NON OBIETTIVI GLI ARCHIVI DELLA CENTRALE RISCHI DELLA BANCA D’ITALIA
Abbiamo detto che la finanziaria “Agos” di Catania ha effettuato una “segnalazione”, ritenuta illecita dall’utente, al Crif e alla Banca d’Italia gonfiando le somme dovute dal suo cliente (che ha allegato alla sua missiva pubblicata sul nostro giornale in data 10 novembre scorso) .Adesso si registra un’appendice, anch’essa inusitata
. Si apprende infatti che la Banca d’Italia di Catania diretta dal dr. Gennaro, ritenendo quindi di non avere autonomia decisionale, o per trasferire semplicemente la responsabilità, ha inviato la missiva alle sede centrale di Milano della Banca d’Italia. La Banca d’Italia – che tra i suoi compiti istituzionali ha il dovere prioritario della vigilanza delle banche e finanziarie italiane- ,sostanzialmente afferma con questa risposta che ripone assoluta fiducia nelle banche e nelle finanziarie-e le chiama intermediari- le uniche che hanno la possibilità “di verificare gli errori e le anomalie” ma non interviene nè apporta correttivi se pubblica negli Archi della Centrale rischi cose sbagliate o in malafede degli intermediari con grave danno unicamente dei clienti registrati nel preriferito libro nero od archivi della Banca d’Italia.
Il sistema non è democratico- riteniamo -e non è proporzionato nel rapporto tra le parti in causa.Pubblichiamo ora la lettera della Banca d’Italia firmata dal vicedirettore reggente Olivia Gaetana Maffa.
“Abbiamo ricevuto la lettera con la quale (omissis) ha contestato le segnalazioni effettuate da Agos Ducato SpA negli archivi della Centrale dei rischi
La Banca d’Italia, se ha notizia di possibili errori, chiede ai soggetti segnalanti di verificare le informazioni trasmesse: perciò, scriveremo all’intermediario in merito alla Sua contestazione, chiedendo che, una volta verificati i dati, le venga data notizia dell’esito del controllo.
Le precisiamo, però, che essendo gli intermediari i titolari dei rapporti con la clientela, sono loro a disporre della relativa documentazione e delle informazioni necessarie e sufficienti a rettificare le segnalazioni inesatte
Quindi, chi trova nella Centrale dei Rischi informazioni che ritiene non corrette, può anche chiedere direttamente all’intermediario che segnala di correggerle. Soggiungiamo che, per la risoluzione delle controversie con le banche o gli altri intermediari, i clienti possono rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario”. Vicedirettore BANCA D’ITALIA – Olivia G.Maffa
Dobbiamo ricordare in ogni caso che l’Agos-Ducato non è nuovo per pratiche ingannevoli e aggressive. L’Antitrus già notificò alla società di prestiti una multa da 1,64 milioni
Sono tre i comportamenti- ricorderemo -sanzionati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: offerte personalizzate che si rivelavano diverse e sconvenienti, ostacoli all’estinzione anticipata dei finanziamenti e pratiche aggressive per sollecitare i pagamenti in ritardo
LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI HANNO MESSO ALLA SBARRA LA SOCIETA’ AGOS-DUCATO
Secondo l’Antitrust la società specializzata nell’erogazione del credito alle famiglie e nel credito di consumo violava il Codice del Consumo in tre diversi modi: proponeva vantaggiose offerte personalizzate che al momento della firma si rivelavano diverse e sconvenienti, ostacolava l’estinzione anticipata dei prestiti e attuava pratiche aggressive per sollecitare i pagamenti in ritardo.Nel dettaglio, la prima sanzione è dovuta alle informazioni ingannevoli ed omissive diffuse da Agos, soprattutto nelle proposte inoltrate tramite lettere personalizzate ai clienti. Nelle missive si prometteva una nuova liquidità a migliori condizioni economiche e nettamente inferiori rispetto a quelle originariamente sottoscritte. L’Antitrust ha accertato che, nella stragrande maggioranza dei casi, quando i clienti si presentavano fisicamente in società ricevevano offerte con tassi e rate anche di gran lunga superiori a quanto prospettato. Inoltre nel 75% dei casi i clienti hanno visto peggiorate le condizioni economiche e i tassi aumentati in media di oltre il 20%.
Anche i metodi con cui l’Agos agiva era del tutto illegali ed inusitati: la società cioè ostacolava l’estinzione anticipata del prestito personale di vari clienti, attraverso, procedure complesse, basate ad esempio su richieste di documenti non facilmente reperibili oppure sulla previa verifica di condizioni prima di chiudere la pratica. Ulteriori ostacoli venivano posti in essere nei casi di linee di credito revolving, che consente di rateizzare il pagamento della merce acquistata con un costo aggiuntivo per l’acquirente dovuto agli interessi.
L’Antitrust sanzionava anche il sollecito insistente del pagamento di rate scadute, con modalità ritenute aggressive in quanto basate su numerosi contatti telefonici (phone collection), sms e telegrammi, peraltro indirizzati anche presso terzi (quali i garanti, il datore di lavoro, i familiari) e con una frequenza ravvicinata. Oggi, come denunciato sul Quotidiano SUD LIBERTA’, la storia degli illeciti si ripete. Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Il caso era stato segnalato all’Antitrust da numerosi consumatori e da sei associazioni di consumatori, Altroconsumo, Codici, Federconsumatori, Unione Nazionale Consumatori, Unione Tutela Consumatori, nonché Movimento Difesa del cittadino.
LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI HANNO MESSO ALLA SBARRA LA SOCIETA’ AGOS-DUCATO
Anche i metodi con cui l’Agos agiva era del tutto illegali ed inusitati: la società cioè ostacolava l’estinzione anticipata del prestito personale di vari clienti, attraverso, procedure complesse, basate ad esempio su richieste di documenti non facilmente reperibili oppure sulla previa verifica di condizioni prima di chiudere la pratica. Ulteriori ostacoli venivano posti in essere nei casi di linee di credito revolving, che consente di rateizzare il pagamento della merce acquistata con un costo aggiuntivo per l’acquirente dovuto agli interessi.
L’Antitrust sanzionava anche il sollecito insistente del pagamento di rate scadute, con modalità ritenute aggressive in quanto basate su numerosi contatti telefonici (phone collection), sms e telegrammi, peraltro indirizzati anche presso terzi (quali i garanti, il datore di lavoro, i familiari) e con una frequenza ravvicinata. Oggi, come denunciato sul Quotidiano SUD LIBERTA’, la storia degli illeciti si ripete. Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Il caso era stato segnalato all’Antitrust da numerosi consumatori e da sei associazioni di consumatori, Altroconsumo, Codici, Federconsumatori, Unione Nazionale Consumatori, Unione Tutela Consumatori, nonché Movimento Difesa del cittadino.