacci il carabiniere rimasto ucciso nell’agguato al convoglio Onu avvenuto nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo, nel quale è morto anche l’ambasciatore italiano  Il carabiniere, che avrebbe compiuto 31 anni a marzo, era originario di Sonnino, in provincia di Latina, ed era effettivo al battaglione Gorizia dal 2016.
Iacovacci era in servizio da settembre scorso all’Ambasciata italiana in Congo.  Lutto cittadino oggi nella cittadina di Sonnino.

L’ultima volta che ho visto Vittorio è stato 6 mesi fa, quando è partito. La missione era finita e tra pochi giorni sarebbe tornato. Qui tutti lo aspettavamo con impazienza”, racconta  lo zio Angelo. L’anziano, seduto su un muretto all’ingresso della villa della vittima, a Sonnino, ricorda come il nipote avesse messo in conto i pericoli del suo lavoro ma di come fosse restio a parlarne.

Anche il fratello maggiore in missione in Marina Anche Dario, il fratello maggiore di Vittorio Iacovacci, si apprende, è in servizio in una missione per conto della Marina Militare.

VILE ATTACCO DEI RIBELLI DEL CONGO CHE COLPISCONO L’AMBASCIATORE ITALIANO E UN CARABINIERE

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(Afp)-Agenzia Ad

 –La notizia d’Agenzia lascia sgomenti. Un  ambasciatore italiano, Luca Attanasio e un carabiniere Vittorio Iacovacci sono rimasti uccisi in circostanze ancora poco chiare e, comunque di puro terrorismo.  Si sa finora che il diplomatico è deceduto  dopo il suo trasferimento all’ospedale di Goma, nella provincia del Nord-Kivu.   L’ambasciatore viaggiava con il convoglio, del World Food Programme, che è stato attaccato da un commando composto da sei uomini armati.  e doveva recarsi nel territorio di Rutshuru per ispezionare le attività condotte dal World Food Programme. Lungo il percorso, l’ambasciatore e gli altri membri del convoglio sono stati attaccati e gli aggressori li hanno obbligati a fermarsi sparando colpi di avvertimento.

L’altra vittima, un giovane carabiniere di quasi 31 anni era originario di Sonnino, in provincia di Latina, effettivo in servizio presso il Battaglione Gorizia dal 2016.

I sei componenti del commando hanno prima ucciso l’autista congolese e poi condotto il resto delle persone nella foresta circostante al luogo dell’agguato. A poche centinaia di metri si trovava una pattuglia dell’Istituto congolese per la conservazione della natura e anche un’unità dell’esercito congolese, giunti in soccorso dei rapiti. Ma quando sono intervenuti i Rangers, gli aggressori hanno sparato al carabiniere di scorta all’ambasciatore e al diplomatico.

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LE INDAGINI

Dietro l’attacco ci sarebbero le Forze democratiche ruandesi. Sarebbero le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr-Foca), principale gruppo residuo di ribelli ruandesi di etnia Hutu gli autori dell’assassinio dell’italiano carabiniere e del diplomatico.

Il governatore del Nord Kivu, Carly Nzanzu Kasivita, ha riferito che le indagini sono in corso, è stato interrogato uno dei sopravvissuti, il quale conferma che gli aggressori hanno parlato  in kinyarwanda e  con gli ostaggi in swahili.

Secondo lo Us Counter Terrorism Center, le Fdlr sono il probabile responsabile di circa una dozzina di attentati terroristici commessi nel 2009, che hanno ucciso centinaia di persone nel Congo orientale

Dopo il 2010, come conseguenza dell’azione dell’esercito congolese e dei ranger dell’Iccn, il gruppo ha rimodulato la sua strategia preferendo azioni a bassa intensità ma con profitti maggiori, soprattutto finanziari. Sono loro che nel 2018 rapirono due turisti inglesi nel parco nazionale di Virunga, rilasciandoli dopo due giorni.

Nell’aprile del 2020 circa 60 membri del gruppo attaccarono una pattuglia dell’Istituto congolese per la conservazione della natura provocando 17 morti, di cui 12 ranger.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, al momento contro ignoti, per sequestro di persona con finalità di terrorismo.

Il Procuratore capo di Roma Michele Prestipino, titolare del fascicolo (la Procura capitolina è titolare per i reati commessi all’estero che hanno come vittime i cittadini italiani) ha delegato le indagini ai Carabinieri del Ros.

Mattarella: sgomento per il vile attacco

Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della citta di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo. Nel deprecare questo proditorio gesto di violenza gli italiani tutti si stringono nel cordoglio intorno alle famiglie delle vittime, cui desidero far pervenire le condoglianze più sentite e la più grande solidarietà”. 

Draghi e governo

“Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime profondo cordoglio del Governo e suo per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, e di Vittorio Iacovacci, appuntato dei Carabinieri che lo accompagnava a bordo di un convoglio a Goma”. E’ quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio dei ministri. “Il Presidente del Consiglio e il Governo si stringono ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell’Arma dei Carabinieri. La Presidenza del Consiglio segue con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri”, aggiunge la nota.