Usura stellare, estorsione, spaccio droga. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Marsala,-informano i militari giornalisti – coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno arrestato P.A, classe ’72, marsalese, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere per reati di usura, estorsione e spaccio di stupefacenti, emessa dal GIP del Tribunale di Marsala, su richiesta della Procura.
L’arresto costituisce l’esito di un’indagine dei Carabinieri condotta da aprile 2020 a marzo 2021 che ha consentito di portare alla luce, oltre allo spaccio di cocaina gestito dal P con altre due persone, anch’esse indagate, le modalità con le quali l’uomo avrebbe effettuato vari prestiti di denaro su cui venivano applicati altissimi tassi d’interesse. A farne le spese due piccoli imprenditori locali, uno titolare di un negozio di ortofrutta e l’altro parrucchiere. Nonostante la paura di ritorsioni, rese realistiche a causa delle gravi minacce che l’indagato avrebbe rivolto in caso di ritardi nella restituzione dei soldi, le vittime hanno trovato il coraggio di denunciare le condotte illecite agli uomini dell’Arma. A fronte di somme di denaro ricevute in prestito a causa di difficoltà economiche dovute anche alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria nella sua fase più dura, le vittime sarebbero state costrette a versare mensilmente al P ingenti quote per lunghi periodi, fino ad un anno, con tassi usurari che arrivavano al 200%.
Grazie alle dichiarazioni delle persone offese e agli accertamenti investigativi dei Carabinieri, il GIP del Tribunale di Marsala, concordando con la richiesta della Procura, ha rilevato, allo stato degli atti e in attesa dell’apertura del dibattimento, gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, ritenendo altresì fondato il pericolo di reiterazione delle condotte illecite poiché frutto dello svolgimento professionale di un’attività illecita continuativa, indicativa di elevata pericolosità sociale. L’indagato è stato dunque tradotto al carcere di Trapani.
Dopo una lunga seduta, stanotte, poco dopo le ore 2,00, a conclusione di un lungo dibattito sui documenti contabili e le aziende partecipate, il consiglio comunale presieduto da Giuseppe Castiglione, riunito in presenza a palazzo degli elefanti e da remoto, ha adottato il bilancio di previsione 2021/2023 proposta dalla giunta Pogliese, che allinea gli strumenti finanziari al vigente esercizio, esattamente tre anni dopo la dichiarazione dello stato di dissesto.
Il preventivo delle finanze comunali, insieme al Documento Unico di Programmazione, anch’esso licenziato dal consiglio, è stato illustrato in aula dal vicesindaco e assessore al bilancio Roberto Bonaccorsi che ha ribadito come “questo bilancio rappresenti la prosecuzione del rigoroso lavoro di razionalizzazione contenuto nell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato approvato dal Ministero dell’Interno, con cui l’Amministrazione Comunale si è impegnata ad attuare stringenti misure di risanamento nella spesa e nella programmazione finanziaria, con la correzione dei documenti contabili preesistenti al dissesto, con una prospettiva quinquennale quanto la durata della procedura stabilita dalla legge per gli enti in default”
“Un fatto di straordinario rilevanza sociale e amministrativa –ha detto il sindaco Salvo Pogliese, che ha partecipato alla due giorni dei lavori dell’assemblea cittadina- che ci consente di proseguire nella nostra azione di rimettere ordine nell’impalcatura finanziaria del Comune, superando i vincoli di un dissesto che grazie a un certosino lavoro fondato su rigore e prudenza, dell’assessore Bonaccorsi, della ragioneria generale diretta da Clara Leonardi con il suo gruppo di lavori di impiegati e funzionari, della commissione consiliare presieduta da Santi Bosco e tanti altri che hanno accompagnato questo serio lavoro di ricucitura che da tre anni e mezzo portiamo avanti con serietà e determinazione. Un risultato –ha proseguito il sindaco- che consente al Comune di guardare con più fiducia al domani. A cominciare dalla rigenerazione dell’apparato burocratico che ha bisogno di nuove energie con un migliaio di unità di personale da assumere a tempo indeterminato in ogni settore, tecnico e amministrativo, visto che l’attuale dotazione organica contare su appena duemila impiegati e un numero ridottissimo di dirigenti, molto meno della metà di quelli previsti dalla pianta organica, dando così la possibilità a tanti giovani di potersi esprimere con le proprie competenze nel servizio alla Città”.
Il bilancio di previsione del prossimo triennio, è stato adottato congiuntamente a un emendamento tecnico dell’amministrazione comunale, predisposto alla luce delle sopravvenute iniziative legislative del governo e del parlamento nazionale e regionale, norme per finanziare il disavanzo, che consentono al Comune di sbloccare finalmente i fondi comunitari di cui l’Amministrazione è beneficiaria, variando alcune delle previsioni di spesa che correvano il rischio di rimanere inutilizzate.
“Posso annunciare con certezza –ha aggiunto il sindaco Pogliese- che il 2022 sarà l’anno delle realizzazioni con interventi nel settore delle opere pubbliche, delle infrastrutture e della mobilità di grandissima portata, a cui lavorano gli assessori Parisi, Trantino e Arcidiacono con le rispettive Direzioni comunali, con interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana senza precedenti per Catania e che nei prossimi giorni illustreremo in dettaglio”.
Una lunga parte della seduta di ieri sera del consiglio comunale è stata impiegata per il dibattito sull’autorizzazione alla Sidra ad acquisire quote di partecipazione azionarie della “Catania acque” società pubblica costituita in vista dell’affidamento del servizio idrico integrato. Il presidente del consiglio comunale ha infatti reso nota una missiva dell’Ad di Sie e del socio industriale Hydro, arrivata poche ore prima della riunione del civico consesso, con sui si <> il consiglio comunale a deliberare l’ingresso della società partecipata Sidra spa nella società Catania acque, di una sentenza del Cga del 13 dicembre scorso. Dopo un serrato confronto e una conferenza dei capigruppo consiliari, riunita intorno a mezzanotte alla presenza del sindaco Pogliese e della segretaria generale Rossana Manno, il consiglio ha deciso di proseguire i lavori e adottare, senza voti contrari dei presenti, l’atto di autorizzazione a partecipare alla società di gestione unica delle attività del Servizio idrico Integrato in tutti i Comuni dell’Ato Catania, che permettono di realizzare economie di scala e diminuire i costi per ciascun utente.
Stasera, mercoledì 29 dicembre, alle 19,30 nuova seduta del consiglio comunale per esaminare quattro decreti ingiuntivi emessi dal tribunale per somme dovute ad associazioni per il servizio di custodia e mantenimento dei cani randagi.
In merito al pronunciamento della Corte Costituzionale su ruolo unico sindaco del comune capoluogo ed ente Città metropolitana, il sindaco Salvo Pogliese ha diffuso la seguente nota:
“L’irragionevolezza e il contrasto con i principi costituzionali delle attuali disposizioni della Legge Delrio/Crocetta con riferimento alla disciplina degli organi delle Città Metropolitane, formulata nella sentenza della Corte Costituzionale depositata ieri, segnala le profonde incongruenze nell’automatica identificazione del Sindaco del Comune capoluogo con il Sindaco Metropolitano. Non è certo il tempo di piccoli interessi a doverci fare muovere.
Personalmente, infatti, con l’esperienza diretta della cogestione di due importanti enti territoriali come il Comune e la Città Metropolitana di Catania, ho sempre pubblicamente rilevato la necessità di distinguere le rappresentanze elettive del sindaco del capoluogo con il vertice dell’amministrazione territoriale di area vasta. E per questo auspico fortemente che tra le “pluralità di soluzioni possibili”, individuate dalla Consulta, vi sia un’autonoma squadra di governo e un rinnovato impegno di mezzi e risorse, per gestire a tempo pieno l’autentica rinascita dell’ente intermedio, massacrato istituzionalmente da una fallimentare e inutile riforma.
Ponendo rimedio alle funzionali criticità che ne derivano, anche in termini di servizi ai cittadini, il Parlamento regionale raccolga con un tempestivo intervento legislativo la sollecitazione della Corte Costituzionale in materia elettorale. Si restituisca, cioè, la parola ai cittadini per eleggere direttamente tutti gli organi delle ex Province, ridando valore di partecipazione popolare alle delicate competenze di area vasta, lasciate intatte a Enti, nel frattempo irresponsabilmente, privati di autonoma direzione politica e senza i necessari strumenti finanziari e di personale”.
In merito alla sentenza della Corte Costituzionale depositata oggi, inerente la non fondatezza delle eccezioni di costituzionalità sollevate dal Tribunale di Catania il 5 dicembre dello scorso anno relativamente alla sospensione dall’incarico elettivo, il sindaco Salvo Pogliese ha diffuso la seguente nota:
“Apprendo e accolgo con serenità il pronunciamento della Corte Costituzionale che, di fatto, legittima quella parte della legge <<Severino>> che il Tribunale di Catania aveva chiesto di esaminare.
Anche stavolta per la sua concreta applicazione mi rimetto rispettosamente al giudizio della magistratura ordinaria, visto che fu proprio il Tribunale etneo, esattamente un anno addietro, a reintegrarmi nelle mie funzioni dopo la temporanea sospensione. Continuerò nel frattempo a lavorare svolgendo il ruolo di Sindaco per Catania e nell’interesse dei suoi Cittadini, incarico che con largo consenso sono stato chiamato a ricoprire. Ritengo, tuttavia, doveroso evidenziare che sulla legge Severino pende già un referendum abrogativo, ritenuto ammissibile dalla Corte di Cassazione, e diversi disegni di legge di modifica sono stati presentati in Parlamento.
Da ultimo quello del Pd, partito a cui fa riferimento il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che di recente è stato colpito da analogo sproporzionato provvedimento di sospensione, anch’egli a fronte di una sentenza di primo grado.
Sono certo, nel merito, che la mia condotta limpida e trasparente verrà accertata in ogni sede giudiziaria; ho fatto, lo ribadisco, una scelta d’amore verso la mia Città.
Per questa ragione non sarà una legge profondamente ingiusta, come la ritengono illustri costituzionalisti ed esponenti di ogni parte politica, a farmi arretrare di un millimetro.
Fino a quando sarò chiamato a farlo, rispetterò il mandato che mi è stato affidato dai Catanesi, con lo scrupolo e la coscienza di chi considera Catania la propria vita, la propria famiglia e, da Sindaco, la propria missione”.
La giunta comunale riunitasi ieri – su proposta del sindaco Gaetano Manfredi e dell’assessore alla Polizia Municipale Antonio De Iesu – ha approvato la delibera che modifica il piano triennale dei fabbisogni di personale 2021/2023 relativamente alle assunzioni a tempo determinato di 142 agenti di polizia locale i cui contratti sono in scadenza oggi.
Il rinnovo, – informa l’Ente comunale – parte il 1 novembre e termina il 31 dicembre 2021, è coperto da circa 1 milione di euro attinto da risparmi di spesa.
L’amministrazione si impegna a garantire il rifinanziamento per il 2022. Per l’operatività della delibera approvata dai Comuni in riequilibrio è necessaria l’approvazione della Costel (Commissione per la Stabilità finanziaria degli Enti locali).
Il sindaco Manfredi e l’assessore De Iesu sono in stretto contatto – informano nel Comunicato -con i vertici del Ministero dell’Interno affinché già nella prossima riunione la Costel possa dare il via libera definitivo……
Dalle prime ore di stamani il sindaco Salvo Pogliese informa di essere in contatto con gli assessori e gli uffici tecnici comunali che stanno curando gli interventi di messa in sicurezza di numerosi punti della città, a seguito del violento evento atmosferico che ieri ha colpito Catania e diversi comuni della provincia Etnea e che da ieri pomeriggio sono oggetto di interventi del personale comunale delle manutenzioni, della Multiservizi, dei vigili del fuoco e della protezione civile. Fortemente danneggiate anche numerose attività commerciali che sono state oggetto della furia del vento e della grandine improvvisa con numerosi danneggiamenti.
“Non siamo ancora in grado di dare una stima compiuta dei danni -ha detto il sindaco- ma sono certamente svariati milioni di euro. A cominciare dalle strutture pubbliche come scuole e impianti sportivi, ma anche uffici comunali che necessitano di interventi di ripristino da effettuare urgentemente. Per quanto concerne le scuole, alla Manzoni-Diaz si registra un tetto divelto. Scoperchiato anche il tetto dell’asilo nido di via Carlo Forlanini. Lucernaio saltato anche nella scuola Coppola, laddove si registrano alberi caduti che ostruiscono l’ingresso dell’istituto e su cui si sta intervendo. Strutture esterne danneggiate anche nel plesso scolastico Nazario Sauro di via Torquato Tasso a Nesima. Tante altre sono le segnalazioni che giungono alle manutenzioni scolastiche all’assessore Mirabella, mentre proseguirà anche nelle prossime ore la verifica degli oltre cento plessi adibiti a scuole. Operai laddove necessario ripristineranno condizioni di sicurezza, per alunni, docenti e personale ausiliario. L’assessore Parisi –ha aggiunto il primo cittadino- mi ha informato che danni importanti si sono verificati anche nel tetto della piscina e nei campetti di Nesima, dove peraltro ci sono lavori di riqualificazione coi cantieri aperti dalla nostra amministrazione. Volato il tetto anche del Palalivatino di cannizzaro. Tanti i lampioni caduti e gli alberi sradicati. Ma è una conta in <<progress>> perché le richieste di intervento sono tante e si sta cercando di fare fronte per ripristinare condizioni di sicurezza. Danni rilevanti si registrano anche al Porto e a Librino, dove si registra anche la caduta di un traliccio dell’Enel. Un lavoro incessante di verifica su cui gli assessori Porto e Arcidiacono sono direttamente impegnati e che è in continua evoluzione, grazie al lavoro dei vigili del fuoco e della protezione civile regionale e comunale coi volontari che non smetterò mai di ringraziare a sufficienza”.
Il sindaco Salvo Pogliese ha reso noto che chiederà al presidente della Regione Nello Musumeci di dichiarare lo stato di emergenza per trovare, insieme al governo nazionale, forme economiche risarcitorie per gli enti pubblici e le attività private danneggiate.
Il sindaco inoltre si è sincerato delle condizioni dei feriti, sei in tutto, di cui uno con fratture a un arto, travolti dalla furia degli eventi atmosferici.
Dalle ore 10 di oggi, martedì 21 e sino alle 20 di giovedì 30 settembre 2021, -informa il Comune di Messina -sarà attiva la piattaforma on line familycard.comune.messina.it – Buoni spesa – per la registrazione dei cittadini che intendono presentare richiesta di buoni spesa/voucher – Emergenza Socio-Assistenziale da Covid-19 per l’acquisto di beni di prima necessità (alimenti, prodotti farmaceutici, prodotti per l’igiene personale). Il buono spesa/voucher sarà corrisposto, fino ad esaurimento del fondo pari a 2.395.145,02 euro, ai nuclei familiari residenti nel Comune di Messina che alla data di pubblicazione dell’Avviso si trovavano in stato di bisogno e che abbiano i seguenti requisiti:
a) + b) avere un ISEE ordinario in corso di validità o in alternativa ISEE corrente in corso di validità come specificato nell’Avviso al paragrafo “Per l’accesso al beneficio”, non superiore a 9.360,00 euro e non essere destinatari di alcuna forma di sostegno pubblico, a qualsiasi titolo e comunque denominata (indicativamente: Reddito di Cittadinanza, Reddito di Emergenza, Naspi, Indennità di mobilità, CIG, pensione, ecc.); b) avere un ISEE ordinario in corso di validità o in alternativa ISEE corrente in corso di validità come specificato nell’Avviso al paragrafo “Per l’accesso al beneficio”, non superiore a 9.360,00 euro ed essere destinatari, nei 30 giorni precedenti la pubblicazione dell’Avviso, di forme di sostegno pubblico, a qualsiasi titolo e comunque denominati (indicativamente Reddito di Cittadinanza, REI, NA- SPI, indennità di mobilità, CIG, REM, pensione, etc.) fatta eccezione per i trattamenti assistenziali percepiti dai soggetti con disabilità: indennità di accompagnamento, indennità di frequenza, disabilità gravissima. L’istanza deve essere presentata esclusivamente da un solo componente del nucleo familiare. La richiesta di beneficio, sotto forma di autocertificazione, con allegata la dichiarazione, disponibile in modalità editabile deve essere redatta esclusivamente online accedendo attraverso il sito del Comune di Messina, www.familycard.comune.messina.it a partire dalle ore 10 di oggi sino alle 20 di giovedì 30 settembre 2021.
Il richiedente che effettua l’accesso per la prima volta deve cliccare sul tasto “Fai domanda” e seguire la procedura di compilazione della domanda. Completata la compilazione, attraverso il tasto “Conferma” riceverà una mail di “Avvenuta registrazione”. Seguirà una seconda comunicazione, a mezzo email e/o sms, con le credenziali di accesso a “Area Riservata” per la visualizzazione della domanda e, successivamente alla pubblicazione della graduatoria, dei voucher/buoni spesa. Se il richiedente ha partecipato a precedenti avvisi ed è in possesso delle credenziali, accede direttamente nella sezione “Area Riservata” cliccando sul tasto “Accedi”. Completata la compilazione, attraverso il tasto “Conferma”, riceverà una mail di “Avvenuta registrazione”. Il richiedente potrà così visualizzare la domanda e successivamente alla pubblicazione della graduatoria, i voucher/buoni spesa. Chi è sprovvisto di supporti informatici (personal computer, tablet, smartphone, stampanti), per la compilazione della richiesta online, potrà recarsi, oggi, martedì 21 sino a giovedì 30 settembre 2021, negli orari di ricevimento al pubblico, munito di carta di identità in corso di validità, e del documento ISEE ordinario/corrente, osservando le misure di protezione personale (mascherina) e di distanziamento sociale nell’attesa del proprio turno presso le seguenti sedi:
• per i residenti della 1^ Circoscrizione, Vico Petraro n. 6, a Tremestieri c/o Caserma Carabinieri da lunedì a venerdì dalle ore 8:30 alle 12:30 e lunedì e mercoledì dalle 14.30 alle 16.30;
• per i residenti della 2^ Circoscrizione, Palazzo Servizi – Stadio San Filippo da lunedì a venerdì dalle 8:30 alle ore 12:30 e martedì e giovedì anche dalle 14:30 alle 16:30;
• per i residenti delle 3^e 4^ Circoscrizioni, presso il Palazzo Satellite Piazza della Repubblica da lunedì a venerdì dalle 8:30 alle 12:30 e martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30;
• per i residenti della 6^ Circoscrizione, via Consolare Pompea 1853, Ganzirri da lunedì a venerdì dalle ore 8:30 alle 12:30 lunedì e mercoledì dalle 14.30 alle 16.30;
• per i residenti della 5^ Circoscrizione e per i cittadini stranieri è aperto uno sportello dedicato presso il Centro Polifunzionale I’m in via F.Bisazza n.60, da lunedì a venerdì dalle ore 8:30 alle 12:30 martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.,30. I cittadini privi di strumenti informatici e che, per impedimento fisico certificato, non possono recarsi nella sede della propria Circoscrizione, potranno rivolgersi all’Azienda Speciale Messina Social City, ai numeri telefonici 320 0459542; 324 9076991, che invierà proprio personale di supporto alla compilazione della domanda direttamente al domicilio del richiedente.
“Esprimo solidarietà ai tre carabinieri che durante un servizio di controllo sono stati accerchiati e aggrediti in via Magliocco nelle scorse ore da un gruppo di malviventi. Si tratta di un atto violento e inaccettabile. Ai militari, che ogni giorno con grande senso del dovere garantiscono il rispetto della legalità in città, va la mia vicinanza”.
Lo ha dichiarato stamattina il sindaco Leoluca Orlando.
Riguardo l’atto di citazione in giudizio della Procura regionale della Corte dei Conti, l’ufficio stampa del Sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha diffuso il seguente comunicato:
“Nel massimo rispetto di ogni magistratura, questa iniziativa assunta dalla procura regionale della Corte dei Conti non posso che definirla surreale, poiché, come rappresentante legale della Città Metropolitana, incarico che il sindaco del capoluogo democraticamente eletto svolge gratuitamente, ho solo doverosamente sottoscritto la conclusione di una procedura di un Organismo Indipendente che altri avevano nominato, relativa al periodo 2013-2017, quando ancora non si erano neppure svolte le elezioni comunali, avvenute com’è noto nel giugno 2018, ed ero ancora deputato al Parlamento Europeo.
Come Amministratore pubblico che si dibatte quotidianamente tra mille difficoltà, devo rispondere di una vicenda di cui non potevo né conoscere i contorni, né tantomeno incidere, eppure chiamato in causa senza fondate ragioni. Seppure non possa nascondere il dispiacere per le ingiustificate contestazioni che mi vengono mosse, rimango tuttavia fiducioso che quando un organo terzo della magistratura valuterà serenamente i fatti, decreterà la mia palese estraneità ai rilievi che mi vengono inspiegabilmente contestati”.
Cateno De Luca: “La Regione ha agito penalizzando fortemente il territorio del Comune di Messina attraverso l’applicazione miope delle normative. Funzionari e dirigenti devono stare attenti, dotati del necessario equilibrio e non fare scelte di tipo politico”
Con sentenza n. 814/2021 pubblicata ieri, lunedì 15 marzo 2021, la Seconda Sezione del TAR di Catania ha ritenuto illegittime le posizioni dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in materia di ZPS ( problematica di protezione speciale del territorio e della natura che ha coinvolto numerose intelligenze. (Una questione-ricorderemo ai lettori- che da tecnica si è poi tramutata nel tempo in politica sulla condivisione di diverse scelte ). Sull’argomento il Sindaco Cateno De Luca e l’Assessore Salvatore Mondello (nella foto allegata al Comunicato Stampa) dichiarano quanto segue:
“Siamo molto soddisfatti, in quanto si tratta di una sentenza storica che conferma ciò che l’Amministrazione comunale ha sostenuto fin dal proprio insediamento, con il supporto di pareri tecnici e legali. Occorre comunque precisare che il Comune non ha stipulato alcun Protocollo d’Intesa, ma ha sottoscritto il verbale di un tavolo tecnico richiesto proprio dall’Amministrazione comunale per risolvere l’annosa problematica delle ZPS, ormai impantanata da anni a causa dell’atteggiamento poco lineare della Regione, che era intervenuta unilateralmente in scelte relative al territorio comunale. Inoltre, gli Studi Cumulativi sono stati consegnati nel luglio del 2020, la CTS si è espressa accettando parzialmente il documento e chiedendo integrazioni sugli aspetti ambientali. Su questo punto il Comune ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’Ufficio Speciale Progettazione della Regione, per la risoluzione della questione. Sono stati avviati tavoli tecnici con gli Ordini Professionali e si sta procedendo ai necessari sopralluoghi, per condividere le migliori soluzioni ai problemi del territorio.
E’ quindi di tutta evidenza come l’Amministrazione comunale abbia lavorato alacremente a questo importante obiettivo, che di fatto sblocca vecchie situazioni edilizie, aprendo scenari di sviluppo economico e territoriale. La sentenza dimostra che la Regione ha agito penalizzando fortemente il territorio del Comune di Messina, in maniera spropositata e inopportuna, attraverso l’applicazione miope delle normative. Ciò ci spinge a pensare – proseguono nella nota il Sindaco De Luca e l’Assessore Mondello – che i Funzionari e i Dirigenti devono essere dotati del necessario equilibrio e dunque devono essere scelti su principi meritocratici e non politici, al fine di evitare ricadute negative sullo sviluppo dei territori. Infatti, al netto delle ripercussioni causate dall’emergenza COVID, l’impatto delle scelte regionali su questo settore è stato devastante, sia per il comparto edilizio che per i professionisti della città.
In ogni caso si continuerà a lavorare con la stessa tenacia e attenzione al completamento degli studi degli impatti cumulativi, che sarà la base sulla quale si implementerà il nuovo PRG. In effetti, la sentenza si oppone alla sospensione, per motivi di opportunità, dei procedimenti di Valutazione di Incidenza Ambientale, precisando espressamente che ‘tali ragioni di opportunità’ non sono sufficienti – in mancanza di una norma attributiva del relativo potere – a legittimare una sospensione dei procedimenti VINCA che risulta, pertanto, estranea al paradigma normativo di cui all’art. 1 della l.r. 13/2008 e più in generale alla legge n. 241/1990 sostanziandosi, di fatto, in una sospensione sine die priva di giustificazione normativa. Ne può ritenersi che la pendenza di una procedura istruttoria europea aperta a carico dell’Italia possa legittimare determinazioni dilatorie dell’obbligatoria azione amministrativa, potendo, eventualmente specifiche esigenze istruttorie/cautelari, essere contenute entro un prefissato termine per l’approfondimento necessario alla valutazione delle iniziative da intraprendere per la soluzione delle criticità riscontrate.
Inoltre, il principio di precauzione, richiamato nelle relazioni depositate dai dipartimenti regionali, così come la ‘doverosità’ di assicurare il rispetto della Direttiva 92/43/CEE possono rilevare esclusivamente in sede di esercizio ‘attivo’ della valutazione dell’incidenza (sulla cui base si accerta se un determinato progetto pregiudichi significativamente il sito interessato) e non certamente quale autonoma ragione della disposta sospensione che comporta, di fatto, l’astensione dalle valutazioni di incidenza (e quindi, il mancato rispetto di un obbligo di legge) determinando, inoltre, un’assoluta incertezza in ordine all’approvazione del progetto edilizio. La Regione, pertanto, – conclude il documento – non avrebbe potuto introdurre, in via autonoma e unilaterale, la citata sospensione (non contemplata dall’ordinamento e, comunque, temporalmente non determinata) dei procedimenti di valutazione di incidenza di competenza comunale”.
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