Zelenski:” Pronto ad incontrare Putin nonostante le atrocità commesse”

 

Scambio di accuse tra Mosca e l’Ucraina mentre la Russia  accusa la Nato di ostacolare i negoziati con Kiev il leader ucraino Volodymir Zelensky si dice ancora pronto a parlare con il presidente russo Vladimir Putin nonostante le atrocità di Bucha, Mariupol e altre città.

Zelensky ha detto di essere pronto a incontrare Putin perché in Russia “un singolo decide tutto”. “Se c’è una sola chance, dovremmo parlare”….

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Sergei Lavrov, che ieri aveva affermato che la Russia non è in guerra con la Nato, accusa Stati Uniti e Paesi della Nato di aver “sempre considerato” l’Ucraina come “uno degli strumenti per contenere la Russia”, sostenendo che prima dell’invasione russa dell’Ucraina stessero “costringendo Kiev a una scelta fittizia e falsa: o con l’Occidente o con Mosca”.

Il ministro degli Esteri di Mosca, Lavrov punta il dito contro “i Paesi Nato” affermando che “stanno facendo di tutto per impedire” un cessate il fuoco con l’Ucraina, mentre la Russia è “favorevole al proseguimento dei colloqui, anche se non stanno andando bene”, negoziati che prevedono – afferma – la “revoca delle sanzioni” con la “bozza di un eventuale trattato” che sarebbe oggetto delle discussioni quotidiane” tra le delegazioni.

“Negli ultimi anni – sostiene il ministro degli Esteri russo – Stati Uniti e alleati non hanno fatto nulla per fermare il conflitto intra-ucraino”. “Hanno ‘pompato’ il regime di Kiev con armi” e “in generale portato avanti lo sviluppo politico-militare del territorio dell’Ucraina, hanno incoraggiato il corso aggressivo anti-russo perseguito dalle autorità di Kiev”. Per Lavorv, la Russia non aveva “altra scelta che riconoscere le repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk”, lanciare l’ “operazione militare speciale” e – afferma – “ora stiamo assistendo alla manifestazione del classico ‘doppio standard’ e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale”.

“Manifestando pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i Paesi Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione con la conclusione di accordi politici”, incalza Lavrov che parla dell’invio di armi. “Tutto viene fatto con il pretesto di ‘combattere l’invasione’, ma in realtà Usa e Ue intendono combattere la Russia ‘fino all’ultimo ucraino'”, afferma ancora, sostenendo che se Usa e Nato sono “davvero interessati a risolvere la crisi ucraina” devono “smettere di fornire armi a Kiev”.

Zelenski: “C’è un “rischio alto” che i colloqui di pace tra l’Ucraina e la Russia possano fermarsi a causa delle atrocità perpetrate dalle forze di Mosca, ha premesso Zelensky. E’ arrivata da lui la notizia della scoperta di un’altra fossa comune con 900 persone nell’oblast di Kiev. Centinaia i civili uccisi nella regione e, secondo quanto riportato da Kyev Independent, lo stesso Zelensky avrebbe detto ai media polacchi che circa 500mila ucraini sono stati deportati illegalmente in Russia.

Putin:” E’ Mosca che ha liberato il mondo dai nazisti e chiunque pensi di mettersi contro di noi sappi che abbiamo strumenti che solo noi abbiamo nel pianeta”

 

Nessuno potrà fermare la Russia. Il mondo intero è sotto scacco. Vladimir Putin sembra dire di stare attenti, di non esagerare,  minaccia una risposta “fulminea” contro chiunque interferisca negli eventi in corso in Ucraina. In un discorso a San Pietroburgo, il presidente russo ha avvertito: “Se qualcuno intende intervenire negli eventi in corso (in Ucraina) dall’esterno e creare minacce inaccettabili per noi, allora dovrebbe sapere che la nostra risposta a questi attacchi sarà rapida e fulminea”. E, ha continuato Putin, “noi abbiamo tutti gli strumenti per questo, strumenti che nessuno può vantare e noi non ci vanteremo: li useremo se necessario e voglio che tutti lo sappiano“. Il presidente non ha fornito ulteriori dettagli sugli strumenti di cui ha parlato.

L'Occidente che non capisce Putin, non ha capito nulla della Russia -  Linkiesta.it

Putin ha quindi accusato l’Occidente di voler dividere la Russia in pezzi e di aver spinto l’Ucraina verso il conflitto con la Russia. Il presidente russo ha anche assicurato che il rublo, il sistema bancario, il settore dei trasporti e l’intera economia, ha retto all’impatto delle sanzioni.

Putin ha quindi ribadito che “tutti gli obiettivi della missione militare speciale in corso nel Donbass e in Ucraina saranno certamente raggiunti al fine di garantire pace e sicurezza ai residenti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, della Crimea russa e del nostro intero Paese nella sua prospettiva storica”..

Il presidente russo ha anche accusato l’Occidente di essere “un pericolo per tutto il mondo”, ricordando che è stata Mosca a “liberare il mondo dai nazisti”. Fra gli anni Novanta e gli anni 2000, l’Occidente ha alimentato il terrorismo nel Caucaso del Nord, stimolato il separatismo allo scopo di distruggere il Paese, ha aggiunto il presidente russo. “Questo obiettivo, quello di spingerci all’angolo”, non è stato raggiunto. Ma in Occidente non ci si è riappacificati con questo fallimento: per questo, in seguito è stata sferrata una massiccia guerra economica contro la Russia…..

E vittima di questo gioco, è la sua ricostruzione, è stata anche l’Ucraina trascinata in un confronto diretto con la Russia da forze esterne. Anno dopo anno il Paese vicino della Russia è stato trasformato in un antagonista della Russia, e poi è stato trascinato in uno scontro diretto con la Russia. L’Ucraina è stata trasformata in un materiale a perdere nella lotta contro la Russia.

Onu : “fermare tutti i movimenti militari” in Libia– L’ENI decide di evacuare il personale italiano

Libia ad alta tensione. L”Eni ha deciso di evacuare il personale italiano dal Paese dopo che, da due giorni, si registrano scontri seguiti alla manifestata volontà del generale Haftar di andare avanti a Tripoli.. Il personale italiano dell’Eni è presente nel giacimento di Wafa, in Tripolitania, e in quello di El Feel a sud. L’evacuazione della compagnia petrolifera è avvenuta in sintonia con la diplomazia della  Farnesina.

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Foto d’Archivio -Sud Libertà

 

I Paesi del G7 “intanto esprimono la più forte preoccupazione per le operazioni militari” e “ribadiscono  che non c’è soluzione militare al conflitto” secondo gli intenti dei ministri degli Esteri dei sette Paesi più industrializzati del mondo (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada, Giappone e Germania) che si è tenuta a Dinard, sotto presidenza francese. I capi delle diplomazie del G7 riaffermano “il loro fermo sostegno al piano dell’Onu presentato nel settembre del 2017 e rivisto nel novembre del 2018, che prevede una Conferenza nazionale per preparare il terreno in vista di elezioni nazionali come convenuto alle riunioni di Parigi e di Palermo”.

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 – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto alle forze dell’Esercito nazionale libico di “fermare tutti i movimenti militari”, ha detto l’ambasciatore tedesco all’Onu, Christoph Heusgen, presidente di turno per il mese di aprile del Consiglio; che chiede “a tutte le forze di bloccare l’escalation e di fermare le attività militari”. 

Nel frattempo il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres avrebbe proposto a Serraj e Haftar un incontro a Ginevra per fermare l’escalation militare……

La conferenza nazionale prevista per metà aprile in Libia, informa l’inviato Onu Salamé, resta ancora in programma nonostante l’assalto lanciato dal generale Haftar: “Siamo determinati ad organizzare” questa conferenza interlibica “nella data prevista”, ovvero dal 14 al 16 aprile, “a meno che circostanze rilevanti non ci impediscano di farlo”.

 – Sulla crisi libica, Conte ha avuto una conversazione telefonica con Guterres. Il presidente del Consiglio, riferisce una nota di Palazzo Chigi, ha espresso la sua preoccupazione per gli ultimi sviluppi in Libia e ha ribadito il forte sostegno italiano al processo di transizione politica guidato dalle Nazioni Unite, considerato il percorso più efficace e sostenibile per giungere alla definitiva pacificazione e stabilizzazione del Paese a beneficio dell’intero popolo libico e dei Paesi vicini come l’Italia..