Il Presidente Mattarella ha ricevuto le Lettere Credenziali dei nuovi Ambasciatori di Serbia, Emirati Arabi Uniti, Burundi,Tunisia e Kenya

Il Presidente Sergio Mattarella con S.E. la Signora Mirjana Jeremić, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Serbia, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

l Presidente Sergio Mattarella con S.E. la Signora Mirjana Jeremić, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Serbia, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S.E. il Signor Abdulla Ali Ateeq Obaid Alsubousi, nuovo Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

il Signor Abdulla Ali Ateeq Obaid Alsubousi, nuovo Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S.E. il Signor Ernest Ndabashinze, nuovo Ambasciatore della Repubblica del Burundi, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

Signor Ernest Ndabashinze, nuovo Ambasciatore della Repubblica del Burundi, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S.E. il Signor Mourad Bourelha, nuovo Ambasciatore della Repubblica Tunisina, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

Signor Mourad Bourelha, nuovo Ambasciatore della Repubblica Tunisina, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S.E. il Signor Frederick Lusambili Matwan'ga, nuovo Ambasciatore della Repubblica del Kenya, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

Signor Frederick Lusambili Matwan’ga, nuovo Ambasciatore della Repubblica del Kenya, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori:

S.E. Mirjana Jeremić, Repubblica di Serbia;  S.E. Abdulla Ali Ateeq Obaid Alsubousi, Emirati Arabi Uniti;  S.E. Ernest Ndabashinze, Repubblica del Burundi;
S.E. Mourad Bourelha, Repubblica Tunisina; S.E. Frederick Lusambili Matwan’ga, Repubblica del Kenya.

Era presente il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi.

 

 

 

 

Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione della 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro

 

Il Presidente Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«L’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori.

Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure.

La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona.

Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione».

Solidarietà dell’Italia allo Stato di Israele

 

discorso scrivania

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, il seguente messaggio:

«Ho appreso con profonda costernazione la notizia dell’attacco che dall’alba di questa mattina ha coinvolto diverse regioni dello Stato di Israele.

In queste drammatiche circostanze giungano a Lei, Signor Presidente, e a tutti i cittadini israeliani le espressioni della solidarietà dell’Italia.

Siamo sinceramente vicini al lutto delle famiglie delle vittime e auguriamo ai numerosi feriti un pronto e completo ristabilimento. Desidero altresì ribadire la più ferma e convinta condanna di questo proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la  prospettiva di una pace duratura – da tutti auspicata e avvertita come necessaria – tra israeliani e palestinesi». 

 

Oggi 31° anniversario della strage di Capaci : dichiarazione del Presidente Mattarella

 

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione del suo intervento alla manifestazione "Palermo chiama Italia"

(Foto Quirinale)

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Il 23 maggio di trentuno anni fa lo stragismo mafioso sferrò contro lo Stato democratico un nuovo attacco feroce e sanguinario.
Con Giovanni Falcone persero la vita sua moglie Francesca Morvillo, magistrata di valore, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, che lo tutelavano con impegno.
Una strage, quella di Capaci, che proseguì, poche settimane dopo, con un altro devastante attentato, in via D’Amelio a Palermo, nel quale morì Paolo Borsellino, con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina.
A questi testimoni della legalità della Repubblica, allo strazio delle loro famiglie, al dolore di chi allora perse un amico, un maestro, un punto di riferimento, sono rivolti i primi pensieri nel giorno della memoria.
Quegli eventi sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica.
Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia.
I criminali mafiosi pensavano di piegare le istituzioni, di rendere il popolo suddito di un infame potere. La Repubblica seppe reagire con rigore e giustizia. Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità.
La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza.
Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione.
Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire».

 

 Roma, 23/05/2023 (II mandato)

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia in occasione della ricorrenza del 10° anniversario del sisma in Emilia del maggio 2012

 

 

Comunicato Stampa più Video Quirinale

 Medolla, 20/05/2022 (II mandato)

Desidero rivolgere un saluto molto cordiale a tutti i presenti, al Cardinale Zuppi, al Ministro dell’Istruzione, ai rappresentanti del Parlamento, al Presidente della Regione, al Sindaco e, con lui, ai suoi concittadini, ai tanti Sindaci presenti, ringraziandoli per l’impegno quotidiano dei loro Comuni.

Un saluto pieno di riconoscenza a Vasco Errani, al Direttore e al Capo Dipartimento della Protezione civile.

Sono trascorsi dieci anni – come abbiamo visto e ascoltato – dalla prima, forte scossa di terremoto del 20 maggio di dieci anni fa e dai giorni drammatici che sono seguiti.

Oggi ricordiamo le vittime, i tanti feriti, le migliaia di sfollati, le comunità segnate profondamente da smarrimento e da angoscia.

Medolla è stata, con Mirandola e San Felice sul Panaro, epicentro della scossa successiva del mattino del 29 maggio, che ha causato il maggior numero di vittime; molte delle quali – come sappiamo – nei capannoni dove si lavorava per riparare le strutture lesionate qualche giorno prima.

I Comuni di questo territorio e la loro gente hanno reagito con laboriosità, con il desiderio di rinascita, con la solidarietà che li accompagna: i sentimenti più forti per affrontare e superare i momenti della disperazione e delle difficoltà.

La chiave della ripartenza dopo il terremoto è passata attraverso la solidarietà. È significativo che lo abbiano sottolineato con vigore il Presidente Bonaccini, Vasco Errani e il Sindaco.

 

Foto Quirinale
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Medolla accolto da Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna,in occasione della ricorrenza del 10° anniversario del sisma in Emilia del maggio 2012
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

 

 

Solidarietà tra i cittadini, solidarietà tra le famiglie. Solidarietà tra la società e le istituzioni locali e nazionali. Solidarietà dell’intero popolo italiano verso le comunità in difficoltà, di cui ancora una volta il volontariato, nelle sue forme diverse, è stato espressione straordinaria. Solidarietà tra forze sociali, sindacato, imprese per rimettere in moto, in fretta, le attività produttive, che in alcuni settori raggiungono qui vertici di eccellenza.

Vi si è accompagnata lucidità nella scelta delle priorità, come abbiamo ascoltato per il caso della scuola, per ridare vita al senso di comunità.

Solidarietà, lucidità e tenacia.

La ricostruzione va proseguita: vi sono obiettivi importanti da raggiungere, opere da concludere, programmi da sviluppare.

Sappiamo che non sono pochi nella nostra Italia i territori esposti al rischio sismico. E la storia, anche quella recente, ci ha riservato prove durissime, con autentiche devastazioni in alcune regioni.

Anche il sisma del 2012 ha messo ancora una volta alla prova l’impegno della Protezione Civile nel soccorso d’emergenza, nell’assistenza, nelle complesse attività di messa in sicurezza, nei vari interventi.

Vorrei rinnovare, anche qui, alla nostra Protezione Civile l’apprezzamento e la riconoscenza per l’opera che svolge con tanta dedizione.

Quel terremoto ha colpito una delle aree più produttive del Paese e ha rischiato di spezzare filiere, oltre che reti logistiche, essenziali per la competitività della nostra economia.

In una terra così industriosa si è rimesso il lavoro al centro della vita della comunità: non soltanto nelle opere di ricostruzione ma anche nella continuità della produzione, con presenza e qualità confermate sui mercati, con export che non ha subito battute d’arresto; sorprendendo talvolta gli stessi competitori internazionali. Tutto questo ha contribuito a saldare quella frattura che poteva produrre pesanti conseguenze nell’ossatura economico-sociale del nostro Paese, rafforzandone la coesione.

Le istituzioni hanno fatto la loro parte. Così il governo nazionale. Così l’Unione europea, che – si può rilevare – ha anticipato, per il terremoto dell’Emilia, quella svolta di segno espansivo e solidale, poi espressa in misura ampia e puntuale più compiuta con gli interventi e le politiche di contrasto e di rilancio seguite alla pandemia.

Tutto ciò che si è sviluppato positivamente ha un nome: cooperazione istituzionale. Che vuol dire confronto aperto, partecipazione, impegno, convergenza, e infine unità di azione.

Se le istituzioni sono in prima linea, e quelle che lo sono operano in maniera coordinata e concorde, le decisioni risultano più efficaci e i cittadini possono far sentire meglio la loro voce.

Ai Sindaci, al loro impegno quotidiano, insieme al lavoro di tutti i rappresentanti dei cittadini, in maggioranza o nell’opposizione, va il riconoscimento per quanto è stato realizzato.

È intervenuta poi la pandemia. Un freno nella ricostruzione e un carico ulteriore – e grave – di preoccupazioni.

Dal terremoto e dalla pandemia sono giunti degli ammaestramenti, delle esperienze.

La forza di una comunità risiede nella partecipazione, nel rendersi conto che ciascuno di noi – nessuno escluso – ha bisogno degli altri. Nella consapevolezza che le istituzioni sono più forti se i cittadini si riconoscono in esse e se vi trovano un ancoraggio sicuro, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà.

Così è avvenuto qui.

È insieme che possiamo edificare l’avvenire.

Per costruire una realtà migliore, più funzionale, più giusta, non per tornare semplicemente al punto di prima, come ha osservato Vasco Errani.

Il decennale celebra la resilienza di queste comunità e i valori profondi che ne sono alla radice.

L’accoglienza che, anche nei Comuni colpiti dal sisma del 2012, è stata offerta alle famiglie, alle donne, ai ragazzi ucraini in fuga da questa scellerata guerra di aggressione rappresentano una prova di come la solidarietà resti un filo robusto che tesse le vite e le storie in queste comunità.

Di questa accoglienza dobbiamo essere orgogliosi nel nostro Paese. Perché si tratta di una prova di umanità che fa comprendere al mondo, e anche agli aggressori, che il nostro obiettivo non è continuare la guerra ma sconfiggere la prepotenza di chi la muove, facendo vincere la pace e la convivenza, nella libertà e nel rispetto del diritto.

Rivolgo i miei auguri alle cittadine e ai cittadini di Medolla, e a tutti i Comuni e le comunità che hanno sofferto i duri colpi del terremoto ma hanno avuto la forza di ripartire.

Il filmato che abbiamo visto è davvero coinvolgente e illuminante, nel percorso che si è compiuto.

C’è tanta strada da percorrere, insieme, e sono certo che vi sarà ancora il forte impegno di quanti qui hanno vissuto questo decennio.

A tutti loro desidero esprimere la riconoscenza della Repubblica”.  –  Comunicato Stampa Quirinale

 

 

Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 50° anniversario dell’assassinio di Luigi Calabresi

Il Presidente Sergio Mattarella saluta Mario Calabresi, al  termine della celebrazione del Giorno della Memoria

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Sono trascorsi cinquant’anni dal criminale agguato terroristico che stroncò la vita del Commissario Luigi Calabresi, servitore dello Stato democratico fino al sacrificio.

La Repubblica non dimentica i suoi caduti. La memoria è parte delle nostre radici ed è ragione e forza per le sfide dell’oggi.

In figure come il Commissario Calabresi sono testimoniati valori che consentono all’intera comunità di progredire, di trovare l’unità necessaria nei momenti più difficili, di sentirsi responsabile verso le nuove generazioni.

In questo giorno si rinnova la solidarietà e la vicinanza del popolo italiano alla moglie e ai figli, costretti a pagare il prezzo più alto alla barbarie di un tempo drammatico, in cui il furore ideologico giunse all’estremo della ferocia e del disprezzo di ciò che è più umano.

Il coraggio, la compostezza della moglie Gemma Calabresi Milite, dei tanti familiari delle vittime dei terrorismi, sono diventati negli anni pietre miliari di una ricomposizione della comunità attorno ai principi del rispetto, di una ricostruzione paziente del tessuto civile lacerato dalle morti di tanti uomini e donne dello Stato, di dirigenti, lavoratori e dall’odio che le bande del terrore seminavano con le loro azioni e le loro parole.

La difesa di quelle libere istituzioni che i nostri padri ci avevano consegnato è avvenuta senza rinunciare in alcun modo ai diritti fissati nella Costituzione, nostra carta di identità nazionale. Un insegnamento che non va dimenticato, prezioso per i giovani, per aiutarli a costruire il futuro di cui saranno artefici e protagonisti».

 

 Roma, 17/05/2022 (II mandato)