Silenzio stampa richiesto per la giornalista Cecilia Sala

 

 

I genitori di Cecilia Sala richiedono il silenzio stampa in una nota: “La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione. In questi giorni abbiamo sentito l’affetto, l’attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell’informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo”.

La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione – proseguono -. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare accogliendo questa nostra richiesta”.

Cecilia Sala arrestata “per violazione della legge islamica” Si lavora con riservatezza e cautela

 

 

 

La giornalista italiana Cecilia Sala  è stata arrestata per “violazione della legge islamica”. Lo riportano i media statali.
“Cecilia Sala, cittadina italiana, si è recata in Iran il 13 dicembre 2024 con un visto da giornalista ed è stata arrestata il 19 dicembre 2024 per violazione della legge della Repubblica islamica dell’Iran”, ha riferito l’agenzia di Teheran IRNA, che cita il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico dell’Iran.Intanto l’ambasciata locale lavora con riservatezza  perchè la giornalista nonsia usata come mezzo di scambio.

“L’arresto è stato eseguito secondo la normativa vigente e l’ambasciata italiana è stata informata. Le è stato garantito l’accesso consolare ed il contatto telefonico con la famiglia”…..

Ancora mistero sulla notizia dell’arresto della giornalista Cecilia Sala

 

Cecilia sala arresto

 

 

 

 

Fermata il 19 dicembre scorso, nessuno ne sapeva niente. Da nove giorni in isolamento nel carcere di Evin, in Iran.. E’ ancora mistero sui motivi dell’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala, mentre Tajani, Farnesina, ambasciata e il consolato a Teheran concentrano la massima attenzione sul caso, ma osservano anche la “massima riservatezza sulla vicenda” come accadde per la travel blogger Alessia Piperno.

Secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, la giornalista è “in buona salute”, “detenuta in una situazione tranquilla, è sola in una cella” e “ha già avuto la possibilità di parlare due volte con i propri familiari”, mentre ieri ha ricevuto la “visita consolare da parte della nostra ambasciatrice a Teheran Paola Amadei, che è stata più di mezz’ora con lei”.

“Non possiamo dire altro al momento, stiamo monitorando la situazione con molta attenzione”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, precisando che al momento non si conoscono i capi di imputazione della giornalista.

La giovane giornalista muove i suoi primi passi nel mondo della stampa ben prima della fine dei suoi studi all’Università Bocconi di Roma: coraggiosa e con uno spiccato senso critico, tra il 2013 e il 2014 muove i primi passi nel mondo dell’informazione prendendo a programmi di approfondimento di La7 come Piazzapulita di Corrado Formigli e Announo di Michele Santoro..

La prima collaborazione da reporter è quella per Vice Italia ottenuta nel 2015. L’anno dopo lascia Milano e reporter per Servizio Pubblico: il primo passo per portare avanti  il praticantato per diventare giornalista professionista.

Nel corso della sua carriera si specializza in politica estera

 Cecilia Sala: un giornalismo presente nelle zone di conflitto

Sala è uno dei volti più noti del giornalismo italiano. Nata a Roma nel 1995, è da sempre molto attiva sui social e da anni ormai tratta di politica estera documentando quello che succede in varie zone di conflitto. Sala si è recata diverse volte in Ucraina per raccontare la guerra ancora in corso con la Russia, ma si trovava anche in Afghanistan nel 2021 durante il ritorno al potere dei Talebani. In quella occasione dovette interrompere una diretta con La7 a causa di alcuni spari contro l’hotel dove si trovava. Una scena che è diventata subito virale sui social.

Cecilia Sala ha da sempre avuto un’attenzione particolari alle nuove frontiere del giornalismo digitale. Molto attiva sui social network, nel 2020 ha esordito con il podcast ‘Polvere’, un’inchiesta condotta insieme a Chiara Lalli che trattava dell’omicidio di Marta Russo, giovane uccisa alla Sapienza nel 1997. Il podcast ha avuto tanto successo da essere trasformato in un libro pubblicato, con lo stesso titolo, da Mondadori nel 2021. L’anno successivo diviene protagonista di un altro podcast, ‘Stories’, prodotto da Chora Media, in cui ogni giorno racconta storie dal mondo.

Sala si trova da una settimana “in una cella di isolamento” del carcere di Evin, “dove vengono tenuti i dissidenti” e che “il motivo del suo arresto non è ancora stato formalizzato”. “Non sappiamo” perché è stata arrestata in Iran. “E questa è la grande domanda. Fino ad oggi, e sono passati 9 giorni con oggi, non è stata formalizzata alcuna accusa, non si sa perché è nel carcere di Evin, non si sa perché è in isolamento. È incomprensibile ed è una cosa intollerabile per l’Italia che accada questo”, dice il direttore di Chora Media, Mario Calabresi, intervistato a ‘Il Cavallo e la torre’ su Rai3. Chora Media, è la Podcast company italiana per la quale la giornalista realizza ‘Stories’ (Cecilia Sala lavora anche per ‘Il Foglio’).