di Raffaele Lanza
Come sapete ,il presidente della commissione regionale Antimafia on.Claudio Fava.è stato destinatario di una busta contenente un proiettile calibro 7,65.. Quella di spedire proiettili alle persone scomode sembra diventare una moda.
Ricordate la busta contenente proiettile al Pm dr.Luigi Patronaggio, procuratore di Agrigento dopo tutta quella storia sui migranti? La storia si ripete con altro personaggio eccellente.
La Digos ha già provveduto al sequestro e ad avviare le indagini.Il comunicato proviene dagli investigatori. La busta è arrivata in commissione Antimafia, gli uffici si trovano al piano basso di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea siciliana, assieme ad altra corrispondenza. Ad aprire il plico sono stati alcuni collaboratori di Claudio Fava, che hanno immediatamente avvertito la Digos. Gli agenti sono entrati a Palazzo e hanno sequestrato la busta; oltre al proiettile non ci sarebbe stato altro all’interno.
L’Antimafia, sotto la guida di Fava, è impegnata su diverse problematiche tra cui quelle sul cosiddetto “sistema Montante”, dall’ex presidente di Sicindustria arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, e sul depistaggio nella strage Borsellino. – Una ipotesi credibile- ma fino ad un certo punto- sulla minaccia di porre fine all’esistenza di Fava consisterebbe nella dichiarazione obbligatoria dell’appartenenza eventuale dei deputati alla Massoneria. Iniziative ritenute discriminatorie da alcuni perchè le infiltrazioni mafiose erano presenti nelle Logge massoniche un quarto di secolo fa e quindi l’idea di Claudio Fava è oggi superata dal tempo, per alcuni motivo solo di visibilità e nulla più. La questione Ciancio e i suoi giornali “omissivi”? Dubbi, tanti dubbi perchè in realtà Fava l’unico strumento che in atto detiene è quello dell’Antimafia sventolante in diverse direzioni dell’Isola.
Non vediamo altri spunti sul personaggio che non può ricevere pressioni , per il piccolo e, comunque non gigantesco ruolo politico che riveste,e l’assoluta estraneità di fatto in materia di appalti e trattative.
Forse ciò che ad alcuni può dare fastidio è il simbolo di lotta alla mafia che Claudio Fava ha rappresentato in Sicilia e continua a rappresentare- tale e quale il padre Giuseppe – come cioè il peggior incubo vivente dei mafiosi purosangue della Sicilia e del resto del Paese..
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Dr. GIUSEPPE FAVA