ARCHITETTI DENUNCIANO UN BANDO DEL COMUNE DI ACI SANT’ANTONIO- IL SINDACO CARUSO, “NON ABBIAMO FATTO UN BANDO PER GLI ARCHITETTI “

Comune di Aci Sant’Antonio: bando per assunzione di 4 risorse all’Ufficio Sisma

«SELEZIONE ILLEGITTIMA ESCLUDE 18 ARCHITETTI: La denuncia del presidente degli Architetti di Catania Alessandro Amaro

MA IL SINDACO CARUSO RISPONDE: “NON ABBIAMO FATTO UN BANDO CON SPECIFICHE O ARCHITETTI..”

 

Catania: architetti, Alessandro Amaro eletto presidente

Alessandro Amaro, funzionario Genio Civile di Ct

 

CATANIA – 

«Trovo assolutamente inaccettabile la decisione di non annullare in autotutela il bando che ha visto la mancata ammissione di 18 Architetti senza alcuna reale motivazione. Nessun requisito, infatti, esclude la nostra categoria: è un fatto gravissimo. Siamo pronti a fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per restituire dignità alla nostra professione». Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Alessandro Amaro commenta così la vicenda del bando pubblico indetto dal Comune di Aci Sant’Antonio per l’assunzione a tempo pieno e determinato di 4 unità con profilo di “Istruttore direttivo tecnico” presso l’Ufficio sisma.

«Nell’istanza – spiega Amaro – al punto 1 dei requisiti viene chiesto di “essere in possesso della laurea magistrale in ingegneria civile, ingegneria edile o equipollenti, da dimostrare a pena di esclusione con votazione minima di 100/110”. Con competenze e professionalità che appartengono in egual misura anche agli Architetti, la cui laurea è equipollente a quella richiesta, proprio nell’ambito dei concorsi pubblici. Al punto 4 dello stesso bando, invece, si legge “abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere” con evidenti elementi di ambiguità delle clausole».

Una contraddizione (o un difetto di forma), secondo quanto sottolineato dal massimo esponente della categoria etnea, che nella fase interlocutoria – in data 10 luglio – ha chiesto attraverso l’Avv. Anna Arena (legale dell’Ordine) di ritirare il bando per riformulare i termini della selezione: «In base alle competenze richieste, infatti, nulla impedisce agli Architetti di presentare la propria candidatura. Eppure, tantissimi professionisti iscritti al nostro Ordine – dopo essere stati inseriti con riserva – hanno visto successivamente negata la loro partecipazione: tra loro, inoltre, c’è anche chi all’interno degli stessi uffici sta ricoprendo lo stesso ruolo da mesi (vincendo la precedente selezione), non potendovi improvvisamente più accedere».

«Una scelta illegittima – prosegue Amaro – senza alcun percorso argomentativo e motivazionale, dove si configurano gravi vizi per manifesta infondatezza, evidente irragionevolezza, contraddittorietà ed eccesso di potere. Inoltre, il bando viola importanti princìpi costituzionali alla luce della sentenza 2709 del 27 maggio 2014 del Consiglio di Stato: “nelle ipotesi di clausole ambigue di gare si deve accogliere l’interpretazione che tutela gli interessati di buona fede, salvaguardando così l’ammissibilità delle offerte e consentendo la maggiore partecipazione agli offerenti, sì da tutelare l’interesse pubblico. Ciò in vista del favore della partecipazione del maggior numero possibile di concorrenti alle pubbliche gare, al fine di ottenere le prestazioni richieste a un prezzo quanto più vantaggioso, in termini qualitativi e quantitativi per l’Amministrazione”».

Ferma e decisa la conclusione del presidente degli Architetti etnei: «Abbiamo chiesto l’annullamento, ricevendo una risposta inaccettabile che esprime contenuti discriminatori e non rispondenti alle norme vigenti riguardanti la nostra categoria. Proseguiremo la nostra battaglia presentando ricorso al TAR per garantire i princìpi di legalità e trasparenza, in una vicenda dove – purtroppo – appaiono troppe ombre».

 

SUD LIBERTA’ HA INTERPELLATO IL COMUNE DI ACI SANT’ANTONIO E CHIESTO DEL SINDACO CARUSO PER AVERE CHIARIMENTI A RIGUARDO.   IL PORTAVOCE STAMPA  SEBASTIANO AMBRA CI HA INVIATO SUBITO QUESTO COMUNICATO STAMPA

 

IL SINDACO CARUSO : “NON ABBIAMO PARLATO NEL BANDO DI ARCHITETTI NE’ ABBIAMO FATTO SPECIFICHE. E ALLORA?

Bando per l’Ufficio Sisma, Caruso replica alle polemiche: “La Delibera di Giunta è chiara: si parla soltanto di tecnici laureati, senza specifiche” In seguito alla polemica sollevata dall’Ordine degli Architetti di Catania in merito al bando per l’assunzione a tempo pieno e determinato di 4 unità con profilo di ‘Istruttore direttivo tecnico’ presso l’Ufficio Sisma del Comune di Aci Sant’Antonio, il Sindaco della Città del Carretto Siciliano, Santo Caruso, risponde: “L’Amministrazione non ha alcuna responsabilità in merito alla polemica sollevata: con la Delibera 171 del 2019 la Giunta diede un preciso atto di indirizzo nel quale si parlava solo e soltanto di Istruttori Amministrativi Categoria C e di Istruttori Direttivi Tecnici Categoria D. Non veniva fatta alcuna richiesta specifica di categoria, non si parlava di architetti o ingegneri, ma si parlava di tecnici laureati, e basta: sia chiaro che politicamente non c’era e non c’è alcuna volontà di escludere delle categorie. Quanto contestato adesso è da imputare agli Uffici comunali, perché sono gli Uffici che hanno predisposto il bando così com’è: nulla osta, da parte nostra, per ritirarlo, ma è chiaro che l’ultima parola spetta agli Uffici”.

 

 

 

 

 

Oggi alle 18 Conferenza di G.Conte sulla riapertura dei confini e risposta alle “critiche”delle opposizioni

 

“Non c’è tempesta che possa piegare questa bandiera, simbolo della nostra comune appartenenza, dei nostri valori fondativi. Uniamo e concentriamo tutte le nostre energie nello sforzo condiviso di rialzarci e ripartire con la massima determinazione. Scacciamo via la tentazione delle inutili rincorse a dividerci e dello spreco di energie nel rimarcare i contrasti in questo momento di grande difficoltà.

Il 2 giugno del 1946 è nata la nostra Repubblica, che per la Costituzione è una e indivisibile. È stato il giorno di un nuovo inizio. Una intera generazione di donne e uomini, pur severamente provata dalla guerra, prese la ferma decisione di volgersi alle spalle sofferenze e distruzioni e, coraggiosamente, intraprese l’opera di ricostruzione del Paese, puntando con forza nella rinascita della intera comunità nazionale.

Tale  ricorrenza i ci restituisce alla memoria una grande testimonianza storica, una prova collettiva di grande coraggio e fiducia, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella, che assume ancor più rilievo nel momento attuale, in cui avvertiamo forte la sofferenza per le persone care che abbiamo perso, ed è quantomai viva l’angoscia per i sacrifici personali, sociali ed economici che siamo chiamati ad affrontare. Non dimentichiamo quel senso di condivisione che ci ha guidato quando sembrava impossibile contenere la pandemia e intravvedere una uscita dalla fase più acuta dell’emergenza. Dobbiamo tutti raccogliere l’invito del Capo dello Stato a collaborare, pur nella distinzione dei ruoli e delle posizioni politiche. Servirà ancor di più adesso, mentre sosteniamo i nostri territori che vogliono ripartire, mentre siamo chiamati a ridisegnare il Paese dei nostri figli con scelte decise, difficili e coraggiose. È necessario che ognuno faccia la propria parte, come è sempre stato nei momenti più difficili della nostra storia.
L’Italia, la nostra comunità, è la nostra forza”     . 

 Avv. Prof. Giuseppe Conte -Presidente del Consiglio- (Italia)
L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto

Giornalisti e accesso ai tribunali in tempo di pandemia Covid-19

 

Una nota della dottoressa Calogera Nicastro, dirigente  della cancelleria della Corte di Appello di Palermo, informa che il Presidente della Corte di Appello di Palermo e il Procuratore Generale stanno valutando l’adozione di un provvedimento che nell’attuale contesto delle forti limitazioni dell’accesso del pubblico agli Uffici della “Cittadella” giudiziaria consenta comunque ai giornalisti l’esercizio del fondamentale diritto di informazione, sia pure compatibilmente con le restrizioni dovute alle emergenze sanitarie in atto.

Coronavirus: decremento di 802 pazienti rispetto a ieri e diminuizione dei decessi: 194

Sale operatorie all'avanguardia, ma l'Asrem cancella il reparto di ...

La Protezione civile ha emesso il Comunicato sulla situazione odierna  del coronavirus    Eccolo: “Continua l’impegno del Dipartimento nelle attività di coordinamento di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.

In particolare, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 9 maggio, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 218.268, con un incremento rispetto a ieri di 1.083 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 84.842, con una decrescita di 3.119 assistiti rispetto a ieri.

Tra gli attualmente positivi 1.034 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 134 pazienti rispetto a ieri.

13.834 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 802 pazienti rispetto a ieri.

69.974 persone, pari al 82% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 194 e portano il totale a 30.395. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 103.031, con un incremento di 4.008 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 30.262 in Lombardia, 13.934 in Piemonte, 7.401 in Emilia-Romagna, 5.877 in Veneto, 4.448 in Toscana, 2.982 in Liguria, 4.345 nel Lazio, 3.230 nelle Marche, 1.965 in Campania, 830 nella Provincia autonoma di Trento, 2.729 in Puglia, 2.080 in Sicilia, 869 in Friuli Venezia Giulia, 1.676 in Abruzzo, 473 nella Provincia autonoma di Bolzano, 111 in Umbria, 550 in Sardegna, 118 in Valle d’Aosta, 612 in Calabria, 145 in Basilicata e 205 in Molise”.

Coronavirus: quasi tutti i reati, anche quelli più gravi, in nettissima diminuizione

Reati: stare a casa fa bene alla Giustizia e ai Tribunali. Il mese di marzo, di sviluppo del coronavirus segna un -66,6% rispetto al mese dell’anno scorso.      Il comunicato ha la firma della  Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, che registra 68.069 reati compiuti nel nostro Paese lo scorso mese rispetto ai 203.723 delitti compiuti nel marzo 2019.

Rapina in banca alla Carige di Perarolo di Vigonza oggi 9 dicembre ...

Laddove sono previsti stretti contatti umani,in particolare lo sfruttamento della prostituzione (-72,9%), le violenze sessuali (-72,5%),reati in nettissima diminuizione .  Anche i  furti (-72,2%), le rapine in uffici postali (-77,3%) mentre una diminuzione meno marcata si nota per altri reati quali le rapine in genere (-59,9%), i delitti informatici (-49,9%) e quelli inerenti agli stupefacenti (-46,1%).

Una diminuzione inferiore, tra marzo di quest’anno e quello del 2019, si nota per i reati di maltrattamenti contro familiari o conviventi (-37,4%, con 973 episodi rispetto ai 1.555 casi del marzo 2019) e le rapine alle farmacie (-28,2%). Restano stabili invece, anche se confrontati con marzo dell’anno scorso, i furti alle farmacie (82 nel 2020 e 81 nel 2019).

Drastico calo anche nel numero degli omicidi volontari a marzo rispetto all’anno scorso con un -71% rispetto all’identico periodo dello scorso anno.

In particolare, sono stati 7 gli omicidi con vittime di sesso femminile (erano 12 nel marzo 2019) e 7 quelli in ambito familiare affettivo (13 nel 2019) di cui 6 hanno avuto donne per vittime.

Tra i 68.069 reati consumati nel solo mese di marzo, a dispetto dei 203.723 dello stesso periodo del 2019 – quando non esistevano le restrizioni imposte dal Covid-19 – ci sono 5 attentati, una strage, 11 omicidi volontari consumati e 43 tentati, 1649 lesioni dolose, 109 violenze sessuali, 8 su minori di 14 anni, 26.603 furti, 928 rapine, 286 estorsioni, 41 sequestri di persona e 12 casi di usura, uno in più rispetto allo scorso anno, nonostante l’emergenza sanitaria e le misure restrittive imposte dal governo a tutto il territorio nazionale.

Sono 973 i casi di maltrattamento contro familiari o conviventi commessi in Italia dal primo al 31 marzo 2020, il 37,4% in meno rispetto ai 1555 dell’analogo periodo 2019. Il trend nazionale trova conferma in tutte le regioni, soprattutto in Lombardia dove i 140 episodi di maltrattamento hanno interessato per la metà del totale la provincia di Milano con 70 casi, seguita da Brescia con 13, Monza e Brianza con 12, Bergamo con 11, Varese con 9, Mantova e Pavia con 6, Como con 5, Lecco e Lodi con 3 e Cremona con 2 soli casi. In calo i maltrattamenti in famiglia a Roma, 76 nel 2020 contro i 118 dell’anno precedente, a Milano, Napoli, Torino e Palermo. Crescono invece nella provincia di Bologna con 37 episodi contro i 26 del 2019.   

Oggi 743 decessi: non c’è più fine alla pandemia Covid-19- In crescita in Sicilia

Risultato immagini per immagine reparto ospedaliero

Sono 6820 le persone decedute in Italia nella crisi coronavirus.E’ ancora record-purtroppo- nel mondo. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 743 decessi.

Sono i dati diffusi da Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione Civile. I guariti in totale sono 8326 (+894), i casi attualmente positivi nel complesso sono 54030 (+3612). In isolamento domiciliare sono 28697 persone, 21937 sono ricoverate e 3396 sono in terapia intensiva.

Sono 6820 le persone morte in Italia nella crisi coronavirus. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 743 decessi.

Sono i dati diffusi da Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione Civile. I guariti in totale sono 8326 (+894), i casi attualmente positivi nel complesso sono 54030 (+3612). In isolamento domiciliare sono 28697 persone, 21937 sono ricoverate e 3396 sono in terapia intensiva.

Coronavirus in Sicilia, i contagiati sono 799Casi in crescita di 118, i morti ora sono 20

La situazione in Sicilia .Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 7.170. Di questi sono risultati positivi 846 (125 più di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 799 persone (+118 rispetto a ieri).

Sono ricoverati 337 pazienti (45 a Palermo, 123 a Catania, 70 a Messina, 1 ad Agrigento, 18 a Caltanissetta, 29 a Enna, 11 a Ragusa, 24 a Siracusa e 16 a Trapani) di cui 67 in terapia intensiva, mentre 462 sono in isolamento domiciliare, 27 guariti (11 a Palermo, 6 a Catania, 5 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 20 deceduti (1 a Caltanissetta, Messina, Palermo e Siracusa, 2 ad Agrigento, 6 a Enna e 8 Catania).

La curva della pandemia in Sicilia

Avanza in Sicilia il Covid-19( 13 deceduti), scende nel resto del Paese

Risultato immagini per immagini reparto ospedaliero

Sono 6077 le persone morte in Italia nella crisi coronavirus. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 601 decessi. Lo ha reso noto Angelo Borrelli, capo dipartimento delle Protezione Civile. Il totale dei guariti è 7432 (+408), i casi attualmente positivi sono 50418 (+3780): 26522 in isolamento domiciliare, 20692 ricoverati con sintomi e 3204 in terapia intensiva.

E’ il secondo giorno consecutivo in cui il numero di contagiati scende, così come cala da 48 ore il numero delle vittime.

Coronavirus, in Sicilia i casi salgono a 638 (+85): 310 i ricoverati, 60 in terapia intensiva
In Sicilia la situazione si aggrava invece. Vi sono altri 91 casi positivi registrati in più rispetto a ieri.Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 6.375. Di questi sono risultati positivi 721 (91 più di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 681 persone (+85 rispetto a ieri).

Sono ricoverati 310 pazienti (39 a Palermo, 117 a Catania, 72 a Messina, 0 ad Agrigento, 15 a Caltanissetta, 22 a Enna, 7 a Ragusa, 24 a Siracusa e 14 a Trapani) di cui 60 in terapia intensiva, mentre 371 sono in isolamento domiciliare, 27 guariti (11 a Palermo, 6 a Catania, 5 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 13 deceduti (1 a Caltanissetta, Agrigento e Siracusa, 6 a Catania e 4 Enna).

 

“SACCA Contenitore di sicilianità “: Arte, design, aziende e territorio a portata di click!

Comunicato

Risultato immagini per immagine di arte

                          ACCESSO ALL’ARTE CON LE PROPRIE FORZE E IDEE

“Ero combattuto. In fondo, per svariati motivi, chi non lo è in questi giorni di marzo del 2020. Da mesi, ininterrottamente, ero e sono al lavoro per sviluppare e lanciare il progetto “SACCA, Contenitore di sicilianità”. Ho sperato di farlo prima, ma non sempre è possibile essere padroni del proprio tempo, tantomeno di quello altrui. Infatti Sacca deve molto a tutti gli artisti, i designer, le aziende, e in primis persone, che hanno contribuito alla riuscita del progetto.

Il 20 ottobre 2019 parte la prima fase con l’inaugurazione di una galleria poliedrica a Pozzallo, una piccola cittadina nell’estremo lembo sud della Sicilia ma ben inserita nel circuito turistico del sudest e con collegamenti giornalieri con Malta. In questi primissimi mesi è stata avviata una prima programmazione con l’organizzazione di altre due mostre successive a quella inaugurale.

Giunti a febbraio, anche il sito stava per arrivare a compimento. L’euforia era tanta, un altro passo importante stava per essere compiuto. Ma ecco che nel frattempo iniziano a farsi largo le notizie della diffusione di un virus dalla Cina fino in Italia. Il resto lo conosciamo tutti.

Mi sono interrogato in questi giorni se fosse stato il caso o meno lanciare la seconda fase del progetto, il tanto atteso sito e-commerce. Alla fine ho optato per il sì. Infatti è innegabile che in questi giorni, più che mai, le distanze reali sono ritornate enormi, la nostra quotidianità ha subito uno stravolgimento e anche gli spazi culturali sono fisicamente inaccessibili. Il web quindi rimane l’unica possibilità di entrare in contatto con il mondo intero. Inoltre, mi balenava l’idea di legare questo lancio a una data ben precisa. Il 21 marzo, il giorno in cui da sempre, per tutti, inizia ufficialmente la primavera. Nella speranza che possa essere foriero di una nuova vita, di rinascita e di speranza per tutti noi.

Ma vediamo in breve cos’è Sacca  –“Sacca Contenitore di sicilianità” non è sinonimo di tipicità ma marchio di qualità e di Made in Sicily. Una visione che vuole valorizzare in ottica glocal gli artisti, i designer, le aziende e le risorse di un grande territorio.

La cultura artistica contemporanea è spesso caratterizzata da contaminazioni e influenze provenienti da diversi settori. I confini fra le varie discipline assumono contorni meno netti, talvolta giungendo a intersecarsi fra di essi.

Sacca (acronimo di Sicilia, Arte, Cultura, Cucina, Artigianato) si compone di diverse sezioni: gallery (arte contemporanea), design, excellence, experience, mentre al momento sono in divenire le categorie projects e news. In ognuna di esse è possibile trovare un mix di nomi affermati e giovani promesse.

Ma Sacca non è soltanto uno spazio polivalente votato alla promozione dell’arte e dei diversi aspetti del vivere contemporaneo. Adesso è anche un portale e-commerce in cui poter trovare l’ampia gamma delle proposte trattate: opere d’arte, oggetti di design, prodotti enogastronomici e un ventaglio di esperienze e itinerari pensati per far comprendere e vivere al meglio il genius loci siciliano. Il tutto in totale trasparenza e comodità e allo stesso tempo con l’affidabilità e la sicurezza che contraddistinguono uno spazio reale pronto ad accogliervi in ogni momento.

Sacca vuole essere uno luogo eclettico, un mix originale e imprevedibile che fa della qualità siciliana il suo punto di forza. Una fusione di opere, prodotti e servizi dall’alto contenuto artistico e culturale che si prefiggono di donare al cliente un’esperienza innovativa, emotiva e sensoriale.

                                                        Founder e direttore artistico Sacca

                                                                        Giovanni Scucces

 

Aggiornamento Coronavirus: 81 casi in Sicilia, 1 decesso e,nel resto d’Italia 12462 positivi-contagiati-al virus Morti:827

Risultato immagini per foto immagini di reparti ospedalieri

Aggiornamento delle ore 18.00

 

Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.  Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 10.590 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 12.462 i casi totali.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 5.763 in Lombardia, 1588 in Emilia-Romagna, 940 in Veneto, 480 in Piemonte, 461 nelle Marche, 314 in Toscana, 181 in Liguria, 149 in Campania, 125 nel Lazio, 110 in Friuli Venezia Giulia, 71 in Puglia, 74 nella Provincia autonoma di Trento, 75 nella Provincia autonoma di Bolzano, 81 in Sicilia,(1 decesso oggi all’Ospedale “Gravina” di Caltagirone n.d.r.) 44 in Umbria, 37 in Abruzzo, 37 in Sardegna, 19 in Valle d’Aosta, 17 in Calabria, 16 in Molise e 8 in Basilicata.

Sono 1045 le persone guarite. I deceduti sono 827, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

POZZALLO, PORTO DI SBARCO PER I MIGRANTI

Risultati immagini per immagine dell'ocean viking

Si è “conclusa la  ricollocazione dei migranti dell’Ocean Viking in virtù di un  pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di alta”.    il ministero dell’Interno comunica pure  che “Francia e Germania, in particolare, accoglieranno 70 migranti. A questo punto è stato individuato in Pozzallo il porto di sbarco“.

Risultati immagini per immagine dell'ocean viking

 

Siamo molto sollevati e apprezziamo che Francia, Germania e Italia abbiano finalmente trovato una soluzione per i 104 naufraghi soccorsi a bordo della Ocean Viking, che sbarcheranno a Pozzallo, e per i 90 a bordo della Alan Kurdi – commenta in una nota Michael Fark, capomissione di Medici Senza Frontiere per Libia e Mediterraneo – Dopo giorni bloccati in mare e dopo aver sopportato condizioni orribili in Libia e nel corso del loro viaggio, finalmente queste persone verranno portate in salvo”. “Questi stalli prolungati e disumani non devono continuare – spiega ancora il capomissione –

È inaccettabile bloccare le persone in mare per giorni o settimane mentre gli Stati europei discutono se e come adempiere ai loro obblighi umanitari e legali. Dispiace che solo tre Stati facciano parte di questa soluzione. Tutti gli Stati europei devono essere all’altezza dei loro principi. Questo significa – osserva – trovare un accordo sull’attuazione di un meccanismo di sbarco prevedibile e umano per tutte le persone soccorse in mare, in cui anche le responsabilità siano condivise, alleggerendo l’onere degli Stati costieri in prima linea”.