SUD LIBERTA’ – A CALTAGIRONE TROVATO UN CORPO DECAPITATO

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Un cadavere orrendamente mutilato è stato trovato ieri in provincia di Catania sul fondo di una piccola scarpata, accanto una strada sterrata a Caltagirone, in contrada Semini La sua morte, secondo quanto si apprende dalla valutazione medico-legale, risale alla notte tra giovedì e venerdì. L’uomo sarebbe stato abbandonato lì già cadavere.

Il corpo è stato trovato decapitato e senza testa. Potrebbe essere stato mutilato con un’accetta o un machete. I rilievi dei Carabinieri sono proseguiti per tutto il giorno. E’ stato interpellato  il medico legale Maria Francesca Berlich. La Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta coordinata dal Procuratore Giuseppe Verzera. Gli inquirenti stanno cercando anzitutto di identificare il corpo dell’uomo

Ci risiamo: violenza sessuale in Guardia medica

Trecastagni, provincia di Catania, è balzata agli onori della cronaca per una aggressione e violenza ad un medico di guardia medica.  Il medico, una donna, è stata aggredita e violentata da un 26enne arrestato dai carabinieri di Acireale. La Procura di Catania ha aperto una inchiesta. Il giovane sarebbe entrato con la scusa di farsi curare. Sarebbe invece andato in escandescenze, danneggiando arredi della stanza, e poi sequestrando e violentando la dottoressa che era in servizio.

Un passante sentendo urla di donna provenire dalla guardia medica ha avvisato i carabinieri che sono subito intervenuti. La dottoressa, che sarebbe riuscita a fuggire, è stata soccorsa da militari che hanno fatto irruzione nella guardia medica e arrestato il 26enne.

“Una vicenda drammatica ma purtroppo non isolata”, osserva Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), che sottolinea: “Le guardie mediche vanno presidiate o ripensate, spostate in contesti in cui non siano isolate. Le donne medico non devono avere paura di fare il loro lavoro”. “Dobbiamo renderci conto – continua – che tra un po’ saranno soprattutto le donne a lavorare in sanità. E non possiamo permettere che vadano a lavorare con la paura di essere picchiate, violentate o massacrate”.

(Agenzia)