di R.Lanza.
Sconvolti gli equilibri, la lotta al virus impone di reinventare il nostro modo di stare insieme e da soli. Tra giornate sospese, affetti vicini e lontani, lavoro «intelligente», apprensione per la salute dei nostri cari in un momento difficile, inusitato per l’intero Paese,la casa torna il centro della vita del mondo.. Gli unici presenti sono solo alcuni – le Autorità, forse dovremmo dire tutti- si sono dimenticati di loro- senza casa avvolti a terra nelle coperte nelle città di Catania (pressi Corso Sicilia) e a Napoli. In strada pochissima gente. Nella città napoletana a pochi passi dalla Galleria, vicino a Piazza Plebiscito, chiusi bar e locali storici come il Gambrinus che dalle prime ore del mattino servivano numerosissimi caffè – – e che ora appaiono con le serrande chiuse. Sbarrati anche gli ingressi di negozi di famose griffe di abbigliamento così come fast food e rivendite di souvenir hanno in ambedue le città-notoriamente calde come Catania e Napoli-le saracinesche abbassate. La storica Pescheria e la Fiera di Catania vuote. Così i mercati del pesce e dell’alimentare di Palermo. E’ un vero coprifuoco. Anche sul massimo social constatiamo il moltiplicarsi di gruppi di preghiera a Dio e ai Santi per allontare dal mondo questo momento davvero buio. E’ l’occasione pure per riflettere sulla vicenda della vita e il corso della Terra.
Vediamo la curva dell’andamento del coronavirus che circola velocemente in tutta Italia.
Altri 250 decessi in 24 ore secondo l’ultimo bollettino della Protezione civile. , l’Iss sta facendo tutta una serie di indagini epidemiologiche e cliniche”, ha sottolineato subito dopo Angelo Borrelli commissario straordinario per l’emergenza coronavirus ricordando che le vittime in totale sono 1.266.
Napoli
Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 14.955 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 17.660 i casi totali.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 7.732 in Lombardia, 2.011 in Emilia-Romagna, 1.453 in Veneto, 794 in Piemonte, 698 nelle Marche, 455 in Toscana, 304 in Liguria, 242 nel Lazio, 236 in Friuli Venezia Giulia, 213 in Campania, 157 nella Provincia autonoma di Trento, 126 in Sicilia, 123 nella Provincia autonoma di Bolzano, 121 in Puglia, 83 in Abruzzo, 73 in Umbria, 43 in Sardegna, 37 in Calabria, 27 in Valle d’Aosta, 17 in Molise e 10 in Basilicata.
Sono 1.439 le persone guarite. I deceduti sono 1.266, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
“Ci sono 181 guariti in più” con un totale di 1.439. Ma si registrano “2.116 casi in più, 14.955 positivi in totale: 6.201 in isolamento domiciliare, 1.328 in terapia intensiva” e “7.426” i ricoverati con sintomi…
“I pazienti deceduti positivi hanno una media di 80,3 anni, sono prevalentemente maschi. Le donne sono solo il 25,8%. L’età media dei deceduti è significativamente più alta rispetto a quella degli altri positivi. Le fasce d’età più colpite sono tra i 70 e i 79 anni, con un picco tra gli 80 e gli 89 anni”, ha ricordato poi il direttore di Iss, Brusaferro. “Purtroppo anche la letalità, il numero di deceduti tra gli ammalati, è più elevata tra le persone oltre gli 80 anni. In questi soggetti, la maggioranza è portatrice di più patologie croniche“. “Solo 2 persone non sono risultate portatrici di patologie, ma le cartelle cliniche devono essere ancora esaminate nel dettaglio. Il 46-47% ha 3 o più patologie”, ha aggiunto. “In pazienti con patologie e con fragilità intrinseche, un’infezione alle vie respiratorie può portare al decesso”…
“I sintomi di più comune riscontro nei pazienti deceduti sono dispnea e febbre. Nei due pazienti deceduti con età inferiore ai 40 anni, uno era 39enne e presentava una patologia neoplastica. L’infezione da coronavirus verosimilmente ha aggravato una situazione di per sé già complicata. Un’altra persona di 39 anni è deceduta a casa e aveva fattori di comorbosità come diabete e obesità, oltre ad altri disturbi”…